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San Martino al Cimino, valori di arsenico nell'acqua superiori alla norma
VITERBO - Acqua destinata al consumo umano, arsenico al di sopra del valore consentito nelle zone alimentate dalla rete idrica distributrice San Martino al Cimino-Campo sportivo. A seguito dell'odierna comunicazione Asl al Comune di Viterbo e al gestore del servizio idrico Talete (18 dicembre 2025), acquisita al protocollo del Comune nella stessa odierna giornata, all'esito del rapporto di prova di Arpa Lazio, recante la non conformità del parametro arsenico, rilevato nel punto di prelievo fontana pubblica strada Erodiano, è stata firmata l'ordinanza sindacale con la quale si vieta il consumo dell'acqua erogata tramite pubblico acquedotto, per usi alimentari, relativamente alle zone alimentate dalla rete idrica distributrice San Martino al Cimino-Campo sportivo, le cui zone interessate sono: piazza Donna Olimpia, strada Madonnina dei Cimini, strada Erodiano, via Cadutella, strada Chiesa Nuova, strada Case Nuove, strada Pian di Legname, strada Canepinetta, strada Campolungo, strada Giuseppe Signorelli, strada Bigini, strada Fonte, nonché le relative zone limitrofe.
In tali zone l'utilizzo dell'acqua deve essere limitato a usi in impianti tecnologici e per igiene domestica.
La società Talete, in qualità di gestore del servizio idrico integrato nell'ATO 1 Viterbo, nel rispetto di quanto specificato nell'odierna nota Asl, dovrà adottare, nel più breve tempo possibile, i correttivi necessari a riportare il parametro arsenico al valore previsto nei limiti di legge, al fine di erogare acqua conforme ai requisiti qualitativi previsti dalla vigente normativa.
Da domani mattina sarà posizionata un'autobotte in strada Erodiano.
L'ordinanza sindacale (n. 62 del 18 dicembre 2025) è consultabile all'albo pretorio del sito istituzionale www.comune.viterbo.it. Non appena i valori torneranno nella norma ne verrà data immediata comunicazione alla popolazione.
Lions Alto Lazio, visita speciale in Pediatria: donati gadget e sorrisi ai bambini del Santa Rosa
Civita Castellana, aperte le iscrizioni per l’aggiornamento dell’elenco delle botteghe e attività storiche
Bonifica Pascolaro–Casettone, il Ministero conferma la contaminazione: necessarie nuove indagini e valutazione completa del rischio
Prefettura, bilancio 2025: calano i reati, rafforzata la sicurezza sul territorio
VITERBO – Un anno di lavoro intenso, segnato da un calo generale della criminalità e da un rafforzamento delle attività di coordinamento istituzionale. È il quadro che emerge dal Rapporto sull’attività della Prefettura di Viterbo per il 2025, presentato dal prefetto Sergio Pomponio nel corso della cerimonia per lo scambio degli auguri natalizi, svoltasi nella giornata di ieri 18 dicembre all’Auditorium della Fondazione Carivit a partire dalle ore 17 e 30. Presenti varie autorità istituzionali, tra le quali spiccano, a partire dalla Sindaca di Viterbo Chiara Frontini, il presidente della provincia Alessandro Romoli, il questore di Viterbo Luigi Silipo, il presidente e membro della camera dei deputati Mauro Rotelli e il Vescovo Orazio Francesco Piazza.
Dopo l’apertura musicale della Banda del Santa Rosa di Viterbo, il prefetto Pomponio – in carica dal 28 luglio – ha illustrato i risultati raggiunti nei cinque mesi di mandato, in continuità con il lavoro svolto dal predecessore Gennaro Capo. Al centro della relazione il tema della sicurezza: nel confronto con l’ultimo triennio si registra una riduzione complessiva dei delitti pari all’8% a livello provinciale. In calo sensibile i reati contro la persona, come tentati omicidi, lesioni, minacce e percosse, mentre restano stabili omicidi dolosi e violenze sessuali. Unica nota critica l’aumento dei furti in abitazione, fenomeno oggetto di costante monitoraggio. Questi sono soltanto alcuni dei dati emersi dagli ultimi controlli: infatti nei prossimi giorni la Prefettura diramerà il quadro generale più dettagliato affinché chiunque possa beneficiarne autonomamente.
Importante anche l’attività di prevenzione e contrasto alle infiltrazioni mafiose e criminalità organizzata, con oltre 4.200 tra comunicazioni e informazioni antimafia rilasciate nel 2025 e un incremento superiore al 60% rispetto agli anni precedenti. Rafforzati inoltre i controlli sulle opere Pnrr e nei settori economici più esposti.
Ampio spazio è stato dedicato anche alla sicurezza stradale, alla gestione del fenomeno migratorio, alla protezione civile e alla tutela del patrimonio culturale e religioso del Fondo Edifici di Culto. Nel corso della serata, allietata da intermezzi musicale degli studenti del Liceo Musicale Santa Rosa, sono state consegnate numerose Onorificenze dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana a rappresentanti delle forze dell’ordine, tra cui Guardia di Finanza, Polizia Penitenziaria e Polizia di Stato, e del mondo associativo.
La cerimonia si è conclusa con un momento conviviale e con l’impegno, annunciato dal prefetto, a proseguire nel solco del dialogo con i cittadini e le istituzioni, puntando su legalità, partecipazione e sicurezza condivisa.
Chiusura Coop e Superconti: a rischio il punto vendita di Orte
ORTE - Cancelli chiusi al Superconti di Orte, a rischio dieci posti di lavoro. Nella giornata di ieri i dipendenti del supermercato Superconti hanno incrociato le braccia per l'intero turno di lavoro aderendo allo sciopero generale indetto dalle tre sigle sindacali Cgil, Cisl e Uil. Il motivo: l'annunciata cessione o chiusura di 24 negozi della cooperativa Unicoop Etruria, di cui 12 all'insegna Superconti, (uno proprio a Orte) che metterebbe a rischio centinaia di posti di lavoro in tutto il centro Italia.
'La sede di Orte – ha spiegato la segretaria della Uiltucs Viterbo, Elvira Fatiganti – è quella più esposta al rischio, sia per le dimensioni del supermercato sia per la presenza, a poche centinaia di metri, di un altro importante punto vendita Coop. Questi fattori lo hanno purtroppo reso un bersaglio facile. Ad oggi, inoltre, non ci sono state fornite spiegazioni chiare sulle motivazioni di queste scelte scellerate, per questo abbiamo deciso di aprire una vertenza sindacale. Sarà una lotta lunga e dolorosa ma resteremo accanto ai lavoratori'.
'Nel mese di luglio 2025 - ha riferito Guido Calà, segretario provinciale della Fisascat Cisl - è stata annunciata la fusione tra Unicoop Tirreno e Centro Italia da cui è nata Coop Etruria. La catena Superconti è stata inglobata in questa nuova realtà societaria, con tanto di rassicurazioni sul progetto di rilancio economico. A inizio dicembre, attraverso una convocazione sindacale, siamo stati informati che il nuovo piano industriale stimava un esubero di oltre 500 dipendenti. Una doccia fredda per i lavoratori. Non sappiamo ancora cosa succederà a Orte, il punto vendita potrebbe essere ceduto ad altre società oppure chiudere. La società pare abbia previsto una ricollocazione dei lavoratori, ma la narrazione secondo cui sarebbero scelte dolorose ma necessarie non regge, pretendiamo rispetto per le persone che da anni si sacrificano e che oggi vengono trattate come numeri da aggiustare per far quadrare i conti con banche e finanziatori vari'.
'Pretendiamo - riferisce Donatella Ayala della Filcams Cgil - che l'azienda mantenga le promesse fatte ai lavoratori e avvii immediatamente un rilancio commerciale. Contestualmente chiederemo anche un incontro con il sindaco di Orte per salvaguardare i posti di lavoro'.
Al momento dunque nella Tuscia non sembrerebbero interessati i punti vendita Coop, ma soltanto il Superconti di Orte. Tuttavia se a Orte si respira preoccupazione anche Civita Castellana resta in allerta. 'Il timore – spiegano i sindacati – è che questo possa rappresentare solo il primo passo e che in futuro vengano coinvolte anche altre realtà del territorio, anche se la cooperativa, al momento, smentisce questa eventualità'.
Il comunicato della presidente di Unicoop Etruria
Natale, l'analisi di Confesercenti: consumi tra cautela e tradizione
VITERBO – Sia alle porte del Natale, un periodo che, come ogni anno, diventa anche una cartina di tornasole per capire lo stato di salute dei consumi e del territorio. È in questo clima che Vincenzo Peparello, presidente di Confesercenti Viterbo, parla di un Natale vissuto con cauto ottimismo.
L’aumento dell’occupazione e l’arrivo delle tredicesime rappresentano una spinta importante, ma non sufficiente a cancellare le preoccupazioni legate al futuro del commercio locale. Il consumatore, ha spiegato Peparello, è ormai sempre più “multicanale”: acquista online, frequenta la grande distribuzione, ma non rinuncia ai negozi di prossimità. Dopo l’anticipo degli acquisti sul web favorito dalle promozioni, l’ultima settimana prima delle feste segnerà un ritorno deciso ai negozi fisici e ai mercatini, scelti dal 62% di chi deve ancora completare i regali, anche per evitare ritardi nelle consegne e ritrovare un rapporto diretto con il commerciante.
Dietro questo segnale positivo, però, resta l’emergenza della desertificazione commerciale. In Italia oltre mille comuni sono ormai privi di negozi alimentari di base e quasi due milioni e mezzo di persone vivono in territori senza nemmeno un supermercato. Una perdita che riguarda anche edicole e librerie e che, secondo Confesercenti, rischia di accelerare lo spopolamento dei centri storici. Le tredicesime, che quest’anno superano i 54 miliardi di euro, saranno in parte assorbite da bollette, mutui e risparmi, limitando l’impatto sui consumi.
Sul fronte delle scelte, emergono segnali legati alla tradizione: tornano i libri sotto l’albero, crescono i regali utili e a tavola vince la cucina tipica, scelta dall’84% degli italiani. Un dato che valorizza la filiera agroalimentare locale e il legame tra cibo, cultura e convivialità.
Temi ripresi anche dagli altri interventi dell’incontro, moderato da Virgilio Gay, che hanno allargato lo sguardo al turismo e alla promozione del territorio. Carlo Marino ha ricordato il valore culturale ed economico della cucina italiana, mentre Antonio Castello ha richiamato l’importanza dei sapori della Tuscia come racconto identitario. Maria Cristina Leardini e Giovanni Bosi hanno infine parlato di come si ormai essenziale il ruolo della comunicazione e del digitale per trasformare queste eccellenze in un sistema capace di attrarre visitatori.
Centro di ricerca applicata: il Comune incassa un milione e mezzo
di Fabio Tornatore
VITERBO - Sono dunque arrivati i soldi per la realizzazione di un Centro di Ricerca Applicata in località Poggino, a Viterbo: il Comune incassa 1,5 milioni dal Consiglio dei Ministri, quasi mezzo milione a carico del municipio.
Il Centro di Ricerche Applicato sarà un complesso di due piani che ospiterà centri conferenze, laboratori e postazioni multimediali: il piano terra è costituito da un atrio d’ingresso, una sala conferenze, uffici con postazioni multimediali per videoconferenze, segreteria e un blocco dedicato ai servizi e al corpo scala, mentre al primo piano trovano ubicazione laboratori e uffici.
Il progetto di centro di ricerca applicata fa parte di un obiettivo più ampio di rilancio e sviluppo delle periferie e del capoluogo di provincia denominato 'Viterbo: da Vetus Urbs a Modern City', con lo scopo di proiettare Viterbo nelle sfide che i prossimi anni saranno richiesti alle città italiane, con oarticolare riferimento a crescita economica e sociale in un contesto di sostenibilità, non solo economica o ambientale.
Il progetto finanziato ha un valore di 2 milioni di eruo, di cui circa 1 milioni e 550 mila euro a carico del Consiglio dei Ministri nell'ambito dello sviluppo territoriale, e 447 mila euro di fondi propri del Comune. L'importo dei lavori è stimato in circa 1,4 milioni, più a manodopera e gli oneri per la sicurezza.
Bilancio di previsione 2026–2028, il Consiglio comunale approva il documento
Arsenico oltre i limiti: ordinanza di non potabilità nelle zone servite dalla rete San Martino al Cimino–Campo sportivo
Gli eventi che uniscono lItalia: tra grandi festival, sport e tradizioni condivise
In Italia esistono momenti precisi dell’anno in cui l’attenzione collettiva sembra concentrarsi su un unico evento, capace di catalizzare l’interesse nazionale. Alcuni hanno una lunga storia alle spalle, altri sono nati più di recente, ma tutti condividono una caratteristica fondamentale: il potere di unire milioni di persone, che si tratti di seguire una gara, assistere a un festival culturale, partecipare a una manifestazione popolare o acquistare un biglietto della Lotteria Italia. Questi appuntamenti, pur diversi per natura, rappresentano un vero e proprio collante sociale che attraversa generazioni e territori.
La Lotteria Italia: un rito di inizio anno
Tra le tradizioni che accompagnano l’inizio dell’anno, la Lotteria Italia è una delle più riconoscibili e longeve. Da decenni fa parte del costume nazionale, legata al periodo natalizio e al clima di attesa che precede l’estrazione del 6 gennaio, seguita ancora oggi da milioni di persone attraverso la televisione e i canali ufficiali. L’acquisto del biglietto non è soltanto una scelta individuale, ma un gesto carico di ritualità: molti lo ripetono di anno in anno, talvolta in famiglia, con amici o colleghi, trasformandolo in una piccola consuetudine condivisa.
In questo senso, il momento in cui si acquista biglietti della Lotteria Italia, anche online tramite piattaforme autorizzate come mylotteriesplay.it ad esempio, assume il valore di una tradizione informale che contribuisce, per chi sceglie di parteciparvi, all’atmosfera delle feste natalizie. Più che un semplice gioco a premi, la Lotteria Italia continua così a rappresentare un appuntamento collettivo che accompagna simbolicamente la chiusura delle festività e l’inizio di un nuovo anno.
Il Giro d’Italia: la corsa che attraversa il Paese
Tra gli appuntamenti sportivi capaci di unire l’Italia, il Giro d’Italia occupa un posto speciale. Ogni primavera, la celebre corsa ciclistica trasforma il territorio nazionale in un unico grande palcoscenico: montagne, borghi, città e coste diventano scenari spettacolari raccontati in diretta televisiva. Il Giro non è solo competizione, ma racconto del Paese: un evento che mette in evidenza paesaggi, tradizioni locali e storia dei territori attraversati.
Le tappe attirano lungo le strade migliaia di persone che, per qualche ora, si riuniscono in un clima di festa collettiva. La dimensione comunitaria è evidente: famiglie, sportivi e curiosi attendono il passaggio dei ciclisti, trasformando ogni arrivo in un evento popolare.
La Mostra del Cinema di Venezia: cultura e immaginario collettivo
La cultura trova uno dei suoi momenti più iconici nella Mostra del Cinema di Venezia. Fondata nel 1932, è uno dei festival cinematografici più prestigiosi al mondo e ogni anno concentra l’attenzione nazionale e internazionale sulla Laguna.
La Mostra non è solo un appuntamento dedicato al cinema, ma anche un fenomeno mediatico che coinvolge moda, arte e attualità. Red carpet, anteprime e premi trasformano Venezia in un centro nevralgico dell’immaginario collettivo, mentre le pellicole presentate influenzano conversazioni e tendenze culturali ben oltre i giorni della manifestazione.
Le grandi fiere e i festival contemporanei: tra innovazione, creatività e comunità
Accanto ai grandi eventi storici, alcune manifestazioni nate più recentemente sono riuscite a ritagliarsi un ruolo centrale nel calendario italiano, trasformandosi in appuntamenti capaci di catalizzare l’attenzione collettiva.
Il Salone del Mobile di Milano, ad esempio, non è soltanto una fiera dedicata al design: è un evento che coinvolge l’intera città, con mostre, installazioni e performance che animano quartieri e spazi pubblici. Ogni primavera, professionisti del settore, appassionati e curiosi convergono a Milano, trasformandola in capitale mondiale della creatività e dell’innovazione.
Allo stesso modo, Lucca Comics & Games, che si svolge ogni autunno, è diventato uno dei festival più partecipati d’Europa. Nato come evento dedicato ai fumetti, si è progressivamente esteso all’animazione, ai videogiochi, al cosplay e alla cultura pop contemporanea. Le strade e le piazze della città toscana si trasformano in un enorme villaggio tematico, dove migliaia di partecipanti condividono passioni, identità e immaginari comuni.
Errori comuni nella gestione del personale: il supporto del consulente del lavoro
Gestire il personale è una funzione cruciale ma piena di insidie. Errori nella redazione dei contratti, nella gestione delle assenze o nel calcolo delle retribuzioni possono comportare sanzioni, malcontento tra i dipendenti e un clima aziendale poco sereno. In questo contesto, il consulente del lavoro rappresenta un punto di riferimento fondamentale. La sua figura, oltre a essere legalmente riconosciuta e regolata da un albo professionale, offre alle aziende un supporto tecnico e strategico nella gestione quotidiana delle risorse umane.
Gli errori più frequenti nella gestione del personale
La gestione del personale comporta molte responsabilità. Tra gli errori più comuni commessi dalle aziende vi sono:
1. Contratti non aggiornati o inadeguati: utilizzare modelli obsoleti o generici può comportare problemi in fase di controllo da parte degli enti preposti, oltre che mettere a rischio l’azienda in caso di vertenze con i dipendenti.
2. Mancata corretta gestione delle assenze: malattie, ferie, permessi, congedi devono essere tracciati e gestiti con strumenti adeguati per garantire il rispetto della normativa e l’equità tra i lavoratori.
3. Errori nei cedolini paga: un calcolo errato delle ore lavorate, delle trattenute fiscali o delle indennità spettanti può dar luogo a malumori e richieste di rettifica, con conseguenze anche legali.
4. Omissioni formative: la mancata formazione obbligatoria, ad esempio in tema di sicurezza sul lavoro, può costare caro sia in termini di sanzioni sia in caso di infortuni.
5. Comunicazioni tardive o incomplete agli enti: dimenticare una comunicazione di assunzione o cessazione può comportare sanzioni pecuniarie anche molto elevate.
Come interviene il consulente del lavoro
Il ruolo del consulente del lavoro è quello di prevenire questi errori attraverso una gestione puntuale e professionale del personale. Si occupa di:
● Redigere e aggiornare i contratti secondo la normativa vigente e i contratti collettivi applicabili.
● Verificare la correttezza delle buste paga, tenendo conto di detrazioni, bonus, premi e fringe benefit.
● Gestire gli adempimenti obbligatori verso enti come INPS, INAIL, Agenzia delle Entrate.
● Supportare nei procedimenti disciplinari o nei licenziamenti, fornendo consulenza legale e strategica.
● Monitorare le scadenze e aggiornare l’azienda su nuovi obblighi normativi o opportunità di agevolazioni.
Il consulente del lavoro è anche una figura chiave in caso di ispezioni o vertenze, potendo rappresentare l’azienda e difenderne gli interessi.
Un approccio proattivo e strategico
Il valore del consulente del lavoro non si limita alla risoluzione dei problemi. Al contrario, il suo approccio è sempre più orientato alla prevenzione e alla strategia. Questo significa:
● pianificare le assunzioni in modo coerente con gli obiettivi aziendali;
● strutturare politiche di welfare e benefit su misura;
● definire percorsi di crescita professionale per trattenere i talenti;
● impostare un sistema premiante legato alla produttività o agli obiettivi raggiunti.
Tutto questo si traduce in un miglioramento dell’organizzazione interna, nella riduzione del turnover e in un clima di lavoro più sano e produttivo.
Digitalizzazione e strumenti evoluti
Oggi il supporto del consulente del lavoro si integra spesso con strumenti digitali che semplificano la gestione delle risorse umane. Tra questi:
● software per la rilevazione presenze;
● archiviazione digitale dei documenti del personale;
● portali per la richiesta e approvazione di ferie e permessi;
● sistemi di comunicazione automatica con enti e istituti.
La digitalizzazione consente una maggiore trasparenza, velocità e tracciabilità nei processi. Anche in questo ambito, il consulente può guidare l’azienda nella scelta delle soluzioni più adatte.
Una scelta di responsabilità
La gestione del personale è una materia complessa, soggetta a normative in continua evoluzione e con implicazioni rilevanti sul piano economico e organizzativo. Per questo motivo, avere al proprio fianco un consulente del lavoro significa fare una scelta di responsabilità, efficienza e sicurezza.
Prevenire gli errori attraverso una consulenza qualificata non solo tutela l’azienda da rischi e sanzioni, ma contribuisce anche a costruire un ambiente di lavoro più solido, sereno e produttivo. Un valore aggiunto che fa davvero la differenza nel medio-lungo periodo.
BolsenArte, un viaggio nel cuore del Romanticismo pianistico con Antonio Di Cristofano
BOLSENA – Il BolsenArte Winter Music Festival 2025–2026 prosegue con un nuovo concerto di grande prestigio, dedicato al cuore del Romanticismo pianistico. Domenica 21 dicembre 2025, alle 17,30, il Piccolo Teatro Cavour ospiterà (ingresso libero) il recital di Antonio Di Cristofano, pianista di fama internazionale, applaudito nelle più prestigiose sale da concerto del mondo, dalla Carnegie Hall di New York al Musikverein di Vienna.
Per l'occasione, Di Cristofano proporrà una scaletta interamente dedicata a Fryderyk Chopin e ai suoi contemporanei, offrendo al pubblico un'immersione profonda nella poesia, nella nostalgia e nella forza visionaria di una stagione musicale che ha fatto del pianoforte il proprio strumento d'elezione. Attraverso alcune delle pagine più intense del repertorio romantico, il pianista saprà restituire il lirismo inconfondibile di Chopin, la passione vibrante dei suoi coevi e quell'atmosfera intima e notturna che il Romanticismo ha consegnato all'eternità.
Allievo del maestro Antonio Bacchelli e perfezionatosi con Massimiliano Damerini, Di Cristofano ha calcato importanti palcoscenici, tra cui la Sala Čajkovskij di Mosca, la Smetana Hall di Praga, il Gasteig di Monaco, il Glenn Gould Studio di Toronto e il City Hall di Hong Kong, collaborando con direttori e orchestre di primo piano. Dopo i successi ottenuti con la Wiener Mozart Orchestra e l'Orchestra del Teatro alla Scala di Milano, il pianista toscano porta a Bolsena un programma di grande intensità espressiva, capace di far vibrare il pianoforte tra delicatezza poetica e slancio eroico.
Internazionalizzazione accademica e cooperazione globale al polo Unitus di Civitavecchia
VITERBO - 'Spunti di eccellenza per l'internazionalizzazione del sistema accademico'. Con queste parole il professor Enrico Maria Mosconi, ordinario di Technology and Management of Production dell'Università degli Studi della Tuscia, ha aperto la giornata di confronto ospitata dal Polo universitario di Civitavecchia, dedicata allo sviluppo di connessioni tra diverse aree del mondo e alla costruzione di nuove traiettorie di valore.
All'incontro ha preso parte una delegazione del Parlamento Federale della Somalia, guidata dall'On. Mohamed Ali Hassan e composta dalla senatrice Ayan Adan Abdullahi e dagli onorevoli Mohamed Abdi Mohamed e Abdullahi Mohamed Ali, ospiti d'eccezione dell'iniziativa.
Il professor Mosconi, portando i saluti della Rettrice di UNITUS, prof.ssa Tiziana Laureti, ha sottolineato il ruolo strategico del Polo di Civitavecchia come luogo di dialogo internazionale. A seguire, il professor Stefano Speranza ha illustrato i percorsi e le politiche adottate dall'Ateneo per rafforzare i processi di internazionalizzazione. Nel corso della giornata è intervenuto in collegamento online S.E. Pier Mario Daccò Coppi, Ambasciatore d'Italia in Somalia, che ha ribadito l'importanza della cooperazione bilaterale nelle prospettive di rafforzamento dei rapporti tra i due Paesi.
Ampio spazio è stato poi riservato agli interventi dei rappresentanti somali, che hanno offerto differenti prospettive sui temi dell'ambiente, delle politiche pubbliche e delle relazioni internazionali, soffermandosi in particolare sul contributo della politica globale allo sviluppo di un'economia circolare. La prof. Maria Letizia Palomba, illustrando le attività dei laboratori di Biologia ha evidenziato l'approccio multidisciplinare del Polo Universitario.
'L'attrattività internazionale del corso UNITUS in Circular Economy è una questione di contenuti – ha dichiarato Mosconi –. L'economia circolare può diventare un linguaggio comune di formazione, cooperazione e sviluppo tra Italia e Somalia'. Il docente ha inoltre evidenziato come la lunga tradizione di rapporti tra Somalia ed Italia rappresenti un solido facilitatore nella costruzione di un ponte culturale orientato alla generazione di nuovo valore e alla tutela dell'ambiente.
'Il Polo di Civitavecchia – ha aggiunto – è sempre più multiculturale: qui oltre 30 Paesi si confrontano su economia, qualità e ambiente attraverso un approccio di doppio trasferimento di conoscenza, con l'economia circolare come denominatore comune capace di arricchire i percorsi formativi'. Presenti anche la prof.Ssa Gabriella Sarracco, presidente del Consorzio Università per Civitavecchia, e il prof. gen. Emilio Errigo, docente UNITUS. Il Polo Universitario di Civitavecchia conferma così un'identità sempre più internazionale, affiancando alla qualità della formazione uno spazio di confronto di alto profilo tra Paesi, competenze e visioni globali.
Fabrica di Roma, scoperta e sequestrata una discarica abusiva
FABRICA DI ROMA - Il Gruppo Carabinieri Forestale di Viterbo comunica che a seguito di una approfondita e prolungata indagine condotta dal NIPAAF (Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale, Agroalimentare e Forestale e dal Nucleo Carabinieri Forestale di Civita Castellana (VT) è stata posta sotto sequestro un'area di circa 3.000 metri quadrati in Comune di Fabrica di Roma (VT) – località Vado Falcone, adibita illegalmente a discarica abusiva di rifiuti, realizzata e gestita in violazione delle norme ambientali e paesaggistiche. Ad aggravare la situazione della salute pubblica e del territorio vi è la circostanza che i rifiuti venivano smaltititi mediante combustione e interramento.
L'operazione, conclusasi nella giornata odierna, ha permesso di accertare la presenza di un ingente quantitativo di rifiuti speciali e non, tra cui RSU (Rifiuti Solidi Urbani), residui vegetali derivanti da interventi di manutenzione del verde pubblico, di spazzamento delle strade, oltre a carta, plastica, legno, rifiuti da demolizione e altri rifiuti indifferenziati: tutto materiale accumulato e abbandonato in violazione delle normative ambientali vigenti (Decreto Legislativo 152/2006) e per di più in zona sottoposta a vincolo paesaggistico (Decreto legislativo 42/2004).
Le attività di indagine – durate più di cinque mesi – sono stato condotte dai Carabinieri Forestali del Gruppo di Viterbo e dirette dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale Ordinario della medesima città e hanno portato ad eseguire a carico di ben undici persone indagate i provvedimenti giudiziari di:
• Sequestro dell'area: l'intera area è stata posta sotto sequestro preventivo in esecuzione del decreto emesso dal GIP (Giudice delle Indagini Preliminari) del Tribunale di Viterbo, per impedire l'ulteriore aggravarsi del danno all’ambiente e al territorio;
• Identificazione e Denuncia: i responsabili dell'attività illecita, gestori della discarica abusiva, sono stati identificati e deferiti all'Autorità Giudiziaria per i reati di gestione di discarica non autorizzata, combustione illecita di rifiuti e violazione paesaggistica;
• Perquisizione: contestualmente alle attività di sequestro sono state eseguite attività di perquisizioni delegate presso le sedi delle società coinvolte;
• Acquisizione: ai fini di indagine si è proceduto ad acquisire documentazione presso la Pubblica Amministrazione.
L’esatta natura dei rifiuti conferiti verrà determinata in seguito ad approfondite analisi nell’ambito della caratterizzazione del sito che saranno condotte con l'ausilio dell'ARPA (Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale); al termine di questa complessa attività verranno avviate le comunicazioni agli Enti competenti per l’avvio delle procedure amministrative finalizzate alla bonifica e ripristino dello stato dei luoghi a carico dei responsabili.
I presunti responsabili rischiano, in caso di condanna, pene fino a cinque anni di reclusione ai sensi degli articoli 256 c. 3 e 256 bis del codice dell’Ambiente.
L’attività condotta sotto la direzione della Procura della Repubblica di Viterbo, ha consentito di bloccare un’attività dalle assai impattanti conseguenze ambientali sia per il potenziale inquinamento dell’aria (combustione dei rifiuti) sia del terreno e non si può escludere delle falde acquifere (interramento dei rifiuti).
I Carabinieri Forestali, riaffermando l'importanza della collaborazione tra istituzioni e cittadini per la tutela del territorio e dell’ambiente, invitano chiunque a segnalare qualsiasi attività sospetta o consistenti abbandoni di rifiuti.
Saperne di auto è il motore delluguaglianza? Evo prova a spiegarlo (e a farne parlare) con uno spot
Auto Evo5 - Guarda qui lo spot: https://www.youtube.com/watch?v=0DhwC4j50jk
VITERBO - Bella, sinuosa, di grande eleganza e fiduciosa in un acquisto imminente: la cliente di uno store Evo, semplicemente Ilenia Pastorelli, si sta aggirando per l’autosalone. Indisturbata, finché non si affida al venditore designato, cammina titubante e con la schiettezza di qualche dubbio. Dubbi sul funzionamento dell'auto, sui modi di pagamento e sull’alimentazione del mezzo: un occhio strizzato ai soliti pregiudizi… O – più plausibile – la proposta dell’input ironico per affrontarli?
Nell’ultimo spot dell’automobile Evo5, tutto ambientato in un contesto di vendita, un’avventrice disorientata incontra l’addetto che la informa sul modello. Lui, rassicurante e focalizzato sul mero valore della pratica, esaudisce i dubbi dell’acquirente con una proposta di frasi magnetiche, senza tradire apprensione. Lei, a cui la parola “cavalli” non suona famigliare in associazione alle auto, chiede se il prodotto vada “a carote”. Due modelli sicuramente meno attinenti alle contemporanee relazioni buyer-seller, in cui l’acquirente, soprattutto se donna, sembra essere spettatrice di un gioco di luci: nessuna premura o battuta che esuli dal momento, ma solo la demarcazione tra un io convincente e il suo prossimo, confortato.
Ma è questa l’intrapresa che, tra sogni e sacrifici, desideriamo per le nostre attività commerciali? E soprattutto, le donne del nostro quotidiano – dal passato più arcaico alla contemporaneità – si lascerebbero conquistare dai benefit di un prodotto con tale estrema prontezza?
La risposta è nel talento dell’attrice protagonista. Una carriera alle spalle come un oceano: Pastorelli vanta un David di Donatello e numerose collaborazioni televisive di successo, nonché interpretazioni coinvolgenti tra cinema e serie in streaming. Agli occhi attenti di alcune spettatrici – e dei tanto additati spettatori uomini – la sua piacevole veracità è sembrata, tuttavia, poco in vena di replicare agli sminuimenti, soprattutto se relativi alla conoscenza dei motori.
Risulta, infatti, dalle interazioni in broadcasting sullo spot, che l’impatto del suo canovaccio sia stato multiforme: c’è chi, in spazi virtuali deputati, ne ha evidenziato l’efficacia per il brand positioning di Evo, marchio di fama recente; qualcuno ne ha colto le note più goliardiche e altri hanno provato spiazzamento.
Un segnale, insomma, di discussione sulla trasparenza del messaggio, oltre che sul pericolo di svilimento delle donne. Qual è lo spartiacque tra plasticità professionale e interpretazione di ruoli attoriali non sempre propositivi? Lo spot è nelle mani del pregiudizio o può essere un veicolo per sovvertirlo? Nel nostro girato, seppur dimensionato sulla durata del minuto, l’accoglienza in store è più che rapida, e nell’acquirente ha riscontro nell’immediato: teme così tanto di commettere errori di scelta che si affida, giustamente, all’esperienza del venditore.
La sua guida in questi frame, però, si fa strumento della descrizione dell’auto e rischia di banalizzare l’identità dell’avventrice, una donna che non pare erudita sul tema delle automobili: la parodia dello stereotipo può essere una valida soluzione interpretativa, se letta con capacità di sdrammatizzare sul suo impatto; ben altra è la visione di alcuni utenti web, per cui il filmato promozionale sia accostabile a un rafforzamento di queste congetture.
Non serve eliminare una principessa da una fiaba per orientare e promuovere socialmente l’equità, la parità di genere o l’importanza della libera scelta, né può essere fruttuoso dedicarsi ad attività livellate, anche a quelle meno adatte alla soggettività e alle caratteristiche di uomo e donna. È certo, però, che tutti siamo in grado di ricadere nei medesimi schemi, di riproporli, di arricchirli con passaggi sempre più sottili.
“È lo stesso e il diverso”: così il cantautore Ultimo parafrasa la necessità di venirsi incontro, di comprendersi e abbracciare l’altro nei propri confini. Forse, con qualche accorgimento nella nostra decodifica, anche questo spot potrebbe aprire a una risposta: possiamo essere in grado di ricrearne il messaggio, evolvendo da spettatori a commentatori disposti al confronto.
Viterbo, sopralluogo nel nuovo reparto di ematologia in arrivo
VITERBO - La presidente dell'Ail Viterbo, Patrizia Badini, esprime grande soddisfazione per il sopralluogo con il direttore generale dell'Asl di Viterbo Egisto Bianconi, presso il nuovo reparto di ematologia all'ospedale Santa Rosa. 'La visita rappresenta un momento di grande valore e conferma il lavoro condiviso e costante portato avanti in questi mesi insieme alla direzione generale della Asl di Viterbo – sottolinea la presidente Badini -. Vedere concretamente prendere forma un reparto atteso da anni dai pazienti ematologici e dai professionisti sanitari è motivo di profonda soddisfazione per tutta l'associazione'.
L'apertura della struttura è prevista entro i primi due mesi del 2026. 'Il nuovo reparto di ematologia – prosegue Badini – nasce da una visione comune che mette al centro la qualità delle cure, la sicurezza clinica, ma anche l'umanizzazione degli spazi e dell'assistenza. Ambienti accoglienti e funzionali sono parte integrante del percorso di cura e contribuiscono in modo significativo al benessere dei pazienti e delle loro famiglie'.
La presidente dell'Ail Viterbo sottolinea infine il proficuo rapporto di collaborazione instaurato con l'Asl: 'Il dialogo, la trasparenza e la condivisione degli obiettivi con il direttore generale Bianconi stanno rendendo possibile il raggiungimento di questo traguardo storico per la Tuscia. L'Ail Viterbo continuerà a essere al fianco delle istituzioni sanitarie e dei professionisti per sostenere lo sviluppo di servizi sempre più qualificati'.
Parte la formazione gratuita di base e trasversale per apprendisti di I Annualità
VITERBO – Entro il 31 dicembre 2025 le imprese potranno iscrivere i propri apprendisti gratuitamente corso in 'Competenze di Base e Trasversali – I Annualità' organizzato dall'Azienda speciale Centro Italia dedicato agli apprendisti di I anno, nell'ambito dei contratti di apprendistato professionalizzante (ex art. 44 D. lgs. n. 81/2015). La partecipazione al corso è interamente gratuita sia per le aziende sia per gli apprendisti.
Centro Italia, in qualità di soggetto accreditato dalla Regione Lazio, eroga gli interventi formativi obbligatori di cui al Regolamento regionale n. 7 del 29 marzo 2017, a valere sul PR FSE+ 2021-2027 Priorità 1 'Occupazione' obiettivo specifico a).
Il corso, che partirà a gennaio 2026, è rivolto agli apprendisti di I annualità e si terrà in modalità mista – per metà presso la sede di Viterbo, in Via F.lli Rosselli snc e per la restante parte online tramite piattaforma Zoom - garantendo la massima flessibilità ai partecipanti.
Le lezioni si terranno dalle ore 9.00 alle 13.00 nelle seguenti giornate: 20-22-27-29 gennaio e 3- 5-10-12-17-19 febbraio 2026.
Le aziende interessate ad iscrivere i propri apprendisti sono invitate ad inviare il Modulo di Iscrizione Apprendista e il Modello di Autocertificazione (Modello F), con cui il titolare dichiara che l'impresa appartiene alla classe dimensionale delle PMI (ai sensi dell'Allegato I del Reg. (CE) n. 651/2014). I moduli sono disponibili e scaricabili al seguente link https://www.aziendacentroitalia.it/formazione-apprendisti/ e le iscrizioni vanno inviate all'email formazione@aziendacentroitalia.it entro e non oltre il 31 dicembre 2025.
Il Presepe Vivente di Celleno, con 100 figuranti, emoziona migliaia di visitatori
CELLENO - Sotto un cielo stellato, tra le mura senza tempo del Borgo Fantasma di Celleno, torna uno degli appuntamenti più suggestivi del periodo natalizio: il Presepe Vivente di Celleno.
Un percorso immersivo e autentico, dove fede, tradizione e bellezza senza tempo si fondono in un racconto corale fatto di luci soffuse, silenzi profondi e gesti antichi. Il borgo si trasforma in una Betlemme sospesa nel tempo, capace di restituire al visitatore il significato più vero ed essenziale del Natale.
Il Presepe Vivente di Celleno coinvolge fino a 100 persone tra figuranti, volontari e operatori, dando vita a una rappresentazione intensa e partecipata, in cui ogni scena è un frammento di vita e ogni passo è un ritorno all'essenziale. Non una semplice rievocazione, ma un'esperienza capace di emozionare grandi e piccoli, richiamando migliaia di visitatori ogni anno.
A sottolineare il valore dell'iniziativa è il commento del Sindaco Luca Beraldo:
«Il Presepe Vivente di Celleno rappresenta l'anima più profonda della nostra comunità. È una testimonianza viva delle nostre radici, dell'identità cristiana e dei valori che hanno costruito la storia della nostra Nazione. Difendere e promuovere tradizioni come questa significa custodire la nostra cultura e rafforzare il senso di appartenenza che unisce il nostro popolo. Celleno rinnova con orgoglio il proprio impegno nel trasmettere questi valori alle nuove generazioni».
Ad arricchire ulteriormente l'atmosfera natalizia, nello stesso periodo e fino al 6 gennaio, sarà possibile ammirare il suggestivo Albero di Natale di luci installato nella valle sottostante il borgo: un’imponente installazione alta 300 metri, composta da oltre 2,5 chilometri di luci, visibile da diverse angolazioni del Borgo Fantasma e capace di regalare scorci di grande impatto emotivo.
Nel periodo natalizio, inoltre, Celleno propone un ricco calendario di eventi e festeggiamenti, con iniziative culturali, religiose e popolari pensate per celebrare uno dei momenti più significativi dell’anno, valorizzando il territorio e rafforzando il legame tra comunità, tradizioni e visitatori.
Basile: Civita Castellana comune virtuoso, 36 assunzioni in 5 anni
CIVITA CASTELLANA - “36 assunzioni, 53 progressioni economiche orizzontali e 15 verticali. Il tutto tra il 2020 e il 2025. Civita Castellana è un comune virtuoso dove la qualità diventa eccellenza”. A dirlo è il segretario generale della Uil Fp Viterbo Diego Basile.
Tra il 2020 e il 2025 il comune di Civita Castellana ha assunto 36 persone, vale a dire 2 operatori, 6 operatori esperti, 13 istruttori e 15 funzionari. 53 invece le progressioni economiche orizzontali (Peo), 27 nel 2022, 10 nel 2023, 6 nel 2024 e 10 nel 2025. Le progressioni verticali sono state infine 15, 7 nel 2023, 6 nel 2024 e 2 nel 2025.
“La gestione del comune di Civita Castellana – dice Basile – è ottimale. E questo perché i dipendenti vengono assunti e premiati con le progressioni orizzontali e verticali. In un momento di crisi in cui le risorse sono poche o vengono tagliate, un comune che riesce ad assumere e a premiare il personale per il lavoro che fa è un comune virtuoso. Pertanto la Uil Fp, che è presente in maniera significativa all’interno dell’amministrazione civitonica, dà merito al comune per essere vicino ai lavoratori”.
“Ringraziamo un’amministrazione – prosegue Basile – che ha ascoltato le proposte delle organizzazioni. E ringraziamo il sindaco Luca Giampieri e l’assessore al personale Massimiliano Carrisi cui va dato merito di quanto è stato fatto”.