NewTuscia – VITERBO – Non ci sarebbe stata premeditazione da parte dell’assassino reo confesso Michael Aaron Pang, che nella giornata di venerdì 3 maggio, è entrato nel negozio di Norveo Fedeli, nel centro storico di Viterbo. L’uomo, 74 anni, è stato ritrovato in una pozza di sangue, colpito numerose volte con uno sgabello, fino a provocarne la morte.
Pang, catturato a Capodimonte, ha descritto i fatti davanti al gip Savina Poli, chiedendo scusa alla famiglia. Il ragazzo, 22 anni, di origini coreane ma con cittadinanza statunitense, ha raccontato di essere entrato nel negozio per acquistare di pantaloni. Dopo l’ennesimo rifiuto della carta di credito, Fedeli aveva tentato di allontanarlo: prima gentilmente, poi in maniera più aggressiva. Pang a quel punto si sarebbe difeso.
Dopo l’interrogatorio, durato quattro ore, i difensori del ragazzo hanno dichiarato di voler escludere la tentata rapina e l’omicidio premeditato, essendo presenti, sulle braccia di Pang, graffi e tagli che potrebbero confermare quanto dichiarato. I paranti della vittima, intanto, si sono dichiarati pronti a costituirsi parte civile.
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