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'Orgoglio locale, rumore globale': questo lo slogan del TusciaPride 2025
VITERBO - Le temperature aumentano, l'estate è in arrivo e con essa anche giugno, noto in tutto il mondo come il Pride month. E insieme al Pride month ritorna come ogni anno anche il TusciaPride, il Pride del territorio giunto quest'anno alla sua seconda edizione.
Il TusciaPride 2025 si svolgerà il 7 giugno a Viterbo. Lo slogan, annunciato dall'associazione TusciaPride attraverso un flash mob svolto venerdì 9 maggio sul ponte di Via San Lorenzo, sarà 'Orgoglio locale, rumore globale!'.
'Il TusciaPride è radicato nel territorio e si nutre delle energie di chi abita il territorio stesso. L'anno scorso oltre venticinque amministrazioni comunali della provincia hanno riconosciuto il patrocinio gratuito al Pride, insieme anche all'Università della Tuscia. Oltre un centinaio di piccole attività commerciali hanno supportato economicamente il Pride, e oltre 3.000 persone sono scese in piazza sotto le note di Raffaella Carrà e Charlie xcx nel nome dei diritti umani e del contrasto ad ogni forma d'odio. Per questo, il nostro orgoglio è un orgoglio interamente locale. Lo spirito con cui organizziamo il Pride e con cui scendiamo in piazza è tuttavia uno spirito ampio, che guarda oltre i confini della Tuscia. Scendiamo in piazza per lottare contro le decine - solo quelle note - di aggressioni omotrans*fobiche che si sono verificate nel nostro Paese già solo nei primi mesi di questo 2025. Scendiamo in piazza contro le restrizioni dei diritti civili che si stanno verificando in questa fase più di prima in molti Paesi del mondo e in molti Paesi europei, fra i quali l'Ungheria, dove lo Stato ha vietato per legge l'organizzazione del Pride di Budapest. Scendiamo in piazza per la pace, l'uguaglianza, la democrazia e il rispetto, valori che stiamo pericolosamente smarrendo. Per questo, forti del nostro orgoglio locale, il 7 giugno faremo rumore globale' dichiara Mirko Giuggiolini, il VicePresidente del TusciaPride.
Anche quest'anno il corteo del TusciaPride attraverserà il centro storico del capoluogo. E tra le tante novità che verranno annunciate dall'organizzazione nei prossimi giorni ce n'è una in particolare che già spicca: la locandina della manifestazione è, per quest'occasione, una locandina d'artista, disegnata e donata al Pride dall'illustratore di fama nazionale Fabio Magnasciutti, firma di numerose illustrazioni e vignette costantemente pubblicate su quotidiani e riviste nazionali.
La locandina del Pride, in particolare, raffigura un carretto di fiori trainato da degli unicorni entrare a Porta Romana percorrendo una strada tracciata dall'arcobaleno, con tutt'intorno un'esplosione di petali e, in alto, lo slogan del Pride e l'appuntamento per la partenza del corteo. La parata, infatti, partirà alle 15.30 del 7 giugno da Porta Romana.
Tra meno di un mese, dunque, l'arcobaleno tornerà a inondare le strade del centro storico di Viterbo con tanto rumore e tanto orgoglio, tanta musica e tanti colori, nel nome dei diritti umani e del contrasto ad ogni forma d'odio. Tutte le informazioni sulla manifestazione verranno pubblicate dall'associazione TusciaPride nelle prossime settimane attraverso la stampa e i propri canali social.
Grande mobilitazione a Corchiano contro il Deposito Unico Nazionale
CORCHIANO - Grande partecipazione alla manifestazione contro il Deposito Unico Nazionale per i rifiuti radioattivi, tenutasi a Corchiano. Fare Verde Lazio era presente con i suoi volontari per ribadire, ancora una volta, il suo NO deciso a un progetto che non tiene conto della sostenibilità ambientale né della sicurezza dei territori.
'La nostra associazione – ha dichiarato la presidente regionale Cinzia Negri – è da sempre contraria al Deposito Unico Nazionale, ovunque venga proposto. Non siamo affetti dalla sindrome di NIMBY: non diciamo non qui, diciamo non così e non in nessun luogo finché non ci sarà un vero piano sostenibile, condiviso, trasparente e rispettoso dell'ambiente e delle comunità.'
Negri ha inoltre commentato le recenti parole del Ministro Pichetto Fratin: 'Chiare e autorevoli. Il superamento dell'elenco SOGIN e il netto no al deposito unico ci fanno ben sperare. Ora servono i fatti.'
Fare Verde ha anche espresso perplessità verso le posizioni assunte da alcune associazioni ambientaliste: 'È inspiegabile come realtà che si definiscono ecologiste possano sostenere un sistema che prevede il trasporto di tonnellate di rifiuti speciali e radioattivi, comprese scorie ospedaliere, su tutto il territorio nazionale. E l'impatto ambientale di un deposito di queste dimensioni? A nostro avviso, inaccettabile.'
Un ringraziamento speciale è stato rivolto ai volontari della Tuscia che seguono da anni questa battaglia, dimostrando costanza e competenza. 'Siamo pronti – ha concluso Negri – a interfacciarci con le Istituzioni per garantire che ogni passo sia realmente sostenibile e sicuro. Fare Verde resta dalla parte dell'ambiente, sempre.'
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'La Tuscia non è una pattumiera nucleare': oltre 4000 contro le scorie
CORCHIANO – Domenica 11 maggio, Corchiano, il piccolo comune della Tuscia è diventato teatro di una grande manifestazione popolare contro l’ipotesi di realizzazione di un deposito nazionale di scorie nucleari sul territorio. Migliaia di cittadini, comitati, associazioni ambientaliste e rappresentanti istituzionali hanno sfilato per le vie del paese per dire un fermo 'no' al progetto, che coinvolgerebbe 21 zone del viterbese per lo stoccaggio di scorie nucleari.
Una protesta pacifica ma determinata
Il corteo con oltre 4000 partecipanti è partito alle 10:30 da piazza del Comune ed ha attraversato le principali strade di Corchiano e tornare in piazza, dove si sono susseguiti interventi, testimonianze e appelli.
Tra gli slogan più ricorrenti: “La Tuscia non è una pattumiera nucleare”, “Difendiamo la nostra terra” e “Futuro pulito, non radioattivo”. Il clima è stato sereno e partecipato, con famiglie, giovani, agricoltori e sindaci con la fascia tricolore, uniti nella difesa del territorio.
Le ragioni della protesta
A far scattare la mobilitazione è stata la recente pubblicazione da parte di Sogin della nuova Carta Nazionale delle Aree Idonee (CNAI), che include anche Corchiano tra i siti potenzialmente adatti alla costruzione del deposito unico di rifiuti radioattivi. Una possibilità che ha sollevato preoccupazioni legate all’ambiente, alla salute pubblica, all’agricoltura e al turismo locale.
“Questa è una zona a vocazione agricola e naturalistica, con un patrimonio storico e archeologico unico. Il deposito sarebbe un danno irreversibile”, ha dichiarato il sindaco di Corchiano Gianfranco Piergentili durante il suo intervento dal palco, rimarcando le dichiarazioni rilasciate nei giorni precedenti scorsi: 'Da qui non si passa', sottolineando la ferma volontà di difendere il territorio e la salute dei cittadini
Presenze e adesioni
I comuni partecipanti alla manifestazione sembrerebbero tutti e 60, di cui molti con la presenza di sindaci e assessori. Numerosi i comitati locali che hanno aderito, oltre a movimenti ambientalisti nazionali come Legambiente e Greenpeace, parlamentari e consiglieri regionali.
Con questa manifestazione, la Tuscia si è unita alle tante voci che in tutta Italia si oppongono a un deposito nucleare imposto dall’alto, senza un reale coinvolgimento delle comunità locali. Il messaggio è chiaro: le decisioni che riguardano il futuro di un territorio devono essere condivise con chi quel territorio lo vive e lo tutela ogni giorno.
I motivi per della manifestazione per il “no alle scorie nucleari”:
- Rischi per la salute pubblica
- Impatti ambientali e sismici
- Perdita di valore agricolo e turistico del territorio
- Assenza di consultazione pubblica
La manifestazione a Corchiano contro il deposito nazionale di scorie nucleari ha dimostrato che la popolazione non intende restare a guardare. La difesa della salute, dell’ambiente e del futuro dei territori è una battaglia trasversale, che unisce cittadini e istituzioni in una sola voce: 'No alle scorie nucleari nella Tuscia'.
Sutri, vetrina dei 'Borghi più Belli d'Italia': strategie per un futuro sostenibile e attrattivo
SUTRI - La seconda edizione di 'Benvenuti a Borgo', ospitata nella suggestiva cornice di Sutri, ha dedicato ampio spazio all'analisi e alle prospettive dell'associazione 'I Borghi più Belli d'Italia'. Durante l'evento, sono stati presentati dati significativi sull'impatto turistico ed economico che i 370 borghi aderenti generano a livello nazionale, con un focus sulle iniziative e gli studi volti a promuovere uno sviluppo sostenibile e a contrastare il fenomeno dello spopolamento.
Un rappresentante dell'associazione ha sottolineato come, a partire dal 2017, il tema dei borghi abbia acquisito una crescente centralità nel dibattito nazionale. È emerso come i processi virtuosi di ripopolamento siano spesso spontanei, ma necessitino di un contesto favorevole. La sfida attuale è quella di ritrovare lo 'spirito' dei borghi, creando attività economiche e opportunità di lavoro che possano invertire il trend dell'urbanizzazione.
L'associazione 'I Borghi più Belli d'Italia', nata nel 2002, ha commissionato a Deloitte un'indagine sugli andamenti turistici del 2022, rivelando un flusso di circa 9 milioni di persone, di cui 3 milioni e mezzo internazionali, per un totale di 21-22 milioni di pernottamenti. Questo ha generato un impatto economico significativo, con una spesa turistica diretta di 5 miliardi di euro, che sale a 13-14 miliardi considerando l'indotto. I settori più beneficiati sono stati l'accoglienza, la ristorazione, i trasporti e i servizi, con un impatto potenziale sullo 0.3% del PIL nazionale e un 7% nel settore dell'arte. L'indotto occupazionale è stato stimato in circa 90 mila posti di lavoro.
Un dato interessante emerso dall'indagine Deloitte è che il 40% degli intervistati si dichiara disponibile a lavorare in smart working in uno dei borghi più belli d'Italia, a condizione che siano offerti servizi adeguati. Un ulteriore 35% valuterebbe un trasferimento definitivo in presenza di servizi essenziali e utili. Questo evidenzia come la connettività e l'offerta di servizi siano fattori chiave per contrastare lo spopolamento.
L'incontro ha ribadito come i borghi rappresentino un'anima nascosta del Paese, con un'opportunità unica di rilancio attraverso uno sviluppo sostenibile, anche grazie ai fondi del PNRR. La valorizzazione dei borghi deve andare di pari passo con la creazione di lavoro, cultura e crescita, preservando al contempo la loro autenticità e il patrimonio ambientale.
Trovato uomo ucciso a colpi di pistola nei boschi del Monte Fogliano
VETRALLA - Il corpo di un uomo di circa 30 anni è stato trovato nel pomeriggio di ieri, sabato 10 maggio, in una zona impervia dei boschi del Monte Fogliano, nei pressi di Vetralla.
Da quanto appreso l’uomo, probabilmente di origine nordafricana, sarebbe stato ucciso con diversi colpi di arma da fuoco. Non ci conoscono le motivazioni dell’omicidio, ma potrebbe trattarsi di un'esecuzione per questioni economiche o di una resa dei conti tra bande di spaccio del territorio viterbese.
Dopo il ritrovamento del corpo del ragazzo, sul posto sono intervenuti i carabinieri, il personale del 118 e il medico legale. Gli inquirenti stano indagando a 360 gradi per risalire al responsabile o ai responsabili dell’omicidio.
Il corpo ritrovato nel bosco del Monte Fogliano tra i territori comunali di Caprarola, Ronciglione e Vetralla.
L'ultimo caso di omicidio noto nella zona risale al 27 novembre 2024, quando a Caprarola, un comune in provincia di Viterbo, un uomo di 68 anni è stato accoltellato a morte in strada.
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La Tuscia in marcia, migliaia a Corchiano contro il deposito di scorie nucleari
CORCHIANO – Una marea di cittadini ha invaso le strade di Corchiano questa mattina, domenica 11 maggio, per dire un deciso “no” al progetto del deposito nazionale di scorie nucleari previsto nella Tuscia. La manifestazione, organizzata dal Comitato di Viterbo “No Scorie Nucleari nella Tuscia”, ha visto la partecipazione di migliaia di persone, tra cui famiglie, giovani, rappresentanti istituzionali e associazioni ambientaliste.
La marcia è partita alle 10:30 dalla Piazza del Comune, snodandosi lungo un percorso di circa 2,2 km accessibile a tutti. Al termine, i partecipanti si sono ritrovati nuovamente in piazza per ascoltare gli interventi di attivisti e amministratori locali.
Il sindaco di Corchiano, Gianfranco Piergentili, ha espresso la sua preoccupazione in una lettera indirizzata ai cittadini, sottolineando i rischi ambientali e sanitari che la costruzione del deposito comporterebbe.
La protesta odierna si inserisce in un più ampio movimento di mobilitazione che ha già visto significative manifestazioni, come quella del 6 aprile a Vulci, e che continuerà finché il progetto non sarà definitivamente ritirato.
La determinazione dei cittadini della Tuscia è chiara: proteggere il proprio territorio e la salute pubblica da un progetto ritenuto incompatibile con le caratteristiche ambientali e sociali della regione.