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Nuovi guai giudiziari per Vincenzo Salzillo
VITERBO - Nuovi guai giudiziari per Vincenzo Salzillo. Il gestore di otto impianti Ewa, dislocati in tutta la Tuscia, è finito al centro di un'indagine della guardia di finanza di Caserta.
Nell'ambito di un'inchiesta coordinata dalla procura di Santa Maria Capua Vetere che ha portato alla scoperta di una frode fiscale, le fiamme gialle hanno sequestro di beni e liquidità finanziarie per oltre 112 milioni di euro nei confronti di sette persone e cinque società operanti nel settore petrolifero. Tra queste figura la Penta Petroli, l'azienda di proprietà dello stesso Salzillo, attiva nella distribuzione di carburante in tutta Italia attraverso una rete di 300 distributori Ewa.
Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, il meccanismo prevedeva la creazione di società imprese esistenti solo su carta, senza strutture operative e intestate a prestanome, alcuni con precedenti per reati fiscali, che importavano carburante dall’estero dichiarandosi falsamente esportatori abituali. Questo status permetteva loro di acquistare prodotti petroliferi in esenzione di Iva, che venivano poi rivenduti attraverso un giro vorticoso di fatture false per operazioni inesistenti.
Il carburante veniva ceduto a società come la Penta Petroli, che potevano praticare tariffe al pubblico molto vantaggiose, danneggiando la concorrenza e sottraendo enormi somme al fisco.
Salzillo è sotto processo a Viterbo nell'ambito di due procedimenti: in uno è accusato di frode nell’esercizio del commercio per aver rivenduto carburante di scarsa qualità, nell'altro insieme al figlio Charles deve rispondere di caporalato. I due avrebbero sottoposto i 18 dipendenti irregolari o assunti con contratti part-time a turni lavorativi massacranti e non avrebbero corrisposto loro i compensi per complessivi 835mila euro.
Presunzione di innocenza: Per indagato si intende una persona nei confronti della quale vengono svolte indagini preliminari in un procedimento penale. Nel sistema penale italiano vige la presunzione di innocenza, fino al terzo grado di giudizio, che si basa sull’articolo 27 della Costituzione italiana, secondo il quale una persona “Non è considerata colpevole sino alla condanna definitiva”. La direttiva europea n 343 del 2016, recepita con la legge delega n 53 del 2021 stabilisce che “nessun indagato possa essere considerato come colpevole prima che nei suoi confronti venga emessa una sentenza di condanna”.
Viterbo si risveglia senza buche
VITERBO – Scene di stupore e incredulità questa mattina tra i cittadini viterbesi: tutte le strade della città, da via Garbini a piazza del Plebiscito, passando per il Sacrario e perfino le più dimenticate stradine periferiche, sono improvvisamente senza una buca. L’asfalto è perfetto, liscio come un biliardo, senza una crepa, un avvallamento o un tombino fuori posto.
Gli automobilisti hanno avuto un vero e proprio shock: 'Pensavo di aver sbagliato città!' ha dichiarato un residente incredulo. Anche i meccanici locali sono apparsi visibilmente preoccupati per la drastica riduzione dei danni a sospensioni e ammortizzatori.
Il mistero si infittisce: nessuno ha visto squadre di operai al lavoro nella notte e non risultano appalti o interventi previsti dal Comune. Alcuni testimoni sostengono di aver intravisto la sindaca Chiara Frontini aggirarsi per le strade con un lungo mantello e un bastone luccicante, sussurrando parole arcane e facendo gesti enigmatici. 'Sembrava Mago Merlino in versione viterbese!' ha dichiarato un passante, ma lei nega ogni responsabilità, si ritiene estranea ai fatti.
Mentre gli esperti cercano una spiegazione logica e scientifica all'accaduto, si rincorrono le ipotesi più fantasiose: magia, intervento divino o forse una tecnologia segreta sperimentata in gran segreto a Viterbo? Qualunque sia la verità, i cittadini si godono il nuovo asfalto impeccabile.
Via i pali della Telecom, a breve via ai lavori per la rotatoria
NEPI - Dopo l'ennesimo incidente verificatosi qualche giorno fa all'altezza dell'incrocio della Cimina con la Sutrina il sindaco Franco Vita continua ad esprimere preoccupazione per la sicurezza viaria di quel pericoloso quadrivia, in attesa dell'avvio dei lavori per la realizzazione della rotatoria. Le pratiche burocratiche procedono a rilento, situazione che ha spinto il primo cittadino a sollecitare l'ente che dovrà occuparsi della realizzazione della stessa per un importo totale di 600mila euro. Nei giorni scorsi, ha annunciato Vita: 'Ho ripreso i contatti con Astral, che gestisce tutte le procedure ed i relativi fondi. Vi è stato un incontro con la Telecom per lo spostamento dei pali. Siamo in attesa che la provincia di Viterbo sottoscriva la convenzione, in quanto il comune di Nepi l’ha già sottoscritta'.
Si tratta, ha puntualizzato, di una serie di formalità che andavano eseguite prima dell’inizio dei lavori. Già da questa settimana potrebbero dunque iniziare i lavori per lo spostamento dei pali Telecom. Nel frattempo il primo cittadino ha eseguito con sollecitudine tutte le formalità di competenza procedendo agli espropri dei terreni interessati per accelerare l’inizio dei lavori. 'Siamo riusciti dopo tante insistenze - ha infine dichiarato - ad ottenere che l’Astral includesse nel piano delle opere anche la rotatoria'.
Contestualmente, ha fatto sapere Vita, sono iniziati i preparativi tecnici con la Soprintendenza per il riposizionamento della famosa Stele all’altezza della rotatoria in località Le Colonnetta. La stele militare, risalente al 1789 fu tolta in occasione della costruzione della rotatoria e conservata in un magazzino. Il costo per ricollocarla in parte restaurata è stato pari a 40mila euro.
Viterbo arranca: il reddito cresce poco, la povertà avanza
VITERBO - Arriva il report economico 2024 per Viterbo: la provincia si colloca nella fascia medio-bassa per reddito disponibile e quasi una persona su tre dichiara meno di 10.000 euro l’anno.
Dati alla mano, nel 2024 la provincia di Viterbo presenta un reddito disponibile pro capite di 18.872,10 euro, posizionandosi al 72° posto su 107 province italiane. Un valore nettamente inferiore alla media nazionale (22.358,58 euro) e regionale (23.348,11 euro) e lontanissimo da quello di Milano, che guida la classifica con 34.885,27 euro.
Nel contesto laziale, Viterbo si colloca al secondo posto dopo Roma (25.507,93 euro), superando Latina (18.033,79 euro), Rieti (16.619,08 euro) e Frosinone (15.358,18 euro).
Ma questi numeri vanno letti insieme a un altro dato allarmante: nel 2021, il 28,43% dei contribuenti della Tuscia ha dichiarato un reddito annuo inferiore ai 10.000 euro, un valore superiore alla media nazionale (27,4%).
A livello nazionale, l’Istat segnala che nel 2024 il 23,1% della popolazione italiana è a rischio povertà o esclusione sociale, un dato in aumento rispetto al 2023 (22,8%). Questo significa che oltre 13,5 milioni di persone rientrano in almeno una delle seguenti condizioni:
• Reddito inferiore al 60% di quello mediano nazionale (meno di 12.363 euro annui), situazione che riguarda il 18,9% della popolazione.
• Grave deprivazione materiale e sociale (4,6%).
• Bassa intensità lavorativa familiare (9,2%, in aumento rispetto all’8,9% del 2023).
Se consideriamo che il reddito disponibile medio di Viterbo è inferiore alla soglia nazionale, è plausibile che la percentuale di famiglie a rischio povertà nella Tuscia sia più elevata rispetto alla media italiana. Inoltre, la crescita del reddito tra il 2021 e il 2023 è stata del 10,6%, inferiore alla media nazionale dell’11,6%, segnale di una minore capacità di recupero economico rispetto ad altre realtà del Paese.