Antonello RicciCapodimonteIl lago di Bolsena visto da CapodimonteCapodimonte – Francesca FerriMarta – Susanna CherchiMarta con il lungo lago e il portoViterbo – Una “comunità narrante” all’alba dell’antropologia. I viaggi oltre Atlantico e la “scoperta” di un mondo “nuovo” rispetto a quello occidentale. La storia di un piccolo centro che ha incontrato un continente intero. Tra XVI e XIX secolo. “Capodimonte, Europa”. Il 2 settembre, alle 10 di mattina. Per le vie del centro storico della città affacciata sul lago di Bolsena. Partenza da piazza Umberto I.La firma è di quelle che contano. Banda del Racconto di Antonello Ricci, Marco D’Aureli e Pietro Benedetti. Quest’ultimo sarà anche protagonista, il giorno prima alle ore 20, dello spettacolo “In Piazza all’Improvviso”, una sera con i poeti in ottava rima.Una passeggiata “sperimentale”, quella del 2, con una metodica ricca di novità. Il tentativo di dar vita ad una “comunità narrante”. Il contesto prestigioso. Due reti di impresa, Visit Marta e Naturalmente Capodimonte, che si uniscono all’insegna della valorizzazione e promozione del lago di Bolsena. Scegliendo di lavorare in squadra e mettere a sistema le proprie risorse. Riscoprendo la propria storia come storia comune, al di là dei campanili.La passeggiata/racconto rientra nell’ambito della due giorni organizzata dalle reti di impresa di Marta e Capodimonte all’inizio di settembre. “Per la prima volta – hanno detto Susanna Cherchi e Francesca Ferri, rispettivamente presidente Visit Marta e vice presidente Naturalmente Capodimonte – due paesi si uniscono per valorizzare un lago e la sua storia. Ci saranno visite guidate alle isole e un percorso storico che da Marta a Capodimonte attraverserà tutto il periodo che va dal medioevo al XIX secolo. E tante altre iniziative con il territorio, i suoi commercianti e il mondo delle associazioni che saranno i veri protagonisti, i veri animatori”.Accanto alle reti, decisivo il contributo alla realizzazione dell’evento da parte dei comuni di Marta e Capodimonte, della Pro loco di Marta, della Sagra del coregone, così come di Confesercenti, comune di Valentano, del circolo culturale Alberto Lisoni e dell’associazione Protezione civile Marta.“La grande novità della passeggiata del 2 settembre a Capodimonte – spiega Antonello Ricci – è che inglobiamo in un’unica rete di regia anche i figuranti, cinque in tutto, con i costumi realizzati da Viviana Ginepri, che ha già lavorato in ambito teatrale e cinematografico. Ma il figurante che abbiamo in mente non sarà un ragazzo che si tuffa dentro a un costume. A monte c’è tutto il problema della nascita del personaggio. I figuranti reciteranno infatti brevi brani storici assieme a noi della Banda. Dando vita alla scintilla del personaggio, creandolo realmente. Una natura sperimentale interessante. L’idea fondamentale è quella della ‘Comunità narrante’. Non è più Banda del Racconto che sbarca e fa un’iniziativa ‘colonialista’, per modo di dire, rapinando storie sul territorio per poi riproporle, ma una sorta di formazione permanente. Una comunità – sottolinea Ricci -che, mentre lavora a una passeggiata, crea una squadra che, dopo l’esperienza fatta, possa rimanere insieme avendo acquisito alcuni fondamentali della narrazione per continuare questo percorso autonomamente”.In autunno Antonello Ricci e la Banda del Racconto riprenderanno i corsi del master per narratore di comunità all’Università degli studi della Tuscia. Seconda edizione. La passeggiata di Capodimonte è un passaggio intermedio fondamentale. Sperimentale. L’inizio di un nuovo percorso che troverà il suo approdo scientifico tra pochi mesi. A partire appunto dalle sponde del lago di Bolsena.Da una parte due reti di impresa che investono in cultura, tentando di dar vita a una “comunità” capace in futuro di abbracciare l’intero bacino, il più grande lago vulcanico d’Europa, e di farne un unico sistema turistico-culturale. Un nuovo senso per una nuova interpretazione del paesaggio. Dall’altra un gruppo di antropologi – la Banda del Racconto – che tenta di coglierne le profondità inglobandole nell’ambito di un unico impianto narrativo in grado di far proprio e costruire anche “il personaggio” attraverso una vera e propria “costumazione storica” del contesto. Un pezzo in più alla metodica del narratore che viene ulteriormente descritta muovendo, non a caso, i passi da un periodo storico – e la scelta di alcuni personaggi va in questa direzione – a cavallo tra XVI e XIX secolo che rappresenta inoltre l’alba dell’antropologia. I suoi primi inizi. L’inizio di una scuola di pensiero. Come quella cui sta dando vita Antonello Ricci, attraverso il master e le passeggiate, cercando però di rapportarla fin da subito al territorio e alle sue esperienze. Dalla raccolta alla restituzione delle storie. Dall’organizzazione della metodica al riconoscimento scientifico della stessa. Dal master alla nascita di una “scuola” che non punta più soltanto a raccogliere storie per poterle rappresentare, ma ad organizzarsi per potersi restituire. Non all’esperienza singola, ma a tutto un territorio.L’esempio lampante di come un paesaggio possa non solo essere narrato, ma anche ricostruito ex novo dandogli una prospettiva tale da poter sfidare i tempi traghettandovi dentro cultura e comunità con senso rinnovato e responsabile nei confronti del territorio. Senza campanilismi.I personaggi. Giulia Farnese detta Giulia la bella, il fratello Alessandro Farnese, Pedro ed Enrico Gonzales, padre e figlio, i famosi Pelosi, e il grande collezionista Stanilaso Poniatowski nipote dell’ultimo re di Polonia. Una passeggiata/racconto che attraverserà lo splendido centro storico di Capodimonte tra la rocca Farnese e il palazzo Poniatowski, i due estremi della piazza superiore del promontorio di Capodimonte. “Raccontando – sottolinea Ricci – che tra il ‘500 e l’800 alcune storie molto significative dell’Europa sono sbarcate a Capodimonte”.Daniele Camilli“Capodimonte, Europa” CostumistaAbiti storici desunti da iconografia d’epocaViviana Ginebri FigurantiSotto la regia di Pietro Benedetti Chiara Faina e Stefano Pannucci (Giulia Farnese, detta La Bella, e suo fratello il cardinal Alessandro futuro papa Paolo III) Dario Rossi e Leonardo Mancini (Pedro Gonzalez e suo figlio Arrigo)Francesco Scarinci (il principe polacco Stanisllao Poniatowski)Banda del RaccontoFormazioneLaura Antonini, Pietro Benedetti, Roberto Pecci e il sottoscritto“Pillole” storico-informative a cura di Rosella Di StefanoPer l’occasione, al momento del brindisi finale, nella pittoresca cornice del giardino di palazzo Poniatowski, verrà inoltre presentato al pubblico il nuovo libro di Rosella Di Stefano, fresco di stampa per l’editore Effigi di Arcidosso: “Il principe Stanislaw Poniatowski a Capodimonte e il palazzo costruito ‘per dispetto'”. 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