Stupro di Montalto - Domenica canale 5 - Parla Daniela Bizzarri di ritorno da Milano

Un processo al contrario in cui la vittima è sul banco degli imputati.

Ieri pomeriggio a Domenica 5 si è parlato dello stupro di Montalto. Al centro del dibattito però non c'era il dramma di una ragazzina che a due anni dalla violenza non riesce ancora ad avere una vita normale. Al centro del dibattito c'erano i “bravi ragazzi” che hanno approfittato di lei in quella pineta.

“Quando mi hanno invitato a partecipare al programma – racconta Daniela Bizzarri, consigliera di parità della Provincia di Viterbo, mentre sta tornando in macchina da Milano – pensavo che fosse una bella iniziativa. Poi mi sono ricreduta. Durante la puntata è stato dato troppo spazio a chi difendeva a spada tratta i ragazzi  colpevoli. Nel collegamento da Montalto chi voleva esprimere un'opinione diversa da questa è stato praticamente zittito”.

Il talk show era talmente di parte che la Bizzarri durante una pausa pubblicitaria ha dovuto chiedere esplicitamente a Barbara D'Urso e a Brachino di poter esprimere la sua opinione.

La consigliera di parità è stata una delle poche persone che in questi anni ha cercato dare il suo sostegno alla ragazza. “Appena successe il fatto – racconta – tutti i politici, di ogni partito, si sono pronunciati a difesa della ragazza, ma poi, dopo il processo, al suo fianco c'eravamo solo io e sua madre”.

Gli otto ragazzi che nel 2007 accusati di aver violentato la ragazzina invece hanno avuto una schiera di difensori non indifferente. “A Montalto – continua la Bizzarri – tutti sono dalla parte del sindaco. Ieri  non hanno fatto intervenire chi voleva difendere la ragazza”.

Dallo studio, per fortuna, qualcuno ha cercato di opporsi. “Alba Parietti e la Santachè hanno risposto duramente. Si sono schierate dalla parte della ragazza. L'opposto di quello che ha fatto Sgarbi. La D'Urso a un certo punto è stata costretta a mandare la pubblicità per fermarlo. Ha dato della “befana” a un'ospite. E' stato uno spettacolo  deprimente”.

“Tutte queste chiacchiere sono inutili e squallide – continua la Bizzarri -. Quei ragazzi  sono stati puniti con la messa in prova quindi il fatto che siano colpevoli è chiaro. Allora perché tutti li difendono? Forse perché il sindaco Carai è stato il primo a schierarsi dalla loro parte?”.

“E' stato un atteggiamento vergognoso – conclude -. Non saprei in che altro modo commentare. Solo una persona si è seriamente interessata alla ragazza: Daniela Santanchè. Al termine del programma mi ha detto che avrebbe pubblicizzato il numero di conto corrente che abbiamo aperto per le donazioni. Un impegno che tutti avrebbero dovuto dimostrare invece di difendere un atto spregevole come uno stupro”.

Commenti

La scrittrice siciliana promotrice di un gruppo che ha raccolto oltre 1300 adesioni.
Una valanga di commenti, indignati, duri.
Sono oltre un centinaio i post caricati sul sito roma. corriere.it per criticare l'atteggiamento di molti abitanti di Montalto di Castro, in merito allo stupro di una quindicenne (avvenuto nel 2007) da parte di un branco di coetanei.
Al coro di riprovazione, si unisce anche la scrittrice Lara Cardella, che su Facebook chiede «le scuse e le dimissioni del sindaco» del paese dell'Alto Lazio.
La storia di quella ragazzina mi assomiglia per il fatto di avere un paese contro.
Solo che io ero più grande e quando mi sono sentita dire in coro 'puttana, putta­na' li ho affrontati», spiega Lara Cardella, autrice di «Volevo i pantaloni», romanzo uscito nel 1994 e poi film di successo sulla storia di un’adolescente co­stretta nelle restrizioni mentali della Sicilia.
Cardella chiede «scuse e dimissioni» al sindaco di Montalto di Castro» che «sta permettendo che una ragaz­zina vittima di violenza venga emar­ginata e umiliata dai suoi concittadi­ni ».
La scrittrice su Facebook si è fat­ta promotrice di un gruppo che ha già 1.300 contatti: «Da quando so di questa terribile vicenda non dormo più.
Abbiamo scritto al Comune e ci ha risposto l’assessore al Turismo di­cendo di non voler entrare nel meri­to e segnalando 'le infinite bellezze archeologiche e ambientali del no­stro paese'.
Ma siamo impazziti?».

Aggiungi un commento