ORDINANZA NON POTABILITA' ACQUA

ORDINANZA NON POTABILITA' ACQUA -

CARI AMICI

INNANZITUTTO BUON 2013 A TUTTI VOI, CAPODIMONTANI ED ANCHE NON CAPODIMONTANI.

INIZIAMO QUESTO ANNO CON IL DARVI, PURTROPPO, DELLE NOTIZIE NON CONFORTANTI SOTTO IL PROFILO SANITARIO.

SI TRATTA DELLA AVVENUTA PUBBLICAZIONE DELLA "ORDINANZA DI NON POTABILITA' DELL'ACQUA" N.168/12 PROT.10355 IN DATA 31.12.2012 SULL'ALBO PRETORIO ON-LINE DEL COMUNE DI CAPODIMONTE.

NON PUBBLICIZZATA, AD OGGI, IN NESSUN ALTRO MODO PER PORTARNE A CONOSCENZA TUTTA LA POPOLAZIONE, CREANDO CONFUSIONE E FRAINTENDIMENTI E SOPRATTUTTO NON COMUNICANDO ALCUNA PROSPETTIVA DI SOLUZIONE A QUESTA GRAVE SITUAZIONE CHE RIGUARDA LA SALUTE DI TUTTI NOI.

IN MANIERA SPECIFICA LA SUDDETTA ORDINANZA (che si allega per opportuna conoscenza) RECITA:

IL SINDACO ... con decorrenza 01/01/2013 e fino a revoca della presente ORDINA l'acqua erogata al consumo umano tramite pubblico acquedotto non è utilizzabile per gli usi contemplati dall'art.2 comma 1.a del D.Lvo N.31/2001 (1. Ai fini del presente decreto, si intende per:
a) "acque destinate al consumo umano": 1) le acque trattate o non trattate, destinate ad uso potabile, per la preparazione di cibi e bevande, o per altri usi domestici, a prescindere dalla loro origine, siano esse fornite tramite una rete di distribuzione, mediante cisterne, in bottiglie o in contenitori; 2) le acque utilizzate in un'impresa alimentare per la fabbricazione, il trattamento, la conservazione o l'immissione sul mercato di prodotti o di sostanze destinate al consumo umano, escluse quelle, individuate ai sensi dell'articolo 11, comma 1, lettera e), la cui qualita' non puo' avere conseguenze sulla salubrita' del prodotto alimentare finale; - Nota Della Minoranza) Circa gli utilizzi e le limitazioni d'uso riferite al consumo di acqua contenente concentrazioni di arsenico superiori a 10ug/l (a Capodimonte il valore medio è pari a 16ug/l) e fluoruri superiori a 1,50 mg/l (a Capodimonte il valore è pari a 1,19mg/l. - risulta strano il valore di 1,39mg/l rilevato presso la fontanella dotata di dearsenificatore in via della Cascina) si fa riferimento alle note alla cittadinanza a firma AUSL e ATO ... (vedi sito comune di capodimonte)... Le industrie alimentari devono attuare i necessari provvedimenti ... affinchè l'acqua introdotta ... non presenti concentrazioni di arsenico superiore ai limiti stabiliti ... (10ug/l).

Secondo l’Istituto Superiore di Sanità è possibile utilizzare l’acqua, in cui l’arsenico è naturalmente presente:

Superiore ai 10 µg per litro

UTILIZZI CONSENTITI

Tutti le operazioni di igiene domestica (lavaggio indumenti stoviglie ambienti) scarico wc e impianti di riscaldamento.

DIVIETI

Divieto d’uso potabile:

Divieto d’uso per cottura, reidratazione e ricostituzione di alimenti;

Divieto d’uso per preparazione di alimenti e bevande (escluso lavaggio frutta e verdura sotto flusso d’acqua e utilizzando acqua potabile per l’ultimo risciacquo);

Divieto d’uso per pratiche di igiene personale che comportino ingestione anche limitata di acqua (lavaggio denti e cavo orale); consentito uso dell’acqua per igiene personale (es.:doccia) tranne che nei casi di presenza di specifiche patologie cutanee (eczema, patologie cutanee a rischio anche di tipo evolutivo o degenerativo);

Divieto d’impiego a parte delle imprese alimentari.

VOGLIAMO SOTTOLINEARE IL COMPLETO ABBANDONO DI COLORO CHE SI TROVANO A GESTIRE UNA QUALSIASI TIPOLOGIA DI IMPRESA ALIMENTARE CHE DAL 01/01/2013 DOVRANNO IN PRIMA PERSONA AFFRONTARE TUTTE LE CONSEGUENZE DI TALE DISSERVIZIO PUBBLICO COMPRESE SANZIONI E/O INVESTIMENTI ESOSI PER METTERSI IN REGOLA.

UNA NOTA DELLA ASS. ITALIANA MEDICI PER L'AMBIENTE - ISDE CI INFORMA CHE:

ad oltre dieci anni dall’entrata in vigore del Decreto Legislativo 31/2001 che fissa il limite massimo del contenuto di arsenico, sostanza tossica e cancerogena, in 10 microgrammi/litro, per le acque destinate ad uso potabile e per il loro utilizzo nelle preparazioni alimentari ... poco o nulla è stato fatto nei Comuni della Provincia di Viterbo per tutelare concretamente la salute dei cittadini, in particolare quella dei bambini.

Dalla prima deroga di anni ne sono passati invece dieci, e durante questo lungo lasso di tempo le popolazioni del Lazio interessate da questa problematica ambientale e sanitaria, sono state molto spesso e quasi del tutto lasciate all’oscuro circa i gravissimi rischi correlati all’assunzione di acqua ed alimenti contaminati da arsenico.

Durante questo decennio di deroghe le popolazioni hanno continuato ad essere esposte a valori di arsenico fuorilegge, che hanno raggiunto anche i 50 microgrammi/litro, ovvero cinque volte il limite di legge previsto, per questa sostanza tossica e cancerogena come da classificazione dell’Agenzia internazionale di ricerca sul cancro (Iarc) e per la quale non esiste alcuna soglia accettabile di sicurezza...

Chi aveva il compito di vigilare e assicurarsi che così fosse fatto ?

E mentre non si prendevano gli adeguati provvedimenti, cosa è accaduto alla salute delle persone?

Ce lo racconta il recente studio “Valutazione Epidemiologica degli effetti sulla salute in relazione alla contaminazione da Arsenico nelle acque potabili nelle popolazioni residenti nei comuni del Lazio”, realizzato dal Dipartimento di Epidemiologia del Servizio Sanitario Regionale della Regione Lazio, che ha valutato gli effetti sullo stato di salute delle popolazioni residenti nei 91 comuni del Lazio sottoposti negli ultimi 10 anni a regime di deroga per i livelli di arsenico, nelle acque destinate a consumo umano...

A tutt’oggi .... si deve invece ancora constatare e denunciare nell’Alto Lazio il gravissimo ritardo e la quasi generalizzata incapacità delle istituzioni preposte ad affrontare e risolvere questo problema, insieme al persistere di un irresponsabile atteggiamento di minimizzazione della drammaticità di questa situazione sanitaria...

E’ necessario inoltre che nella fase di realizzazione degli impianti, che appare ancora molto lontana e problematica nella maggior parte dei casi, si utilizzino forme alternative di approvvigionamento idrico, anche mediante autobotti, per tutta la popolazione e in particolare per le donne in gravidanza, i neonati, i bambini, i malati e le industrie alimentari.

IN QUESTI GIORNI SULLA STAMPA LOCALE STANNO APPARENDO UNA SERIE DI ARTICOLI CHE PARLANO DI QUESTA IMPORTANTE QUESTIONE:

- Appello del Codacons per aderire al ricorso da presentare al Tar

Il Codacons ricorda che tutti i titolari di un’utenza idrica residenti nei Comuni del viterbese nei quali entro il 31 dicembre del 2012 il problema della presenza dell’arsenico nell’acqua non è stato risolto, possono agire al fine di ottenere non solo il risarcimento dei danni subiti, ma anche la riduzione della tariffa dell'acqua'', Il Codacons sta infatti preparando un mega ricorso al Tar del Lazio contro le Autorità responsabili dell'emergenza per ottenere un adeguato risarcimento del danno a favore di ciascun aderente e la riduzione della tariffa idrica applicata ''anche se continua ad essere erogata acqua avvelenata dall’arsenico'', al fine di scongiurare tali ipotesi, La Talete Spa e la Provincia di Viterbo hanno chiesto al Prefetto Antonella Scolamiero la costituzione di una unità di crisi per affrontare l’emergenza arsenico sul territorio provinciale.

- Emergenza arsenico, indagini della procura

Un fascicolo di atti relativi all'emergenza arsenico è stato aperto dalla procura della Repubblica di Viterbo. Le indagini, ancora a livello preliminare, coordinate dal pubblico ministero Massimiliano Siddi, sono scaturite da una serie di esposti presentate da vari cittadini e associazioni. Al momento, secondo quanto si è appreso, non ci sarebbero indagati né sarebbero stati ipotizzati reati.

Lo stanziamento di 24 milioni di euro per installare 51 impianti di dearsenificazione negli acquedotti viterbesi è infatti arrivato tra la fine di ottobre e i primi di novembre. Tanto che lo stesso assessore agli Enti locali Giuseppe Cangemi, dovette ammettere che, pur accelerando al massimo i tempi burocratici, gli impianti non avrebbero potuto entrare in funzione prima della prossima estate.

- 'Meglio il veleno che restare senza acqua?

Su indicazione dell’Istituto Superiore di Sanità la ASL viterbese ha prorogato l’intervento di risanamento delle acque fino a giugno 2013 o dicembre 2014, a secondo del tenore di arsenico e/o fluoruri presenti nell’acqua, ormai ex potabile; di fatto, continuando l’avvelenamento della popolazione di oltre cinquanta comuni del viterbese e raccomandando, però, ai comuni di fornire un minimo di sei litri di acqua pro capite per uso alimentare! Come se tutto questo rientrasse nella normalità. Meglio il veleno che restare senza acqua, hanno pensato i cervelloni degli Istituti che dovrebbero assicurare la salute dei cittadini. A queste indicazioni si attengono anche le ordinanze dei sindaci che, confuse come non mai, sgravano loro stessi e l’intero apparato politico delle responsabilità che hanno avuto e hanno ancora.

- ''Emergenza arsenico''

Emergenza arsenico: un problema di tutti” ... incontro... aperto alla popolazione che si svolgerà martedì 8 gennaio, alle ore 18, presso la sede in via Mariano Romiti 80. Nel corso della riunione saranno affrontate le problematiche inerenti l’emergenza idrica, verranno date informazioni e, inoltre, sarà distribuito il materiale utile ad informare i cittadini. “Quali sono i soggetti istituzionali che devono offrire garanzie ai cittadini? Quali rischi corriamo? Quali sono le competenze della Comunità Europea? È giusto che la Comunità Europea imponga dei limiti ai parametri di potabilità e obblighi i Comuni a realizzare nuove infrastrutture idriche senza erogare alcun finanziamento? Perché i Ministeri della Salute e dell’Ambiente non sono mai intervenuti in un problema che sta collassando un’intera Comunità?”.

“Positiva l’idea lanciata dal presidente della Provincia di diminuire il costo delle bollette dell’acqua, ma questa è solo una parte del problema che la nostra comunità si trova ad affrontare...Riteniamo che la Talete ed i sindaci dei Comuni che ancora non ne fanno parte debbano mettere in campo iniziative che consentano a tutti i cittadini di comprendere i reali rischi conseguenti all’uso dell’acqua e gli utilizzi consentiti. Le ordinanze sindacali – concludono - sono state emesse, ma non tutti hanno la possibilità di recarsi in Comune o accedere ai siti web per consultarle

- ''Soddisfatti che Marini e Meroi sposino le nostre posizioni

.... le dichiarazioni del Presidente della Provincia Meroi e del Sindaco Marini riguardo la riduzione delle bollette dell’acqua.

La riduzione del 50% delle bollette dell’acqua fino all’installazione dei dearsenificatori è un atto dovuto che spronerà le istituzioni competenti ad attuare le misure pi� rapide per addivenire alla risoluzione del problema. La raccolta firme ........ comunque, continuerà in tutta la provincia perché ...Ora questa fondamentale battaglia sta prendendo corpo e già oltre duemila firme sono state raccolte, ciò a dimostrazione di come sia possibile risultare credibili agli occhi della gente.

I responsabili della petizione “acqua avvelenata, la bolletta non va pagata” saranno in piazza a Viterbo sabato 5 gennaio, a Nepi domenica 6 gennaio, a Piansano sabato 12 gennaio, a Vetralla sabato 17 gennaio, a Civita Castallana domenica 18 gennaio. Queste sono solo alcune date in cui verrà effettuata la raccolta firme, ma in tantissimi altri paesi si stanno organizzando iniziative analoghe

DAL TENORE DEI SUDDETTI POCHI ARTICOLI ESTRAPOLATI MA ANCHE DEGLI INNUMEREVOLI ALTRI ARTICOLI ED INIZIATIVE CHE STANNO SORGENDO IN TUTTI I PAESI DELLA PROVINCIA INTERESSATI ALLA SITUAZIONE ARSENICO, CHE HANNO CARATTERE TRASVERSALE NEL SOLO INTERESSE DELLA SALUTE DEI CITTADINI, PRENDIAMO SPUNTO PER RICHIEDERE UN URGENTE CONSIGLIO STRAORDINARIO NEL QUALE POSSANO ESSERE DISCUSSI TALI PROBLEMI E SOPRATTUTTO DATE DELLE RISPOSTE A TUTTA LA POPOLAZIONE ED IN CUI VENGA STABILITO, A PRESCINDERE DA EVENTUALI E PREVEDIBILI SCARICABARILE:

1- IMMEDIATA DIMINUZIONE DEL 50% DELLA BOLLETTA IDRICA

2 - TEMPISTICA IN MERITO ALLA EFFETTIVA SOLUZIONE DELLA EMERGENZA CON INSTALLAZIONE DI DEARSENIFICATORI O ALTRE SOLUZIONI EQUIVALENTI

3 - PRESA DI IMPEGNO DA PARTE DELL'AMMINISTRAZIONE COMUNALE PER SOSTENERE E RAPPRESENTARE I GESTORI DI IMPRESE ALIMENTARI NEL PERIODO TRANSITORIO DA OGGI ALLA SOLUZIONE DELLA CRISI

4 - ISTITUZIONE DI UNA COMMISSIONE A LIVELLO COMUNALE PER APPROFONDIRE SOTTO TUTTI I PUNTI DI VISTA, SIA SANITARIO, SIA LEGALE-AMMINISTRATIVO, LA QUESTIONE ARSENICO DA OGGI FINO ALLA SOLUZIONE DELLA CRISI

5 - OGNI ALTRA UTILE INIZIATIVA NELL'INTERESSE DI TUTTA LA CITTADINANZA.

VORREMMO SOTTOLINEARE CHE AD OGGI LE FONTANE PUBBLICHE NEL NOSTRO PAESE SONO REGOLARMENTE FUNZIONANTI EROGANDO IN TAL MODO UN ACQUA VELENOSA ALL'IGNARO "ASSETATO" CHE VOLESSE DISSETARSI IN TAL MODO!!!!!!!

INFINE, VORREMMO RICORDARVI CHE GIA' A MAGGIO 2011 AVEVAMO SCRITTO CHE LE TARIFFE DELL'ACQUA POTABILE ERANO AUMENTATE ANCHE FINO AL 100%, CON ARSENICO GIA' OVVIAMENTE PRESENTE.

MENTRE DA INFORMAZIONI ASSUNTE PRESSO L'UFFICIO TECNICO RISULTA UN DATO ASSOLUTAMENTE INCREDIBILE IN MERITO AI CONSUMI IDRICI NEL NOSTRO PAESE, OVVERO LADDOVE IL COMUNE PAGA UNA BOLLETTA IDRICA A TALETE PER MC.380.640 anno 2011 CONSUMATI, RISULTANO ACCERTATE DA RUOLO ACQUA 2011 SOLAMENTE CIRCA MC.143.041

ED IL RESTO????

tutto nelle fontanelle pubbliche??? che sono tutte senza contatori???

vi rendiconteremo con esattezza prossimamente

ESTRATTO DEL PRESENTE COMUNICATO E' STATO GIA' INVIATO AL SINDACO FANELLI ED A TUTTA LA GIUNTA COMUNALE COME RICHIESTA UFFICIALE DI CONSIGLIO COMUNALE STRAORDINARIO

LA MINORANZA

Allegato: 

[Gruppo Minoranza di Capodimonte]

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