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''Papa Francesco ha cambiato il modo di leggere i fatti della vita''
VITERBO - ''Papa Francesco ha cambiato il vocabolario, il modo di leggere anche i fatti della vita. Ha detto parole importanti che hanno riempito le agende politiche del mondo che hanno attraversato diversi contesti, politici, economici. Sono parole di pace, misericordia, giustizia che sono rinchiuse nella purezza di cuore di saper guardare alla realtà per ciò che è''.
Lo ha detto il vescovo Orazio Francesco Piazza nell'omelia per la messa in suffragio di Papa Francesco.
Ieri pomeriggio in tanti hanno affollato la cattedrale per questo momento di preghiera. Tanti i rappresentanti istituzionali: dal prefetto Capo al procuratore Auriemma, dal presidente della Provincia Romoli alla sindaca Frontini, dalla vice presidente Ue, Antonella Sberna, ai consiglieri regionali Sabatini e Panunzi. Presenti anche i rappresentanti delle forze dell'ordine e militari insieme ai sacerdoti e a tanti cittadini.
Nella sua omelia il vescovo ha ripercorso quella che è stata la vita pastorale di Papa Francesco e gli insegnamenti che lascia.
''La sua vicenda pastorale - ha detto - dimostra che la speranza non delude perché è incentrata nella potenza dell'amore vissuto in pienezza''. Da qui l'esortazione a non ''rassegnarsi a quelle che sono le situazioni complesse del nostro vivere''.
Il vescovo Piazza ha fatto diversi richiami alla contestualità, al dialogo e all'inclusione.
Ha concluso con un suo personale ricordo. ''Ho incontrato spesso Papa Francesco E mi ha detto sempre due parole: coraggio e creatività. La creatività è figlia della capacità di ciascuno di andare oltre, varcando le soglie e aprendo nuovi sentieri in cui tutto deve convergere nello spirito di condivisione e corresponsabilità''.
'Francesco è stato un papa dirompente nella vita della chiesa cattolica'
CIVITA CASTELLANA - 'Francesco è stato un papa dirompente nella vita della chiesa cattolica, una grande guida spirituale la cui morte è diventata germoglio di vita nuova'. Così il vescovo Marco Salvi, ieri, in occasione della solenne messa in suffragio di papa Francesco, tenutasi nella cattedrale di Santa Maria Maggiore, in presenza di tantissimi fedeli e di tutti i sacerdoti della diocesi.
'Siamo qui oggi - ha detto il vescovo - per pregare per il nostro amato papa che non c'è più. Il dolore può prendere i nostri cuori eppure sappiamo che la vita non finisce dopo la morte. Dio ne è testimonianza. Per questo da cristiani dobbiamo aprire il nostro cuore alla parola di Cristo, e con beatitudine compiacerci di aver avuto una guida spirituale importante come quella di papa Francesco'.
'Di lui nell'ultimo periodo - ha raccontato Salvi - mi ha colpito la grande umanità e al tempo stesso la sua fragilità; quando si è presentato a San Pietro con il poncho sulle spalle non ha avuto paura di sentirsi delegittimato. Quando ha chiesto di essere portato in mezzo alla gente il giorno di Pasqua, ha affermato con estrema forza che il bene più prezioso della vita, prima ancora dalla propria vita e della propria salute, è quello di essere custodi di Cristo, secondo il compito che gli è stato affidato dal Signore. Bergoglio con il suo messaggio di pace e fratellanza ha riaffermato la chiesa come segno di misericordia che accoglie tutti. Nel suo ultimo respiro di vita ci ha dato testimonianza che la morte è stata vinta e che è diventata al tempo stesso una nascita, perché la resurrezione di Cristo attira tutti a se'.
Durante l'omelia il vescovo Salvi ha infine ricordato un episodio personale che lo ha legato a papa Francesco: 'Quando ero vescovo ausiliario con il cardinale Bassetti - ricorda - ricevetti una telefonata dal santo padre. Da buon toscano credendo fosse uno scherzo stavo per 'mandarlo a quel paese' ma per fortuna mi trattenni, perché mi resi subito conto che era effettivamente lui. Siccome io e Bassetti avevamo contratto il covid, Francesco voleva sincerarsi del nostro stato di salute. Da li seguirono altre due telefonate, rimasi colpito dall'immediatezza del rapporto che il papa sapeva instaurare con le persone'.
Unitus, ateneo gettonato degli studenti extra-Ue
VITERBO - L'Università della Tuscia sorprende con un'ondata di interesse da parte degli studenti stranieri non comunitari. A sole tre settimane dall'attivazione del sistema Universitaly per le pre-iscrizioni all'anno accademico 2025/2026, l'ateneo ha registrato un'impressionante crescita del 400% nelle domande, superando quota mille e intercettando aspiranti studenti provenienti da 45 diverse nazioni. Un dato che proietta l'UNITUS in una dimensione sempre più internazionale.
'L'intenso lavoro di internazionalizzazione che stiamo portando avanti sta producendo risultati tangibili e di portata inaspettata,' commenta il Rettore Stefano Ubertini. 'Questo afflusso di richieste testimonia il crescente appeal del nostro ateneo a livello globale, trasformando Viterbo, Rieti e Civitavecchia in centri universitari sempre più cosmopoliti.'
L'exploit di pre-iscrizioni è il culmine di una strategia pluriennale che ha visto l'Università della Tuscia tessere una fitta rete di collaborazioni con istituzioni estere, partecipare a progetti di cooperazione accademica internazionale e ampliare strategicamente la propria offerta didattica in lingua inglese.
Attualmente, l'UNITUS vanta nove corsi di laurea interamente erogati in inglese, un numero destinato a salire con l'attivazione, dal prossimo anno accademico nel polo di Rieti, di 'Science and Technologies for Agriculture and Mountain Areas – Digital Agriculture' e 'Archival Science and AI'. Due nuove proposte che rafforzano ulteriormente l'identità internazionale dell'ateneo, ormai riconosciuto all'estero per la qualità della sua formazione in settori chiave come le scienze agrarie e forestali, l'economia circolare, le scienze sociali, le biotecnologie, la biologia marina e l'ingegneria meccanica. Un ventaglio di opportunità che intercetta le esigenze di un pubblico studentesco globale alla ricerca di percorsi formativi innovativi e interdisciplinari.
'Questo significativo aumento di candidature è la prova concreta che la nostra strategia di apertura al mondo sta dando i suoi frutti,' afferma Stefano Speranza, delegato del Rettore per le relazioni internazionali. 'L'Università della Tuscia è ormai un punto di riferimento per le agenzie di orientamento accademico internazionali.'
Il Rettore Ubertini ribadisce: 'Il networking internazionale sviluppato negli anni si è rivelato un investimento fondamentale. UNITUS è oggi un ateneo pienamente inserito nel contesto globale, e le città che lo ospitano stanno diventando veri e propri hub universitari internazionali. L'attrattività dell'Italia come meta di studio, grazie alla qualità della formazione, ai costi accessibili, all'alta qualità della vita e al suo inestimabile patrimonio culturale, gioca indubbiamente a nostro favore.'
L'Università della Tuscia si conferma così protagonista di un trend che vede l'Italia guadagnare terreno nel panorama dell'istruzione superiore mondiale, e questo boom di pre-iscrizioni ne è una lampante dimostrazione.
Pasqua e pasquetta sottotono per le strutture alberghiere del Viterbese
VITERBO - Un bilancio in chiaroscuro per il turismo viterbese per le recenti festività di Pasqua e Pasquetta. Secondo quanto rilevato da un'indagine di Confesercenti Viterbo, basata sulle dichiarazioni del presidente Vincenzo Peparello direttamente dalle strutture ricettive del territorio, le prenotazioni alberghiere sono risultate inferiori rispetto allo scorso anno. A pesare, secondo Peparello, sarebbero stati diversi fattori, tra cui la contrazione dei budget familiari e una tendenza a soggiorni sempre più brevi, concentrati spesso nella sola giornata di sabato.
'Le previsioni iniziali, così come quelle di altri osservatori, non si sono concretizzate pienamente – spiega il presidente Peparello - Abbiamo notato un calo nelle prenotazioni per Pasqua e Pasquetta, con una permanenza media ridotta a una sola notte. Questo, inevitabilmente, incide sui nostri costi fissi, rendendo l'operatività più complessa.'
Tra le cause del rallentamento, viene indicato anche l'andamento meteorologico incerto delle settimane precedenti, che potrebbe aver frenato alcune prenotazioni, e, in alcuni casi, generato anche disdette. Tuttavia, la riflessione di Peparello si spinge oltre il singolo evento festivo: 'Nonostante i tre giorni festivi consecutivi, è evidente che le famiglie devono fare i conti con le proprie risorse, considerando questi periodi come alta stagione.'
Il quadro emerso, delineato dal presidente di Confesercenti Viterbo, evidenzia come, nonostante un potenziale richiamo turistico, le dinamiche economiche e le abitudini di viaggio stiano evolvendo. Se da un lato la ristorazione e il turismo di prossimità hanno registrato una buona affluenza, soprattutto nella giornata di Pasquetta con le tradizionali gite fuori porta verso mete come Civita di Bagnoregio e il Lago di Bolsena, dall'altro il settore alberghiero lamenta una performance al di sotto delle aspettative per quanto riguarda i pernottamenti. Anche le aree del Lago di Bolsena, solitamente gettonate, avrebbero registrato un afflusso inferiore e, in alcuni casi, ritardi nelle aperture stagionali a causa della breve durata delle festività.
La preoccupazione delle imprese, espressa da Peparello, si concentra ora sul mantenimento dei fatturati, messi a dura prova dall'aumento dei costi di gestione, come energia, Tari, mutui, a fronte di una domanda che, in termini di pernottamenti, appare in calo.