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Ospedale Santa Rosa, in arrivo un nuovo robot chirurgico di ultima generazione
VITERBO - All’ospedale Santa Rosa di Viterbo è in arrivo un nuovo sistema di chirurgia robotica di ultima generazione che verrà utilizzato, tra l’altro, a supporto degli interventi urologici, di chirurgia generale, ginecologici, otorino e senologici.
Si tratta di un significativo passo in avanti sotto il profilo tecnologico che la Asl di Viterbo ha inteso compiere con un investimento di oltre 5milioni di euro, avvalendosi delle offerte sul portale Consipe con la formula del noleggio per i prossimi 5 anni, preferibile in quanto consente di seguire le rapide evoluzioni della robotica con la garanzia di disporre di un sistema sempre aggiornato e di facile sostituibilità con modelli più recenti, evitando l’obsolescenza tecnologica e mantenendo sempre alte le prestazioni produttive.
Il robot chirurgico che verrà messo a disposizione del blocco operatorio dell’ospedale Santa Rosa, già oggi uno dei più evoluti in tutta la regione Lazio, produrrà, tra i vari benefici, anche un affiancamento del chirurgo durante tutto la procedura operatoria per offrire al paziente un intervento più accurato e una ripresa post-operatoria più rapida.
Tra le peculiarità della strumentazione per la chirurgia mininvasiva robot-assistita c’è anche un sistema di visione 3D HD che, attraverso l’elaborazione delle immagini acquisite da una doppia fibra ottica, permette un’accurata visualizzazione del campo operatorio con luce naturale bianca, a fluorescenza, e con un ingrandimento dell’immagine fino a 10x.
Tramite una seconda console chirurgica aggiuntiva e una tecnologia di simulazione virtuale a favore del medico discente, inoltre, il sistema potrà essere anche utilizzato per favorire una migliore preparazione pre-intervento e agevolare anche la curva di apprendimento, attraverso specifici percorsi formativi e didattici.
“Sono grato alla mia azienda e, in particolare, al direttore generale Bianconi – commenta il direttore del Dipartimento medico chirurgico della Asl viterbese, Antonio Rizzotto – per aver dotato i professionisti del Santa Rosa di un apparecchio che proietta Viterbo in prima linea, per capacità tecnologiche e per la possibilità di poter offrire ai cittadini assistiti della nostra provincia le migliori soluzioni terapeutiche, con particolare riferimento al trattamento delle patologie oncologiche e delle patologie ricostruttive non oncologiche. Da un punto di vista strettamente personale, ho condotto una battaglia decennale perché arrivassimo al raggiungimento di questo obiettivo. Quindi l’introduzione del robot chirurgico è, per me, motivo di grande soddisfazione”.
“Questa nuova tecnologia rappresenta un investimento strategico – conclude il direttore generale della Asl di Viterbo, Egisto Bianconi – non solo in termini di innovazione, ma anche, e soprattutto, per il miglioramento della qualità dell’assistenza. Significa rafforzare l’offerta sanitaria dell’ospedale Santa Rosa e garantire cure sempre più sicure, efficaci e meno invasive. È un traguardo importante per l’intera comunità viterbese e per il nostro sistema sanitario provinciale, per la nostra azienda che vogliamo, sempre più, dinamica e capace di porsi su livelli di eccellenza, non solo nel territorio regionale”.
Tarquinia investe nella sicurezza: la Polizia Locale ottiene le abilitazioni al volo dei droni
TARQUINIA - Si è svolta il 10 novembre 2025, nella sede della Regione Lazio, la cerimonia di consegna degli attestati di abilitazione al volo dei droni ai rappresentanti della Polizia Locale di Tarquinia. Un momento significativo che segna un importante passo avanti verso una maggiore innovazione nei servizi di sicurezza del territorio.
All’iniziativa erano presenti il sindaco Francesco Sposetti e l’assessora regionale alla Sicurezza, Politiche giovanili e Pari opportunità Luisa Regimenti, che hanno premiato il comandante coordinatore Nicola Fortuna e il vice sovrintendente Gianfranco Felici. I due agenti hanno portato a termine un percorso formativo della durata di circa otto mesi e mezzo, suddiviso tra lezioni teoriche e pratiche, ottenuto grazie al finanziamento regionale del bando “4.0 per le Polizie Locali”, che ha incluso anche la fornitura del drone.
«L’acquisizione del drone e la formazione dei nostri agenti – ha dichiarato il sindaco Sposetti – rappresentano un valore aggiunto per la Polizia Locale e per l’intera comunità, che potrà contare su uno strumento innovativo al servizio della sicurezza e del controllo del territorio».
Al termine del corso, gli operatori hanno superato tre esami ENAC, conseguendo le patenti di pilota di drone:
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A1-A3, per operazioni in aree non critiche;
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A2, per voli in prossimità di persone non coinvolte;
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SPECIFIC, che consente operazioni in aree riservate o in spazio aereo controllato.
Si tratta di un traguardo di grande rilievo, che conferma l’impegno della Polizia Locale di Tarquinia nel puntare su formazione continua, innovazione tecnologica e potenziamento delle competenze operative.
Il nuovo drone potrà essere utilizzato in diversi contesti: monitoraggio del territorio e del traffico urbano, rilievi di incidenti stradali, prevenzione dei reati ambientali, sorveglianza di eventi pubblici, attività di protezione civile e interventi di sicurezza integrata.
Il sindaco Sposetti e il comandante Fortuna hanno espresso un sentito ringraziamento all’assessora Regimenti per il sostegno concreto alle Polizie Locali attraverso progetti mirati a migliorare tecnologia, professionalità e servizi resi alla cittadinanza.
Una scelta che guarda al futuro, dotando la città etrusca di strumenti moderni e capaci di aumentare efficacia e tempestività delle operazioni sul territorio.
Fabrica di Roma: dieci anni senza acqua potabile. E nessuno si assume la responsabilità
FABRICA DI ROMA - Fabrica di Roma continua a vivere una situazione paradossale: quasi dieci anni senza acqua potabile e nessuna istituzione che fornisca risposte o soluzioni concrete.
Tutto inizia nel 2016, con l’ordinanza che dichiara l’acqua del comune non idonea al consumo umano. Da allora, per i cittadini è iniziato un decennio di difficoltà quotidiane: casse d’acqua da acquistare, depuratori domestici, soluzioni improvvisate per affrontare un problema che, nel frattempo, nessuno ha davvero risolto.
Il Comune è stato persino citato in una sentenza europea che condannava l’Italia per la presenza di arsenico nelle acque. Eppure, invece di migliorare, la situazione è peggiorata. Oggi l’ASL segnala l’ennesima contaminazione batterica nell’acquedotto, ora gestito da Talete. Non solo arsenico e fluoruri, ma anche coli-batteri: una combinazione che rende l’acqua del rubinetto più simile a un “cocktail da laboratorio” che a un bene pubblico. Ed è già il terzo episodio in un anno.
La domanda sorge spontanea: dove sono le istituzioni?
Il Comune osserva impotente, la Regione resta in silenzio, Talete continua a inviare bollette salate senza garantire un servizio minimo. Nel frattempo i cittadini pagano due volte: con le tasse e con l’acqua acquistata al supermercato.
È questa la gestione di un diritto fondamentale?
La vicenda di Fabrica di Roma non è più solo un problema tecnico: è una ferita politica e sociale. Negare l’accesso all’acqua sicura significa minare la dignità delle persone. Significa “lavarsi le mani” — mentre i cittadini non possono neppure lavarsi i denti, visto che l’acqua del rubinetto non è utilizzabile nemmeno per l’igiene personale.
Questa storia non è un dettaglio locale: è il ritratto di un Paese che sembra essersi abituato all’assurdo. E la domanda finale resta sospesa: quanto ancora dovranno aspettare i cittadini prima che qualcuno si assuma la responsabilità di restituire loro ciò che spetta di diritto?
Qualcuno, in Regione o al Comune, dovrà pur svegliarsi: una telefonata a Talete sarebbe un inizio, una soluzione vera sarebbe meglio.
Intanto, la cittadinanza valuta possibili iniziative e azioni. Forse è arrivato il momento di farsi sentire.
Vitorchiano, via libera al marciapiede per Paparano e alla ristrutturazione del campo sportivo
Giornata Nazionale dell’Albero: a Celleno una mattinata di festa, educazione e impegno per il futuro
Celleno inaugura l’Infopoint del “Borgo Fantasma®” e attiva il Numero Unico per musei e visite guidate
La magia della Faggeta, sui monti Cimini un paesaggio da fiaba tra neve e silenzio incantato
VITERBO - Una domenica dal sapore fiabesco quella appena trascorsa nella provincia di Viterbo, dove abbiamo assistito, seppur a sprazzi, a delle nevicate sparse. Quello che più di tutti ha colpito però è stato sicuramente un clima e un'atmosfera quasi fermo nel tempo, che ha avvolto la faggeta sui Monti Cimini, dove la natura ha offerto uno spettacolo raro e affascinante. Fin dalle prime ore del mattino, le fronde degli alberi erano ricoperte da una neve cristallizzata, rimasta sospesa come una decorazione naturale dopo le basse temperature degli ultimi giorni. Il risultato? Un paesaggio incantato, quasi irreale.
Passeggiando tra i sentieri che circondano anche l’omonimo ristorante, tutto appariva immobile, come se il tempo si fosse fermato. Il profumo degli alberi, l’aria fresca di montagna e il silenzio interrotto solo dal cinguettio degli uccelli hanno regalato ai visitatori e agli appassionati di trekking un’atmosfera unica. Ogni passo affondava nella neve e segnava il suolo, mentre la luce filtrava tra i rami ghiacciati dando vita a giochi di riflessi che ricordavano le pagine di una fiaba.
La combinazione tra neve, quiete e natura incontaminata ha trasformato la faggeta in un vero e proprio scrigno di magia invernale, una di quelle esperienze che restano impresse nella memoria e che ricordano quanto il territorio dei Cimini sappia sorprendere in ogni stagione.
Si è spento il Colonnello Giovanni Battista Cervo
VITERBO - Sì è spento ieri 22 novembre il Colonnello Giovanni Battista Cervo, membro del CdA di Teatro Stabile delle Arti Medioevali-Società Cooperativa, ente organizzatore del Festival Quartieri dell'Arte e di molteplici attività culturali e di spettacolo in Italia e all'estero. Giovanni Battista Cervo nasce a Marigliano il 7 febbraio del 1933. Nel 1966, Capitano, partecipa ai soccorsi alle popolazioni colpite dall'alluvione di Firenze e riceve un Attestato di Benemerenza dal Ministro della Difesa.
Negli anni Settanta, Capitano, accompagna re Gustavo VI Adolfo di Svezia, nelle campagne archeologiche svolte presso la località Acquarossa, Viterbo.
Nel 1978, Maggiore, riceve la Medaglia Militare di Lunga Navigazione Aerea di Oro.
Nel 1981, a testimonianza dell'opera portata in favore delle popolazioni della Campania e della Basilicata colpite dal sisma del novembre 1980, riceve un Diploma di Benemerenza con Medaglia dal Commissario Straordinario per le Zone Terremotate.
Nel 1987, Tenente Colonnello, gli viene conferita l'onorificenza di Cavaliere dal Presidente della Repubblica.
I funerali si svolgeranno a Viterbo presso la Chiesa di Santa Maria del Paradiso lunedì 24 novembre alle ore 14,30.
Nella foto il Colonnello Cervo, all'epoca Capitano, secondo in piedi da sinistra, con Re Gustavo Adolfo VI di Svezia (prima figura a destra) durante le campagne di scavo archeologico in località Acqua rossa (Viterbo).
Alla WeCom-Ortoetruria sfugge la vittoria al fotofinish a Benevento
VITERBO - Amaro epilogo per la WeCOM-Ortoetruria che contro la MIWA Benevento si vede sfuggire la vittoria negli ultimi quattro secondi di gara, dopo un match giocato da due ottime squadre che si sono affrontate a viso aperto in un match tiratissimo ed equilibrato per tutta la sua durata. Della partita, un susseguirsi di giocate punto a punto con continui sorpassi e controsorpassi e con il punteggio in cui il divario tra le contendenti non è mai andato oltre due possessi, oltre all’agonismo visto in campo c’è da raccontare soltanto gli ultimi due minuti dell’ultimo quarto, il solo momento nel quale i padroni di casa erano riusciti ad allungare portandosi sul +8 ad 1,40 dalla conclusione. Gara che sembrava ormai conclusa, ma non per i biancostellati che in 100 secondi concedevano solo un punto ai liberi ai campani, piazzando tre triple consecutive con Bastone, Liesis e Moretti che portavano il match all’overtime. Alla ripresa vantaggio per la Stella con Visentin e poi di nuovo quattro minuti di totale equilibrio. A 20 secondi dalla fine Moretti insaccava la sua sesta bomba della serata e portava la WeCOM-Ortoetruria sul 75-74. Timeout per Benevento che tentava l’ultimo assalto che si concludeva con un canestro che a 4 secondi dal termine dava il sorpasso e poi la vittoria dopo il tiro di Liesis respinto dal ferro.
Un vero peccato perché la Stella aveva disputato una buonissima gara pur con un roster per l’ennesima volta ridotto, causa l’assenza di Meroi e Bertini non scesi in campo per i postumi di infortuni e considerando che Benevento ha avuto fischiati 36 falli a favore con 39 liberi contro i 23 con 19 liberi per Viterbo, dato non certo secondario per una partita persa per un punto all’overtime.
“È una sconfitta che fa chiaramente arrabbiare - dichiara coach Saputo - perché abbiamo giocato una partita di grande intensità contro una squadra che ha fatto un’ottima prestazione, però ci deve far capire che non è l’ultimo tiro, non è l’ultima difesa che in questo tipo di gara determina il risultato, ma sono tutti quei piccoli dettagli in cui nell’intero arco dell’incontro si fa poca attenzione che poi sommati danno un risultato diverso. È chiaro che stiamo continuando il nostro percorso di crescita, nonostante purtroppo anche oggi fossimo estremamente ridotti nelle rotazioni. Però purtroppo abbiamo lasciato i due punti che sono la cosa che conta e da lunedì ci ritroviamo in palestra perché è fondamentale continuare a migliorare”.
Prossimo impegno per la Stella Azzurra Viterbo quello di sabato 29, sempre alle ore 18,00, nelle totalmente rinnovate tribune del PalaMalè, contro San Paolo Ostiense.
WeCOM-ORTOETRURIA STELLA AZZURRA VT 75: Calvi, Bertollini 2, Bertini ne, Giancarli 1, Moretti 23, Albenzi, Liesis 10, Meroi ne, Visentin 12, Bastone 24, Casanova 3, Ousman ne. Coach: F. Saputo. Ass.te: J. Vitali
MIWA ENERGIA BENEVENTO 76: Rianna 7, Morra ne, De Luca ne, Filipovic 3, Bongiovanni 6, Iommelli 4, Acosta 20, Murolo 19, Iadarola ne, Di Febo 6, Giacomi 10, Miraglia 1. Coach: Parrillo
Parziali: 20-24/25-20/8-12/17-14/OT 5-6
Rimbalzi: Visentin 12, Acosta 11, Bastone 10
Assist: Giancarli 6, Visentin e Murolo 5
Operazione Petrol Station: in aula otto testimoni della difesa per i Salzillo
VITERBO – Riprenderà in primavera, davanti al giudice Jacopo Rocchi, il processo dell’operazione “Petrol Station” che vede imputati gli imprenditori casertani Vincenzo e Charles Salvatore Maria Salzillo, padre e figlio di 67 e 32 anni. I due sono accusati dal pm Massimiliano Siddi di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, il cosiddetto caporalato, per presunte condizioni lavorative irregolari nei distributori della catena Ewa.
Gli imputati furono arrestati dalla squadra mobile il 18 giugno 2021. Nell’udienza di mercoledì sono stati depositati i verbali relativi alle vane ricerche dei testimoni non comparsi, mentre il pubblico ministero ha rinunciato ai testi presenti. La prossima fase del processo è stata quindi fissata per maggio e giugno, quando saranno ascoltati otto testimoni della difesa.
Sono 18 le parti civili ammesse, tra cui 12 presunte vittime, assistite in maggioranza dall’avvocato Carlo Mezzetti. Solo uno dei lavoratori è italiano, mentre gli altri sono cittadini extracomunitari con regolare permesso di soggiorno. Secondo l’accusa, sarebbero stati assunti con contratti part time ma costretti a lavorare fino a 12 ore al giorno per una paga di 3 euro l’ora.
Le indagini presero avvio nel novembre 2019 dal distributore situato lungo la superstrada in direzione Orte. “I due dipendenti extracomunitari lamentavano una decurtazione di 200 euro su uno stipendio di 800, a causa di presunti ammanchi”, ha spiegato in aula uno degli agenti della squadra mobile.
Proprio da quel controllo emerse che la catena Ewa contava 130 impianti in tutta Italia, di cui otto tra Viterbo e provincia. Sei di questi, non affidati a gestori terzi, furono posti sotto stretta osservazione. Nel frattempo, anche un addetto della proprietà si era rivolto alla polizia, sostenendo di essere stato minacciato dai due benzinai per questioni legate alle trattenute, pur senza presentare formale denuncia.
Il procedimento, complesso e con un elevato numero di parti civili, si avvia così verso una nuova fase che potrebbe rivelarsi decisiva per chiarire le responsabilità degli imputati e la ricostruzione delle condizioni lavorative nei distributori coinvolti.
Dalla Regione Lazio arrivano 400mila euro per i comuni che si affacciano sui laghi
VITERBO - La giunta regionale, su proposta dell'assessore al Demanio della Regione Lazio, Fabrizio Ghera, ha stanziato 400 mila euro per i Comuni lacuali di Marta (VT), Capodimonte (VT), Castel Gandolfo (RM), Nemi (RM) e Varco Sabino (RI). Il contributo servirà per interventi di miglioramento e valorizzazione della fruizione delle aree del demanio lacuale, al fine di ampliare, migliorare e valorizzare le potenzialità ricettive.
Il contributo riguarda nel dettaglio:
· Il Comune di Marta (VT) per interventi di manutenzione ricorrente e miglioramento funzionale dello specchio acqueo e delle aree demaniali in particolare nell'area del porto;
· Il Comune di Capodimonte (VT) per interventi di riqualificazione del camminamento pedonale lacuale nell'area del porto;
· Il Comune di Castelgandolfo (RM) per lavori di riqualificazione del camminamento pedonale;
· Il Comune di Nemi (RM) per realizzare di una passerella pedonale e la contestuale messa in sicurezza del litorale balneabile, per le attività necessarie al miglioramento delle condizioni di accesso e utilizzo;
· Il Comune di Varco Sabino (RI) per l'acquisto di un battello alimentato da motori elettrici e pannelli fotovoltaici (mezzo ad impatto zero) per l’attivazione di un servizio di navigazione 100% ecosostenibile sul Lago del Salto.
«Gli interventi finanziati dalla giunta regionale serviranno a rendere sempre più fruibili e attrattivi i laghi della nostra Regione, contribuendo quindi a valorizzare le potenzialità turistiche e le bellezze del territorio», dichiara l'assessore Ghera.
Pnrr, Ronciglione: operativo il servizio di Guardia medica alla residenza La Pace
RONCIGLIONE - A partire ieri, il Servizio di Guardia Medica di Ronciglione è operativo presso la residenza La Pace, in piazza Principe di Piemonte. Il trasferimento delle attività si è reso necessario nell’ambito dei lavori in corso che, a breve, si concluderanno con la realizzazione della nuova casa e del nuovo ospedale di Comunità, finanziati con fondi Pnrr per circa 4milioni di euro.
Il servizio di Guardia medica assicura la continuità assistenziale con i Medici di medicina generale (MMG) e i Pediatri di Libera Scelta (PLS) garantendo interventi domiciliari e territoriali per situazioni urgenti che si verificano durante le ore notturne o nei giorni prefestivi e festivi nelle seguenti fasce orarie:
• dalle ore 20 alle ore 8 di tutti i giorni feriali;
• dalle ore 10 del sabato o di un altro giorno prefestivo alle ore 8 del lunedì o del giorno dopo il festivo;
• dalle ore 8 alle ore 20 della domenica e dei giorni festivi.
Il servizio attivo a Ronciglione è raggiungibile al numero telefonico, 0761625002, che resta invariato, nonostante il cambio temporaneo di sede.
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Artrosi avanzata del ginocchio, eseguite a Tarquinia le prime due crioablazioni aziendali dei ...
TARQUINIA - Ieri pomeriggio, presso l’ospedale di Tarquinia, sono state eseguite le prime due procedure aziendali di crioablazione dei nervi genicolati su un paziente con artrosi avanzata del ginocchio.
Si tratta di un importante passo in avanti sotto il profilo dell’offerta di salute che aggiunge una ulteriore possibilità terapeutica nella provincia di Viterbo per cittadini assistiti con specifiche necessità di presa in carico.
La crioablazione è una procedura, realizzata a Tarquinia in regime di Day service, che utilizza il freddo controllato per modulare selettivamente l’attività delle fibre nervose responsabili della trasmissione del dolore articolare. I pazienti trattati riportano un immediato sollievo dal dolore e un miglioramento della mobilità, senza necessità di ricovero e con tempi di recupero minimi.
Gli interventi di ieri sono stati eseguiti dai dottori Salvatore Lucchesi, Pier Luigi Aloisio, Mattia Bellini e Matteo Zappi ed è frutto di un lavoro multidisciplinare che ha messo insieme le competenze e la professionalità dei team delle unità operative di Diagnostica per immagini di Tarquinia e di Radiologia vascolare e interventistica, dirette da Fabrizio Chegai, di Diagnostica per immagini Santa Rosa, diretta da Mariano Ortenzi, e di Anestesiologia, con il supporto organizzativo della Direzione medica di presidio.
“Questa tecnica – spiega la direttrice sanitaria della Asl di Viterbo, Assunta De Luca - offre una valida alternativa per pazienti con artrosi severa del ginocchio che non possono sottoporsi a chirurgia protesica, ampliando in modo significativo le opzioni terapeutiche disponibili. Inoltre, tale procedura va ad aggiungersi alle varie attività che l’Azienda sta implementando nell’ambito della rete della terapia del dolore acuto e cronico, in tutti i principali punti erogativi”.
Contestualmente alle procedure realizzate ieri, la Asl di Viterbo annuncia la riattivazione completa presso l’ospedale di Tarquinia del servizio di Diagnostica muscoloscheletrica, attraverso l’utilizzo a pieno regime della risonanza magnetica dedicata agli esami ortopedici e reumatologici, e l’attivazione del nuovo servizio di Radiologia interventistica muscoloscheletrica.
Questa ulteriore linea di attività consentirà l’esecuzione di procedure diagnostiche e terapeutiche mininvasive.
“L’introduzione di queste tecniche avanzate – commenta il direttore generale della Asl di Viterbo, Egisto Bianconi - garantisce un percorso terapeutico più completo, meno invasivo e più efficace per i pazienti affetti da dolore cronico e patologie degenerative della colonna e delle articolazioni. Con l’attivazione a Tarquinia della nuova diagnostica muscoloscheletrica, l’avvio della radiologia interventistica avanzata e l’introduzione di procedure innovative, come la crioablazione dei nervi genicolati, l’azienda conferma il proprio impegno nel potenziare l’offerta sanitaria, con particolare attenzione al comprensorio del litorale, nel migliorare l’accesso alle cure e nel mettere a disposizione della popolazione strumenti diagnostici e terapeutici moderni, sicuri ed efficaci”.
Via Francigena, lingresso di Bagnoregio accende lo scontro istituzionale con Viterbo
VITERBO - Bagnoregio entra ufficialmente nel percorso della Via Francigena. Il via libera della Regione Lazio, che ha approvato i tracciati aggiornati della rete dei cammini, è stato accolto con entusiasmo dall’amministrazione comunale bagnorese, che considera il riconoscimento un passo significativo per la valorizzazione culturale e turistica del territorio.
A rovinare, almeno temporaneamente, il clima di festa è stata però la reazione di Alessandra Croci, consigliera comunale di Viterbo con delega alla Via Francigena, che ha definito la decisione “un’azione di puro marketing”. In una nota, Croci ha contestato l’allontanamento dal tracciato storico: “Si sta abbandonando l’idea di un percorso che ha portato Sigerico da Roma a Canterbury. Il nuovo tracciato porterà sempre più fuori dal percorso Proceno–Porta del Lazio, luogo bellissimo dell’ingresso nel Lazio”.
Parole che hanno provocato un’immediata e ferma risposta da parte dell’amministrazione di Bagnoregio, che ha parlato apertamente di “sgarbo istituzionale”.
Nonostante le frizioni, l’inserimento di Bagnoregio rappresenta per molti un importante passo verso una rete dei cammini più ampia e inclusiva, con l’obiettivo di valorizzare l’intero territorio della Tuscia.
Pratogiardino, affidato per un anno il servizio di apertura e chiusura dei cancelli
VITERBO – Il Comune di Viterbo ha affidato per un anno il servizio di portierato incaricato dell’apertura e chiusura dei cancelli di Pratogiardino Lucio Battisti e del cortile interno di palazzo dei Priori. Un servizio ritenuto necessario dall’amministrazione per garantire continuità nelle operazioni quotidiane di accesso e sorveglianza, comprese eventuali aperture e chiusure straordinarie legate a eventi, attività o emergenze, anche in orario notturno.
L’incarico è stato assegnato tramite affidamento diretto alla società Istituto Vigilanza Privata della Provincia di Viterbo, con sede in via San Giovanni Decollato. L’azienda, già operativa nel settore, ha presentato un preventivo di 5.760 euro più Iva (per un totale di 7.027,20 euro).
Il servizio sarà attivo dal 1° dicembre 2025 al 30 novembre 2026 e comprenderà anche un controllo di sorveglianza presso il Centro comunale raccolta rifiuti del Poggino. La copertura finanziaria è suddivisa tra i bilanci 2025 e 2026.
La determinazione dirigenziale, firmata dall’ingegnere Simone Moncelsi, certifica inoltre la regolarità contributiva della ditta, l’assenza di conflitti d’interesse e la piena conformità del procedimento alle norme del Codice dei contratti pubblici.