Bolsena – La presentazione del monitoraggio di “Goletta dei laghi”Lago di BolsenaBolsena – La presentazione del monitoraggio di “Goletta dei laghi”Bolsena – Il presidente di Legambiente Lazio Roberto ScacchiBolsena – La presentazione del monitoraggio di “Goletta dei laghi”Bolsena – “Su sei punti campionati, quasi tutti risultano fuori dai limiti”. Il lago di Bolsena, il più grande lago vulcanico d’Europa, se la passa male. Almeno secondo “Goletta dei laghi”, la campagna di Legambiente realizzata in collaborazione con il Consorzio nazionale per la gestione, raccolta e trattamento degli oli minerali usati (Conou) e Novamont, che da 13 anni attraversa l’Italia per monitorare la qualità delle acque, degli ecosistemi e dei territori lacustri.Oggi pomeriggio, i risultati del monitoraggio microbiologico. Presentato presso la Libr’Osteria “Le Sorgenti” a Bolsena. Il lavoro della “Goletta” si è concentrato su due fronti principali di indagine. Quello delle micro plastiche sulle spiagge e in acqua e quello dell’inquinamento microbiologico. In sala Roberto Scacchi, presidente di Legambiente Lazio. I campioni sono stati raccolti a Montefiascone, Marta, San Lorenzo Nuovo – in due punti – Capodimonte e Gradoli. Quattro vengono definiti “fortemente inquinati”, uno “inquinato”. Soltanto Capodimonte è “entro i limiti”.Peggio di tutti stanno messi Montefiascone, Marta e San Lorenzo Nuovo. “La Foce del Torrente nei pressi del Parco giochi a Montefiascone – spiega Legambiente – è risultata fortemente inquinata, così come l’acqua del lago della spiaggia in fondo a via Cava a Marta. Sono entrambi punti che risultano fuori dai limiti fin dal 2015. Anche i due punti campionati a San Lorenzo Nuovo – il Fosso Ponticello e il canale della località dei Prati Renari – risultano fortemente inquinati. Se il primo è così già dal 2015, il secondo punto di rilevamento vede invece un peggioramento – da inquinato a fortemente inquinato – rispetto all’anno scorso. Risulta infine solo inquinato il punto di Foce del Fosso Cannello (o Fosso Rigo) a Gradoli, con un miglioramento rispetto al 2016, in cui era risultato fortemente fuori dai limiti”.Possibile via d’uscita, il “Contratto di lago”, strumento giuridico vincolante cui possono aderire su base volontaria tanto le istituzioni locali quanto i portatori di interesse, dalle associazioni alle cooperative fino alle Camere di commercio. L’obiettivo è attuare una reale gestione integrata delle acque con la finalità di tutelare e valorizzare le risorse idriche e gli eco-sistemi territoriali connessi.“I dati raccolti quest’anno sul lago di Bolsena confermano le criticità che raccontiamo da anni – sottolinea Scacchi -. Per affrontarle e risolverle, è necessario depurare tutti i reflui inquinanti con un sistema più efficace”. In sintesi, “bisogna riqualificare l’impianto fognario circumlacuale del Cobalb, concludendolo nella sponda occidentale dove è interrotto e facendo funzionare tutta la struttura ormai vetusta le cui pompe non riescono più a captare gli scarichi”.Intorno al lago di Bolsena si sviluppa infatti l’anello fognario del Cobalb che dovrebbe intercettare tutti gli scarichi inquinanti prima che entrino nel lago, attraverso pozzetti di sollevamento.“Il percorso verso il ‘Contratto di lago’ a Bolsena – prosegue il presidente di Legambiente Lazio – va nella giusta direzione, perché questo strumento ha come obiettivo principale la tutela della biodiversità, e per salvaguardarla il primo e importante intervento deve poter essere il risanamento del sistema depurativo. Per questo diamo il nostro pieno sostegno a percorsi che portino alla realizzazione del ‘Contratto di lago di Bolsena’, il maggior lago del Lazio, unico per altro a non essere risolutivo in termini di ecosostenibilità e restituendo agli attori del territorio stesso, tutto il protagonismo nelle scelte future”.“Costruire un ‘Contratto di lago’ nel più grande dei laghi del Lazio – ha fatto sapere Cristiana Avenali, responsabile dell’ufficio di scopo sui contratti di fiume e piccoli comuni della Regione Lazio – è un obiettivo ambizioso quanto importante. La Regione darà il suo pieno appoggio ad associazioni e comuni che intraprenderanno questo percorso. Il contratto deve avere come funzioni principali quelle di difendere la biodiversità e contrastare i rischi idrogeologici. Nel lago di Bolsena, dove paesaggio, natura e piccoli comuni, costruiscono insieme un ambiente straordinario, attraverso questo strumento si possono affrontare eventuali criticità, per poterne rilanciare la bellezza naturale e un nuovo sviluppo socio-economico e territoriale”.Daniele CamilliI risultati del monitoraggio sul lago di BolsenaThe post “Lago di Bolsena, inquinati cinque punti su sei” appeared first on Tusciaweb.eu.
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