Nuovi murales a Sant'Angelo il paese delle fiabe

2020-08-04
Riceviamo e pubblichiamo.
VITERBO - Sant’Angelo il Paese delle Fiabe continua ad arricchirsi di nuove meraviglie. Dopo la forzata pausa a causa del lockdown il progetto di murales e installazioni del borgo viterbese è ripartito a pieno regime.

Le prime due opere messe in pista sono assai significative dal punto di vista simbolico. Si tratta de L’alba di un nuovo giorno, un piccolo murale di Stefania Capati che rappresenta soprattutto un auspicio di speranza dopo i mesi bui del coronavirus: ''La fiaba è il luogo di ogni speranza come l’alba di un nuovo giorno'', vi è scritto sopra. Accanto è la scalinata su cui Simona Selvetti ha, invece, dipinto la frase: ''Vieni con me dove nascono i sogni e dove il Tempo non è programmato pensa solo cose felici e il tuo cuore volerà sulle ali per sempre''; un altro modo per augurare a tutti di lasciarsi alle spalle il periodo del Covid19 e di riconquistare la serenità e la voglia di esplorare e divertirsi.

Ci si è nuovamente dedicati, quindi, all’allargamento del progetto prevedendo una serie di opere da giugno a ottobre.
La prima artista ad arrivare a Sant’Angelo è stata Stefania ''Stereal'' Marchetto, già autrice de La spada nella roccia. La Marchetto, milanese, è stata così brava a far risaltare come protagonista la sua Cenerentola ricca di colori che il suo murale può notarsi persino dalle terrazze del castello Costaguti, nella vicina Roccalvecce. Un grazie a Marco Corba di Grotte Santo Stefano che col suo elevatore ha reso possibile l’opera.
La tedesca Lena Ortmann, in arte Layla Xing, grazie alla sponsorizzazione dell’ortofrutta di Paolo Posti, ha, invece, dato vita a un murale complesso: una estesa versione di Biancaneve e i sette nani che occupa ben due facciate partendo dalla piazza principale del paese sin verso via Umberto. Decine di metri di colori e sfumature in cui, oltre ai protagonisti classici (Biancaneve, il cavaliere, la strega e lo specchio, i nanetti), trovano posto anche ospiti inattesi: pipistrelli, coniglietti e cascate di fiori. Ringraziamo il simpatico Eric che si è prodigato per la piena riuscita di tutto.

Giusy Guerriero, invece, artista di Monterotondo, ci ha donato La bella e la bestia, anche questo un murale dai toni accesi. La fiaba, ispirata anche da racconti latini, si formò durante il Cinquecento ed è nota soprattutto nella tarda versione di Jeanne-Marie de Beaumont (1756). Ciò che pochi sanno è che la celebre storia d’amore fra il mostro e la bella avrebbe una base storica che riconduce al territorio viterbese. Secondo lo storico Roberto Zapperi, infatti, la “bestia” altri non sarebbe che Pedro Gonzales, un uomo affetto da ipertricosi, cioè da una crescita abnorme dei peli del corpo. Pedro, nativo delle Canarie conquistate dalla Spagna, fu “donato”, come prigioniero e fenomeno della natura, dalla Spagna a Enrico II di Francia in occasione delle nozze con Caterina de’ Medici. Qui Pedro acquistò progressivamente importanza tanto da acquisire un titolo onorifico e sposare una bellissima damigella al seguito della regina. Dopo il matrimonio Pedro arrivò in Italia stabilendosi a Capodimonte, sul lago di Bolsena, ove morì nel 1612. Un ringraziamento va a Mauro Papagni, titolare di Bimbi Vip a Tuscania, che ha sponsorizzato questo murale dagli inaspettati retroscena.
Il progetto, ovviamente, non si ferma qui. Presto altre storie e opere abbelliranno il borgo di Sant’Angelo che si prepara a contagiare positivamente con l’arte e i colori e la fantasia le terre della Tuscia.

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