ATTENZIONE ----- > E' UN SERVIZIO SOCIALMENTE UTILE PER IL SOCCORSO A PERSONA.

DA INOLTRARE A TUTTI I VOSTRI CONOSCENTI.
IO GIA' L'HO INSERITO SUL MIO TELEFONINO

 Mauro Galeotti


OGNI CONTATTO DEVE PROMUOVERE QUANTO SOTTO DESCRITTO CHE A LORO VOLTA LO INVIANO AI LORO CONTATTI.

Gli operatori delle ambulanze hanno segnalato che molto spesso, in occasione di incidenti stradali, i feriti hanno con loro un telefono portatile, ma gli operatori non sanno chi contattare tra la lista interminabile dei numeri salvati nella rubrica.

Gli operatori delle ambulanze hanno lanciato l'idea che ciascuno metta, nella lista dei suoi contatti, la persona da contattare in caso d'urgenza sotto uno pseudonimo predefinito.

Lo pseudonimo internazionale conosciuto è ICE (In Case of Emergency).

E' sotto questo nome che bisognerebbe segnare il numero della persona che operatori delle ambulanze, polizia, pompieri o primi soccorritori potrebbero contattare.

In caso vi fossero più persone da contattare si può utilizzare la definizione ICE1, ICE2, ICE3, etc....

Facile da fare, non costa niente e può essere molto utile.

E' una buona idea ed è anche promossa dalle autorità preposte al soccorso.

Fate circolare la notizia in modo che questo comportamento diventi un'abitudine diffusa.
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Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
 ICE (In Caso di Emergenza)

Il programma ICE (In Caso di Emergenza - In Case of Emergency) è stato concepito dal paramedico Bob Brotchie nel maggio 2005. L'idea dietro a questo programma è di permettere ai primi soccorsi (soccorritori, vigili del fuoco, polizia) di identificare le persone e di contattare i loro parenti prossimi per ottenere informazioni mediche. Il consiglio è di tenere nella rubrica del proprio cellulare i numeri da contattare, appunto, in caso di emergenza registrandoli con il seguente formato: ICE1 mamma, ICE2 papà, ICE3 eccetera.

La popolarità del programma ha attraversato tutta l'Europa, ed ha cominciato a crescere anche nell'America Settentrionale.
Simbolo ICE

Per promuovere maggiormente l'uso di ICE, è stato studiato un nuovo simbolo, facilmente riconoscibile, per aiutare il personale di emergenza a reperire rapidamente i parenti, in caso ci sia bisogno di informazioni mediche d'emergenza per un paziente in stato di incoscienza.

Il simbolo ICE è stato sviluppato da Mark Balduzzi, un infermiere di Syracuse, New York nel luglio 2005 per dare al pubblico degli strumenti fai-da-te, così da poter promuovere il programma ICE da parte di organizzazioni e di singoli individui per aiutare il reperimento di informazioni d'emergenza. Per esempio, il simbolo ICE sotto forma di etichetta su un cellulare permette ai soccorritori di sapere immediatamente che il paziente ha inserito i numeri di emergenza nella rubrica secondo questo criterio.

Il simbolo è stato sviluppato per essere gratuito e con libertà di distribuzione. Tutti sono incoraggiati ad usare questo simbolo per promuovere la sicurezza individuale e la prontezza dei soccorsi.

Nei paesi sviluppati, circa l'80% o più delle persone possiede un telefono cellulare, e la polizia o i paramedici spesso lo utilizzano per identificare le vittime di incidenti stradali o di altro tipo. L'idea di ICE è che ognuno metta un contatto di emergenza con il relativo numero nel telefono sotto la parola "ICE". Questo permetterebbe al personale d'emergenza di avere un posto fisso dove guardare.

A seguito di ricerche effettuate dalla Vodafone che mostravano come meno del 25% delle persone portassero con sé chiare informazioni su chi avrebbero voluto che fosse informato in caso di un grave incidente, nel maggio 2005 è stata avviata una campagna per incoraggiare le persone a fare questo da parte di Bob Brotchie dell'East Anglian Ambulance Service nel Regno Unito. L'idea ha preso campo dopo gli attentati del 7 luglio 2005 a Londra.

Intervistato il 12 luglio 2005 sul programma radiofonico della BBC "Today programme", Brotchie ha detto:
« Stavo riflettendo su qualche chiamata difficile a cui ho risposto, dove le persone erano incapaci di rispondermi a causa delle ferite o della debolezza e noi non riuscivamo a capire chi fossero. Ho scoperto che molte persone, ovviamente, hanno un cellulare e l'abbiamo usato per scoprire chi fossero. Mi è venuto in mente che se avessimo avuto un modo sempre uguale di cercare un contatto d'emergenza in un telefono cellulare, allora sarebbe stato più facile per tutti. »
(Bob Brotchie)

Brotchie ha anche spronato le fabbriche di telefoni cellulari a supportare la campagna, aggiungendo un titolo ICE nella lista delle rubriche di tutti i nuovi cellulari.

Circa nello stesso periodo - almeno attorno al 12 luglio - sono state messe in circolazione email allarmiste che suggerivano che la campagna fosse "la fase uno di un virus per cellulari che si sta spianando la strada per propagarsi molto rapidamente", o che l'uso di questo "servizio" sarebbe stato addebitato sul conto dei clienti. Questa affermazione è stata successivamente smascherata come una leggenda metropolitana. Matt Ware, dell'East Anglian Ambulance Service, ha chiesto al pubblico di ignorare le email che facevano queste affermazioni.

"Sono stato sommerso di email e telefonate da parte di persone preoccupate che, mettendo ICE nei loro telefonini, la società avrebbe loro addebitato il costo di tale operazione", ha aggiunto. "Vorremmo assicurare alla gente che non è così."
 

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