2014-05-17di Domenico Savino
VITERBO – Si muove da poco più di un anno, ma il tempo del rodaggio è abbondantemente finito. Cresce e si sviluppa il settore giovanile della Viterbese. Miete consensi e già rivolge lo sguardo alla prossima stagione, quella che deve essere delle conferme e che vedrà impegnati i gialloblu in erba a livello nazionale perché la Viterbese dopo la promozione in D ha l’obbligo di disputare il torneo Juniores. Su cinque formazioni iscritte ai singoli campionati, quattro hanno trionfato, solo la Juniores è arrivata terza. Gli Allievi ’97 sono stati sparring partner della prima squadra nelle amichevoli infrasettimanali; i Giovanissimi fascia B hanno stracciato la concorrenza, vincendo il rispettivo girone con 81 punti e 166 reti fatte. In più ci sono due dati statistici che sottolineano la bontà del lavoro svolto: sono andati a segno il 98% dei giocatori impiegati e nella classifica di rendimento a livello di rating la Viterbese ha una media punti di 2,98, la prima rispetto a 450 squadre.
Un risultato eccezionale se si considera che la gestione di Mario Corinti è partita di pari passo con l’avvento della famiglia Camilli cha delegato la cura del settore giovanile. E così sarà per l’anno nuovo con l’aggiunta che le formazioni vincitrici dei gironi accedono ai campionati regionali e in questi giorni stanno disputando le finali provinciali. La Juniores si formerà grazie ai ’97: molti di loro sono stati più volte visionati dal direttore generale Palmas e qualcuno potrebbe anche partire per il ritiro con la prima squadra. Si inseguono le indiscrezioni che riguardano il nome del tecnico: in pole ci sono Enrico Centaro e Michele Venanzi.
UN’ORGANIZZAZIONE DA FARE INVIDIA – Tocca a Mario Corinti tracciare il bilancio della stagione che volge al termine: ''A livello di settore giovanile è fondamentale la crescita fisica e psicologica dei ragazzi – commenta -. Poi se arrivano anche i risultati allora l’accoppiata è perfetta. Quest’anno avevamo tutte le formazioni nei tornei provinciali e da un certo punto di vista c’era anche l’obbligo di vincere''. Ma come si costruisce un settore giovanile?: ''Innanzitutto sono fondamentali le basi – spiega Corinti -. prima di tutto voglio ringraziare i miei collaboratori Daniele Piccioni e Tonino Tomai. Per ogni squadra avevamo due allenatori con patentino Uefa B e un preparatore atletico. E’ una condizione fondamentale per migliorare. Stiamo parlando di un’organizzazione degna di una squadra professionistica. Purtroppo questo non è stato possibile per la Juniores che è stata costruita in fretta. Ma ci rifaremo il prossimo anno. La nostra segreteria sta diventando meta di un pellegrinaggio quotidiano. Ci sono decine di ragazzi che vogliono sposare il nostro progetto. Durante i tornei che si stanno disputando in questi giorni i dirigenti delle squadra romane si complimentano per la preparazione dei ragazzi. E qualcuno di loro è stato annotato sul taccuino di importanti osservatori. Ma il presidente Vincenzo Camilli mi ha detto di valutare queste situazioni con molta attenzione perché vogliamo tenerci i migliori giovani in ottica futura''.
QUESTIONE IMPIANTI – Il tallone d’Achille è sempre lo stesso e riguarda l’impiantistica: anche il settore giovanile ha effettuato per un anno il suo pellegrinaggio tra Capodimonte, Grotte Santo Stefano e Bassano in Teverina: ''Non abbiamo un campo dove giocare – dice Corinti -. Abbiamo dovuto chiedere la disponibilità alla Vam per gli allenamenti. Noi siamo la Viterbese e non è possibile disputare le gare in casa nei campi della provincia. Non è un bel biglietto da visita, soprattutto adesso che stiamo per uscire dalla provincia''. Tuttavia le idee non mancano: ''La prossima settimana parlerò con Vincenzo Camilli che ringrazio per la fiducia e gli prospetterò due idee per regalare una casa al settore giovanile in modo da cedere un campo alla prima squadra. In questo modo potremo avviare anche una scuola calcio e far crescere il movimento''.
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