Sindaci, terzo mandato possibile in 42 Comuni della Tuscia (dieci in più)

2021-11-29
VITERBO - Nei giorni scorsi la Camera dei deputati ha dato il primo via libera al provvedimento che, modificando l’articolo 51 del Testo Unico sugli Enti Locali, consentirà ai Comuni con meno di 5mila abitanti di eleggere lo stesso sindaco per tre mandati consecutivi. Oggi il limite è a 3mila. La proposta ora passa al vaglio del Senato.
Nella Tuscia la nuova legge si potrebbe applicare in 42 comuni, dieci in più (in neretto), secondo gli ultimi dati Istat sui residenti: Monterosi (4.653), Bassano Romano (4.509), Vignanello (4.350), Vasanello (3.920), Bolsena (3.792), Oriolo Romano (3.641), Corchiano (3.559), Bagnoregio (3.479), Marta (3.299), Blera (3.034), Canepina (2.962), Valentano (2.702), Gallese (2.665), Castel Sant’Elia (2.457), Grotte di Castro (2.450), Vallerano (2.450), Castiglione in Teverina (2.278), Ischia di Castro (2.183), Graffignano (2.161), Vejano (2.155), Faleria (1.986), San Lorenzo Nuovo (1.985), Piansano (1.928), Carbognano (1.926), Monteromano (1.920), Bomarzo (1.689), Capodimonte (1.644), Civitella d’Agliano (1.509), Farnese (1.392), Celleno (1.304), Gradoli (1.281), Bassano in Teverina (1.252), Villa San Giovanni in Tuscia (1.207), Cellere (1.075), Barbarano Romano (977), Onano (943), Lubriano (882), Calcata (880), Arlena di Castro (807), Latera (772), Proceno (502), Tessennano (288).
La proposta, denominata ''legge Pella'' dal nome del primo firmatario, il vicepresidente vicario di Anci nazionale l’onorevole Roberto Pella, prevede inoltre, attraverso una modifica del articolo 196, comma 1, del medesimo Testo Unico, l’eliminazione del controllo di gestione e del documento unico di programmazione per i comuni con una popolazione fino a 5000 abitanti.
La proposta di legge introduce inoltre una modifica in materia di inconferibilità e incompatibilità, per cui coloro che sono stati condannati, anche con sentenza non passata in giudicato, per uno dei reati contro la pubblica amministrazione, oltre a non poter ricoprire gli incarichi amministrativi di vertice nelle amministrazioni statali, regionali e locali, non potranno avere ruoli negli ''enti di diritto privato in controllo pubblico''.
Soddisfatto il sindaco di Cerignale e Coordinatore nazionale Anci dei piccoli Comuni, Massimo Castelli: ''Dopo anni di battaglie, una delle richieste da lungo tempo avanzate dall’Anci è stata approvata con 328 voti favorevoli e nessuno contrario dalla Camera e prosegue ora il suo iter al Senato. Grazie al particolare impegno di un nostro collega deputato, Roberto Pella, vicepresidente vicario Anci e primo firmatario della proposta di legge 'liberiamoisindaci' ispirata dall’Associazione, ed evidentemente anche per una intesa trasversale che si è saputa creare in Parlamento, è prevista la possibilità di un terzo mandato consecutivo per i Comuni fino a 5.000 abitanti, fino ad oggi possibile solo per gli Enti fino a 3.000 abitanti''.
''La posizione espressa dall’Associazione a tale riguardo – spiega Castelli – è e resta sempre ispirata innanzitutto dal principio di consentire ai cittadini elettori di indicare il proprio e più diretto rappresentante senza limiti temporali, principio naturalmente valido per tutti i Comuni, un limite, tra l’altro, previsto solo per i Comuni. Nelle ultime tornate elettorali, l’aggravarsi delle oggettive difficoltà nel reperire candidati a primo cittadino nei Comuni più piccoli trova ora una prima risposta concreta da parte del legislatore''.
 
zdgd

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