2020-02-07CAPODIMONTE - (b.b.) Per due volte nell’arco di una decina di giorni, mentre è recluso agli arresti domiciliari, non risponde ai controlli notturni dei carabinieri. Scatta così l’accusa di evasione e finisce in tribunale con un processo penale.
Ma l’uomo, G.S. di Capodimonte, stava solo dormendo nel suo letto.
''Sono completamente sordo dall’orecchio sinistro e sento male da quello destro. A seconda di come mi sdraio non ho la percezione del benché minimo rumore'' si difende in aula di fronte al giudice Giacomo Autizi. Accanto a lui il suo legale, l’avvocato Samuele De Santis.
''Non sento di giorno, figuriamoci in piena notte quando sto dormendo. Più volte è capitato che arrivassero i controlli di carabinieri – prosegue – per fortuna accanto a me c’era sempre qualcuno che mi avvertiva dei rumori alla porta. Quella volta no. E io non ho sentito, semplicemente''.
I controlli dei militari sarebbero avvenuti il 29 aprile e il 9 maggio del 2018 a distanza di dieci giorni l’uno dall’altro.
''Abbiamo proceduto a verificare se l’uomo, costretto agli arresti domiciliari fosse davvero in casa –spiega uno dei marescialli che ha compiuto il sopralluogo – abbiamo suonato ripetutamente al citofono e bussato alla porta, senza mai ricevere risposta. La prima notte, così come la seconda''. Per questo sarebbe scattata la denuncia per evasione e il successivo aggravamento della misura cautelare.
''Ma – aggiunge - la macchina era parcheggiata sotto casa e non lo abbiamo visto in giro per le vie del paese’’.
''Per forza, stavo dormendo. Non sapete quante volte ho proposto ai militari di prendere le chiavi di casa, così erano liberi di aprire e venire a controllare''.
Ieri, a distanza di un anno e mezzo, è arrivata la fine di questa singolare vicenda: G.S. è stato assolto con formula piena, perché il fatto non sussiste.
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