A mezzo gennaio, mezzo pane e mezzo pagliaio. Chi vuole un buon agliaio, lo ponga di gennaio. Gennaio e febbraio mettiti il tabarro. Gennaio e febbraio, empie o vuota il granaio. Gennaio fa il ponte e febbraio lo rompe. Gennaio ingenera, febbraio intenera (marzo imboccia). Gennaio secco, lo villan ricco. Gennaio zappatore, febbraio potatore, marzo amoroso, aprile carciofaio, maggio ciliegiaio, giugno fruttaio, luglio agrestaio, agosto pescaio, settembre ficaio, ottobbre mostaio, novembre vinaio, dicembre favaio. Gennaio, ovaio. Guardati dalla primavera del gennaio. Il grano freddo di gennaio, il mal tempo di febbraio, il vento di marzo, le dolci acque di aprile, le guazze di maggio, il buon mieter di giugno, il buon batter di luglio, le tre acque d'agosto con la buona stagione, vagliono più che il tron di Salomone. La neve di gennaio diventa sale, e quella d'aprile farina. Ogni gatta ha il suo gennaio. Per San Bastiano (20 gennaio), sali il monte e guarda il piano; se vedi molto, spera poco; se vedi poco, spera assai. Quando canta il pigozzo (picchio) di gennaio, tieni a mano il pagliaio. Sant'Agnese (21 gennaio), il freddo è per le siepi. Sant'Antonio (17 gennaio), gran freddura, San Lorenzo gran caldura, l'uno e l'altro poco dura. Chi vuole un buon agliaio, lo ponga di gennaio. Guardati dalla primavera del gennaio.
Se febbraio non febbreggia, marzo campeggia. Sant'Agata (5 febbraio), conduce la festa a casa. Chi vuol di vena un granajo lo semini di febbraio. Se di febbraio corrono i viottoli, empie di vino e olio tutti i ciottoli. Per San Valentino (14 febbraio), primavera sta vicino. Se febbraio non isferra, marzo mal pensa. Febbraio asciutto erba per tutto. A San Mattia (24 febbraio) la neve per la via. Febbraio febbraietto, mese corto e maledetto. Febbraio corto (o Ferraiuzzo) peggior di tutti. |
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