Marta e Capodimonte insieme nella storia

NewTuscia – MARTA – Marta e Capodimonte unite per valorizzare il lago di Bolsena. Per la prima volta. Protagoniste le due reti di impresa dei rispettivi comuni. Visit Marta e Naturalmente Capodimonte. In tutto, oltre 150 attività commerciali che hanno messo insieme due paesi storicamente rivali. Oggi si stringono invece la mano in nome dello sviluppo economico e turistico del territorio.
A tenere a battesimo l’alleanza, l’evento in programma per l’inizio di settembre. Uno e 2 settembre. “Marta e Capodimonte, insieme nella storia”. Questo il nome, che è già tutto un programma.
“L’obiettivo – hanno detto la vice presidente di Capodimonte, Francesca Ferri, e la presidente di Marta, Susanna Cherchi – è quello di creare un unico sistema turistico del lago di Bolsena, unendo tutti i paesi. Mettendo a disposizione tutte le risorse sulla base della qualità”.
Si tratta dunque di un punto di partenza. Un inizio che si spera in futuro possa coinvolgere anche le altre realtà comunali che si affacciano sul più grande bacino vulcanico d’Europa.
L’evento dell’uno e 2 settembre coinvolgerà dunque sia Marta che Capodimonte. “Previste due cene – spiegano Ferri e Cherchi – con i sapori della cucina medievale e rinascimentale. Marta proporrà un menu medievale, Capodimonte rinascimentale. È stato inoltre chiesto ai ristoratori di proporre anch’essi dei menu a tema capaci di valorizzare le nostre cultura e storia”.
la due giorni di festa prevede inoltre altrettante rappresentazioni storiche. A Marta un corteo storico, a Capodimonte la Banda del Racconto di Antonello Ricci che porterà in piazza la vita quotidiana e i fatti che hanno caratterizzato le famiglie nobili della città.
“Verranno inoltre realizzate visite guidate – hanno aggiunto Ferri e Cherchi – alle isole martana e bisentina e ai centri storici di entrambe le città”.
“Le due reti – ha sottolineato Alessia Scali, manager di entrambe le reti – hanno messo in campo progetti a misura di turismo. La finalità è catalizzare l’attenzione sia dei turisti sia delle persone che vivono quotidianamente i paesi in cui abitano. Gli eventi che abbiamo organizzato, e quelli che organizzeremo in seguito, puntano proprio a questo. Valorizzare il patrimonio culturale e storico per strutturare e rafforzare l’offerta turistica e i servizi ai cittadini”.
Le reti di impresa sono state finanziate dalla Regione Lazio a seguito di un bando dedicato appunto alle reti.
“Reti di Marta e Capodimonte – prosegue Vincenzo Peparello, amministratore unico del Cat che si occupa di assistenza tecnica – che hanno ottenuto ottimi piazzamenti in graduatoria, risultando tra le migliori della provincia in termini progettuali. Con l’organizzazione degli eventi avviamo la vera e propria attività promozionale di territori”.
“Vogliamo far rivivere i centri storici e promuovere le nostre comunità – concludono i sindaci di Capodimonte, Mario Fanelli, e Marta, Maurizio Lacchini -. A settembre le due città si uniranno per la prima volta. Per valorizzare la bellezza di questi posti e gettare i semi di un futuro dove unire le forze e mettere a sistema le risorse sarà la scelta giusta da fare”.
Il lago di Bolsena, con i suoi 114 km² di superficie, è il lago più grande del Lazio e il più grande lago vulcanico d’Europa. Posto a 305 m s.l.m., ha una profondità massima di oltre 151 m, con una media di 81 m.
Inoltre, il bacino del lago raccoglie le acque di 273 km² di territorio e lungo le sue rive, che si sviluppano per circa 43 km, sorgono importanti centri urbani come Bolsena, Montefiascone, Capodimonte, Marta, Valentano, Gradoli e San Lorenzo Nuovo. Il tutto per una popolazione di circa 30mila abitanti. Abitato fin dal neolitico, il lago di Bolsena vive il suo periodo di splendore con gli Etruschi.
Secondo alcune ipotesi sulle sue rive sorse il famoso “Fanum Voltumnae” un santuario dove si riunivano ogni anno le dodici città della Confederazione Etrusca. Un periodo di splendore che conoscerà di nuovo con i Farnese durante il XVI secolo quando nel 1537 papa Paolo III istituisce il ducato di Castro e sulle sue rive cominciano a sorgere palazzi e residenze di nobili famiglie romane.
Il lago è citato da Plinio nella sua Naturalis Historia e in età tardo-imperiale vive la drammatica vicenda di Santa Cristina, martire cristiana del III secolo che sarà proclamata successivamente patrona del lago. Infine, Dante Alighieri (1265 – 1321) cita l’anguilla del lago di Bolsena nel canto XXIV del Purgatorio quando parla di Papa Martino IV (Bonagiunta da Lucca), noto per essere ghiotto proprio delle anguille del lago affogate nella Vernaccia.
 
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