2019-05-10VITERBO – (b.b.) Michael Aaron Pang è sempre più disperato e distrutto. All’interno della sua cella di isolamento in cui si trova da sabato scorso, il 22enne, reo confesso dell’omicidio di Norveo Fedeli, starebbe lentamente scivolando in una ''spirale di depressione''. Lontano dagli affetti e dalla sua famiglia, Pang non comprende che poche parole di italiano e non ha nessun altro accanto se non i suoi legali, gli avvocati Remigio Sicilia e Lilia Ladi.
''I genitori chiamano in continuazione in carcere per sapere come sta – hanno spiegato – ma per il momento non lo raggiungeranno in Italia''. Resteranno ad Overland Park, nel Kansas, proprio dove il giovane assassino ha abitato fino a pochi mesi fa. Fino a quando ha deciso di trasferirsi nella Tuscia, nel piccolo centro di Capodimonte.
Venerdì scorso, poco dopo l’ora di pranzo, la brutale uccisione a colpi di sgabello del 74enne Fedeli, proprietario dell’omonima boutique di jeans in via San Luca, nel cuore della città di Viterbo.
Definito ''lucido'' al momento dell’omicidio dal gip Savina Poli, per la difesa restano ancora molti i punti da chiarire e su cui far luce, per questo starebbe prendendo in considerazione la possibilità di compiere sul 22enne una perizia psichiatrica.
''Occorre che uno specialista incontri ed esamini Pang – ha spiegato l’avvocato Sicilia – nonostante il giudice lo abbia ritenuto ''lucido'' e ''presente a se stesso'' al momento dei fatti, la sua è stata una reazione tanto violenta quanto improvvisa’’. Qualcosa che non può, dunque, secondo la difesa, essere classificato come normale. Come totalmente lontano da un raptus di rabbia o follia.
''Stiamo valutando di richiedere una perizia psichiatrica per questo – ha concluso – la sua reazione, sfociata poi nell’omicidio di Fedeli, deve essere valutata da un professionista''.
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