Gestione Associata dei Servizi Sociali, Montefiascone comune capo fila

MONTEFIASCONE E’ stata la stessa vice sindaco, Orietta Celeste, con delega ai servizi sociali, a portare la notizia all’interno dell’ultimo consiglio comunale. Non solo quale pura comunicazione ma perché il Consiglio Comunale, come hanno già fatto tutti i consigli comunali degli altri paesi membri, doveva ratificare lo schema di Gestione Associata, sotto forma di Convenzione, costituito da dodici articoli.
Il documento era già stilato in una serie di riunioni tecniche tra i diciannove sindaci dei comuni interessati: Montefiascone, Acquapendente, Bagnoregio, Bolsena, Capodimonte, Castiglione in Teverina, Civitella d’Agliano, Farnese, Gradoli, Graffignano, Grotte di Castro, Ischia di Castro, Latera, Lubriano, Marta, Onano, S.Lorenzo Nuovo e Valentano.
La Gestione-Convenzione mira ad affrontare i problemi sociali con una formula associativa sui vari programmi. L’approvazione è avvenuta con l’unanimità dei voti dei consiglieri presenti. Ma andiamo per ordine.
In base alle diverse leggi regionali in materia, che non stiamo qui ad elencare, ma che, comunque, non possiamo passare sotto silenzio il T.U del diciotto agosto duemila, come pure il D.G.R. n. centotrentasei del duemilaquattordici, la vice sindaco, Orietta Celeste, si è adoperata per la costituzione della Gestione Associata dei Servizi Sociali in sostituzione della vecchia struttura dell’Accordo di Programma. Gestione Associata che è scaturita e resa possibile in varie riunioni che la Celeste ha avuto con tutti i sindaci dei comuni facenti parte del Distretto Socio Sanitario VT Uno, in considerazione che il distretto socio-sanitario è fotocopia territoriale della ASL Vt Uno che ha sede in Montefiascone.
Nel mettere in piedi questa nuova struttura, che consiste in una unione di risorse di tutti i comuni membri per assicurare a tutti: donne, bambini, anziani, fasce di persone più deboli, persone meno abbiette, persone prive di adeguate risorse economiche, persone non autosufficienti, rimuovendo anche condizioni di disugualianza, e di discriminazione, senza tralasciare altre necessità derivanti dalle cause più diverse, un’assistenza efficace e continua, la Celeste è riuscita, primo, a qualificare Montefiascone come comune capofila, secondo a salvare l’abbinamento Distretto Socio Sanitario e ASL VT Uno visto che si poteva incappare nel rischio che ipotizzava un unico distretto nell’Alto Lazio con il comune di Tarquinia capofila.
Sig.ra Celeste, Vice sindaco, un grande risultato a coronamento di tanto impegno da Lei profuso?!
Certamente si. E’ stato un lungo e paziente lavoro, ma devo dire, ad onor del vero, che poi, alla fine, ci siamo trovati, abbastanza facilmente, tutti d’accordo nell’adottare questo provvedimento, anche perché, tutto è stato fatto nel rispetto della normativa vigente, soprattutto quella regionale. Fondamentale è stata l’applicazione delle linee guida della Giunta Regionale per la parte più logistica, mentre per la parte istitutiva ci siamo rifatti al numero duecentosessantasette del T.U del duemila, in modo particolare, all’art. trenta che, tra l’altro, chiaramente recita: “Al fine di svolgere in modo coordinato funzioni e servizi determinati, gli enti locali possono stipulare tra loro apposite convenzioni”.
Il Consiglio Comunale è stato sensibile al problema ed ha dimostrato compattezza nella votazione finale?!
Ritengo proprio di si. Credo che in politica si può discutere di tutto e su tutto, anche in modo caldo ed a volte combattivo, ma, su problemi come questi che riguardano la fascia più debole della popolazione, il non condividerli sarebbe veramente ragionare con poca lucidità dimostrando, al tempo stesso, di prestare pochissima attenzione per i cittadini più deboli.
Il problema, comunque, ci sembra molto complesso!
Ebbene si. Dire tutto in poche righe è impossibile. Mi auguro che la Sua testata voglia ritornarci sopra per dare ancora ulteriori chiarimenti su questo tema. Per ora grazie dell’attenzione prestata.
Ora, in Montefiascone, verrà costituito un specifico ufficio, definito Ufficio di Piano, costituito da tre persone: un Coordinatore generale, un Esperto di programmi sociali, un Amministrativo per la parte gestionale contabile; ed avrà durata di tre anni.
Il suddetto ufficio si terrà in piedi con i finanziamenti regionali ed una quota messa a disposizione di singoli comuni in rapporto alla propria popolazione; esso si occuperà della gestione coordinata di tutti i servizi sociali. I finanziamenti spettanti alla Regione, per il primo anno di esercizio, sono stati già erogati.
Pietro Brigliozzi
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