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Il Comune di Capodimonte vende l'ex scuola elementare di Via Pianora
CAPODIMONTE - È stata avviata la procedura per la vendita tramite asta pubblica dell'immobile comunale situato in Via Pianora, in passato utilizzato come scuola elementare.
L'edificio, completamente libero e di proprietà comunale, comprende oltre 1.200 mq di superficie coperta e un'area di pertinenza di circa 1.300 mq.
Dati principali della vendita:
• Prezzo a base d'asta: € 587.000,00
• Cauzione: € 58.700,00
• Rialzo minimo: € 1.000,00
• Scadenza per la presentazione delle offerte: 16 dicembre 2025, ore 12:00
• Asta pubblica: 18 dicembre 2025, ore 10:00 presso il Comune di Capodimonte
Le offerte devono essere presentate in busta chiusa all'Ufficio Protocollo comunale.
La piccola e media impresa familiare al centro: Federlazio Viterbo lancia lallarme sullenergia
VITERBO - “L’obiettivo è chiaro, cruciale ed inderogabile: salvare la piccola e media impresa familiare, un modello unico, radicato nel territorio, che guarda al lungo periodo e alle persone. E’ il nostro DNA economico . La pressione energetica non può mettere a rischio il nostro tessuto manifatturiero e la sua possibilità di competere sui mercati internazionali”. Queste le preoccupazioni che il presidente della Federlazio di Viterbo, Tiziana Governatori, esprime all’indomani dell’Assemblea Pubblica 2025 di CONFIMI INDUSTRIA, l’organismo nazionale a cui aderisce l’Associazione delle piccole e medie imprese del Lazio.
“CARA ENERGIA”, è stato il tema al centro dei lavori assembleari, aperti dal Presidente di Confimi Industria, Paolo Agnelli, che si è confrontato con il Ministro dell’Economia e Finanze, Giancarlo Giorgetti e con quello delle Imprese e Made in Italy, Adolfo Urso.
Significativi i videomessaggi della Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, del Ministro degli Esteri, Antonio Tajani, del Ministro della Difesa, Guido Crosetto e di quello del MASE, Gilberto Pichetto Fratin.
Nel corso dell’Assemblea è stato illustrato il Manifesto per l’Energia, che evidenzia tutta una serie di proposte specifiche: un intervento diretto dello Stato nel mercato energetico; la riduzione della fiscalità sull’energia; la revisione delle rendite delle società regolamentate ; una politica estera energetica; il disaccorpamento del costo dell’energia rinnovabile da quella fossile.
Ulteriori proposte sono poi emerse dalla tavola rotonda con i rapprese4ntanti delle forze politiche: Maria Elena Boschi (IV), Marco Dreosto (Lega), Masiastella Gelmini (NM), Antonio Misiani (PD), Nicola Procaccini (FDI), Marco Rizzo (DSP), Luca Squeri (FI) Marco Turco (M5S) e Giuseppe Zollino (AZ).
L’evento ha consentito di conoscere lo stato dell’arte e per rappresentare le attese e le aspettative del mondo produttivo, nonché il sentimento di preoccupazione ed i timori che avvertono anche le PMI del nostro territorio.
La struttura economico-produttiva della Tuscia e dell’intero Paese riunisce in questa classe dimensionale l’ 85% del totale delle imprese, che contribuiscono ai due terzi dell’occupazione. Credere in questa straordinaria realtà significa comprendere la sua forza strategia e condividere le difficoltà legate al suo presente ed al suo futuro
“Parlare di energia – sottolinea Governatori – significa inevitabilmente evidenziare come nel nostro paese la bolletta dell’energia elettrica è superiore del 40% della media europea. Un’impresa italiana paga l’elettricità 85,28 euro per MWh, oltre il triplo rispetto ai 25,45 euro della Francia : un differenziale che compromette drasticamente ogni possibilità di competere”.
“Non siamo autosufficienti a livello energetico – dice ancora il Presidente di Federlazio Viterbo - e per attuare la transizione ecologica siamo frenati dai ritardi della burocrazia. Ne deriva una situazione di incertezza. Questo mette in difficoltà le nostre imprese , determinando un impatto importante sul conto economico, compromettendo i margini operativi.”
Occorre che le Istituzioni – conclude Tiziana Governatori – prendano atto di queste difficoltà e studino nuove forme di interventi, che in parte stanno già facendo.
Nella Legge di Bilancio ci sono alcuni segnali positivi, che però sono ancora timidi e discontinui per imporsi a pieno nel mondo delle Piccole e Medie Imprese. La revisione dell’ Irpef è positiva, ma serve una portata maggiore, così come rendere strutturale la riduzione dell’imposta sui premi di Risultato. Ci auguriamo una soluzione positiva e responsabile per salvare le imprese che hanno creduto in Transizione 5.0.
Il nostro è il grido d’allarme di tanti imprenditori che vivono ogni giorno la propria fabbrica; per questo, come Associazione datoriale, mettiamo a disposizione delle Istituzioni e di tutte le forze politiche , la nostra esperienza per un confronto costruttivo sugli interventi necessari”.
Sciopero Generale CGIL: una scelta dovuta e coraggiosa
VITERBO - Uno sciopero generale dovuto quanto coraggioso quello della CGIL contro la manovra finanziaria del governo. Dovuto, per la riaffermazione di un impoverimento ulteriore della Sanità pubblica, dell’Istruzione e della Ricerca, dei servizi sociali e tanto altro, a beneficio della spesa militare, giustificata per una sicurezza che serve solo alla produzione di armi, a fronte di una crescente insicurezza sociale. Coraggioso, perché dopo quello recente più o meno sugli stessi temi dei sindacati di base, vede una CGIL in rotta di collisione con gli altri sindacati concertativi e senza quell’unione sindacale del 3 ottobre, che aveva dato una carica particolare alle adesioni di lavoratori e lavoratrici.
Inutili sono stati i numerosi appelli a entrambe le parti, per una nuova preziosa unificazione delle date dei due scioperi generali, ma in ogni caso l’importanza delle due scadenze è data dagli obiettivi, in una fase di espropriazione delle risorse verso i soliti noti, l’ulteriore divaricazione tra le ricchezze e le crescenti povertà, nonché il pericolo concreto di essere coinvolti in una guerra, che le classi dirigenti europee di centrodestra e centrosinistra sembrano perseguire con una determinazione che rasenta la follia.
La proposta della patrimoniale avanzata da Landini, nonostante fosse più moderata rispetto a quella storica di Rifondazione Comunista e dei sindacati di base, ha trovato uno scontato dissenso da parte del governo, ma anche dell’opposizione parlamentare, che ha perso ogni sintonia con i bisogni dei lavoratori e delle lavoratrici, anche per questo lo sciopero del 12 va sostenuto e partecipato.
A Viterbo l’appuntamento è alle ore 10 in piazza della Repubblica.
Loredana Fraleone – segretaria di Rifondazione Comunista Fed. Di Viterbo
Rugby in carrozzina: pomeriggio dedicato allo sport
VITERBO - I principi di inclusione, e solidarietà che sono tra quelli che animano lo sport del rugby, verranno coniugati con un atto concreto sabato 13 dicembre dalle 14 alle 16 in una iniziativa messa in campo dalla Union Rugby Viterbo
Un pomeriggio dedicato allo sport, all’inclusione e alla scoperta del Rugby in Carrozzina.
Gli atleti della Ares centurioni insieme alla Romanes Wheelchair Rugby mostreranno a tutti i ragazzi dalla under 14 all’under 18 i primi rudimenti di questo sport.
Questa iniziativa è patrocinata dal Comune di Viterbo, dal Comitato Italiano Paraolimpico, dalla FISPES e del centro Sportivo Libertas
Appuntamento alle 14 alla palestra Santa Barbara, via Biga di Castro
Questo appuntamento sarà preceduto giovedi 11 dalla cena di natale della società, sarà un momento conviviale per scambiarsi gli auguri ma anche per presentare tutte le attività del prossimo anno a partire dal Torneo città di Viterbo.
''Roma nord: con il nuovo orario a novembre meno soppressioni''
VITERBO - ''Meno soppressioni sulla Roma Nord nel mese di novembre''. Lo sostiene il Comitato dei pendolari che nel consueto report mensile riporta i dati secondo cui, in alcuni giorni del novembre, non ci sarebbe stato alcun taglio. L'inversione di tendenza sarebbe da imputare, secondo il comitato, al nuovo orario che ha accolto le osservazioni del comitato stesso.
''All'inizio del mese, a seguito delle interlocuzioni di codesto comitato con gli enti regionali preposti, sindaci, municipi, Astral e Cotral, siamo riusciti a elaborare una proposta per arrestare il flusso continuo di soppressioni (anche in extraurbana dove girano due treni in croce...) e bloccare la doverosa sommossa popolare degli utenti ormai esasperati da questi continui disservizi. Abbiamo quindi proposto di avere un orario di corse certe - spiega il comitato - che tenesse conto dei necessari cantieri per i lavori notturni sulla tratta urbana, anche per cercare di anticipare i tempi di chiusura, che erano previsti per maggio- giugno 2026 e forse ce la facciamo a far chiudere questi lavori a marzo''.
Il comitato dei pendolari dice che ''con il nuovo orario di Cotral e Astral, che è entrato in vigore il 17 novembre scorso, passando da 172 corse urbane 'finte' a 132 corse reali, le cose sono andate meglio. Il picco di soppressioni di fine mese è dovuto allo sciopero di venerdì 29, dove comunque sono state garantite quasi 100 corse delle 132 in orario. Ci sono molti giorni in cui ci sono state zero soppressioni''.
In totale durante tutto il mese ci sono state 214 corse soppresse urbane e 64 extraurbane, contro (rispettivamente) le 994 e le 55 di ottobre scorso.
''In queste settimane - prosegue il comitato - stanno rientrando anche alcuni treni dalle manutenzioni e questo vuol dire dare un po' di respiro al parco rotabile attuale. Chissà se e quando arriveranno i nuovi treni? Lo sapremo presto, ma nel frattempo continua il costante lavoro del comitato insieme alla Regione, Astral e Cotral soprattutto per cercare di mantenere questo livello di servizio, che sicuramente non è il top ma ci permette al momento di viaggiare in maniera decente...sempre che i treni reggano ancora gli sforzi richiesti''.
Federico Brio: si attende l'autopsia del 15 enne travolto a Rignano
FALERIA - Ora resta solo l’attesa.
Un’attesa che pesa come macigno, che scende silenziosa nei cuori di chi conosceva Federico Brio, il ragazzo di appena 15 anni di Faleria travolto e ucciso nella notte tra venerdì e sabato a Rignano Flaminio.
La sua salma si trova all’Istituto di Medicina Legale del Policlinico Gemelli, dove verrà eseguita l’autopsia, atto necessario per ricostruire gli ultimi istanti di una vita spezzata troppo presto.
Sul giovane 19enne che – secondo le prime ricostruzioni – lo avrebbe investito, la Procura di Tivoli ha aperto un fascicolo per omicidio stradale. In attesa degli esami tossicologici e alcolemici, lui resta l’unico indagato.
Tutto è avvenuto attorno alle 3 del mattino, sabato 6 dicembre.
Federico aveva partecipato alla festa di compleanno dei 18 anni di un compagno di squadra. Erano ragazzi, adolescenti che rincorrono sogni sul campo: Federico giocava nella categoria Under 16 della Vigor Rignano Flaminio.
La serata era finita, gli amici salutati.
Poi, su via Vallelunga, è arrivato il destino. Una macchina, poi l’impatto. Non c’è stato scampo.
Gli agenti della polizia locale e i carabinieri di Rignano Flaminio sono arrivati, hanno raccolto indizi, testimonianze. Ma i soccorritori del 118 non hanno potuto far nulla se non constatare il decesso. Una vita finita lì, sotto il freddo di un asfalto che non perdona.
Da quel giorno, quel tratto di via Vallelunga è diventato un luogo sacro.
Fiori bianchi, candele, palloncini. Un altarino nato dal dolore puro, quello che non ha voce ma parla attraverso lacrime e abbracci stretti.
Gli amici tornano lì, più volte al giorno. Ci parlano, ci rimangono in silenzio, qualcuno prega, qualcuno piange.
E tra quei messaggi scritti a mano, si leggono frasi che non dovrebbero mai appartenere alla vita di un ragazzo di 15 anni
Il cordoglio ha superato i confini di Faleria.
Arrivano messaggi da decine di società giovanili: Real Campagnano, Atletico Casalotti, Real Fabrica, Santa Lucia, Soratte Calcio, Riano, Ostiense, Vis Aurelia, Castelnuovese.
È un dolore che abbraccia chi il calcio lo vive con passione, chi sa che dietro una divisa ci sono famiglie, amicizie, sogni. Tutto ciò che Federico aveva.
Ora resta da capire cosa sia accaduto esattamente.
Resta da attendere l’autopsia, le analisi, le indagini. Ma nessun referto medico restituirà Federico ai suoi cari. Nessuna perizia cambierà l’ingiustizia di questo destino.
C’è un silenzio che attraversa Faleria e Rignano. Il silenzio di chi ha perso un figlio, un amico, un compagno di squadra.
Il silenzio di chi porta fiori bianchi, con la speranza che un angelo di 15 anni possa vedere, dall’alto, tutto questo amore.
Civita Castellana, escalation di furti in via Rio Maggiore
CIVITA CASTELLANA - Allarme sicurezza a Civita Castellana, dove la zona di via Rio Maggiore è finita nuovamente nell’occhio del ciclone. I furti, ormai quasi quotidiani, non riguardano più solo le ore notturne: i ladri entrano nelle abitazioni a qualsiasi ora del giorno, approfittando della distrazione dei residenti o delle assenze momentanee.
Secondo le testimonianze raccolte, non esiste più un orario “sicuro”: la sensazione è che chiunque, in qualsiasi momento, possa trovarsi i malviventi in casa. La paura cresce, così come la rabbia per quella che viene percepita come una totale assenza di controllo sul territorio.
“Dove sono le promesse sulla sicurezza?”La cittadinanza torna a chiedere risposte all’amministrazione comunale, ricordando le parole pronunciate dal Prefetto Pomponio che aveva garantito maggiori controlli e una sicurezza più incisiva sul territorio. Una promessa che, da quanto emerge dalle segnalazioni, non si è tradotta in risultati concreti.
“Si parlava di maggiori controlli, ma qui non si vede nessuno. E noi continuiamo ad avere i ladri in casa.”
È il sentimento diffuso tra i residenti, che si dicono abbandonati e stanchi di vivere nell’incertezza. C’è chi racconta di intrusioni sventate per puro caso, chi teme di non sentirsi più al sicuro nemmeno tra le proprie mura.
Tensione crescente e richiesta di interventoLa richiesta è chiara: controlli reali e costanti, pattugliamenti più presenti, interventi di prevenzione e una strategia efficace. Perché, sostengono molti cittadini, lo stato di emergenza non può diventare la normalità.
Via Rio Maggiore diventa, così, simbolo di un disagio più ampio che tocca l’intero territorio civitonico. E la popolazione, unita dalla paura, chiede che le promesse diventino finalmente fatti.
Accesso negato nei ristoranti del centro storico: la denuncia di una famiglia turista
di SDA
VITERBO - Una lettera accorata, arrivata alla redazione di Viterbonews24, porta alla luce una situazione che — se confermata — rischia di minare l’immagine di Viterbo come città dell’accoglienza e dell’atmosfera natalizia.
Il mittente, turista affezionato che da 13 anni frequenta assiduamente Viterbo, racconta con amarezza quanto accaduto nel pomeriggio di domenica 7 dicembre, nel centro storico. «Ho sempre scelto Viterbo come meta del cuore per il Natale — spiega — e consigliato a chiunque il Christmas Village come eccellenza del territorio. Mai, in tanti anni, avrei immaginato di imbattermi in una esperienza discriminatoria».
Secondo quanto riportato, per oltre un’ora e mezza il gruppo familiare avrebbe tentato invano di trovare posto per la cena, percorrendo l’area compresa tra via San Lorenzo e via Cardinal La Fontaine. La criticità sarebbe emersa — stando al racconto — nel momento in cui i gestori notavano la presenza dei bambini: «Appena vedevano i piccoli, il tavolo improvvisamente non era più disponibile».
A essere menzionate nella segnalazione sarebbero alcune attività del centro: Ejelo, Eat American Bar, Vineria Trattoria San Lorenzo e Contrasto Ristorante. In tutti i casi, afferma il turista, la sala appariva con posti liberi, ma l’accesso sarebbe stato comunque negato.
La vicenda è descritta come una pratica non soltanto poco accogliente, ma anche potenzialmente in contrasto con la normativa: nella nota viene richiamato infatti l’Art. 187 del TULPS, che vieta il rifiuto del servizio senza una giustificazione legittima.
La domanda che il cittadino pone è diretta:
“Come può una città promuovere un villaggio per bambini, se poi consente alla propria rete commerciale di respingerli come clienti indesiderati?”
L’autore della lettera fa sapere di aver già inviato una PEC al Protocollo del Comune di Viterbo, chiedendo che l’episodio venga valutato dalle istituzioni e dalle categorie professionali. Le conseguenze, sottolinea, non riguardano solo il singolo turista: «Ho visto altri genitori, smarriti quanto noi, costretti a vagare al freddo. Non è una bella immagine per chi viene attratto qui dalla magia del Natale».
Dopo tredici anni di presenza costante e stima verso il territorio, l’amarezza è evidente: «Mi trovo costretto a denunciare la discrasia tra marketing turistico e accoglienza reale. Spero che la pubblicazione scuota le coscienze».
Il caso, se confermato, pone sul tavolo un tema delicato: l’equilibrio tra vocazione turistica e disponibilità di servizi, soprattutto in un periodo dell’anno in cui la città si presenta al pubblico come simbolo di festa e inclusione familiare.
Restiamo in attesa di eventuali repliche o chiarimenti da parte degli esercenti e delle istituzioni coinvolte.
Alta Tuscia Laziale, successo per gli assaggi dell’8 dicembre: territori uniti nella valorizzazione delle eccellenze locali
Accensione albero di Natale 2025 a Viterbo: folla record in Piazza del Comune e apertura del Christmas Village
Monterosi, nuovo allarme furti in zona: cittadini e carabinieri in azione
MONTEROSI - L’attenzione resta alta a Monterosi, dove nelle ultime ore si registrano nuovi episodi tra furti e tentativi di effrazione, alcuni dei quali sventati proprio grazie alla rete attiva del controllo di vicinato. Il sistema di collaborazione tra residenti continua a dimostrarsi fondamentale per individuare movimenti sospetti e prevenire intrusioni in abitazione.
Dal territorio sono arrivate varie segnalazioni, considerate indicatori potenzialmente riconducibili a preparativi per furti. Una situazione che richiede prudenza e vigilanza da parte dell’intera comunità, soprattutto in aree residenziali più esposte.
Per contrastare il fenomeno, i carabinieri hanno intensificato l’attività sul campo: pattuglie in borghese e in divisa monitorano quotidianamente le vie del paese, con controlli serrati e mirati. L’obiettivo è scoraggiare i malintenzionati e garantire maggiore sicurezza ai cittadini.
Il messaggio, ribadito anche dai referenti del controllo di vicinato, è chiaro: collaborazione, segnalazioni tempestive e attenzione reciproca restano le armi migliori per difendere il territorio da una minaccia che, con l’avvicinarsi delle festività, tende purtroppo ad aumentare.
Viterbo si illumina: acceso in piazza lalbero di Natale da 12 metri
VITERBO - Il Natale a Viterbo è ufficialmente iniziato. Nel pomeriggio, alle ore 18, il cuore della città ha celebrato l’atteso momento dell’accensione dell’albero in piazza del Comune. A guidare il conto alla rovescia, davanti a un pubblico numeroso e festante, è stata la sindaca Chiara Frontini.
Protagonista della scenografia natalizia è un imponente abete di 12 metri, che domina la piazza affiancato dalla novità introdotta quest’anno: un suggestivo bosco innevato che avvolge e arricchisce l’atmosfera delle feste.
L’accensione è stata accompagnata da momenti musicali e spettacoli che hanno contribuito a creare un clima di gioia condivisa. Tra questi, i concerti gospel e l’animata sfilata itinerante di Tetraedro, che hanno coinvolto grandi e piccoli.
L’evento rappresenta l’apertura ufficiale del calendario delle iniziative natalizie che animeranno la città per tutto il mese: mercatini artigianali, attività per bambini e varie proposte culturali che toccheranno diversi punti del centro storico.
Viterbo si veste a festa, pronta a vivere settimane all’insegna della tradizione e della magia, fino al consueto gran finale del 6 gennaio.
Celleno, acceso lalbero che illumina la vallata: uninstallazione lunga 300 metri
CELLENO - A Celleno è stato acceso ieri, domenica 7 dicembre, il più imponente albero di Natale luminoso della provincia: una spettacolare installazione lunga oltre 300 metri e composta da più di 2 chilometri di luci, che illumina la vallata attorno al celebre borgo fantasma e disegna la sagoma di un gigantesco albero natalizio.
Un’opera monumentale, concepita per essere visibile anche da grande distanza, capace di offrire nelle ore serali un meraviglioso spettacolo osservabile da diversi punti panoramici del paese, trasformando il territorio in un autentico scenario fiabesco. Sarà possibile ammirare “Il Gigante Incantato” fino al 6 gennaio 2026. L’attivazione avverrà alla presenza del sindaco di Celleno Luca Beraldo e del consigliere regionale Daniele Sabatini.
«Questa iniziativa – afferma il sindaco Luca Beraldo – nasce innanzitutto dal desiderio di celebrare il Santo Natale e di mantenere vivo il legame con le nostre origini. Vogliamo offrire alla comunità un momento in cui riscoprire il senso autentico delle festività, intrecciando la nostra storia con una proposta capace di valorizzare il territorio. Il borgo diventerà un luogo pulsante, dove memoria e innovazione si incontrano in un equilibrio armonioso».
L’accensione del grande albero luminoso, anticipata rispetto al weekend dell’Immacolata, segna l’avvio di un ricco programma di appuntamenti.
«La manifestazione – prosegue Beraldo – non è soltanto un evento natalizio: è un progetto che mira a mettere in risalto il patrimonio culturale e paesaggistico di Celleno, rafforzando il suo ruolo come punto di riferimento turistico e culturale della Tuscia. Vogliamo creare un’esperienza che unisca autenticità, emozione e partecipazione».
Durante i giorni della festa, il borgo si animerà con mercatini artigianali, spettacoli musicali, performance dal vivo, degustazioni di prodotti locali e attività rivolte ai più piccoli: un insieme di iniziative pensato per offrire un’atmosfera accogliente e coinvolgente.
Il Gigante Incantato continuerà a brillare ogni sera fino al 6 gennaio 2026, diventando il simbolo luminoso di un paese che sceglie di raccontarsi attraverso la luce, la storia e il senso di comunità.
«Con questo appuntamento – conclude il sindaco – vogliamo ribadire quanto sia fondamentale prendersi cura dei nostri borghi e trasformarli in luoghi vivi, capaci di attrarre e affascinare. In un momento storico in cui molti piccoli centri rischiano l’oblio, Celleno dimostra che unendo tradizione e innovazione si può generare nuova energia. Il Gigante Incantato è un messaggio di speranza, un invito a credere nel valore delle nostre radici e nel futuro della Tuscia».
Sutri, violento agguato sotto casa: giovane pedinato e colpito al volto
SUTRI - Un sabato sera molto teso a Sutri, nel viterbese: un giovane — indicato con il nome di battesimo “Mattia” — sarebbe stato pedinato da ignoti mentre rincasava, aggredito violentemente con un colpo al volto proprio davanti al portone di casa. L’episodio, avvenuto nella notte del 6 dicembre 2025, ha scosso profondamente la comunità locale.
Secondo quanto emerge dalle prime ricostruzioni, la vittima stava rientrando a casa in modo tranquillo quando alcuni soggetti lo avrebbero seguito fino all’ingresso dello stabile. Giunto davanti alla porta, e presumibilmente in un momento in cui credeva di essere ormai al sicuro, il giovane sarebbe stato colpito al volto senza preavviso — gesto che ha generato sconcerto e paura per la sua integrità fisica. Immediata la fuga degli aggressori.
A condannare l’aggressione con decisione è stato il sindaco Matteo Amori, che ha definito l’episodio «brutale e ingiustificabile», ribadendo che in una comunità pacifica e coesa come quella di Sutri non ha senso tollerare simili atti di violenza. Il primo cittadino ha espresso vicinanza al ragazzo e alla sua famiglia, assicurando che l’amministrazione resta al loro fianco e che le autorità competenti stanno già lavorando per identificare i responsabili.
Intanto, la vicenda ha rapidamente fatto il giro del paese, suscitando sgomento ma anche unito il tessuto sociale attorno alla vittima: i concittadini hanno mostrato solidarietà e sostegno, confermando la volontà di proteggere la tranquillità e la coesione nel territorio.
Le forze dell’ordine sono già al lavoro per ricostruire i fatti — dal pedinamento fino all’aggressione — e per risalire agli autori del gesto. Al momento non sono stati resi noti elementi pubblici che identifichino sospetti, né un movente certo. Le autorità invitano chiunque abbia visto o registrato qualcosa alla notte dell’evento a farsi avanti, per contribuire alle indagini in corso.
Viterbo accende il Natale in memoria del 15enne Leonardo Cristiani
VITERBO — Ieri sera, la frazione della Quercia e Viale Trieste si sono illuminate con una forte carica di commozione: le luminarie natalizie, l’albero acceso nella piazza principale e un angelo luminoso — posizionato sul tratto di strada dove ha perso la vita lo scorso giugno il quindicenne Leonardo Cristiani — hanno dato inizio a una serie di eventi comunitari pensati per vivere le feste all’insegna di memoria, solidarietà e partecipazione.
L’iniziativa — promossa dalla Pro Loco Viterbo insieme alla comunità pastorale di S. Maria dell’Edera, Paradiso e Quercia — ha visto accendersi le luci di Viale Trieste e dell’albero natalizio della frazione. Nel punto esatto dell’incidente che ha tolto la vita a Leonardo è stato collocato un angelo di luce, simbolo del ricordo e della vicinanza alla sua famiglia: sarà proprio la sua famiglia a premere il pulsante che illuminerà il viale.
Durante la conferenza di presentazione, la presidente della Pro Loco, Irene Temperini, ha spiegato che l’obiettivo è “portare luce in un luogo che per loro era buio, dolore, tristezza”.
Secondo i promotori, le luminarie lungo Viale Trieste — con circa quaranta installazioni luminose e rosoni — rappresentano un segnale tangibile di speranza e un gesto di comunità, reso possibile grazie al contributo del comune, della provincia, di Confartigianato, di Banca Lazio Nord e di altri sponsor.
L’accensione dà il via al progetto natalizio denominato La Luce del Natale, che farà battere il cuore della Quercia e delle sue frazioni fino al 6 gennaio 2026.
Nel programma figurano:
- la mostra 100 Presepi nel Chiostro — giunta alla decima edizione — ospitata nel chiostro del complesso di Santa Maria della Quercia;
- un presepe vivente realizzato con il contributo del gruppo scout FSE Viterbo 1;
- concerti (ad esempio quello della banda Banda Musichiamo), cori, rappresentazioni e altri momenti di aggregazione promossi sul territorio.
Come ha ricordato il parroco e vicario episcopale alla cultura, Don Massimiliano Balsi, «essere luce è un compito»: anche una piccola luce nel buio può avere un valore profondo, specialmente quando serve a restituire un segno di speranza a chi ha sofferto.
L’idea dell’«angelo di luce» nasce dalla volontà di far sentire la vicinanza della comunità alla famiglia di Leonardo, trasformando un luogo di tragedia in un simbolo di speranza e memoria condivisa.
Le luminarie, insieme alle iniziative natalizie distribuite tra la Quercia, l’Edera, il Paradiso e il centro storico, mostrano un volto di Viterbo che vuole essere accogliente, sensibile e capace di trasformare il dolore in solidarietà.
La fiamma olimpica illumina Viterbo: folla, emozione e identità cittadina
VITERBO — Una serata di festa, orgoglio e partecipazione quella di domenica 7 dicembre: la città è stata protagonista come prima tappa del viaggio della fiamma olimpica in vista dei Milano-Cortina 2026. Dopo l’arrivo della torcia, poco prima delle 19:30 la fiamma è stata accesa nel braciere allestito in piazza Martiri d’Ungheria, sigillando simbolicamente l’inizio del percorso verso i Giochi.
La manifestazione — promossa dal comune tramite una convenzione con la Fondazione Milano Cortina 2026 — è stata pensata come un momento di visibilità per la città, non solo sotto il profilo sportivo, ma anche turistico, culturale ed economico.
Il percorso e i protagonisti
La torcia ha iniziato la staffetta nel tardo pomeriggio da via della Palazzina, per poi attraversare un tragitto urbano di oltre 5 chilometri, passando per le vie principali di Viterbo fino al cuore della città.
Tra coloro che hanno portato la fiaccola figurano 27 tedofori complessivi, scelti anche tra chi rappresenta la comunità locale. Tra i nomi annunciati nei giorni precedenti all’evento — e tra i più attesi — c’erano l’ex rugbista della nazionale, Martin Castrogiovanni, la ginnasta del gruppo nazionale di ginnastica ritmica Martina Centofanti e l’ex atleta olimpico Giancarlo Peris.
I tedofori selezionati tra la comunità viterbese — finalizzati a rappresentare “il meglio” della città — sono stati Stefano Zucchi, Nicolò Marconi e Omar Sabatini. Sono stati loro a compiere gli ultimi tratti di staffetta prima dell’accensione, poco prima del calar del sole.
Celebrazione dello sport locale
In occasione dell’evento, la serata ha incluso una cerimonia di premiazione alle eccellenze cittadine nel campo sportivo, a testimonianza di quanto la comunità voglia vivere l’Olimpiade come un progetto condiviso.
Tra gli atleti premiati figurano giovani che si sono distinti nel 2025 in discipline come sci, atletica, scherma e boxe femminile — segnale dell’attenzione dell’amministrazione verso lo sport giovanile locale.
Un’eredità con radici lontane
L’occasione ha unito sotto lo stesso simbolo passato e presente: durante la conferenza stampa di presentazione si è infatti mostrata una “fiaccola-cimelio”, copia di quella usata nel 1960, quando la fiamma olimpica delle edizioni di Roma attraversò — per la prima volta — molte città del Lazio, tra cui Viterbo.
Così come allora, anche oggi la scelta di includere Viterbo come prima tappa è stata vissuta come un riconoscimento alla sua identità storica, culturale e sociale: un ritorno delle Olimpiadi nella Tuscia, dopo decenni