2019-06-07
VITERBO – (b.b.) Da quattro giorni al lavoro per fare luce sugli ultimi istanti di vita di Norveo Fedeli. Da quattro giorni al lavoro per ricostruire l’esatta dinamica del suo omicidio. Nei laboratori della scientifica di Roma, da martedì scorso, hanno preso avvio le perizie e le analisi su tutto il materiale sequestrato all’interno dello storico negozio di jeans di via San Luca, dove lo scorso 3 maggio il 74enne è stato barbaramente ucciso a colpi di sgabello alla testa.
A confessarne l’omicidio, Michael Aaron Pang, 22enne coreano con passaporto americano, ritrovato a Capodimonte dai carabinieri dopo neanche 24 ore di fuga e latitanza.
E mentre il giovane è recluso nel carcere di Mammagialla dal 4 maggio, accusato di omicidio volontario e rapina aggravata, gli uomini della scientifica della polizia per due volte hanno passato al setaccio la storica jeanseria a due passi da piazza Verdi. L’ultimo sopralluogo il 22 maggio, quando le tute bianche si sono trattenute sul luogo del delitto per oltre sette ore: non sarebbero state alla ricerca di nessun elemento specifico, ma solamente di riscontri delle ipotesi formulate fino a questo momento.
''Una chiusura del cerchio'' hanno fatto sapere dalla magistratura. Un ultimo atto prima di concludere le indagini e, con esse, il fascicolo a carico del 22enne.
Per l’accusa dietro all’omicidio di Fedeli ci sarebbe un conto da 600 euro da pagare e non coperto dalla carta di credito di Pang. Per la difesa, invece, un tentativo di difendersi dall’aggressione del negoziante, e forse un raptus di rabbia.
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