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Tarquinia Lido, Sposetti fa retromarcia sul Lungomare
TARQUINIA - Dalla riapertura al traffico veicolare alla reintroduzione dell'area pedonale: in meno di un anno, l'amministrazione Sposetti si smentisce da sola. È questa la fotografia di una gestione che appare confusa, incoerente e, soprattutto, priva di una visione chiara.
Nel 2022, sotto la guida dell'allora sindaco Alessandro Giulivi, la città aveva compiuto un passo avanti istituendo per la prima volta un'area pedonale sul lungomare di Tarquinia, con orari pensati per favorire sicurezza, vivibilità e turismo. Una scelta apprezzata da cittadini e visitatori, che ha garantito spazi sicuri e liberi da auto per passeggiate e attività commerciali.
Nel 2024, a poche settimane dall'insediamento della nuova giunta di centrosinistra, arriva il colpo di spugna: con la delibera n. 119 del 18 luglio, l'amministrazione Sposetti riduce drasticamente l'area pedonale, eliminando persino la chiusura al traffico nei festivi diurni. Il risultato? Un lungomare invaso dalle auto, parcheggi selvaggi e nessun controllo da parte della polizia municipale. Le proteste dei cittadini sono state numerose, sui social e nei confronti dell'amministrazione. A giugno 2025, il dietrofront: con una nuova delibera, Sposetti ripristina un'area pedonale praticamente identica a quella trovata al momento dell'insediamento. In delibera si parla di 'migliorare la percorribilità in sicurezza per veicoli e pedoni', ma quella sicurezza era già garantita nel 2022. Ci si chiede, adesso, se il provvedimento di riapertura del lungomare non sia stato solo un atto ideologico contro quanto fatto dalla precedente amministrazione, senza una reale valutazione del beneficio per la cittadinanza. A ciò si aggiunge la questione lavori: cantieri sul lungomare avviati dalla precedente giunta, poi bloccati da Sposetti 'per non disturbare i turisti in estate', ma mai ripresi nemmeno durante l'inverno. Contraddizione che si fa beffa della logica: proprio in questi giorni si asfaltano vie d'accesso al lido, paralizzando il traffico proprio nel pieno della stagione estiva. Un'amministrazione che si smentisce da sola, priva di coerenza e visione, mentre i cittadini continuano a pagare il prezzo di scelte improvvisate e poco trasparenti.
Circolo Fratelli d'Italia Tarquinia
Nucleare in Tuscia: Cosentino: 'Il no di Roma conferma la distanza del governo Meloni dai ...
VITERBO - Anche Roma dice no all'unanimità ai siti di stoccaggio previsti nel viterbese e di questa notizia ne siamo più che soddisfatti.
È macroscopico lo scollamento tra i programmi del Governo Meloni che prevedono di nuovo l'energia nucleare e il Paese reale (compresi gli amministratori di destra) che non vuole i depositi di scorie che già abbiamo in Italia.
La scelta della Sogin sulla Carta Nazionale dei Siti idonei non può prevedere, ma ben 21 aree nel solo Lazio sono riservate alla provincia di Viterbo, in luoghi, per altro, con alta densità di popolazione, sismici o a rischio idrogeologico.
Seguiamo attentamente l'evolversi degli eventi, ma se l'espressione dell'aula Giulio Cesare di Roma è sicuramente un'ottima notizia, poco rassicuranti e ambigue sono state le dichiarazioni del Ministro per l'Ambiente, secondo il quale, in mancanza di autocandidature, sarà il Governo a decidere, in totale assenza coinvolgimento e dialogo con i territori.
Danilo Cosentino, Segretario regionale di Sinistra Italiana
I sex toys sono sempre più connessi e tecnologici: ecco i più innovativi
La tecnologia si evolve a ritmi frenetici e sta diventando un compagno di viaggio sempre presente durante le nostre giornate. Ma anche durante le notti. Se c’è infatti un settore in cui intelligenza artificiale, connessioni ultraveloci, wi-fi e bluetooth stanno acquistando un peso sempre maggiore, questo è quello dei sex toys.
I giocattoli per il piacere si sono trasformati nell’ultimo decennio in dispositivi che hanno poco da invidiare, a livello di cura dei dettagli, materiali e design, agli smartphone e ai Pc di ultima generazione.
È il momento di ripercorrere le tappe di questa evoluzione e di scoprire alcuni degli oggetti più avanzati attualmente disponibili.
La rivoluzione tecnologica degli ultimi 10 anni
Da quando sono nati, ormai più di un secolo fa (anche se ci sono testimonianze ben più antiche), i sex toys si sono evoluti a ritmo costante. Ma nell’ultimo decennio il processo di innovazione è andato incontro a una brusca accelerata.
Oggi gli oggetti di piacere sono diventati “smart”, hanno connessioni bluetooth, sono capaci di collegarsi ad altri dispositivi (tablet e smartphone, ad esempio) e permettono a chi li usa di controllare e personalizzare completamente la propria esperienza sotto le lenzuola.
Giocattoli sessuali che spesso sono muniti di telecomandi e che sono manovrabili a distanza e che possono usati dalle coppie anche senza essere fisicamente presenti nella stessa stanza.
Un’evoluzione incredibile che è ben lungi dall’essere terminata. Nel settore sta già iniziando a fare capolino anche l’intelligenza artificiale. E non stiamo parlando di esperienze sessuali fantascientifiche come i rapporti con robot umanoidi. Le potenzialità dell’IA vengono invece sfruttate dai produttori per offrire toys sempre più personalizzati e appaganti e dagli utenti per comprendere meglio il proprio piacere e, in generale, il funzionamento del proprio corpo.
I sex toys che sembrano arrivare dal futuro
È questo il quadro generale in cui si stanno muovendo i principali creatori di sex toys a livello mondiale e in cui stanno nascendo oggetti di piacere che sembravano inimmaginabili fino a pochi anni fa.
Per ragioni di spazio sarebbe impossibile citarli tutti, ma alcuni brand e le loro creazioni meritano assolutamente una menzione.
È il caso di Lelo, uno dei marchi più noti al mondo, che negli ultimi due anni ha lanciato due prodotti che hanno stupito tutti: il F1S V3 e il F2S. Entrambi sono masturbatori da uomo basati su un software di intelligenza artificiale capace di leggere in tempo reale ogni movimento, di sincronizzarsi con il movimento della mano dell’utente e di inviare al toy vibrazioni personalizzate in base alla sensibilità del pene.
Il tutto con 8 tipologie diverse di vibrazione che diventano 14 quando si collega il masturbatore all’app dedicata tramite bluetooth.
E se passi avanti sono stati fatti a livello di software, lo stesso si può dire per la scelta dei materiali. Oggi viene sempre più impiegato il silicone liquido, ad esempio, un composto che ha l’incredibile capacità di muoversi e cambiare forma a seconda della pressione esercitata su di esso.
Quando si parla di ricercatezza del materiale e di tecnologia, però, è impossibile non parlare delle bambole sessuali in silicone per adulti commercializzate in Italia dal portale RealSexDoll.it.
Se pensiamo di essere davanti alle bambole viste nei film, decisamente comiche o grottesche, ci sbagliamo di grosso. In questo caso stiamo parlando di bambole curate in ogni minimo dettaglio anatomico, realizzate con materiali atossici di alta qualità come il Premium Silicone o TPE e capaci di regalare a chi le usa sensazioni ed esperienze molto vicine a quelle dei tradizionali rapporti sessuali.
I vibratori non sono più quelli di una volta
I vibratori sono, molto probabilmente, i sex toys più noti e conosciuti al mondo, tanto da aver ispirato addirittura dei film a loro dedicati. E anche loro si sono profondamente evoluti negli ultimi anni.
Che dire, solo per citarne uno, dello stimolatore clitorideo SIRI™ 3, un dispositivo capace di reagire ai rumori esterni dell’ambiente (voce umana e musica comprese) e di dare pulsazioni diverse in base ai diversi stimoli uditivi che riceve?
Oppure del TIANI™ Harmony, un vibratore pensato per la coppia con due motori che si muovono all’unisono e con intensità regolabile tramite app?
Tra i vibratori e gli stimolatori clitoridei uno dei prodotti più innovativi presenti sul mercato è il We-Vibe firmato Melt. Pensato per i giochi di coppia, questo sex toys garantisce una doppia stimolazione ed è basato sulla tecnologia Pleasure Air che offre vibrazioni pulsanti e una leggera suzione sul clitoride. Inoltre, può essere utilizzato sia da soli che facendolo controllare a distanza dal proprio partner attraverso l’app gratuita We-Connect.
Rosa Virtutis, la nuova minimacchina di Santa Barbara
VITERBO – Direttamente da Palazzo dei Priori arriva la news che caratterizzerà una delle 4 serate del periodo Santa Rosa: presentato ufficialmente il bozzetto della nuova minimacchina di Santa Barbara.
Ad introdurre la novità la sindaca Chiara Frontini “Un momento che rappresenta un nuovo inizio non solo per una macchina, ma per un quartiere, e in primis questo è dovuto al lavoro di Don Claudio, grande punto di riferimento per le giovani generazioni”.
La nuova minimacchina si chiamerà “Rosa Virtutis”, un’opera dal forte significato spirituale e classico, ispirata al disegno ideato da Michele Telari, classificatosi tra i finalisti dell’ultimo concorso per la Macchina di Santa Rosa “Gli angeli simboleggiano la fede dei viterbesi – racconta Telari – e la Rosa in cima è stata ripresa da quella storica di Porta Romana. L’illuminazione farà la sua parte: sarà una macchina che lascerà il segno”.
Alta 9,7 metri dalla spalla del facchino, e con un peso di circa 5 quintali – un decimo rispetto alla Macchina grande – sarà portata in spalla dai minifacchini del quartiere, simbolo dell’identità e dell’orgoglio della comunità.
“La minimacchina sarà infatti il nuovo faro di un quartiere, quello di Santa Barbara, composto da circa 15.000 persone – spiegano i costruttori Luca Occhialini e Daniele Mancinelli – per questo ci siamo sentiti in dovere di proporre un lavoro qualitativamente pari a quello della macchina grossa. Ci avvaliamo di tecnologie all’avanguardia, identiche a quelle utilizzate per la Macchina di Santa Rosa. Più di metà è già realizzata, e siamo perfettamente nei tempi”.
“È un simbolo di appartenenza ai quartieri della nostra città – aggiungono l’assessore Martinengo e il consigliere Rossi – avrà un elemento architettonico che ne esalterà le radici, il duro lavoro e la solidarietà che da sempre contraddistinguono Santa Barbara”.
Il presidente del Comitato minifacchini Santa Barbara don Claudio ricorda l’importanza del messaggio, specialmente in questo momento storico “In quest’anno giubilare vogliamo portare per le vie del quartiere una Santa Rosa disarmata e disarmante, testimone di virtù e speranza”.
Per il presidente del Sodalizio, Massimo Mecarini “il trasporto della minimacchina è un momento di gioia non solo per un quartiere, ma per l’intera città. È il vero collante della nostra comunità”.
Appuntamento quindi, al 31 agosto, quando “Rosa Virtutis” compirà il suo primo viaggio sulle spalle dei minifacchini, portando luce, fede e tradizione nel cuore di Santa Barbara.
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Dichiarazioni Fratin, Biondi: 'Clamoroso dietrofront, continueremo la nostra mobilitazione con ...
CIVITA CASTELLANA - Nel pomeriggio di martedì abbiamo assistito al voto unanime del Consiglio Comunale di Roma alla mozione, a prima firma di Virginia Raggi, con la quale la Capitale si è impegnata ad essere al fianco della Tuscia nella “battaglia” contro il rischio che la Tuscia sia scelta per ospitare il deposito unico nazionale di rifiuti radioattivi.
Un risultato molto importante che, dopo aver chiesto la collaborazione al Movimento 5 Stelle capitolino, ci ha visti impegnati in prima persone nella stesura del documento, frutto di un lavoro di coinvolgimento con Virginia Raggi, i Comitati e le Associazioni che fin da subito si sono attivati per difendere il territorio provinciale da questo rischio concreto e, successivamente, con la condivisione ed il sostegno dei Consiglieri romani di altre forze politiche.
Certo, dopo un risultato così importante in cui tutte le forze politiche da sinistra a destra, hanno votato in modo unanime il testo, suscita rammarico la presa di posizione di ieri del Ministro Pichetto Fratin, che smentendo se stesso ha affermato che l’iter per l’individuazione del sito per ospitare il deposito di scorie va avanti spedito come da programma e che, pertanto, viene meno la promessa del superamento della CNAI come da lui stesso affermato pochi giorni prima della grande mobilitazione della Tuscia dell’evento a Corchiano lo scorso 11 maggio.
Inoltre, è opportuno riprendere le nostre preoccupazioni espresse pubblicamente qualche settimana fa in merito alle novità introdotte con il nuovo decreto sicurezza. Infatti, alla luce delle parole del Ministro ed in considerazione della sottolineatura per cui la Regione che ospita più rifiuti radioattivi è proprio il Lazio, diventa ancora più concreto il rischio di essere scelti e, ogni futura azione di protesta che possa avere una maggiore consistenza, troverà enormi ostacoli attuativi con la preoccupazione di incorrere in spiacevoli sorprese…
Valerio Biondi, capogruppo M5S comune Civita Castellana
Gruppo territoriale M5S Civita Castellana
Delegazione di Forza Italia Giovani Viterbo a Gubbio per l''Accademia della libertà'
VITERBO - Una delegazione di Forza Italia Giovani della provincia di Viterbo ha partecipato lo scorso weekend all''Accademia della Libertà', evento di alta formazione politica promosso dalla Senatrice Stefania Craxi, responsabile nazionale della formazione del movimento azzurro.
I giovani viterbesi hanno vissuto tre intense giornate di lezioni interattive con docenti universitari, durante le quali hanno approfondito i principali temi legati alla storia della Prima Repubblica, all'attualità politica, all'Unione Europea e al pensiero berlusconiano.
Un appuntamento libero, partecipato e fortemente formativo, che ha rappresentato un'importante occasione di crescita personale e politica, oltre a costituire un momento di condivisione e confronto tra ragazzi provenienti da tutta Italia.
L'obiettivo: affinare il pensiero critico e la consapevolezza culturale delle nuove generazioni del centrodestra italiano.
Al termine dell'iniziativa, i partecipanti hanno ricevuto un attestato dalle mani del segretario nazionale del partito e Ministro degli Esteri, Antonio Tajani, e della stessa Senatrice Craxi, che ha coordinato l'intero evento con grande competenza.
«L'evento, aperto anche a giovani non iscritti, è stato un'importante occasione per incontrare ragazzi interessati e desiderosi di impegnarsi in politica. La nascita dell'Accademia della Libertà rappresenta un punto di partenza per futuri momenti di confronto e formazione. I giovani partecipanti si sono dimostrati molto attenti alle tematiche di Forza Italia, a conferma del fatto che le idee del nostro partito e la guida del segretario nazionale Antonio Tajani sanno guardare al futuro, investendo sui giovani e sul loro talento. Un sentito ringraziamento va alla Senatrice Stefania Craxi per l'eccellente organizzazione e la passione con cui ha guidato l'intera iniziativa» ha dichiarato il deputato azzurro Francesco Battistoni, presente a Gubbio
La cucina tradizionale di oggi: storia di una famiglia valleranese
VALLERANO – Una storia di famiglia, cucina e tradizione che attraversa tre generazioni. Era il 1941 quando Derna Narduzzi e Giacinto Ferrari, giovani sposi uniti dalla passione per la cucina e il piacere della buona tavola, decisero di aprire una piccola bettola a Vallerano. Presero in affitto una cantina in via Nanini n. 3, nel cuore del centro storico del paese, dando così inizio a un'avventura fatta di profumi naturali e sapori genuini.
Su quella tavola semplice, ma ricca di autenticità, comparivano ogni giorno piatti caserecci della tradizione locale: pasta fatta in casa come fieno e tacconi, pollo allo spiedo, trippa, fagioli con le cotiche, il tutto accompagnato da un vino robusto prodotto dai contadini di Vallerano e Vignanello.
Con il passare degli anni, la piccola bettola divenne troppo stretta per contenere il crescente successo. Fu così che, nel 1970, la famiglia decise di trasferirsi in una nuova sede, su un poggio un tempo coltivato a vigna, dando vita a un locale più ampio e moderno, senza però rinunciare all’accoglienza e all’anima familiare che li aveva sempre contraddistinti. Da qui il nome del Ristorante “Al Poggio” che nel 2025 festeggia 55 anni di attività.
L’inaugurazione ufficiale avvenne domenica 24 maggio 1970, in occasione dei banchetti delle Comunioni, e fu subito un evento per tutta la comunità di Vallerano. In paese, con affetto e familiarità, si diceva: “Andiamo a mangiare da Giacinto”, un’espressione che racchiudeva non solo l’ottima cucina, ma anche l’ospitalità sincera dei gestori. L’attività proseguì con successo fino al 1985.
In quell’anno, il testimone passò ai figli Roberto e Loretta, affiancati dalla storica collaboratrice Arianna, già presente in cucina sin dai tempi dei genitori. La nuova generazione ha portato avanti l’attività con passione e dedizione, traghettandola fino ai giorni nostri.
Oggi il ristorante è guidato anche dai figli di Roberto e Loretta: Francesco e Daniele, entrambi diplomati all’Istituto Alberghiero di Spoleto. I due giovani chef vantano esperienze con maestri del calibro di Carlo Cracco, Bruno Barbieri, Gualtiero Marchesi, Pino Lavarra, Heston Blumenthal e Alfonso Iaccarino, confermando la volontà della famiglia di coniugare tradizione e innovazione, senza mai perdere di vista le proprie radici. Oltre 80 anni di storia, dove la tradizione è di casa con un pizzico di innovazione e modernità.
Ancora oggi tutti i primi sono fatti in casa o provengono da pastifici e laboratori artigianali di fiducia: il fieno, una pasta fatta a mano, stesa con il mattarello e tagliata a coltello; i siciliani, una sorta di bucatini fatti uno ad uno con il ferro n° 6, quello che si adopera per fare la maglia; i ravioli di noci o con le nocciole e le crespelle ai funghi, un classico della cucina italiana. Il menù propone carne selezionata e pesce fresco. I dolci sono tutti preparati al momento, dai marroni alla crema stregata al tortino caldo al cioccolato.
Nel periodo estivo la parte esterna è il luogo ideale per mangiare, dove si può beneficiare dell'aria fresca dei Monti Cimini, che sovrastano Vallerano.
Via G. Ianni 7, Vallerano (VT)
Tel: 0761 751248
OraSì che facciamo sul serio: il plant-based allitaliana è una hit sulle nostre tavole
VITERBO - Inno alla Gioia come colonna sonora, famiglie felici a colazione con singoli membri che non sono monadi, tazze colme di bevande vegetali e ancora più sorridenti dei loro consumatori: questo è lo scorcio creativo su una buona tavola contemporanea secondo OraSì, azienda produttrice di goloso “latte” plant-based, apprezzato anche dai neofiti del campo.
Non importa se si ha bisogno di rimodulare i propri pasti o di sintonizzarsi su una frequenza innovativa del gusto, a cui il claim affibbia l’epiteto di “inaspettato”. Tanto, ci si ritrova sempre insieme a sperimentare alternative e condividere momenti speciali, in un placement azzeccato, piacevole e così elegante da non orientare la reclame.
Prima, una ragazza vestita di rosa, come la forma che riproduce la macchia di latte sul packaging del prodotto, si piazza a tavola con una rondata modello farfalla e si gode la bevanda all’avena: positiva, ottimista e con il piede giusto, rende delizioso ed esplorabile anche un sapore sconosciuto a molti palati. Nella seconda scena, il blu della formina “Riso” la fa da protagonista, e si viene a conoscere la categoria-famiglia: tre persone, tra cui una bambina stupenda, sottolineano che OraSì è anche a portata di famiglia, se si condividono esigenze alimentari simili.
La soia, identity verde e piglio smart, è servita sul vassoio delle novità da uno sportivo che si prepara il frullato: spiccano un kiwi e il suo sorriso soddisfatto, quasi a ricordarci che la quotidiana attività fisica non dev’essere un impegno, ma un appuntamento con la crescita di risorse ed energie personali. Il tutto condito da quel mixer meno asettico di quanti ne vediamo in giro, forse una bandiera della nostra epoca sempre ai fornelli, ma anche una garanzia di unicità e fantasia.
Una ragazza con dei bellissimi ricci naturali “osa” un caffè al latte di mandorle, una ricetta leccese senza la sua identità regionale: non vi sono rimandi alla fantastica città della Puglia nella stanza in cui la giovane consuma la sua coccola, anzi, è forse la scena meno socialmente promettente, essendo lei sola e appoggiata sul divano. La sua postura, che la vede seduta sul tappeto, rimanda a una cromia di concept meno accesa. A dispetto del look arancione sfoggiato, riprodotto ed esaltato da molte caratteristiche dell’ambiente interno, la nostra protagonista non pare brillare per buonumore.
Forse è un tipo solitario, forse la ragazza è esausta dopo studio o lavoro, forse non ama particolarmente i contesti ben popolati, forse aveva bisogno di un conforto diverso, ma la proposta di questa peculiare scena disegna una simbiosi con il prodotto accentuata, un po’ dissonante rispetto agli altri contesti: ogni nucleo, individuale o famigliare, assaporava OraSì con gioia, mentre questa tipologia di consumatore è quasi specchio di un modello passato di spot (sicuramente non condizionato dal pantano relazionale creato dal lockdown da Covid-19).
Insomma, ce n’è per tutti, per i più e meno socievoli, per i più e meno avvezzi alle novità, per gli sportivi e le intraprendenti, per i bimbi e i loro genitori: una prospettiva positiva in cui il “delattosato” non assume una caratura di privilegio o di non richiesta attenzione al cibo, ma quella di una gamma di alternative possibili che, oltre a far bene, soddisfano e diventano pretesto per fare rete.
In fondo siamo figli del gruppo, con e senza esigenze particolari. Che questo spot sia di buon auspicio, aggiungiamo, per la costruzione di una visione sana della diversità, cosicché ogni necessità non sia derisa dal branco e ogni curiosità diventi leva per un’aggregazione spontanea.
L'arazzo di Ginesio Del Barba trafugato nel 1991 torna a Gallese
GALLESE - Sabato 28 giugno 2025 alle ore 11, nella Basilica di S. Famiano a Gallese (VT), verrà restituita alla venerazione dei fedeli e alla cittadinanza gallesana il prezioso dipinto “arazzo” della fine del XVIII, trafugato nel 1991 (in foto). La tela, che misura cinque metri e sessanta centimetri per tre metri, quindi di ampie dimensioni, è stata recuperata in Toscana dal Comando dei Carabinieri per la Tutela del Patrimonio artistico, preposto alla restituzione delle preziose testimonianze artistiche, spesso oggetto, purtroppo, di inopinati trafugamenti. La tela-arazzo, opera dell’artista Ginesio Del Barba (17 ottobre 1691-25 dicembre 1762), realizzata nel 1754, raffigura l’apparizione dei Santi Apostoli Pietro e Paolo, che ordinano a S. Famiano di recarsi a Gallese, dove il Santo monaco pellegrino di lì a poco raggiunse la gloria eterna.
Già nel 1980, l’illustre città di Gallese fu defraudata di otto tele che, come questa, erano appese ai muri della navata centrale dell’antica basilica dedicata al Santo monaco, per la venerazione dei fedeli e che, purtroppo, non sono mai state recuperate. L’illustre pittore Ginesio Del Barba realizzò nel 1754 undici tele simili, con vari episodi della vita del Santo Patrono di Gallese, ricorrendo alla tecnica dell’estrazione dei pigmenti dai “sughi d’erba”, imitando così le tappezzerie e gli arazzi. La tela in oggetto fu eseguita a Roma, come le altre, tutte custodite in appositi armadi nella sacrestia della basilica.
La restituzione avverrà alla presenza dei vertici del Comando dei Carabinieri per la Tutela del Patrimonio artistico, del Sindaco di Gallese, di Sua Eccellenza Mons. Marco Salvi, Vescovo di Civita Castellana e, naturalmente, del rev.do Mons. Terzilio Paoletti, Parroco di Gallese e Vicario generale, che già ne anticipò la notizia durante la S. Messa di Pasqua di quest’anno.
Quale fa al caso tuo, un aspirapolvere o una lavapavimenti?
Sei alla ricerca di un dispositivo per la pulizia? Quando si tratta di mantenere uno spazio vitale pulito e in buone condizioni, spesso vengono in mente due strumenti fondamentali: aspirapolvere e lavapavimenti. Sebbene a prima vista possano sembrare simili, questi dispositivi per la pulizia della casa hanno usi diversi e soddisfano esigenze di pulizia diverse. Vediamo perché e perché uno di questi è adatto a te.
Tineco è un'azienda all'avanguardia specializzata in macchine per la pulizia di alta qualità. Fondata nel 1998, si è guadagnata la reputazione di unire le tecnologie più innovative a un design semplice. Nota per i suoi aspirapolvere senza fili, Tineco si concentra molto sulla ricerca e sviluppo per migliorare la pulizia quotidiana. I suoi prodotti moderni mirano a rendere la manutenzione della casa più elegante, comoda ed efficiente. Tineco offre numerosi prodotti, tra cui aspirapolvere e lavapavimenti.
I migliori per aspirare la polvere: gli aspirapolvere
Gli aspirapolvere sono dispositivi essenziali per la casa, progettati per rimuovere polvere, grasso, peli di animali e piccoli detriti da una varietà di superfici. Questi apparecchi sfruttano la potenza di aspirazione per aspirare i contaminanti in un contenitore o in un sacchetto, rendendoli perfetti per tappeti, moquette, pavimenti in legno e rivestimenti. Gli aspirapolvere avanzati sono disponibili in diverse versioni: verticali, a traino, portatili e a batteria. Gli aspirapolvere senza fili sono diventati famosi grazie alla loro facilità d'uso e al comfort. Marchi come Tineco hanno ispirato il mercato con caratteristiche intelligenti, motori potenti e batterie a lunga durata, rendendo la pulizia quotidiana più efficace. I prodotti avanzati ora utilizzano sistemi di filtraggio multistadio, filtri HEPA e sensori intelligenti per rilevare i livelli di sporco. Questo li rende non solo efficaci nella rimozione dello sporco visibile, ma anche ottimi per migliorare la qualità dell'aria interna.
Ideale per la pulizia profonda: lavapavimenti
Sebbene gli aspirapolvere siano fantastici nell'eliminare la polvere superficiale, le lavapavimenti sono progettate per la pulizia profonda e l'igienizzazione di superfici dure come tegole, vinile, laminato e parquet. Questi dispositivi utilizzano comunemente acqua, soluzioni detergenti e spazzole rotanti o mocio per strofinare e rimuovere sporco e macchie ostinate. Le lavapavimenti possono essere eccellenti nelle case con bambini o animali domestici, dove macchie, residui gommosi e passaggio di persone sono all'ordine del giorno. Alcuni prodotti vantano anche la funzione 'bagnato-asciutto', consentendo agli utenti di aspirare e lavare in una sola passata. Questa combinazione fa risparmiare tempo e garantisce una pulizia più accurata. Le lavapavimenti senza fili, indicate come le innovazioni più recenti di Tineco, spesso includono controlli intelligenti, funzioni autopulenti e display LED che rendono la procedura intuitiva e semplice.
Qual è la scelta giusta per te?
Il dispositivo di pulizia più adatto per la tua casa dipende dal tipo di pavimento e dalle tue abitudini di pulizia:
● Un aspirapolvere è fondamentale se hai principalmente tappeti o hai a che fare con molti peli di animali. Se hai generalmente pavimenti duri e desideri igienizzare o rimuovere lo sporco appiccicoso, un lava pavimenti è la scelta migliore.
● Molte case traggono vantaggio dall'avere entrambi per gestire tutte le esigenze di pulizia.
● Alcuni prodotti multifunzione ora uniscono le capacità di aspirazione e pulizia, offrendo una maggiore maneggevolezza. Questi dispositivi ibridi possono far risparmiare spazio in magazzino e ridurre la necessità di altri macchinari.
Conclusioni:
Aspirapolvere e lava pavimenti hanno entrambi i loro punti di forza e sono strumenti essenziali per una casa pulita. Sebbene gli aspirapolvere siano perfetti per rimuovere la polvere secca da tappeti e pavimenti, i detergenti per pavimenti consentono una pulizia più profonda e igienizzante per i pavimenti duri. Le innovazioni di aziende come Tineco continuano a spingere i confini della tecnologia di pulizia, offrendo agli utenti soluzioni di pulizia robuste, efficaci e intelligenti.
Madonna di Trevignano, il vescovo Salvi: 'Pressioni anche dagli Stati Uniti per difendere ...
CIVITA CASTELLANA - 'Ci sono stati tentativi di condizionare il mio giudizio, anche dagli Stati Uniti, da ambienti religiosi e culturali che sostenevano Gisella Cardia'. A parlare è il vescovo di Civita Castellana, Marco Salvi, che torna sul caso delle presunte apparizioni mariane di Trevignano dopo la conferma arrivata dalla superperizia genetica: il sangue sulla statua della Madonna, venerata per anni dai fedeli, è della stessa Cardia attualmente indagata per truffa aggravata.
L’intervista è stata rilasciata a Repubblica, all’indomani della relazione dell’esperto Emiliano Giardina, già noto per il caso Yara Gambirasio, che ha analizzato quattro tracce biologiche – due sul volto della statua, una sulla guancia e una sulla veste di un quadro del Cristo – tutte riconducibili alla donna.
'Per me – spiega Salvi – la questione era già chiusa da tempo. Dopo le indagini della commissione diocesana avevo dichiarato l'assenza di elementi soprannaturali, utilizzando la formula canonica constat de non supernaturalitate'.
Il vescovo ricorda che la decisione era maturata sulla base di numerose incongruenze emerse durante il lavoro della commissione, composta da teologi, biblisti, psicologi e canonisti: 'Le contraddizioni emerse dalle audizioni, sia della presunta veggente che del marito, erano già di per sé eloquenti. A colpirmi di più, però, è stato il fatto che questa esperienza, anziché generare unità come avviene per le vere esperienze spirituali, ha creato profonde divisioni all’interno della comunità cristiana'.
Salvi non si sbilancia nel definire il gruppo che seguiva la Cardia una vera e propria setta, ma sottolinea come il loro modo di vivere la fede fosse 'estraneo alle indicazioni della Chiesa e mai riconosciuto dalle autorità ecclesiastiche'.
Alla guida della diocesi da gennaio 2023, Salvi racconta di aver trovato fin da subito una situazione delicata: 'Era evidente che serviva un’indagine seria, la gente chiedeva risposte. Ho agito perché tutti, dentro e fuori la Chiesa, avevano bisogno di chiarezza'.
Il fenomeno, tuttavia, aveva già travalicato i confini nazionali. 'Ci sono stati sacerdoti che la sostenevano anche dalla Francia e dalla Polonia', dice. E poi il passaggio più sorprendente: 'Prima della firma del decreto, ho ricevuto pressioni anche dagli Stati Uniti, da parte di ambienti che cercavano di condizionare la mia valutazione in favore della signora Cardia'.
Pressioni, spiega il vescovo, arrivate 'da un fronte variegato di realtà religiose e culturali americane', convinte della genuinità delle apparizioni. 'Ma non ho mai avuto dubbi – conclude – che la mia responsabilità fosse quella di salvaguardare la verità e la fede dei fedeli, senza lasciarmi influenzare da interessi esterni'.