2009-07-15 09:24
Entro il mese di marzo, secondo le proiezioni del ministero del Welfare, si potrebbero verificare in Italia 3-4 milioni di casi da contagio di nuova influenza. Lo ha detto il viceministro della Salute. Ferruccio Fazio ha aggiunto che gli italiani che verranno vaccinati contro il virus della nuova influenza entro la fine dell'anno saranno 8,6 milioni. Si tratta di lavoratori dei servizi essenziali (sanità, polizia, vigili del fuoco) e di soggetti sotto i 65 anni con malattie croniche ed a rischio. Poi, ha spiegato il viceministro della Salute, da febbraio si dovrebbe quindi procedere ad una seconda fase di vaccinazioni che riguarderà i giovani dai 2 ai 20 anni e presumibilmente anche le donne incinte.
Nel corso di una conferenza stampa convocata al ministero del Welfare, Fazio ha citato i dati relativi a proiezioni messi a punto dall'Istituto Superiore di Sanità circa il possibile andamento dell'epidemia di nuova influenza in Italia. In assenza di misure di contenimento, come il ricorso ai farmaci anti virali, ha detto Fazio, "a tutto marzo si potrebbero verificare circa 13 milioni di contagi e l'epidemia continuerebbe per l'anno successivo; attraverso il contenimento con farmaci anti virali - è il secondo scenario illustrato da Fazio - si arriverebbe a 9 milioni di contagi". Vaccinando invece, ha precisato il viceministro, le categorie dei lavoratori essenziali e della popolazione a rischio "entro metà novembre-fine anno, alla fine del mese di marzo si verificherebbero secondo le proiezioni 4 milioni di contagi e l' epidemia proseguirebbe per l'anno successivo".
Vi è però un ulteriore scenario illustrato da Fazio: "Se vacciniamo entro fine anno categorie a rischio e lavoratori essenziali, e procediamo a febbraio con la vaccinazione anche di 12 milioni di giovani che rappresentano la popolazione scolastica, allora i contagi si attesterebbero a 3-4 milioni entro marzo ma, fatto importante, l'epidemia si arresterebbe". Quanto alle proiezioni relative ai possibili decessi, Fazio ha ricordato che l'incidenza di mortalità per la nuova influenza è pari allo 0,4 per mille ed è dunque più bassa anche rispetto all'incidenza di mortalità della normale influenza stagionale che raggiunge l'1 per mille. Nonostante questo, ha precisato Fazio, i morti secondo le proiezioni potrebbero essere "migliaia".
Fazio ha quindi sottolineato come la strategia e l'orientamento del governo sia quello di procedere ad una prima fase di vaccinazioni (entro metà novembre-fine anno) per le categorie di popolazione maggiormente a rischio (per un totale di 8,6 milioni di persone) per poi procedere ad una seconda fase di vaccinazioni a partire da febbraio che riguarderà la popolazione studentesca ed i giovani dai 2 ai 20 anni (circa 12 milioni), ed anche le donne in stato interessante. "Questa - ha detto il viceministro - è una ipotesi di strategia vaccinale che ci allinea agli scenari di altri paesi come Germania e Spagna, che si stanno orientando verso la vaccinazione del 35-40 per cento della popolazione". Fazio ha quindi confermato che i vaccini contro la nuova influenza, ai quali si sta lavorando, potranno essere disponibili per ottobre: "Ad oggi però - ha rilevato - i vaccini non sono stati testati per i giovani sotto i 18 anni e per le donne in gravidanza, e questo aspetto va affrontato. Dunque - ha concluso Fazio - è presumibile che la certificazione completa per tali vaccini si avrà entro gennaio, appunto dopo le verifiche per la sicurezza dei vaccini sulle categorie dei giovani e delle donne in gravidanza".
SUPERATI 100 MILA CASI NEL MONDO,580 I MORTI
Sono 116.943 i casi di persone infette dal virus della nuova influenza A/H1N1 nel mondo. Secondo quanto riportato sul sito del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc), 580 persone sono morte finora a causa della malattia.
In Europa il numero totale di casi è salito a 14.041 con 18 morti, due registrati in Spagna e 16 in Gran Bretagna. Il Paese più colpito resta il Regno Unito con 9.718 casi confermati, seguito dalla Spagna con 1.034. In Europa, l'Italia, secondo i dati degli Ecdc, è al settimo posto con 180 infettati. Nel resto del mondo sono 102.902 i casi confermati. Gli Stati Uniti risultano, finora, il Paese più colpito con 37246 persone infettate e 211 morti. Il numero dei casi americani, però, secondo quanto riportato sul sito della Ecdc, comprenderebbe sia il numero di casi confermati da analisi di laboratorio che quelli sospetti.
Approfondimenti:
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