Ci stanno prendendo per l'ARSE-nico

Arsenico nell'acqua, stop emergenza
L'Ue riporta il livello a 20mc per litro
Decreto comunitario concesso al Lazio per far rientrare i valori entro i limiti: c'è tempo fino al 31 dicembre 2012. Dubbi dei sindaci. I Verdi: ma l'allarme non è rientrato

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ROMA - Contrordine nel Lazio. Grazie a un decreto comunitario, l’arsenico non è più nocivo per la salute. Almeno nei quantitativi di 20 microgrammi per litro. E almeno sino al 31 dicembre 2012. Che è l

a scadenza della deroga concessa venerdì 25 marzo dall’Unione Europea entro la quale la Regione dovrebbe riuscire a riportare i valori della sostanza venefica disciolta nelle acque potabili entro i limiti tollerati dalle norme comunitarie. Il «tetto», ora temporaneamente risalito appunto a 20 microgrammi per litro, era originariamente fissato a 10. Oltre, c’è il rischio tumore. Per questo a novembre la Ue aveva dichiarato «fuorilegge» l’erogazione idrica in 91 comuni sparsi tra i Castelli e le province di Latina e Viterbo. Una sanzione piombata addosso anche ad altre località di Lombardia, Toscana e Umbria, per un totale di 128 città, dopo che dal 2001 la Ue aveva sollecitato l’Italia a prendere misure contro l’inquinamento negli acquedotti.

Protesta a Velletri contro l'acqua all'arsenico (Eidon)

I DIVIETI PRIMA DELLA DEROGA - Dopo i primi giorni di incertezza e senza indicazioni, i sindaci hanno cominciato a firmare le ordinanze di chiusura dei rubinetti. Tassativo il divieto di bere dalle acque non salubri per bimbi sotto i 3 anni e donne incinte con valori al di sopra di 10 microgrammi di arsenico. Salendo oltre i 20, l’interdizione riguarda anche gli adulti e l’uso nell’industria alimentare e nelle coltivazioni. Adesso però arriva il provvedimento comunitario. Che se consente di riaprire molti rubinetti, certo non fa chiarezza sulle conseguenze che riguardano la salute.

POLVERINI: «TORNEREMO NEI LIMITI» - A dare l’annuncio della deroga che ripristina l’uso potabile a 20 microgrammi è stata la governatrice Polverini che parla di «provvedimento che consentirà di procedere rapidamente all'attuazione del piano di rientro dei livelli dell'arsenico nei valori di legge, fissati a 10 microgrammi per litro. Un piano che l'Europa ha ritenuto credibile e affidabile a riprova dell'attenzione che la Regione Lazio pone alla salute dei cittadini».

MATTEI: «RIPRENDE L’EROGAZIONE» - L’assessore all’Ambiente Mattei aggiunge che «adesso sarà possibile effettuare questi interventi senza dover interrompere l'erogazione dell'acqua potabile, durante il periodo di realizzazione delle opere necessarie, in tutti quei comuni dove i livelli di arsenico oscillano tra 10 e 20 microgrammi. Ringraziamo il vicepresidente della Commissione europea Tajani – conclude Mattei - per essersi interessato in prima persona, e attraverso un proficuo lavoro sinergico insieme alla presidente Polverini siamo riusciti ad ottenere un risultato eccezionale visti i tempi stretti in cui è stato raggiunto».

SINDACI ANCORA PERPLESSI - La preoccupazione però resta tutta. Già nei giorni scorsi alcuni sindaci, in vista delle indiscrezioni che davano imminente la firma della deroga, si erano detti incerti sulla possibilità di riaprire i rubinetti. Dubbi espressi con chiarezza da quello di Lariano Umberto Leoni – dove in certe zone il rifornimento è assicurato con le autobotti - per il quale «bisognerà riflettere bene se si potrà riscrivere una nuova ordinanza dichiarando la potabilità dell'acqua. Io non credo aderirò. E’ una questione di correttezza verso i cittadini».

VERDI: « EMERGENZA AFFATTO RIENTRATA» - Perplessi i Verdi che parlano di «un’emergenza che non è affatto rientrata – gridano i consiglieri regionali Angelo Bonelli e Nando Bonessio -. Non solo si stabilisce grazie a una deroga che l’acqua torna salubre con una concentrazione a 20 microgrammi sino a ieri considerata dannosa, ma nemmeno c’è chiarezza sui prelievi che superano questo limite. Soprattutto nel Viterbese, ci sono città che hanno quantitativi di arsenico oltre i 30 microgammi. Non ci risulta sia stata attivata, tranne in rari casi, la fornitura d'acqua potabile sicura ai cittadini, che siano stati comunicati alla popolazione i livelli d'arsenico e che sia stato realizzato un piano di rientro nei valori ammessi che sono e rimangono quelli di 10 microgrammi».

I COMITATI: «LACUNE NEL PIANO DI RIENTRO» - Altre perplessità arrivano dai comitati per l’Acqua pubblica di Velletri, Aprilia e Anzio, che parteciperanno tutti alla manifestazione indetta per sabato 26 a Roma dal Comitato Referendario 2 Sì per l'Acqua bene comune. «Il piano di rientro presentato dalla Regione alla Ue presenta vistose lacune. Nega che chi siano stati problemi per l’uso destinato all’industria alimentare e non specifica quanti e dove siano stati effettuati i prelievi che hanno riportato quantitativi di arsenico oltre i 20 microgrammi per litro».

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