CAPODIMONTE – Sabato 8 aprile, alle 17.00, presso la sala convegni del Museo della Navigazione di Capodimonte, il Dott. Pietro Tamburini ha tenuto la conferenza “Dal Tevere al grande lago. La deportazione dei Volsiniesi dopo la distruzione di Velzna e il saccheggio del Fanum Voltumnae”.
La sala gremita ha confermato, ancora una volta, l’attrazione del noto studioso bolsenese Pietro Tamburini che esercita sugli appassionati di archeologia e non solo.
Il direttore del Museo Territoriale del lago di Bolsena e coordinatore del Sistema museale del lago di Bolsena infatti è autore di oltre un centinaio di pubblicazioni scientifiche, tra cui dieci monografie, con particolare riferimento agli ambiti della protostoria, dell’etruscologia, dell’archeologia romana, della storia medievale e della museologia.
Nello specifico è stato ampliato l’interesse sulla storia della conquista e della distruzione dell’ultima metropoli etrusca indipendente, Velzna (in latino Volsinii), arroccata sull’inespugnabile (o quasi) rupe di Orvieto .
Dapprima sono state spiegate le cause della guerra, individuate dalle fonti antiche in una sorta di rivoluzione ante litteram dell’ordine politico e sociale promossa dalle classi subalterne e di quali furono, invece, le vere ragioni alla base dell’intervento militare romano ovvero il controllo delle vie di comunicazione e le enormi ricchezze conservate nel santuario federale degli Etruschi.
Successivamente sono state affrontate le conseguenze – piuttosto singolari per l’epoca – che seguirono l’intervento romano cioè la deportazione dei superstiti, documentata da varie e significative tracce archeologiche tra cui la testimonianza dell’epitomatore Zonaras.
Infine è stata chiarita la rinascita di Velzna, semplicemente “spostata” dopo il 264 a.C. dal distretto fluviale a quello lacustre dell’antico territorio volsiniese, secondo una modalità di conquista e di pacificazione territoriale che, due decenni dopo (nel 241 a.C.), i Romani avrebbero applicato anche nei confronti della capitale dei Falisci, Falerii, l’odierna Civita Castellana.
Le numerose domande espresse anche da parte di stranieri hanno poi vivacizzato l’incontro che si è sviluppato sulle spiegazioni del ruolo e della posizione del Fanum Voltumnae, luogo sacro degli Etruschi con informazioni riguardo alle ultime indagini archeologiche in atto.
La dott.ssa Caterina Pisu ha illustrato l’intenso programma del museo per la primavera ed estate ricco di moltissime iniziative riferite a svariati ambiti culturali che sicuramente daranno soddisfazione anche ai numerosi turisti che scelgono Capodimonte quale meta delle loro vacanze.
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