NewTuscia – VITERBO – Il 20 dicembre dello scorso 2022, alla Centrale Operativa della Compagnia carabinieri di Montefiascone giungeva una segnalazione di truffa appena consumata ai danni di un’anziana nel Comune di Marta, l’operatore immediatamente diramava le ricerche alle pattuglie dell’Arma sul territorio, fornendo una sommaria descrizione dei soggetti autori dell’inganno.
Personale della Stazione Carabinieri di Capodimonte, immediatamente dopo la ricezione della nota, controllava un’autovettura con a bordo un uomo e una donna, che non fornivano un’attendibile spiegazione circa la loro presenza nel piccolo centro lacuale e utilizzavano un veicolo a noleggio con contratto intestato ad una terza persona.
Sottoposti a perquisizione venivano trovati in possesso della refurtiva sottratta poco prima all’80enne e quindi arrestati nella flagranza del reato di concorso in truffa aggravata.
A questo punto i Carabinieri di Capodimonte e Marta avviavano scrupolose attività d’indagine, visione delle immagini registrate dagli impianti di videosorveglianza, riscontri tecnici e fotografici, ed altre prove documentali, identificando 3 soggetti campani, esecutori materiali di ulteriori due ingenti truffe perpetrate precedentemente:
La prima era stata perpetrata a Marta il 02.12.2022, con il trucco del finto dipendente
dell’ufficio postale. Pochi minuti dopo che un ignoto interlocutore aveva contattato un’anziana 83enne simulando di essere il nipote che le chiedeva dei soldi per pagare una multa, una donna suonava il campanello di casa e presentandosi come dipendente dell’ufficio postale si faceva consegnare € 18.000,00 e oggetti in oro.
La seconda invece a Capodimonte il 06.12.2022, truffa del finto Maresciallo dei Carabinieri. In questo caso Una 90enne, riceveva una telefonata sull’utenza domestica da parte di un interlocutore che simulando di essere il nipote si accertava che in casa l’anziana fosse da sola. Avuta conferma, seguivano ulteriori telefonate e qualificandosi come Maresciallo dei Carabinieri esortava l’anziana donna a consegnare soldi e preziosi per ripianare un debito contratto dal nipote e che, qualora non avesse ottemperato, le figlie sarebbero state condotte in Questura. anche in questo caso giungeva presso l’abitazione una donna che si faceva consegnare € 3.000,00, orologi di elevatissimo valore e numerosi monili in oro.
L’attività d’indagine condotta dai militari dell’Arma, coordinati dalla Procura della Repubblica di Viterbo, che valutata l’indole spregiudicata delle azioni predatorie commesse ai danni di soggetti deboli, si concludeva con l’emissione di tre misure cautelari personali degli arresti domiciliari nei confronti di due donne una 46enne e una 36enne e un uomo di 40 anni della provincia di Napoli.
Sulla scorta di ciò, le Stazioni Carabinieri di Marta e Capodimonte, con l’ausilio di quelli della Tenenza di Casalnuovo di Napoli il 17 aprile scorso arrestavano le due donne, mentre sul conto dell’uomo, trasferitosi all’estero, venivano avviate le procedure per l’emissione del mandato di arresto europeo.
L’Arma dei Carabinieri pone una costante attenzione nella lotta al deplorevole fenomeno delle “truffe agli anziani”, sia dal punto di vista preventivo, attraverso l’incessante campagna informativa presso centri anziani, parrocchie ed altri luoghi di aggregazione di tutta la Provincia di Viterbo, sia attraverso la presenza capillare sul territorio dei servizi preventivi che in questa specifica circostanza sono stati determinati al rintraccio dei rei. Come sempre, si esorta sempre la popolazione a non esitare ad allertare il 112 o a contattare i presidi territoriali dell’Arma dei Carabinieri quando si viene d’improvviso contattati da persone sconosciute per richieste di elevate somme di denaro da consegnare immediatamente o quando di notano persone sconosciute.
PRESUNZIONE DI INNOCENZA
Il soggetto indagato è persona nei cui confronti vengono fatte indagini durante lo svolgimento dell’azione penale; nel sistema penale italiano la presunzione di innocenza, art 27 Costituzione, è tale fino al terzo grado di giudizio e la persona indagata non è considerata colpevole fino alla condanna definitiva.
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