La provincia di Viterbo e 34 sindaci della Tuscia fanno chiarezza sulla situazione della Talete
NewTuscia – VITERBO – Oggi ha vinto la responsabilità. Oggi ha vinto il buonsenso. Perché oggi 34 sindaci e la Provincia di Viterbo ci hanno messo la faccia e sono riusciti a scongiurare che la gestione del servizio idrico nella Tuscia passasse al cento per cento nelle mani dei privati.
L’acqua è il bene pubblico più prezioso che abbiamo. Un concetto, questo, che credevamo universale e apolitico. Eppure ancora una volta abbiamo assistito all’emergere di logiche utilitaristiche e politiche che non fanno il bene comune. Alcuni sindaci non si sono infatti presentati oggi alla votazione, mettendo fortemente a rischio con il loro comportamento la continuazione della gestione pubblica dell’acqua. Così facendo questi sindaci assenti non hanno solo mostrato totale mancanza di rispetto nei confronti dei propri colleghi presenti.
Ma, cosa ben più grave, hanno tradito i propri cittadini. Sì, perché i cittadini si aspettano che i propri amministratori li rappresentino con serietà, impegno e responsabilità. E allora ci chiediamo: è responsabile non presentarsi a un’assemblea che deve decidere sul futuro dell’acqua pubblica? È responsabile lavarsene le mani per mesi e mesi? E a cosa servono gli amministratori che disertano una seduta, se sono stati votati e scelti dai cittadini proprio affinché fossero presenti?
In questi mesi sono state dette molte cose sulla Talete e sulla gestione del servizio idrico integrato nella Tuscia. E per mesi abbiamo assistito all’operato di alcuni sindaci che da un lato non presenziavano i lavori, dall’altro però correvano a rilasciare dichiarazioni alla stampa o a scrivere post sui social con un atteggiamento quasi da campagna elettorale permanente. Ora è arrivato il momento di spiegare con chiarezza ai cittadini quello che è successo. Ancora una volta, con onestà e mettendoci la faccia.
Come avrete avuto modo di leggere oggi dai giornali, l’assemblea dei sindaci ha votato un aumento delle tariffe del gestore Talete. Non è stata una decisione facile. Anzi, è stata una decisione che abbiamo dovuto prendere con grandissimo dolore. Nonostante spesso veniamo dipinti come distanti dalla società, anche noi siamo donne e uomini, madri e padri di famiglia come voi tutti. E come voi tutti affrontiamo i mille problemi quotidiani che ruotano attorno alle nostre vite, cercando sempre di andare avanti nonostante tutto. E ritrovarci nelle condizioni di dover decidere un aumento delle bollette non ci rende di certo felici.
Ma se l’abbiamo dovuto fare, un motivo c’è. E il motivo è che per anni abbiamo esplorato ogni strada possibile che ci potesse permettere di non alzare le bollette. Le abbiamo cercate tutte, siamo andati a parlare con chiunque, abbiamo fatto ogni analisi possibile. Ma purtroppo la situazione economica del gestore, che peraltro tutti noi sindaci abbiamo sfortunatamente ereditato, era tale per cui l’aumento delle bollette fosse ormai inevitabile.
Ma in tutta questa complicata situazione, il punto fondamentale è che la decisione presa oggi con responsabilità ha permesso di evitare il fallimento di Talete e il conseguente passaggio del servizio idrico in mano a un privato. Questo cosa significa? Significa che l’acqua, innanzitutto, è rimasta pubblica. E significa che l’aumento delle bollette deciso oggi ha permesso di evitare l’arrivo di un privato che, perseguendo legittimamente la logica del profitto, avrebbe deciso in totale autonomia quanto i cittadini dovessero pagare per l’acqua.
Il salvataggio del gestore, che altrimenti oggi avrebbe fallito, ha permesso inoltre di salvaguardare centinaia di posti di lavoro. Non solo i lavoratori e gli operai di Talete, ma anche le tante aziende diffuse sul territorio, spesso a conduzione familiare, che forniscono opere e servizi per conto di Talete. Questo significa che centinaia e centinaia di famiglie potranno ancora portare a casa uno stipendio.
Va anche ricordato che molti comuni della Tuscia vantano crediti nei confronti di Talete per un importo complessivo di 18 milioni. Ancora una volta, il fallimento della società avrebbe decretato l’impossibilità per gli enti locali di riscuotere questa somma, con un forte impatto negativo sui bilanci. Ciò si sarebbe ripercosso direttamente sui cittadini, perché meno risorse economiche equivalgono a meno servizi per le persone del territorio.
Dietro la decisione di oggi, che ripetiamo è stata per noi molto difficile da prendere, c’è dunque tutto questo. C’è il duro lavoro di 35 amministratori che vogliono che l’acqua rimanga pubblica. C’è il duro lavoro di 35 amministratori che non vogliono che i cittadini perdano il lavoro. E c’è il duro lavoro di 35 amministratori che vogliono assicurare ai propri comuni le risorse necessarie per poter risolvere i problemi delle comunità locali. Questa noi la chiamiamo responsabilità.
Alessandra Terrosi – Sindaco di Acquapendente
Publio Cascianelli – Sindaco di Arlena di Castro
Rinaldo Marchesi – Sindaco di Barbarano Romano
Alessandro Romoli – Sindaco di Bassano in Teverina
Emanuele Maggi – Sindaco di Bassano Romano
Nicola Mazzarella – Sindaco di Blera
Paolo Dottarelli – Sindaco di Bolsena
Sandra Pandolfi – Sindaco di Calcata
Aldo Maria Moneta – Sindaco di Canepina
Giuseppe Cesetti – Sindaco di Canino
Mario Fanelli – Sindaco di Capodimonte
Pietro Nocchi – Sindaco di Capranica
Vincenzo Girolami – Sindaco di Castel Sant’Elia
Marco Bianchi – Sindaco di Celleno
Edoardo Giustiniani – Sindaco di Cellere
Luca Giampieri – Sindaco di Civita Castellana
Gianfranco Piergentili – Sindaco di Corchiano
Walter Salvadori – Sindaco di Faleria
Giuseppe Cucci – Sindaco di Farnese
Salvatore Serra – Sindaco di Ischia di Castro
Francesco Di Biagi – Sindaco di Latera
Maurizio Lacchini – Sindaco di Marta
Nicoletta Irato – Sindaco di Mazzano Romano
Emanuela Socciarelli – Sindaco di Montalto di Castro
Giulia De Santis – Sindaco di Montefiascone
Franco Vita – Sindaco di Nepi
Roseo Melaragni – Sindaco di Piansano
Roberto Pinzi – Sindaco di Proceno
Massimo Barbini – Sindaco di San Lorenzo Nuovo
Ermanno Nicolai – Sindaco di Tessennano
Stefano Bigiotti – Sindaco di Valentano
Maurizio Gregori – Sindaco di Vallerano
Sandrino Aquilani – Sindaco di Vetralla
Fabio Latini – Sindaco di Villa San Giovanni in Tuscia
Provincia di Viterbo
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