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Buzzi risponde ad Allegrini: 'Il decentramento degli uffici è colpa delle passate amministrazioni'
VITERBO - Fa piacere l'apprezzamento della Consigliera Allegrini per la scelta dell'amministrazione Frontini di riportare gli uffici comunali nel centro storico, peccato che lo spostamento in periferia sia avvenuto durante i lunghi anni di governo delle passate amministrazioni'. Il consigliere comunale Francesco Buzzi commenta un post della collega Laura Allegrini.
'E' confortante sapere che anche gli esponenti della minoranza condividono gli sforzi notevoli che l'amministrazione della sindaca Chiara Frontini sta compiendo per riportare gli uffici comunali al centro della città. Significa che su alcuni temi di fondo c'è unità di vedute anche con l'opposizione. Mi riferisco alla recente posizione assunta dalla consigliera Laura Allegrini che auspica un utilizzo a questo scopo della sede della ex Banca d'Italia. Voglio però fare un piccolo esercizio di memoria per ricordare a tutti, ex assessore ai Lavori pubblici Laura Allegrini in primis, che sono state le passate amministrazioni di cui Allegrini era esponente di spicco, nei suoi lunghi anni di governo, a decentrare i servizi e gli uffici pubblici. Oggi noi stiamo compiendo il percorso opposto, non inseguendo i sogni di poter utilizzare la ex Banca d'Italia, obiettivo che sarebbe importante, ma la cui proprietà non appartiene nemmeno al Comune, piuttosto lavorando su progetti concreti come il riutilizzo dell'ex tribunale. Nel passato, sul centro storico si è disinvestito e noi stiamo lavorando in ogni modo per rivitalizzarlo dopo anni e anni di abbandono ed accanimento contro il cuore della città. Non c'è infatti bisogno di richiamare alla memoria dei viterbesi che immobili importanti come, oltre all'ex Tribunale di Fontana Grande, il Lazzaretto, la Zaffera o gli Almadiani, ma anche le scuderie Sallupara, il centro servizi di valle di Faul, la casa di Alfio, che avrebbero potuto già contribuire a rivitalizzare il centro, sono chiusi in alcuni casi da oltre 10 anni: tutti beni sul cui recupero stiamo lavorando per poterli restituire alla cittadinanza, alle associazioni culturali e agli studenti e rendere più vivo e vitale il cuore della città.
Sanità viterbese in crisi: la battaglia per il pronto soccorso di Ronciglione
RONCIGLIONE - La sanità nella provincia di Viterbo, in particolare nella zona sud, è al centro di un acceso dibattito. Fabio Troncarelli, del Comitato Amici del Sant'Anna di Ronciglione, esprime preoccupazione per la situazione critica che coinvolge il pronto soccorso del territorio. La principale novità emersa nelle ultime discussioni riguarda la speranza di evitare ulteriori tagli ai servizi, che già da tempo hanno messo in difficoltà l'assistenza sanitaria, specialmente nelle emergenze e urgenze.
La situazione è particolarmente grave nella parte sud della provincia, dove, a causa di scelte politiche, l'ospedale di Ronciglione è stato escluso dalla rete ospedaliera provinciale. L'ospedale di Ronciglione, che una volta occupava una posizione importante per l'assistenza sanitaria nella zona, ha visto ridursi drasticamente i suoi servizi, con la chiusura del pronto soccorso: “Questa è stata una scelta politica e non tecnica – commenta Troncarelli – Al contrario, le altre zone della provincia, come il nord con Acquapendente, l'ovest con Tarquinia, e l'est con Civita Castellana, hanno mantenuto i loro reparti di pronto soccorso. Al centro, l'ospedale di Santa Rosa è stato confermato come ospedale di eccellenza, ma la chiusura del pronto soccorso di Ronciglione ha lasciato un vuoto importante nel sistema sanitario viterbese”.
Secondo Troncarelli, il comitato si sta battendo per reintegrare l'ospedale di Ronciglione nella rete ospedaliera provinciale: “Stiamo chiedendo alla politica di reinserire l'ospedale di Ronciglione nella rete ospedaliera, perché la sua esclusione è un errore che deve essere corretto”, afferma. Le richieste al governo regionale sono chiare: ripristinare il pronto soccorso di Ronciglione, considerandolo una risorsa fondamentale per la popolazione della provincia sud. Sebbene la Regione abbia risposto positivamente, riconoscendo l'errore passato, l'incertezza rimane su quanto concretamente possa cambiare: “La Regione ha preso atto che c'è stato un errore, e speriamo che si faccia qualcosa”, aggiunge Troncarelli.
Una delle preoccupazioni maggiori riguarda l'affollamento dell'ospedale Santa Rosa, che non riesce a soddisfare la domanda di emergenze provenienti da tutta la provincia: “Mandare 330.000 abitanti tutti al Santa Rosa è insostenibile – sottolinea Troncarelli – La conseguenza è che molti cittadini sono costretti a cercare cure altrove, a volte addirittura fuori provincia, in ospedali come quelli di Siena, Terni o addirittura al Sant'Andrea di Roma. Questa è una vera e propria sconfitta per la sanità viterbese”.
Il comitato propone la reintegrazione degli ospedali periferici che possano stabilizzare i pazienti e offrire servizi di medicina generale, visite ambulatoriali, ecografie, radiografie e piccoli interventi in day surgery: “Non si tratta di trasformare Ronciglione in un grande ospedale, ma di fornire un aiuto concreto agli altri ospedali periferici, rendendoli davvero utili per la popolazione – spiega Troncarelli – Questa soluzione permetterebbe di alleggerire il carico dell'ospedale Santa Rosa, liberando risorse per affrontare malattie più gravi e complesse come oncologia, cardiologia e ortopedia”.
La Regione ha preso atto della necessità di intervenire, ma al momento le parole non si sono ancora trasformate in azioni concrete: “Per ora, è stato un riscontro positivo a parole, ma speriamo che si concretizzi qualcosa di più – conclude Troncarelli – La battaglia del Comitato continua, con l’obiettivo di migliorare la sanità locale e garantire una rete ospedaliera equa e funzionale per tutti i cittadini della provincia di Viterbo”.
''Il Salotto delle 6'' compie vent'anni
VITERBO - Il Salotto delle 6 compie vent'anni. La rassegna letteraria ideata da Pasquale Bottone torna con un doppio appuntamento per un compleanno dalla cifra tonda.
Il 21 e 22 marzo alle 18 presso la sala conferenze della Libreria Etrusca si terranno due incontri dedicati al 'giallo cronaca', che nella sostanza restano fedeli al format ma nella forma cambiano un po'. Non ci sarà infatti il direttore artistico Bottone a 'dirigere' gli scrittori, ma saranno gli scrittori stessi a dialogare tra loro. Quattro gli autori coinvolti: Marco Minicangeli e Fabio Giovannini venerdì 21 che converseranno sulle ''Cronache urbane di disagio e follia, il neo noir alla riscossa''; Massimo Lugli e Antonio Del Greco sabato 22 che si confronteranno sui ''Misteri italiani negli anni di piombo''.
''Vent'anni sono tanti per una rassegna letteraria che ha vissuto anche momenti di pausa - dice Pasquale Bottone - ma che è arrivata a tagliare un traguardo significativo e non scontato''. E', infatti, uno degli eventi culturali più longevi della città.
''Un successo dovuto agli autori che hanno animato 'Il Salotto delle 6' - prosegue Bottone - ma anche a quegli interlocutori, attenti e sensibili alle nostra proposta culturale, come Sergio Saggini e Andrea Belli che non hanno fatto mai mancare il loro sostegno''.
Bagnaia tra incuria e promesse: Troncarelli incalza lamministrazione
VITERBO - Bagnaia torna al centro dell’attenzione durante le interrogazioni della consigliera comunale del PD Alessandra Troncarelli; la consigliera ha infatti sollevato diverse questioni all'amministrazione comunale, puntando i riflettori sul degrado in cui versa l'ex frazione e sulle tempistiche dilatate di alcuni interventi.
“Bagnaia presenta una situazione di incuria evidente. La parte pedonale sopra il parcheggio si allaga dopo le forti piogge. La zona che va da Piazza XX Settembre alla strada Ortana necessita di interventi per il decoro urbano e la sicurezza pubblica. Nella piazza centrale, il tricolore è lacerato e i cestini sono ancora avvolti negli imballaggi” come spiega anche la consigliera, questi sono problemi sotto gli occhi di tutti, e continua “considerando che la sindaca ha dichiarato di voler riqualificare le ex frazioni, ci chiediamo quale siano le reali attenzioni riservata a questi luoghi. È paradossale vedere lavori di riqualificazione finanziati dal PNRR, se poi, una volta tagliati i nastri, tutto viene lasciato a sé stesso, con scarsa o mancata manutenzione ordinaria e straordinaria”.
Alle parole della Troncarelli hanno risposto ben tre assessori. La prima a intervenire è stata Katia Scardozzi, assessore al decentramento: “Siamo a conoscenza del problema del sottopassaggio. Lo abbiamo già sistemato più volte, ma si è ripresentato di recente, mentre nei periodi precedenti non aveva dato ulteriori problemi. Per quanto riguarda la situazione verso la strada Ortana, è necessario un ulteriore intervento”.
Sulla questione del verde pubblico, l'assessore Giancarlo Martinengo ha aggiunto: “La strada Ortana richiede un intervento strutturato, ci stiamo preparando a intervenire. Per quanto riguarda la piazza di Bagnaia, abbiamo già effettuato un'importante opera di riqualificazione. La bandiera tricolore verrà sostituita a breve”.
Infine, l'assessore alla qualità degli spazi urbani, Emanuele Aronne, ha chiarito: “Per i cestini, i lavori sono stati collaudati appena due giorni fa, quindi la gestione è ora passata agli uffici competenti. Per quanto riguarda i bagni pubblici, saranno affidati a una società incaricata, mentre per il lavatoio stiamo cercando di rintracciare l'associazione che dovrebbe occuparsene. Entro dieci giorni, cestini, bagni e lavatoio saranno finalmente utilizzabili”.
“In Campo a Sei Zampe”: la Viterbese scende in campo per l’adozione dei cani
Stay in Tuscia sostiene l’Osservatorio del Turismo a Viterbo
Disagi nel trasporto pubblico e illuminazione all’Ospedale Santa Rosa di Viterbo: interrogazione al Comune
John von Neumann: dopo 68 anni il suo genio è ancora tra noi
John von Neumann è stato artefice di teorie e studi che hanno lasciato un segno nel secolo scorso. Le sue implicazioni nella realizzazione della bomba atomica, da un lato, e il grande contributo scientifico, dall’altro, l’hanno reso una figura difficile da etichettare.
Eppure quel che è certo è che, a distanza di quasi 70 anni dalla sua morte, avvenuta l’8 febbraio 1957, Neumann sopravvive al suo tempo e soprattutto continua a definire il nostro. A lui si deve la concezione moderna del computer, poiché è grazie all’architettura che porta il suo nome che ci è possibile oggi inserire più programmi nella stessa memoria. Basta questo per darci un’idea di quanto sia stato fondamentale per l’origine e il potenziamento dell’intelligenza artificiale.
Un contributo altrettanto rilevante al riguardo deriva anche dalla più nota teoria dei giochi, che approfondisce lo studio dei giochi a somma zero a quello delle strategie che i giocatori devono adottare per massimizzare le vittorie e minimizzare le perdite. Questi principi oggi vengono applicati ai campi più svariati.
Se da un lato, infatti, la Teoria dei Giochi ha posto le basi matematiche per lo sviluppo dell’intelligenza artificiale, dall’altra parte gli algoritmi dell’IA riescono ad espandere gli scenari della teoria dei giochi e anche i calcoli annessi. La scelta delle strategie cambia in base alle azioni dell’avversario, rendendo il gioco più divertente e competitivo. Pensiamo all’impatto che hanno queste meccaniche nei videogiochi o nei giochi in rete odierni.
Peraltro gli stessi algoritmi sono implementati nei siti di scommesse online per calcolare le quote in tempo reale in modo più efficiente, dando così ai giocatori maggiori probabilità di vincita.
Anche la Teoria dell’Utilità Attesa, che il matematico elabora con Morgenstern nel 1953, è attualmente uno strumento indispensabile in ambito finanziario, perché chiama in causa l’analisi dei rischi e il nostro modo di prendere decisioni sulla base di quello che ci aspettiamo.
Già da questo breve excursus appare evidente che, a latere di tutto quanto, a John von Neumann dobbiamo in larga parte le fondamenta della società tecnologica e digitale in cui viviamo. In questa immortalità vi è quell’elemento che rende un genio tale, cioè la sua capacità non solo di lasciare qualcosa di tangibile ai posteri, ma anche porre le basi per nuovi sistemi che saranno da essi ripresi e sviluppati.