Isola Bisentina, illustrato il progetto per la rinascita

MONTEFIASCONE – Qualche giorno fa, presso la sala Innocenzo Terzo nella Rocca dei Papi in Montefiascone, alla presenza di autorità locali, e dello stesso sig. Prefetto, Ecc.za dott. Giovanni Buno, si è tenuta una conferenza.
Durante la quale, i fratelli Lucio e Luca della Nobile famiglia Rovati, nuovi proprietari dell’isola Bisentina, la più grande delle due che caratterizzano il lago di Bolsena, hanno illustrato i loro progetti, attraverso i quali, nei prossimi anni intendono riportare l’isola con quanto essa contiene agli antichi splendori. Su questo nulla da ridire, anzi un plauso, più che meritato a queste persone, che con il loro intervento ridanno dignità ad elementi naturali che qualificano l’intero territorio dell’Alta Tuscia; mentre, sul fronte della logica geografica, nascono spontanee alcune domande.
L’isola fa parte del territorio comunale di Capodimonte, per cui è di difficile comprensione perché la suddetta conferenza sia stata tenuta in un comune che con l’isola a poco da spartire e non è stata tenuta in Capodimonte come logica vorrebbe. Comunque, questa scelta si apprezza condivide a pieno poiché ha dato risalto alla città.
L’altra domanda invece, più imbarazzante, visto che la Famiglia Rovati intende rendere l’isola un luogo di arte e cultura, quindi aperta al pubblico e visitatori, si riflette che per raggiungere l’isola è necessario attraversare il lago, cosa che non si fa se non natanti. La città di Montefiascone, è così tagliata fuori dal gioco nel suo essere oggettivamente assente sul lago in quanto è carente di quella pur minima struttura portuale da tanti anni da tutti invocata, che però nessuna Amministrazione è riuscita a realizzare.
Dov’è il dilemma?! I cittadini di Montefiascone per raggiungere l’isola dovranno andare a prendere il battello o a Capodimonte o a Bolsena con quanto ne consegue. Lasciare la macchina in sosta con relativo pagamento della medesima, pagare il biglietto del battello; questo significa portare ricchezza economica, se pur minima, in uno dei suddetti paesi dotati dei porti. Montefiascone, in questo modo, è facilmente comprensibile che, non solo porta ricchezza economica altrove, ma ci perde di prestigio e perde quella fetta di turismo che sarebbe potuta partire dal porto di Montefiascone.
Nello scorso anno si parlò, in una conferenza sempre nello stesso salone della Rocca dei Papi, di una mega struttura sul lago, della città navigante, pura chimera; di realtà più fattibili e utili allo sviluppo del turismo lagunare di Montefiascone, realizzando un porto adeguato, cosa questa più realistica, quando se ne inizierà a parlare?! La città di Montefiascone, soltanto se adeguatamente collegata all’isola potrà beneficiare della sua riqualificazione altrimenti rimane una città avulsa e perde, per mancanze di infrastrutture, come ha già fatto in altre occasioni, di essere realmente inserita in un circuito turistico di rispetto.
Pietro Brigliozzi
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