
Aggregatore di feed
L'Università degli Studi della Tuscia riceve riconoscimento per il modello di inclusione dei ...
VITERBO - L'impegno dell'Università degli Studi della Tuscia per la promozione dei corridoi universitari per i rifugiati ha recentemente ottenuto un importante riconoscimento nel rapporto 'Transforming Futures: Why and How Your Institution Should Champion Refugee Education Pathways', che tira le fila del progetto europeo EU-Passworld, un progetto pilota finanziato dalla Commissione europea per lo studio dei canali di accesso legale all'istruzione universitaria da parte dei rifugiati in tre paesi chiave: Belgio, Irlanda e Italia.
Il rapporto dedica un'intera sezione al modello UNITUS per lo sviluppo di curricula accademici inclusivi, in grado di supportare la partecipazione attiva e l'integrazione duratura della popolazione studentesca rifugiata, sottolineando come esso si allinei con la Strategia europea per le Università, il Manifesto dell'Università inclusiva dell'UNHCR e il Manifesto sull'espansione dei canali universitari per i rifugiati siglato nella Conferenza di Bologna del 2022.
Il rapporto si focalizza in particolare sulle metodologie di didattica innovativa e inclusiva del corso di laurea magistrale internazionale in Security and Human Rights del Dipartimento di scienze giuridiche, sociali e pedagogiche (DIKE), che ospita studenti e studentesse del programma UNICORE (University Corridors for Refugees) dell'UNHCR e del progetto UNITUS for Ukraine, promosso dall'Università degli Studi della Tuscia.
«La vocazione sociale dell'Università, di cui i corridoi universitari per i rifugiati sono espressione, è al cuore dell'agenda politico-strategica dell'Università degli Studi della Tuscia» – ha ricordato il Magnifico Rettore, Stefano Ubertini, che plaude a questo risultato e ne incoraggia i seguiti, sottolineando altresì il ruolo fondamentale svolto dall'Ufficio Studenti Internazionali e dall'Ufficio Mobilità e Cooperazione Internazionale nel supportare i progetti UNICORE e UNITUS for Ukraine.
Il Direttore del DIKE, Carlo Sotis, concorda che questo riconoscimento è frutto di uno sforzo corale e di una profonda sinergia tra le iniziative di Ateneo volte alla creazione di un ecosistema universitario che faccia inclusione valorizzando le diversità e le specificità di ciascuno.
Daniela Vitiello, referente di Ateneo per il programma UNICORE, aggiunge che proprio questo ecosistema valorizza la capacità dell'Università degli Studi della Tusca di 'fare università fuori dagli schemi', con iniziative come il Laboratorio di teatro dell'inclusione, finanziato dalla Commissione inclusione, e la rete UNITUS4Refugees, uno spin-off per il crowdfunding e la transizione lavorativa, collegato al PRIN CoSME (Community Sponsorship for Migrants and Refugees in Europe) e al Centro di eccellenza Jean Monnet sull'Integrazione dei Migranti in Europa (IntoME).
LA CHIESA DI SAN LEONARDO
Città dei Papi, l’Under 17 conquista la prima vittoria stagionale
Acquapendente celebra il Venerdì Santo con una rievocazione storica in costume
A Nepi al via il laboratorio di educazione ambientale per bambini
Bagnaia ricorda le vittime del bombardamento del 10 aprile 1944
IIS Vincenzo Cardarelli alla gara nazionale tra istituti tecnici agrari a Brescia
Rinnovato l’accordo tra INPS e Tribunale di Viterbo per le visite peritali
Aumento delle morti sul lavoro in Italia
VITERBO - Seconda quanto riportato dall’ Osservatorio Sicurezza sul Lavoro e Ambiente Vega Engineering, nel primo bimestre del 2025, le morti sul lavoro in Italia sono già salite a 138, con un incremento del 16% rispetto al 2024. Nel Lazio, la situazione resta preoccupante, con la regione classificata in 'zona gialla' per il rischio infortuni mortali. Sebbene non tra le più colpite, la provincia di Viterbo presenta comunque segnali allarmanti, soprattutto nei settori agricolo e industriale.
La regione Lazio occupa il 13° posto nella graduatoria in base all'indice di incidenza, con un valore di 3,3 morti ogni milione di occupati. Il numero di decessi registrati è 8, che rappresentano il 7,9% del totale. Per quanto riguarda la provincia di Viterbo, essa si colloca al 25° posto con un indice di 7,9, registrando un solo caso.
Il Lazio, a febbraio 2025, si trova in una situazione di 'zona gialla' con un’incidenza di infortuni mortali che si colloca tra il 75% e il 100% della media nazionale. Sebbene non appartenga alle regioni più colpite, come Basilicata, Umbria, e Trentino-Alto Adige (in zona rossa), la regione non è immune dal fenomeno, che continua a mietere vittime. Nella provincia di Viterbo, un'area che vede una forte presenza nei settori agricoli, edili e dei servizi, si registrano anche infortuni mortali che vanno ad aggiungersi a una già preoccupante statistica regionale.
A livello nazionale, i settori più colpiti dalle morti sul lavoro sono i trasporti e magazzinaggio, seguiti dalle attività manifatturiere. Anche nel Lazio questi settori risultano essere tra i più a rischio. Le attività agricole, spesso gestite da piccole e medie imprese, presentano problematiche legate alla sicurezza, non sempre adeguatamente monitorate, specialmente durante la raccolta e la movimentazione dei prodotti. Un altro dato preoccupante riguarda l’età dei lavoratori. La fascia d’età più a rischio risulta essere quella compresa tra i 55 e i 64 anni, seguita dai lavoratori ultrasessantacinquenni. L’esperienza lavorativa non è sufficiente a proteggere i lavoratori più anziani, che continuano a essere vulnerabili a incidenti, specialmente in settori ad alta intensità di fatica come l’edilizia e l’agricoltura.
La provincia di Viterbo, pur trovandosi in una situazione di 'zona gialla', non può sottovalutare il fenomeno crescente degli infortuni mortali sul lavoro. Il settore agricolo, che è uno dei principali motori dell'economia provinciale, è infatti caratterizzato da rischi elevati. Le condizioni di lavoro, la gestione di attrezzature agricole, e la mancanza di formazione adeguata contribuiscono all'alto numero di infortuni. La stessa attenzione deve essere rivolta al settore delle costruzioni, che nella provincia ha visto aumentare negli ultimi anni il numero di attività edilizie, con un conseguente impatto sulla sicurezza.
Secondo quanto riportato dall’ Osservatorio Sicurezza sul Lavoro e Ambiente Vega Engineering, le autorità competenti, le imprese e i sindacati sono chiamati a una maggiore responsabilità per invertire questa tendenza. È urgente promuovere campagne di sensibilizzazione, formazione sui rischi specifici dei vari settori e monitoraggio continuo delle condizioni di sicurezza, per garantire che il dramma delle morti sul lavoro non diventi una tragica costante nel Lazio e in tutta Italia.
Viterbo, stretta del Comune sugli affitti
VITERBO - Stretta del Comune sugli affitti. Dopo la Tosap, per la quale Palazzo dei Priori ha emesso avvisi per oltre 200mila euro, ora parte una campagna d'accertamenti anche sugli affitti degli immobili di sua proprietà.
Il Comune, infatti, è proprietario di un vasto patrimonio immobiliare che viene concesso in locazione a terzi, con le ordinarie procedure di rito, e a fronte del pagamento di un canone mensile predeterminato.
Con la determina firmata dal dirigente della Ragioneria, Eleonora Magnanimi, il Comune vuole accertare affitti per una somma complessiva di 214.747,86 euro imputandola sull’anno di esercizio 2025.
Si tratta per lo più di affitti di locali a uso negozi e magazzini per oltre 200 mila euro. Ma nel mirino degli accertamenti finiscono anche gli affitti dei fondi rustici comunali (qui la circa da accertare ammonta a poco meno di 10 mila euro). Poi ci sono censi, canoni e livelli ed altre prestazioni attive per 1.700 euro e infine 584 euro per proventi dei beni ex eca.
Questa azione di accertamento è finalizzata alla salvaguardia degli equilibri di bilancio.
Sutri mutilata: continua la pratica della capitozzatura nella Tuscia
di Fabio Tornatore
SUTRI - Alberi capitozzati proprio sulla Cassia, rami tagliati fino a lasciare dei moncherini: chi passa sulla strata statale nel comune di Sutri può osservare uno scenario grottesco. Ancora un caso, dunque, di potature estreme nella Tuscia, dove non si accenna a fermarsi la pratica della 'capitozzatura', considerata dannosa per gli alberi ormai da un esetcito di esperti, e che potrebbe causare l'indebolimento della pianta, fino alla morte nei prossimi decenni.
'Chi pagherà questo danno al patrimonio pubblico quando tra dieci o vent'anni quest'albero cadrà giu perché indebolito dalla capitozzatura?' era la domanda che poneva il dottore forestale Carlo Mascioli un anno fa, intervistato da ViterboNews24 per un simile intervento nel comune di Viterbo. La pratica, in effetti, oltre a lasciare un paesaggio che sembra alludere ad un qualche film di Hitchcock, pare, secondo la maggior parte degli esperti e secondo i regolamenti per la salvaguardia del verde pubblico, per i comuni che lo hanno adottato, sia altamente nociva per la pianta, che diviene vulnerabile ai parassiti, sviluppa velocemente nuovi rami per compensare quelli che ha perso ma che sono molto più deboli e a rischio caduta, e potrebbe sviluppare carie interne portando all'indebolimento dell'intera struttura dell'albero.
Piazza curata e parcheggio selvaggio, Bagnaia tra erba e caos
VITERBO - Bagnaia ha giusto uno, due problemi, che ormai sembrano far parte della storia recente del paese: l’erba alta e i secchi dell’immondizia. Ci sono, sì, ma sono praticamente inutilizzabili.
A detta degli stessi residenti, ormai non se ne può più. Le ultime lamentele arrivano dal gruppo Facebook Viterbo Civica, dove alcuni utenti hanno segnalato un lavoro “grossolano” nel taglio dell’erba. “Hanno fatto alla vogliamoci bene… è domenica, mica vogliono arrivare tardi al pranzo”, scrive qualcuno.
Effettivamente, se l’erba sembra curata in Piazza XX Settembre — anche se con “poca professionalità”, come sottolinea un altro utente — basta fare due passi per ritrovarsi in quello che sembra un parcheggio “verticale”, con ciuffi d’erba più alti delle macchine.
Il punto è che quello mostrato in foto è il parcheggio principale del borgo, dove ogni settimana passano centinaia di turisti, costretti a “fare i Tarzan” per raggiungere Villa Lante, come lamenta un altro utente del gruppo.
Infine arriva anche una proposta: “Lamentarsi conta poco; si dovrebbe fare una raccolta firme e denunciare in maniera collettiva”. Sta di fatto che, a questo giro, l’impegno di mantenere il decoro del posto spetta a qualcun altro, non certo ai bagnaioli. Anche perché, come sottolinea qualcuno, “al privato che non taglia l’erba fanno la multa, ma a loro chi li multa?”
Inaugurata la nuova farmacia comunale a Marina Velca
Basket Serie B Interregionale: WeCOM-Ortoetruria sconfitta di misura da Recanati, playoff ora in salita
Approvati all'unanimità i documenti per l'individuazione del partner industriale della Talete S.p.A.
VITERBO - Dopo un confronto intenso e continuativo, che ha visto coinvolti per oltre quattro anni il Presidente della Provincia di Viterbo e i Sindaci del territorio, nella giornata odierna sono stati approvati all'unanimità dei presenti (rappresentanti di oltre il 70% della popolazione dell'ATO 1 – Vt) i documenti necessari all'avvio della procedura per la ricerca di un partner industriale al 40% della Talete S.p.A., società attualmente a totale capitale pubblico e gestore unico del Servizio Idrico Integrato dell'Ambito Territoriale Ottimale n. 1 Lazio Nord – Viterbo.
La scelta di intraprendere questa strada nasce dalla consapevolezza che, nonostante gli sforzi compiuti negli anni da tutta la politica viterbese per rafforzare la gestione pubblica del servizio, Talete non è riuscita ad accedere a linee di credito adeguate a sostenere gli investimenti necessari. Tali investimenti sono indispensabili per risolvere criticità fondamentali: dalla potabilizzazione dell'acqua alla depurazione, fino al risanamento delle reti idriche e fognarie ormai vetuste.
In mancanza di un intervento risolutivo, l'Ente d'Ambito si sarebbe visto costretto a revocare la concessione alla società pubblica e ad affidare il servizio a soggetti terzi completamente privati. Per evitare tale scenario e salvaguardare il controllo pubblico (che resterà maggioritario al 60%), i Sindaci hanno condiviso la necessità di aprire Talete al mercato, ricercando un partner industriale in grado di garantire risorse economiche e competenze gestionali.
La procedura sarà affidata a INVITALIA, già individuata come centrale di committenza, e si articolerà secondo la modalità del 'dialogo competitivo' in tre fasi:
1. Selezione preliminare dei soggetti interessati e qualificati;
2. Confronto tecnico-gestionale tra INVITALIA, EGATO e gli operatori selezionati, volto a definire in dettaglio i termini della gara;
3. Espletamento e aggiudicazione della gara, così come strutturata al termine del dialogo tecnico.
Alla seconda fase, su richiesta dei Sindaci, parteciperanno – oltre agli uffici dell'EGATO – anche i consulenti già coinvolti nella redazione degli atti approvati oggi.
'Un ringraziamento sentito va a tutta la struttura tecnica dell'EGATO e della Talete – dichiara il Presidente della Provincia di Viterbo, Alessandro Romoli – per il lavoro serio, scrupoloso e continuo svolto in queste settimane. In particolare, voglio esprimere la mia gratitudine ai membri della Consulta, che hanno affrontato con grande dedizione la preparazione degli atti, e a tutti i Sindaci del territorio, che hanno dimostrato ancora una volta senso di responsabilità e unità di intenti su un tema fondamentale per il futuro del nostro servizio idrico.'
Giampieri: 'I nostri amministratori in prima fila alla manifestazione contro il nucleare'
VITERBO - Le battaglie per la tutela del territorio della Tuscia sono una priorità di Fratelli d'Italia, che ha sempre dimostrato con le azioni e con i fatti concreti da quale parte della storia si colloca. Lo ha fatto in passato, sostenendo l'azione del presidente Rocca con la delibera XX, che ha finalmente scritto la parola fine all'invasione sfrenata degli impianti Fer, determinatasi sotto l'egida della giunta Zingaretti; e lo sta facendo ancora oggi, con la massiccia presenza dei quadri di partito che, ieri, hanno marciato con la sindaca di Montalto di Castro. Accanto ad Emanuela Socciarelli, promotrice dell'iniziativa e al vicesindaco Marco Fedele, c'erano infatti il sindaco di Canino Cesetti; il vicesindaco di Tuscania, Leopoldo Liberati; e il primo cittadino di Valentano, Stefano Bigiotti, quest'ultimo anche nella veste di consigliere di Anci nazionale. Presenti anche i consiglieri comunali dei territori coinvolti, oltre ai coordinatori di circolo di Ischia di Castro, Valentano, Montalto di Castro. Solo per citarne alcuni.
Ciò a testimonianza di come la comunità di FdI abbia sposato appieno una causa che l'Esecutivo eredita dal governo Draghi e che ora, ad ogni livello, si sta cercando di fronteggiare.
Spiace notare come qualcuno voglia pulirsi oggi la coscienza per quanto non ha fa fatto in precedenza, cercando di rubare riflettori che non gli appartengono, dinanzi anche ai cittadini legittimamente contrariati da intempestivi quanto sterili proclami, a cui non ha mai fatto seguito l'operato.
FdI non ha bisogno di narrazioni e si attiene ai fatti e al lavoro serio che sta portando avanti. Ciò che resta di giornate importanti come quella di ieri, sono i messaggi di speranza di un territorio che si ribella e combatte per la tutela del suo straordinario ambiente. Ciò che resta sono le parole serie veicolate dalla sindaca Socciarelli, o quelle pronunciate dal collega Cesetti, la cui determinazione deve suonare come un monito per ciascuno.
Nessuno si azzardi ad adombrare messaggi così importanti, fomentando diatribe politiche solo perché in cerca di qualche briciola di consenso.
Massimo Giampieri, coordinatore provinciale FdI
Vinitaly, 12 aziende dell'alto Lazio protagoniste a Verona
'In un periodo che ci sta mostrando con evidenza quanto sia importante diversificare i mercati di riferimento, la presenza delle nostre imprese alla più importante fiera internazionale del settore si sta dimostrando una scelta vincente. La prima impressione della fiera è che il messaggio della crescita qualitativa delle imprese del nostro territorio sta arrivando chiaro anche agli operatori professionali che stanno arrivando numerosi nel padiglione Lazio riducendo il gap con le altre regioni'.
Lo ha dichiarato il presidente della Camera di Commercio di Rieti Viterbo, Domenico Merlani, intervenendo ieri all'apertura della 57a edizione di Vinitaly, in svolgimento a Verona fino al 9 aprile, ed in particolare all'inaugurazione del padiglione Lazio (realizzato da Regione Lazio e Arsial) insieme alla vice presidente del Parlamento europeo, Antonella Sberna, all'assessore regionale all'Agricoltura e sovranità alimentare, Giancarlo Righini, ai consiglieri regionali Daniele Sabatini e Giulio Menegali Zelli Iacobuzi, al commissario Arsial Massimiliano Raffa, al segretario generale dell'Ente camerale, Francesco Monzillo, ai componenti di giunta camerale Luigia Melaragni e Vincenzo Peparello.
Sono 12 le imprese dell'Alto Lazio partecipanti alla fiera: Tenuta Ronci di Nepi srl agricola, Cantina Leonardi (Cardinal Marcantonio Barbarigo soc. agr.coop), Mottura Sergio, S.Isidoro srl società agricola, Tenuta La Pazzaglia, Cantina Le Macchie, Pusceddu Mario-Distilleria Numa, Madonna delle Macchie (Azienda agricola Belcapo Leonardo), Genziana San Quirico (La Corte srl), Famiglia Cotarella srl., Viticoltori Colli Cimini, Azienda biosostenibile Trebotti.
Una partecipazione ampia alla quale ha contribuito anche la Camera di Commercio di Rieti Viterbo che ha sostenuto parzialmente le spese di partecipazione delle imprese del territorio in base ad una convenzione con Arsial.
Nocciole, C.p.n.: 'Promuovere un approccio più innovativo, abbiamo il know how'
VITERBO - 'Nella Tuscia e in Italia la coltivazione della nocciola ha bisogno di un approccio più innovativo, in quanto i sistemi classici iniziano a mostrare i loro limiti e rischiano di non essere più competitivi. Dal viaggio studio in Cile, paese dove le esperienze di ricerca italiane trovano la massima applicazione, abbiamo ricavato spunti di grande interesse per migliorare la corilicoltura nei nostri territori. Abbiamo il know how per farlo bene'. Così Gianluca Santinelli, agronomo e tra i fondatori di C.P.N. - Cooperativa Produttori Nocciole (realtà di 180 soci con sede a Ronciglione che produce oltre 50.000 quintali di nocciole all'anno in quasi 2.000 ettari coltivati), commenta il recente viaggio in Cile nell'ambito del progetto di ricerca internazionale di miglioramento varietale del nocciolo, che lo scorso anno aveva già portato il gruppo di produttori negli Stati Uniti, in Oregon.
Il programma è promosso da Italia Ortofrutta, sostenuto da sette organizzazioni di produttori (O.P.) tra cui C.P.N. e guidato dalla direzione scientifica della professoressa Daniela Farinelli dell'Università degli Studi di Perugia, con lo scopo ricercare e testare, nei diversi areali di produzione nazionale, le varietà di nocciolo che rispondono meglio ai cambiamenti climatici e con la miglior capacità di adattamento nelle varie zone di produzione.
In Cile il team ha visitato numerose aziende, tra cui alcune ad elevato livello di specializzazione, lo stabilimento di Ferrero e il centro di ricerca INIA - Instituto de Investigaciones Agropecuarias di Carillanca, vicino alla città di Temuco, con l'obiettivo di osservare le nuove varietà di nocciolo già coltivate da vari agricoltori cileni e per valutare quali di queste abbiano le migliori caratteristiche per essere piantate nel campo prova in Italia, con una durata di sette anni di test.
'Già un anno fa nelle aziende e nei centri sperimentali visitati in Oregon - prosegue Santinelli - ci eravamo fatti un'idea di quelle che sarebbero state le nocciole più adatte e oggi in Cile abbiamo avuto modo di valutare le varietà americane, che, essendo di recente introduzione, sono ancora poco presenti rispetto a quelle più coltivate, cioè la Tonda di Giffoni e la Barcellona. In ogni caso l'osservazione delle varietà che ci interessavano ha fornito indicazioni significative'. In particolare, la nocciola Yamhill è quella che ha mostrato le caratteristiche più idonee per quanto riguarda produzione e adattabilità, nonostante un piccolo calibro che potrebbe costituire un fattore limitante, mentre altre varietà americane sono al momento le più indicate per essere testate in Italia. Inoltre, la trasferta ha mostrato quanto in Cile l'applicazione della innovazione 'made in Italy' sia spinta al massimo, con risultati eccezionali.
'Abbiamo visitato noccioleti in grado di produrre anche 5 tonnellate a ettaro - aggiunge - con sesti di impianto, sistemi di irrigazione e potatura molto efficienti, con l'adozione di tecniche di fertilizzazione molto efficaci. Sono aspetti su cui in Italia dobbiamo ancora compiere passi in avanti. Ad esempio, riguardo alla potatura, una delle nostre criticità è aumentare la luce all'interno della pianta e dei noccioleti per incrementarne la produzione, mentre una potatura inadeguata crea più zone d'ombra meno produttive. Aggiungendo gli effetti del cambiamento climatico, negli ultimi anni siamo scesi dalle precedenti 3,5 tonnellate a ettaro a poco più di 1, valori non più competitivi sul mercato'.
In conclusione, oltre all'importanza degli scambi di conoscenze ed esperienze tra Italia e Cile, C.P.N. evidenzia l'urgenza di implementare tecnologie innovative nei noccioleti italiani e viterbesi in particolare, iniziando anche a valutare l'espianto dei noccioleti obsoleti per sostituirli con nuovi, forniti di sistemi al passo con i tempi e pronti, tra alcuni anni, ad accogliere le nuove varietà selezionate dal progetto di miglioramento varietale. 'Nei coltivatori cileni - conclude Santinelli - abbiamo notato un maggiore adattabilità al cambiamento rispetto all'Italia, dove invece si è molto restii a prendere decisioni importanti, anche quando la coltivazione non è più produttiva. Bisogna trovare il coraggio di staccarsi dai vecchi sistemi, se questi sono ormai superati. Con C.P.N. abbiamo scelto di investire in ricerca e sviluppo, promuovendo un approccio nuovo e sostenibile al mondo della corilicoltura'.
'Dopo la visita in Oregon nel 2024 - è la chiosa di Settimio Discendenti, presidente C.P.N. - anche questa in Cile è stata per noi un'opportunità estremamente interessante e proficua, nel quadro di un prestigioso progetto internazionale di ricerca di cui siamo fieri di far parte. Siamo venuti a contatto con una quantità di informazioni che ci saranno senza dubbio di grande utilità, sia per incentivare che per tutelare le produzioni del nostro territorio. Come O.P. vogliamo essere protagonisti diretti di queste attività sperimentali, i cui risvolti possono condurre a soluzioni efficaci e sostenibili per rimanere competitivi sul mercato ed essere pronti ad anticipare le insidie del clima'.
Fare Verde Tarquinia al corteo di Vulci contro il deposito di scorie radioattive
TARQUINIA - Il gruppo locale di Tarquinia dell'associazione ambientalista Fare Verde, ha preso parte convintamente alla manifestazione di protesta 'No Scorie', organizzata da Tuscia in Movimento, per contrastare lo sciagurato progetto di realizzare un mega deposito di rifiuti radioattivi. La manifestazione si è svolta ieri mattina nel Parco Naturalistico Archeologico di Vulci, situato tra Canino e Montalto di Castro.
Un lunghissimo corteo, di almeno tremila persone, ha percorso un tragitto di circa due chilometri fino a raggiungere l'area antistante il Casaletto Mengarelli, dove si sono alternati gli interventi degli organizzatori e di esponenti della società civile e della politica. Fare Verde, fedele agli insegnamenti del suo fondatore Paolo Colli, rimarca l'impegno e la chiara volontà di preservare l'ambiente per le generazioni future.
Da sempre Fare Verde sostiene che i rifiuti radioattivi debbano essere tombati negli impianti che li producono, in depositi di piccole dimensioni. Il progetto del mega impianto sarebbe un'ulteriore servitù per la Tuscia, già di per sé un territorio fragile, a forte vocazione agricola e turistica, che da troppi anni subisce la presenza di impianti altamente inquinanti.
Il prossimo appuntamento per dire no al deposito di rifiuti radioattivi sarà a Corchiano l'11 maggio 2025.
Fare Verde, gruppo locale di Tarquinia
Vitorchiano: grande partecipazione al convegno 'I diversi volti della demenza'
VITORCHIANO - Si è svolto lo scorso venerdì 4 aprile 2025 a Vitorchiano il convegno 'I diversi volti della demenza: tra diagnosi e prevenzione' promosso dal Comune di Vitorchiano, in collaborazione con ASL Viterbo e l'associazione di volontariato Auser Viterbo - Viola del Pensiero. Folta la partecipazione presso la sala consiliare, dove si sono susseguiti gli interventi degli operatori ASL (medici, neuropsicologi e infermieri) Paolo Salotti, Giuseppe Bomboi, Massimo Gangarossa, Monica Ricci e Massimo Di Anne e di Rita Squarcetti di Auser.
In particolare, è stata trattata l'importanza della diagnosi precoce e tempestiva dei disturbi cognitivi della demenza quale migliore buona pratica di contrasto alla malattia, che consente in molti casi di intervenire rapidamente per eventualmente arginare o rallentare certi processi degenerativi e mantenere integre le funzioni cognitive della persona.
Un altro tema affrontato è stato l'importanza decisiva dei fattori preventivi fin dalla giovane età lungo tutto il corso della vita, per ridurre fortemente il rischio di sviluppare la malattia della demenza. Il controllo preventivo di tali fattori di rischio si ottiene mediante un equilibrato stile di vita (relazionale, affettivo, occupazionale, motorio e alimentare) e un sonno sereno; ciò consente di prevenire fattori di stress fisico e psicologico e aiuta a mantenere un buon funzionamento cognitivo e a prevenire o rallentare l'insorgere di eventuali sintomi via via sempre più gravi.
Una significativa testimonianza è stata poi offerta dal mondo del volontariato e del terzo settore. L'associazione Auser Viterbo - Viola del Pensiero ha presentato la sua pluriennale collaborazione con la ASL Viterbo nel settore e l'attuale servizio che sta svolgendo in particolare nel distretto sociale VT4, dove gestisce in collaborazione con il Comune di Vetralla e con la ASL un Alzheimer Caffè.
'L'amministrazione comunale - ricorda il presidente del consiglio comunale di Vitorchiano, Giuseppe Santini - consapevole dell'importanza delle campagne di informazione e sensibilizzazione sulla salute, ha voluto organizzare questo incontro per il quale ringrazia la ASL Viterbo e in particolare il dottor Paolo Salotti. La demenza è una patologia fortemente invalidante che colpisce 55 milioni di persone nel mondo, di cui 1 milione in Italia. Le stime non sono delle più rosee in quanto si prevede che questi numeri saranno triplicate nei prossimi 30 anni. Al momento non sono disponibili terapie risolutive e per questo motivo una diagnosi precoce e una corretta gestione dello stile di vita sono le carte vincenti in questa sfida che coinvolge non solo il nostro presente, ma anche il nostro futuro. Per tale motivo ci ha fatto piacere constatare una numerosa partecipazione alla giornata informativa, un appuntamento che ha contribuito a renderci tutti un po' più consapevoli sulla situazione ma anche sulla serie di servizi messi a disposizione dal sistema sanitario nazionale'.