Giovane dell'Est si finge negro per mendicare

Giovane dell'Est si finge negro per mendicare A Viterbo, deve avere pensato, è meglio essere negri che rumeni. I negri, si sa, sono educati, gentili e, il più delle volte, discreti. I rumeni, purtroppo, hanno una cattiva fama. Poco importa che, a scontare le malefatte di un ristretto gruppo di connazionali, sia un’ampia fascia di rumeni che, per onestà, correttezza, rigore e serietà nel lavoro, non la cedono in nulla ai migliori italiani. C’è, ormai, questa triste nomea; questa reazione epidermica che, di fatto, si riverbera negativamente su quanti, della cultura, della civiltà dell’Est, incarnano il meglio.

E’ con questa consapevolezza che, qualche settimana fa, a Viterbo, a un incrocio d’una trafficatissima via, a ridosso del centro, è stato visto uno strano personaggio che, con il viso tinto di nerofumo, sembrava un giovane di colore; anche se, poi, a un osservatore un po’ attento (o meno distratto), tale non sarebbe parso. L’espediente, perchè di questo si trattava, aveva un unico scopo: riscuotere, dagli automobilisti che si fermavano in coda al semaforo, quei soldi che, se fosse stato dell’Est (pensava), non gli avrebbero dato. In realtà, era un rumeno.

E pare che, quella di tingersi il viso, sia stata, più che una libera scelta, una costrizione da parte della persona che, per un certo periodo, ha gestito, nel capoluogo della Tuscia, una sorta di racket delle elemosine.

[News corriereviterbo.it]

Commenti

AHAHAHAHAHA!!!
+ romene
- romeni

+ negre - negri
(razzista? No, semmai attopato).

Paperino pensaci tu!
http://www.repubblica.it/cronaca/2015/05/20/news/padova_sequestrao_listi...
Padova, la giunta leghista denuncia parrucchiera immigrata: fa prezzi diversi fra clienti bianchi e neri
Il caso segnalato su Facebook da un assessore comunale: "Razzismo al contrario, inaccettabile". L'artigiana multata, il listino sequestrato. La protagonista: "E' solo che i neri come clienti hanno meno pretese e con loro il lavoro è di meno"
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20 maggio 2015
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Padova, la giunta leghista denuncia parrucchiera immigrata: fa prezzi diversi fra clienti bianchi e neriPADOVA - Razzismo al contrario e violazione della legge Mancino. Per questo la giunta leghista che amministra Padova ha denunciato e multato una parrucchiera immigrata, originaria di un un paese dell'Africa Subsaharia, accusandola di praticare prezzi diversi, distinguendo i suoi clienti dal colore della pelle. Il sindaco le ha mandato nella bottega di via Tommaseo, vicino alla stazione. gli agenti della polizia municipale che hanno provveduto a sequestrare il listino prezzi, regolarmente e candidamente affisso alla parete. Sotto l'intestazione dell'esercizio, l'elenco della prestazioni con accanto i prezzi distinti in due categorie: white e black, riferito al colore della pelle.
Il taglio costa 10 euro se sei bianco, 6 euro se sei nero. La barba è a 5 euro, oppure solo 3. L'assessore comunale Fabrizio Boron e il presidente del Consiglio comunale Roberto Marcato hanno denunciato il caso attraverso un video pubblicato sulla pagina Facebook del sindaco Massimo Bitonci: "Questo è razzismo - ha spiegato Boron - noi siamo contro il razzismo, chi difende questo stato di cose è razzista". "Padova, No apartheid", ha aggiunto.
Gloria,
la protagonista, intervistata da una giornalista del Mattino di Padova, si è detta sorpresa ed ha così spiegato il prezzo differenziato: "Non è razzismo, faccio pagare di meno i neri perché come clienti hanno meno pretese e con loro finisco prima il lavoro".

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