La Carrareccia, al via la ciclostorica che parte e si conclude a Bolsena

NewTuscia – BOLASENA – Sulle antiche strade percorse dai carri, attorno al Lago di Bolsena, il vulcanico più grande d’Europa, cornice naturale e compagno di viaggio. Lungo i piacevoli chilometri che si distendono nell’Alta Tuscia. Un concentrato di colline e colture, borghi e frazioni, sterrati nervosi, seguiti da spianate d’asfalto più dolci. Intervalli di storie passate che rivivono nel presente, con la voglia di essere ancora raccontate.
Sono i luoghi della Carrareccia, la ciclostorica che parte e si conclude a Bolsena, giunta quest’anno alla sua 9a Edizione (domenica 1 settembre 2019, dedicata ad Alfredo Troili) e inserita come 7a tappa del Giro d’Italia d’Epoca, un calendario di eventi che toccano tutta l’Italia durante l’anno e danno modo a pedalatori e curiosi di riscoprire storie di uno sport eroico, ma anche tradizioni culturali, popolari e gastronomiche.
Il tutto con la festosa partecipazione del popolo dei ciclostorici, che si ritrova sul lungolago di Bolsena già dal sabato, quando il Giro delle Cantine apre le danze, accompagnato dai canti popolari della Compagnia delle Lavandaie della Tuscia. Appassionati, ma prima di tutto grandi amici, nel pieno rispetto dello spirito sano di questi eventi. In rigoroso equipaggiamento e abbigliamento d’epoca: maglie di lana in sella a bici ripescate nella memoria di una cantina di paese, riassestate e conservate con cura, abitate dalla stessa anima che le ha rese protagoniste nel secolo scorso. Su strade leggendarie e radiofoniche, o semplici compagne della quotidianità, tra una bottega e un caffè. La magia di una bici, che continua a girare, ma che non passa mai.
Da Bolsena verso le terre di confine tra Lazio, Umbria e Toscana, 2 percorsi diversi per chilometraggio, accomunati dalle sponde del lago. Il “Tuscia” (105 km) arriva a visitare Orvieto e il suo Duomo. Poi via verso i vigneti di Canale, tra splendidi saliscendi esigenti. Fino a Lubriano, con una preziosa vista su Civita di Bagnoregio, la città che muore. Il “Classico” (54 km) circumnaviga il lago, arrampicandosi fino a Montefiascone, dove i percorsi si incontrano. Da qui, una discesa rigenerante porta nei borghi di Marta e Capodimonte. Quindi, lungo il Sentiero dei Briganti, il ritorno verso Bolsena. In alternativa, per faticare un po’ meno, la scenografica “Traversata d’Epoca in Battello” e la Pedalata Rievocativa nel centro storico (7 km). Immancabili, lungo i percorsi, i 6 ristori della Carrareccia, ricchi di cibo locale dalla forte tradizione contadina, tra un sorso di rosso e una fetta di crostata casereccia.
fotografie e articolo a cura di Francesco Bonasera



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