Calunnia e minacce alla ex, chef in manette

2015-12-30VITERBO - I carabinieri del Nucleo investigativo del comando provinciale di Viterbo, al termine di una delicata attività investigativa hanno eseguito in data odierna una ordinanza di custodia cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di C.P., chef 42enne originario di Capodimonte, per i reati di stalking, calunnia reale e danneggiamento nei confronti di una giovane donna originaria della Tuscia, nonché detenzione illecita di sostanze stupefacenti. La misura è stata emessa dal gip del Tribunale di Viterbo su richiesta dei pubblici ministeri Stefano D'Arma e Massimiliano Siddi che hanno coordinato le indagini, sulla base delle risultanze investigative acquisite dagli uomini dell'Arma di Viterbo.
La vicenda ha inizio circa un anno fa, allorquando la donna interrompeva una breve relazione sentimentale con l'arrestato. Questi, non rassegnato alla conclusione del rapporto sentimentale poneva in essere una serie di reiterate condotte persecutorie, consistite in azioni minatorie e diffamatorie nei confronti della vittima e dei suoi familiari. La donna, per tali fatti, sporgeva denuncia ed a seguito delle indagini condotte dai militari dell’Arma, veniva emessa, dal gip di Viterbo, una prima ordinanza che disponeva il divieto di avvicinamento alla giovane e ai luoghi da lei frequentati.
Nonostante il predetto provvedimento, l'odierno arrestato non desisteva dai suoi propositi persecutori, anzi architettava un piano ben più grave per screditare la ragazza e vendicarsi del suo rifiuto. In particolare, a metà dello scorso mese di settembre, accusava la donna di essere coinvolta in un rilevante traffico di cocaina tra la Tuscia e l'Umbria con canali di rifornimento nella Capitale e, in una circostanza, occultava all’interno dell'autovettura dell'ex compagna un notevole quantitativo di cocaina per poi fare una ''soffiata'' ai Carabinieri che, procedendo al controllo dell'autovettura condotta dalla vittima rinvenivano lo stupefacente.
Come per prassi, alla donna veniva contestata la detenzione della droga rinvenuta, ma sin da subito, i Carabinieri, in base al sistema in cui si era svolta l'intera vicenda ed in particolare alle modalità del rinvenimento della droga, si insospettivano ed intuivano che vi era qualcosa di anomalo. Iniziavano quindi delle minuziose attività di riscontro che permettevano di acclarare, con certezza, l’estraneità della giovane donna in merito al possesso della cocaina rinvenuta che invece si appurava, come detto, essere stata occultata dall'uomo, previa forzatura dell’auto, ponendo in essere una vera e propria calunnia reale, di assoluta gravità.
Nelle settimane successive al predetto fatto, l'arrestato, proseguendo le sue condotte persecutorie, motivate da un forte sentimento di astio e di vendetta, continuava a porre in essere, anche a mezzo di comunicazioni telefoniche ed informatiche, condotte violente, diffamatorie ed ingiuriose nei confronti della donna e di alcuni soggetti a lei vicini, causando in tutti un forte e comprensibile stato di timore e preoccupazione per il rischio di una escalation dei fatti di cui erano stati già vittime.
Gli accertamenti effettuati dai militari del Nucleo investigativo hanno quindi in primis consentito di scagionare la giovane da ogni accusa in merito alla detenzione dello stupefacente trovato nella sua autovettura e poi consentito al GIP del Tribunale di Viterbo di emettere, nei confronti del 42enne, la citata misura cautelare degli arresti domiciliari con applicazione del braccialetto elettronico, notificata in mattinata dai carabinieri presso la propria abitazione e ritenuta idonea ad impedire all’uomo la reiterazione dei gravi fatti contestatigli.
Soddisfazione presso il comando provinciale dei carabinieri per il risultato conseguito, in virtù del fatto che le condotte illecite ricostruite ed interrotte sono tra le più infime tra quelle riconducibili ai cosiddetti reati di genere, in particolare le violenze, di qualsiasi natura e forma, nei confronti delle donne per motivi passionali. L'Arma nella Tuscia mantiene alto il livello di attenzione nei confronti di tali eventi, che procurano sentito allarme sociale, mettendo in campo sempre più forze e professionalità.

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