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Crolla il tetto del vecchio tribunale di Viterbo: prima i post, poi i soccorsi
VITERBO - In una città che non smette mai di sorprendere, ieri, mercoledì 12 novembre si è consumata una vicenda degna delle migliori pagine satiriche. Il protagonista è un tetto a sbalzo del vecchio tribunale, edificio in fase di restauro con i fondi del PNRR. Da giorni, la struttura dava evidenti segni di cedimento, fino al crollo di ieri mattina, cronaca di una morte annunciata.
E qui inizia il bello. La notizia si è diffusa alla velocità della luce, ma non attraverso i canali istituzionali preposti alla sicurezza. No, l'arena scelta è stata Facebook. Decine di post, commenti e persino un video del crollo, girato in diretta da un cittadino-reporter, hanno invaso i social network, trasformando un potenziale pericolo pubblico in uno spettacolo virale. Pare che persino i vertici del Comune fossero a conoscenza dell'accaduto, informati forse da una notifica sullo smartphone.
Eppure, in questo vortice di condivisioni e 'like', a nessuno è venuta in mente l'azione più logica e banale: chiamare i vigili del fuoco. Per ore, sull'altare della notorietà digitale, è stata sacrificata la sicurezza dei passanti e dei residenti.
A rompere l'incantesimo social è stata una cittadina che, evidentemente meno interessata a documentare e più a risolvere, ha fatto quello che andava fatto fin dall'inizio: ha alzato il telefono e ha composto il 115.
I vigili del fuoco, giunti sul posto, hanno agito come da copione: con scala e cestello hanno rimosso i detriti, messo in sicurezza l'area e ispezionato l'interno del palazzo. Un intervento semplice, quasi ovvio, che ha restituito un minimo di tranquillità al quartiere.
Intanto, da Palazzo dei Priori vige un silenzio assordante. Appare quantomeno strano che gli assessori competenti, pur con un video che ha fatto il giro di Viterbo e delle testate online, non si siano attivati.
Tutto è bene quel che finisce bene, si potrebbe dire. Ma il lieto fine non è merito né dell'amministrazione pubblica, né degli improvvisati videomaker. Il ringraziamento va a una singola persona che, con una dose di buonsenso ormai merce rara, ha ricordato a tutti che, prima di postare, a volte basterebbe telefonare.
Lavori al Lazzaretto: indagini geologiche sospese per 'massiccia presenza di guano'
di Fabio Tornatore
VITERBO - Sono state sospese le indagini geologiche nella ex chiesa di San Giovanni Decollato, in via del Lazzaretto. Il motivo: 'massiccia presenza di guano di piccione'. Scatta immediatamente l'operazione di bonifica.
Durante le ispezioni per le indagini geologiche nella ex chiesa, oggetto di lavori di ristrutturazione per la realizzazione di un info-point turistico, i tecnici sono stati costrtti a fare dietro front: 'condizioni estremamente insalubri, dovute alla massiccia presenza di guano di piccione, che inibiscono l'avvio delle attività di indagine'.
Si è reso pertanto necessario intervenire con urgenza mediante la pulizia della struttura affidando la relativa attività di bonifica degli ambienti ad una ditta specializzata nel settore. L'affidamento dei lavori è stato quantoficato in 1800 euro circa.
La ristrutturazione e il recupero della struttura, destinato a diventare uno degli info-point turistici della città dei Papi, avrà un costo di circa 1,5 milioni di euro, che fanno parte del pacchetto di 10 milioni della Strategia di Sviluppo Territoriale urbano del Comune di Viterbo, finanziato dalla Regione Lazio.
Multe, ecco come il Comune impiegherà i proventi
VITERBO - L'amministrazione comunale di Viterbo stima in un milione e 650mila euro i proventi delle multe nelle annualità 2026-2028.
Considerando che per le violazioni dei limiti massimi di velocità, il 50% dei proventi (stimato quindi in 850mila euro), per legge, va devoluto all'ente proprietario della strada dove è stata elevata la sanzione, fatta eccezione per le arterie in concessione, e che c'è un fondo crediti di dubbia esigibilità che impatta per 380.572 euro, la somma 'a disposizione' del Comune si contrae a 444.427 euro.
Rispetto a questa, la giunta comunale ha approvato un piano di riparto che prevede: 88mila euro sono previste per la manutenzione della segnaletica stradale, 39.900 per i servizi di segnaletica mobile, 47.676 per la manutenzione dei varchi automatizzati delle Ztl, 15mila per la manutenzione delle telecamere e 70mila per le manutenzioni degli impianti semaforici.
Circa 9.200 euro sono destinati all’acquisto di materiale tecnico-specialistico, oltre 12mila euro alle spese di esercitazioni, 34mila al fondo integrativo e previdenza e oltre 11mila all'acquisto dell’equipaggiamento.
Una parte dei proventi, pari a 10mila euro complessivi, sarà destinata all'acquisto di apparati di telecomunicazioni e attrezzature, e 12mila all'acquisto di telecamere per il sistema di videosorveglianza.
Infine 94mila 590 euro saranno utilizzati per gli acquisti inerenti la manutenzione delle strade, come segnaletica e transenne.
Venerdì i controlli sui rifiuti radioattivi al Tmb di Casale Bussi
VITERBO – Novità riguardo ai rifiuti radioattivi presenti presso il centro Tmb di Casale Bussi. Questo venerdì verranno infatti effettuati i controlli per verificare se i rifiuti potranno passare dallo stato di isolamento al percorso di smaltimento.
A eseguire le misurazioni sara l'ARPA (Agenzie regionali per la protezione ambientale),una ditta esterna all’azienda viterbese, come spiega Pierpaolo Lombardi, amministratore delegato di Ecologia Viterbo: 'I controlli serviranno a stabilire se i materiali possono essere smaltiti o se sarà necessario un nuovo rinvio alla prossima settimana'.
Lo stato attuale della situazione
Da circa due settimane, tre camion con un carico di rifiuti che presentano un livello anomalo di radioattività si trovano fermi presso l’impianto sulla Teverina, in attesa che il livello di radiazioni decada. I materiali sarebbero di origine sanitaria, e come spiega Lombardi “è necessario attendere il naturale decorso del decadimento prima di procedere allo smaltimento”. E continua 'Secondo l’esperienza maturata, episodi del genere si verificano quando rifiuti urbani risultano contaminati da sostanze provenienti da ambiti sanitari, come traverse o flaconcini che hanno contenuto soluzioni radioterapiche o sostanze con radioisotopi usati per la cura di pazienti oncologici. In questi casi, i mezzi vengono posti in quarantena in un’area isolata, e una società esterna misura periodicamente i livelli di radioattività residua, fino a quando questi non scendono sotto la soglia di sicurezza'.
Questo venerdi quindi si attende la verifica da parte di ARPA, nel mentre i tre camion con i rifiuti radioattivi rimarranno isolati all'interno dello stabile.