''L'isola Bisentina è un magico sogno''

2018-04-22
CAPODIMONTE – (i.m.) ''Quello che vidi non era una semplice meraviglia, ma davanti a me avevo un magico sogno''. Così Luca Rovati, proprietario insieme al fratello Lucio dell’isola Bisentina, racconta il suo primo incontro con il prezioso lembo di terra sul lago di Bolsena. Un amore che i figli di Luigi Rovati, il fondatore della casa farmaceutica Rottapharm, dimostrano senza rendersene conto anche durante un’esclusiva visita all’isola organizzata dal Lions Club ''Falisco–Vulsineo'' di Montefiascone. Lucio, mentre guida gli ospiti tra l’oliveto e la costa, raccomanda di prestare attenzione a non schiacciare i fiori. Luca, con dolcezza, mostra i sentieri da percorrere e svela i piccoli segreti delle strutture presenti.
Niente gelosia nei loro volti, ma tanta gioia nel condividere le bellezze della loro isola. È proprio questo lo spirito dei fratelli Rovati: fare della Bisentina un luogo per tutti. In questa occasione Viterbonews24 ha intervistato, per i suoi lettori, proprio Luca Rovati, l’uomo che per primo ha deciso di acquistare il gioiello del lago di Bolsena.
Come è nata l’idea di comprare l’isola Bisentina?
Non avremmo mai pensato di investire nella Tuscia. È avvenuto tutto per caso, è stato un colpo di fulmine. Conosco da anni la famiglia Drago, i vecchi proprietari, e qualche volta ci siamo ritrovati a parlare proprio della Bisentina. Confesso che spesso, nei viaggi in aereo, scrutavo il panorama laziale per vedere l’isola dall’alto. Poi nel 2016 Erica Drago annuncia la vendita e tra i possibili acquirenti in lizza c’erano già russi e americani. Decido allora di fare un sopralluogo e mi innamoro all’istante. Era un giorno freddo di dicembre e quello che è apparso ai miei occhi non era solamente un posto meraviglioso, ma un magico sogno. Era tutto pazzesco anche se in condizioni pietose. Dopo mezz’ora da quella visita ho fatto la mia offerta di acquisto.
A proposito di degrado, non vi ha preoccupato lo stato di quasi totale abbandono dell’isola?
La sua bellezza supera anche questo ma c’è davvero tanto da fare per far tornare questo gioiello a splendere come un tempo. Abbiamo già iniziato con interventi al verde recuperando l’oliveto e il giardino all’italiana ad esempio. Ma i lavori saranno lunghi soprattutto per la ristrutturazione degli edifici presenti, ci vorranno almeno tre anni per completarli.
Quello che state facendo e ciò che farete sull’isola ha per il territorio un’importanza davvero enorme. Grazie a voi una parte di storia della Tuscia tornerà ad essere fruibile. Di questo ne siete consapevoli?
Sinceramente all’inizio non ci abbiamo pensato, ma ora possiamo solo che esserne felici.
Vi hanno definito dei mecenati, vi riconoscete in questo ruolo?
Sinceramente no. Ciò che stiamo facendo deriva esclusivamente dalla passione personale per l’arte, l’archeologia e la storia e questa isola ha tanto da offrire in tal senso. Il nostro è un amore che desideriamo trasmettere anche agli altri.
Rimarrete a lungo i proprietari della Bisentina?
Certo, l’isola sarà anche la nostra residenza privata. Verremo qui quando potremo, almeno una volta al mese.
Prossimo appuntamento con il pubblico?
A questo non posso rispondere, semplicemente perché non lo so. Per il momento le visite saranno esclusivamente organizzate dal Fai o dalle altre associazioni che ce lo chiederanno. Sarebbe pericoloso aprire ora l’isola al pubblico in modo costante, su di essa infatti c’è un cantiere a cielo aperto.

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