Boom turistico nella Tuscia. Belli: “Ora attrezziamoci per essere sempre all’altezza della situazione”

NewTuscia – VITERBO – La Tuscia nel ponte di Pasqua è stata letteralmente invasa dai turisti. Civita di Bagnoregio in primis con circa 40.000 visitatori,pochi meno a Bolsena e Calcata, intorno ai 20.000 a Bomarzo e Soriano, oltre 10.000 a Viterbo. Pienone anche a Tarquinia, Vulci, Caprarola, Montefiascone, Capodimonte,Marta e comunque in tutti centri turistici della provincia di Viterbo.
A fronte di tante presenze non sempre però sono stati forniti, in alcune località, servizi turistici all’altezza della situazione. Diversi reclami da parte dei consumatori-turisti per pochi bagni pubblici, scarsi parcheggi ( non organizzati ed a prezzi alti),segnaletica insufficiente, navette e trasporti inadeguati o addirittura mancanti , servizi sanitari e di soccorso non sempre presenti, scarsi punti di informazione turistica e poco personale plurilingue.
A seguito di ciò è ora che nella provincia di Viterbo, si colga da parte di tutti, questa opportunità di sviluppo e lavoro, mettendo in atto i SISTEMI TURISTICI INTEGRATI LOCALI E DI AREA che vedano insieme,guidati e coordinati da strutture di professionisti specializzati nello sviluppo,gli operatori economici , le loro associazioni e gli enti.
Inoltre e’ fondamentale che i professionisti lavorino in sinergia con un abbinato NETWORK PROGETTUALE ED ESECUTIVO, costituito da esperti Docenti delle migliori Università italiane ed estere,project manager , architetti specialistici, dirigenti apicali di aziende e associazioni datoriali di settore; i quali potranno cercare di reperire le risorse economiche per i comuni e per le imprese, partecipando a bandi sia regionali ( GAL, PSR,RETI Borghi ecc.) che ministeriali e dell’ Unione Europea.
I comuni potranno facilitare questi processi ,recependo e partecipando alle progettualità e reinvestendo, per legge, i proventi riscossi dalle tasse di soggiorno e degli eventuali biglietti di ingresso di musei, palazzi, castelli,borghi , parchi, giardini ecc.
Intanto però il lungo ponte festivo dal 25 aprile al 1° maggio incombe e tutti ( enti, associazioni ed operatori) ci dobbiamo attrezzare per risolvere le criticità verificatesi nel ponte di Pasqua .
Non possiamo permetterci di vanificare una delle poche possibilità di crescita del nostro territorio e non sfruttare la potenzialità di maggior lavoro e occupazione.
I nostri abitanti della Tuscia e le nuove generazioni non ce lo perdoneranno mai.
 
 
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