San Sebastiano Patrono di Capodimonte

San Sebastiano (Narbona?, 256 – Roma, 20 gennaio 288) fu un santo italiano, di origine francese, venerato come martire dalla Chiesa cattolica e dalla Chiesa Cristiana Ortodossa.

Biografia

Secondo la leggenda il santo visse quando l'impero era guidato da Diocleziano. Divenuto alto ufficiale dell'esercito imperiale, fu il comandante della prestigiosa prima coorte della prima legione, di stanza a Roma per la difesa dell'Imperatore. Quando Diocleziano che aveva in profondo odio verso i fedeli a Cristo, scoprì che Sebastiano era cristiano esclamò: “Io ti ho sempre tenuto fra i maggiorenti del mio palazzo e tu hai operato nell’ombra contro di me.”; fu quindi da lui condannato a morte, trafitto da frecce. Sempre secondo la leggenda, dopo questo martirio fu abbandonato perché i carnefici lo credettero morto, ma non lo era, e fu amorevolmente curato e riuscì a guarire. Cercando il martirio, sarebbe ritornato da Diocleziano per rimproverarlo e questi avrebbe ordinato di flagellarlo a morte, per poi gettarne il corpo nella Cloaca Maxima.

Ambrogio (340-397) nel suo Commento al salmo 118 riferisce che Sebastiano era originario di Milano e si era trasferito a Roma. Informazio

ni e leggende sulla sua vita sono narrate nella Legenda Aurea scritta da Jacopo da Varagine ed in particolare nella Passio Sancti Sebastiani ("Passione di San Sebastiano"), opera a cura di Arnobio il Giovane, monaco del V secolo. Dato storico certo, che ne testimonia il culto sin dai primi secoli, è l'inserimento del nome di Sebastiano nella Depositio martyrum, il più antico calendario della Chiesa di Roma e risalente al 354.

Tuttavia le biografie e le leggende che lo narrano al servizio di Diocleziano a Roma o l'intervento di Ivo l'Imperatore nelle vicende del suo martirio, comprese quelle attestate da Sant'Ambrogio poco dopo, sono spurie perché Diocleziano non risiedette mai a Roma.

Sebastiano, martirizzato sotto Diocleziano, viene raffigurato solitamente trafitto da frecce.
La salma venne recuperata da mani pietose e sepolta nelle catacombe che oggi vengono appunto dette "di San Sebastiano". San Sebastiano sarebbe stato martirizzato sui gradus helagabali ovvero i gradini di Elagabalo. In quello stesso luogo venne eretta una chiesa in suo nome. I gradini di Elagabalo si identificano, forse, in un tempio Romano sul versante orientale del palatino.

Culto e festeggiamenti

Spesso, in passato, Sebastiano veniva invocato come protettore contro la peste. Attualmente, in Italia, è il santo patrono della polizia municipale. Oggi è anche invocato contro le epidemie in generale, insieme a san Rocco.

È particolarmente venerato in Sicilia fin dal 1575, anno in cui infuriò la peste e in molte città veniva invocato contro la terribile epidemia. Ma il culto si diffonde sin dal 1414 anno in cui, secondo un antichissimo documento custodito negli archivi della Basilica in Melilli, una statua del Santo martire sarebbe stata ritrovata presso l'isola Magnisi in provincia di Siracusa. Sempre secondo questo documento alcuni marinai sostennero di essersi salvati da un naufragio grazie alla protezione di quella statua. Subito accorserso in quel luogo centinaia di persone incuriosite da tutta la provincia. Nessuno riuscì a sollevare la cassa contenente il simulacro del santo, nemmeno il vescovo di Siracusa accompagnato dal clero e dai fedeli della città. Ma i cittadini di Melilli il 1º maggio 1414 giunti sul posto riuscirono a risollevare la cassa che entrata in paese tra invocazioni e preghiere divenne di nuovo pesante: segno che San Sebastiano voleva fermarsi lì. All'ingresso del paese si sarebbe verificato il primo miracolo: un lebbroso venne guarito. Da allora ogni anno (la festa è stata spostata al 4 maggio per motivi di ordine pubblico da quando fu istituita la festa del lavoro) San Sebastiano viene festeggiato solennemente. Il 4 maggio alle ore 04.00 del mattino viene aperto il santuario per accogliere i pellegrini provenienti da ogni parte invocando il santo: "semu vinuti di tantu luntanu, Primu Diu e Sammastianu! E chiamamulu ca n'ajuta!" Melilli si popola di tantissimi fedeli provenienti da Avola, Siracusa, Cassaro, Cassibile, Lentini, Floridia, Priolo, Solarino, Sortino, Ferla, Ragusa, Palazzolo, Canicattini, Francofonte, Grammichele, Scordia, Ramacca, Vizzini, da tutta la Sicilia orientale e oltre. Anche all'estero gli emigrati hanno diffuso la devozione. Commovente l'arrivo dei nuri di Melilli e di Solarino. Questi pellegrini sono chiamati nuri perché in passato facevano il pellegrinaggio quasi nudi, con pantoloncini o mutande e a torso scoperto, con in mano fiori in omaggio al Santo. Oggi, invece, i nuri di San Sebastiano indossano vestiti bianchi e fascia rossa, camminando sempre scalzi. Affrontano chilometri di strada, offrendo torce e ceri votivi (ex-voto) rappresentanti parti di corpo guarite miracolosamente o per le quali si chiede la grazia. Dopo il 4 maggio segue il solenne ottavario che si conclude il giorno 11 maggio quando tra grida di invoccazione e richieste di intercessione il simulacro viene velato e conservato. Ritornerà ai fedeli il 20 gennaio giorno della sua festa liturgica.

San Sebastiano è poi particolarmente venerato ad Acireale perché, durante la seconda guerra mondiale, sotto la minaccia di un bombardamento, gli Acesi fecero voto affinché la città non fosse bombardata e così fu. San Sebastiano è quindi, assieme a santa Venera, patrono di Acireale: il 20 gennaio si svolge una festa a lui dedicata.

Ad Accadia (FG), il 20 gennaio si svolge la festa patronale di San Sebastiano animata da tipici falò rionali che vengono benedetti durante la processione del santo ed in seguito accesi.

È santo patrono di Mistretta e la festa si svolge due volte all'anno: il 20 gennaio ed il 18 agosto. È pure santo patrono di Tortorici e la festa si svolge due volte l'anno: il 20 gennaio con replica la prima domenica successiva (l'ottava) e la prima domenica di maggio.

In Calabria, venerato e festeggiato a Pernocari (VV) il 20 gennaio e la terza domenica di agosto.

San Sebastiano è festeggiato anche a Termoli (CB) il 20 gennaio, quando gruppi di persone intonano un brano dedicato al Santo per le strade della città ricevendo in dono soldi o leccornie. Lo spettacolo viene riproposto anche durante il periodo estivo, precisamente il 7 agosto, per permettere a coloro che vivono fuori città di potervi assistere.

Infine, S.Sebastiano è venerato nella cittadina di Barcellona Pozzo di Gotto (Messina) di cui ne è anche il santo patrono cittadino. Qui, nella basilica minore di S.Sebastiano sita in piazza duomo, nel centro città, è custodita un inestimabile reliquia che consiste nell'osso dell'avambraccio del santo martire detto ivi "Brazzu di San Bastianu", spesso citato in detti del luogo come "Ci voli u brazzu di san Bastianu!", il quale si invoca in un momento dove sarebbe propizio un ausilio.

Il culto di San Sebastiano è presente anche a Ulassai in Ogliastra, ricorre il 20 gennaio, in suo onore viene realizzato un grande fuoco, e si offrono le arance in un grande banchetto. La notte di San Sebastiano nel paese di Ulassai apre le porte ai riti dell'antico carnevale denominato "su Maimulu".

Nel Comune di Costarainera in liguria si trova una chiesa dedicata a San Sebastiano(XIV secolo?). Purtroppo la Chiesa e' molto distrutta ed in cattive condizioni. Fu probabilmente edificata sull' antico tracciato della via Aurelia che in quel tratto passava nell' entroterra e non sulla costa ligure, a causa delle frequenti incursioni dei pirati.

Quando: 
Giovedì, 20 Gennaio, 2011 - 00:00
Dove: 
Capodimonte
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