MONTEFIASCONE – Il trasferimento del mercato proposto e voluto dall’Assessore Cacalloro con il suo conseguente smembramento in più tronconi fa ancora notizia ed è sulla bocca di tutti specialmente oggi che è giorno di mercato.
La consegna delle firme, raccolte in questi giorni, alla giunta comunale durante il consiglio di ieri, sembra non abbia placato gli animi ed un aria di forte protesta si respira sul colle falisco anche in considerazione che, proprio dopo il consiglio comunale, qualche consigliere della stessa maggioranza ha espresso la sua contrarietà allo spostamento del mercato adducendo motivazioni di grande peso ed oggettivamente condivisibili.
Spostare il mercato per la rivalutazione del centro storico, uno dei motivi addotti dal Cacalloro, non convince e lascia molti dubbi, dicono i cittadini. Il centro storico, commentava qualche consiglieri comunale dopo il consiglio stesso, non si rivaluta con il movimento di un giorno a settimana che poi è un giorno di alta confusione ed impedisce ai turisti, per fortuna numerosi nel nostro paese, di ammirare quelle testimonianze architettoniche ed artistiche che sono presenti in ogni angolo e via del Paese e che gli stessi cittadini non conoscono o rimangono indifferenti di fronte ad essi. Realtà questa che non accade in nessun altro paese dell’Alto Lazio.
Consiste in ben altro la rivalutazione del centro storico: è necessario eliminare il traffico entro le mura, favorirvi un servizio pubblico a ciclo continuo con Bus pollicino, aprire i vari portoni e far vedere ai turisti i meravigliosi chiostri che sono all’interno, tenere aperti i negozi anche la domenica ed effettuare il turno di riposo solo in un giorno infrasettimanale, ripulire le facciate, alcune sono veramente un pugno all’occhio, armonizzare la loro colorazione, restaurare i portali rinascimentali che ne hanno bisogno e via discorrendo.
C’è poi il problema della viabilità e dei parcheggi senza dimenticare quello dell’ordine pubblico che non consentono di realizzare spostamento e frazionamento del mercato come l’Assessore intende fare. Sia in Via Oreste Borghesi che nelle immediate vicinanze non vi sono spazi sufficienti ed idonei come pure, nei dintorni di Piazzale Mauri, non è che vi sia proprio tutta questa disponibilità di parcheggi, sia per la distanza sia per l’essere quasi tutti a pagamento.
Chi ha le borse della spesa da portare difficilmente effettua centinaia di metri a piedi tra la propria auto e la zona di mercato, per cui, con queste condizioni, la gente lo frequenterebbe di meno aggravando ulteriormente lo svuotamento del paese. Vi è poi il problema della legalità commerciale. Tenere sotto controllo il flusso delle persone, la legalità commerciale, sia sotto il profilo fiscale che igienico, diventa una vera impresa e richiederebbe un notevole impegno di agenti e forse dell’ordine.
Siamo nell’era dell’auto ed il parcheggio è il primo elemento per la vita di ogni struttura sia commerciale, che artigianale, sia turistica, che politico-amministrativa.
Le norme vigenti sono chiare in questo senso. Certe licenze in alcuni settori della vita sociale, non vengono rilasciate se non vi è un adeguato parcheggio a disposizione dei clienti come pure certi esercizi commerciali non vengono autorizzate senza zona di parcheggio.
Non ultimo il problema del traffico non consente l’occupazione delle aree nei pressi di Via Oreste Borghesi e Piazzale Mauri in quanto si creerebbe un intasamento delle principali arterie, ragionano alcuni automobilisti, come la regionale Cassia per via Borghesi, tenendo anche conto che vi è il palazzo delle Poste e la diramazione per il lago che già creano abbastanza problemi; la Verentana per P. Mauri sulla quale scorrere il traffico da e per il mare oltre che da e per i paesi rivieraschi e molto frequentati di Marta e Capodimonte senza escludere altri paesi come Valentano, Ischia, Farnese.
Arterie queste sulle quali scorre anche il traffico pesante dei mezzi industriali e quello automobilistico dei Bus di linea, con una frequenza molto alta, quindi molto numerosi. Il periodo delle Fiera del Vino che anche se parzialmente interessa queste arterie c’insegna.
Pietro Brigliozzi
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