2015-03-16VITERBO – ''Stop alla deportazione delle oche canadesi che vivono libere sulle sponde del Lago di Bolsena e che, come stabilito dalla Provincia di Viterbo e dal Comune di Capodimonte, dovrebbero essere catturate e trasferite presso strutture di detenzione private come zoo, circhi o aziende agrituristiche''. E' quanto chiede con una lettera urgente l'Ente Nazionale Protezione Animali alla Provincia di Viterbo ed ai Comuni di Capodimonte e Bolsena.
L'Ente Nazionale Protezione Animali esprime forte preoccupazione per la sorte delle oche canadesi che ormai sono stabilmente insediate sul lago e che rischiano di dover dire addio alla loro libertà per vivere il resto della loro vita nella condizione di recluse.
Ma la preoccupazione dell'Enpa non è limitata al solo aspetto relativo al benessere psico-fisico dei volatili. L’associazione infatti denuncia il rischio che sulle oche possa essere praticata la tarpatura delle ali, un intervento illegale da considerare alla stregua di un vero e proprio maltrattamento. ''Qualora ciò dovesse accadere - puntualizza l’associazione - non esiteremmo a promuovere un'azione legale nei confronti dei responsabili. Siamo tuttavia convinti che Provincia e Comune siano interessati a definire la questione delle oche di Bolsena nel pieno rispetto degli animali, senza danneggiarli né da un punto di vista psicologico né da uno fisico''.
D'altro canto la sterilizzazione degli uccelli, oltre ad essere una soluzione ''cruelty free'', potrebbe essere applicata senza alcuna difficoltà o effetti collaterali. La sterilizzazione permetterebbe infatti di mantenere sotto controllo la popolazione delle oche del lago, provocandone una graduale diminuzione, consentendo loro di continuare a vivere in libertà e di evitare quindi il trauma della cattività.
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