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Civita Castellana, Giampieri e Fortuna: “La ZLS Lazio è un’occasione storica per il distretto ceramico”
Viterbo, il Comitato per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica vara nuovi interventi di vigilanza nel centro storico
Civita Castellana, avviato il restauro di due tele nella Chiesa di San Francesco
Santa Barbara, residenti preoccupati per le alberature di via Santa Giacinta Marescotti: l’intervento di Luisa Ciambella
A Vitorchiano l’ottava edizione del Tour Brulé: sport, solidarietà e tre borghi uniti
Viterbo, la Squadra Mobile arresta due persone destinatari di provvedimenti restrittivi
Otto nuovi ispettori della Guardia di Finanza assegnati al Comando Provinciale di Viterbo
Paola Bugiotti protagonista della XXI Stagione Concertistica 2025-2026 all’Auditorium Ciampi
Furti e viabilità, i residenti di Santa Lucia chiamano a raccolta il quartiere
VITERBO - Sicurezza, vivibilità e viabilità: sono questi i tre fronti su cui si concentrerà l’incontro pubblico organizzato dal Comitato per la salvaguardia di Santa Lucia venerdì 28 novembre alle 17 presso la sala dell’ex cinema Trieste. Un appuntamento aperto ai residenti non solo del quartiere, ma anche dell’Ellera, dove negli ultimi mesi si è registrata una crescente partecipazione: oltre cento le adesioni arrivate nell’ultimo anno, che si sommano alle più di trecento raccolte a Santa Lucia.
A spingere il comitato ad accelerare il confronto è la preoccupante ondata di furti che, negli ultimi tempi, sta colpendo le due zone.
«Solo recentemente – spiega il presidente pro tempore, l’avvocato Luca Chiodi – siamo venuti a conoscenza di almeno quattro o cinque furti in abitazioni, sia di giorno che di notte, oltre a un tentativo di truffa ai danni di un’anziana. Mai prima d’ora episodi così gravi si erano verificati nel quartiere».
Un’allerta che ha spinto il direttivo a coinvolgere più residenti possibile per raccogliere segnalazioni, idee e proposte.
Tra le priorità che il comitato sottoporrà all’amministrazione comunale c’è l’installazione di tre telecamere di videosorveglianza nei punti considerati più sensibili, come il nuovo ponte ciclopedonale verso Santa Barbara, l’area del centro di accoglienza di via Ferrarin ed il ponte che collega Santa Lucia all’Ellera. Una proposta che nasce anche dalle trasformazioni urbanistiche in corso, destinate a modificare radicalmente il volto del quartiere.
«Di fronte a questo cambio di passo nei reati e ai lavori che interesseranno la zona – sottolinea Chiodi – un presidio di sicurezza diventa fondamentale. I residenti devono sentirsi protetti».
Alla sicurezza si collega il tema della vivibilità, su cui pesa anche la necessità di migliorare la viabilità interna e i collegamenti con i quartieri limitrofi.
L’incontro del 28 novembre sarà quindi un’occasione cruciale per aprire un confronto diretto con la cittadinanza e definire, insieme, le prossime mosse per restituire tranquillità e qualità della vita ai quartieri di Santa Lucia ed Ellera.
Ritrovato Andrea Gentili: confermata lidentità del corpo nei boschi di Calcata
CALCATA - È di Andrea Gentili il corpo ritrovato domenica 16 novembre nella valle del Treja, tra Calcata e Faleria. Si chiude nel modo più tragico la vicenda della scomparsa dell’83enne, di cui non si avevano più notizie dal 26 settembre.
La conferma ufficiale è arrivata all’obitorio del cimitero di San Lazzaro a Viterbo, dove il corpo è stato identificato attraverso documenti e oggetti personali ritrovati ancora addosso all’uomo, tra cui la camicia blu a quadri che indossava il giorno della scomparsa. Non è stato un riconoscimento diretto da parte dei familiari, ma un riscontro che grazie ai documenti è stato giudicato certo ed attendibile dagli investigatori.
La procura ha disposto accertamenti medico-legali, affidati alla dottoressa Benedetta Baldari, che dovrà stabilire cause e tempi del decesso ed effettuare un prelievo del Dna per ulteriore conferma scientifica. I risultati sono attesi nei prossimi mesi. Il fascicolo, già aperto dalla pm Paola Conti dopo la scomparsa, resta senza ipotesi di reato.
Il cadavere è stato scoperto da un cacciatore in località Banditella, in fondo a un pendio di circa 90-100 metri, in un’area particolarmente impervia e fitta di vegetazione. Lunedì 17 novembre, i vigili del fuoco del nucleo speleo-alpino-fluviale – circa quindici operatori – hanno impiegato sei ore per recuperare i resti. Sul posto anche i carabinieri.
Gentili, ingegnere civile in pensione residente a Sarasota (Florida), era tornato in Italia per un periodo nella sua casa di famiglia a Zagarolo. Il giorno della scomparsa aveva pranzato a Calcata con la moglie e un’amica. Dopo il pasto aveva detto che le avrebbe aspettate in auto, ma non è mai arrivato al veicolo. Pochi minuti dopo, raggiunto al telefono, aveva spiegato di essere ancora «alla ricerca della macchina», senza rendersi conto di essersi allontanato lungo i sentieri che portano al bosco. Da quel momento il silenzio.
La scomparsa aveva attivato un imponente dispositivo di ricerca: unità cinofile, droni, elicotteri e decine di volontari. La prefettura aveva anche sospeso la caccia nella zona per permettere le operazioni in sicurezza.
Nasce La Bussola, il nuovo gruppo appartamento per lautonomia delle persone con disabilità
NEPI - Nasce a Nepi un nuovo spazio dedicato all’autonomia, all’inclusione e alla valorizzazione delle diversità. Venerdì 21 novembre alle ore 10.30 sarà inaugurato in via Roma 139 il gruppo appartamento “La Bussola”, promosso dalla Cooperativa Sociale Gea. Un progetto innovativo rivolto a giovani adulti con disabilità residenti nel Distretto VT5, che rappresenta un passo concreto verso l’autonomia abitativa e l’integrazione sociale.
L’iniziativa rientra nell’ambito del progetto presentato dal Consorzio sociale Tineri nell’ambito del Pnrr “Percorsi di autonomia per persone con disabilità”, finanziato dall’unione europea. Il gruppo appartamento ospiterà inizialmente quattro persone, supportate da un’équipe multidisciplinare del disabile adulto.
'La Bussola – spiegano gli organizzatori – sarà molto più di un’abitazione, sarà un luogo sicuro, accogliente e partecipato, dove ogni persona potrà esprimersi, costruire relazioni e sperimentare percorsi di crescita personale e professionale”. Le attività previste spaziano dalla gestione quotidiana agli incontri creativi, fino a tirocini formativi e momenti di socializzazione sul territorio.
L’intervento si inserisce in una strategia più ampia che mette al centro l’autonomia abitativa come diritto e non come privilegio, al fine di offrire un’alternativa concreta alla permanenza in famiglia o in istituti, promuovendo soluzioni abitative inclusive e accompagnate con il sostegno di operatori sociali e sanitari.
La struttura sarà in grado di accogliere fino a quattro persone, in ambienti pienamente accessibili e attrezzati, e sarà integrata nella comunità, per evitare ogni forma di isolamento. Il modello di riferimento è quello della coabitazione assistita, dove ogni ospite potrà vivere secondo i propri ritmi e desideri, con il supporto necessario, ma nel rispetto della propria individualità. Per molte famiglie del territorio si tratta di un’opportunità concreta di sollievo, ma soprattutto della certezza di un futuro dignitoso per i propri cari, anche quando non potranno più occuparsene direttamente.
Il logo stesso del progetto è stato realizzato insieme ai ragazzi, simbolo di un percorso costruito condividendo idee e talenti diversi.
Durante la cerimonia di inaugurazione verrà presentato ufficialmente il progetto, le sue finalità e le persone che quotidianamente contribuiscono a renderlo possibile.
Scontro in consiglio sugli affidamenti diretti: Micci attacca, Frontini replica
VITERBO - Seduta accesa ieri mattina in consiglio comunale, convocato in forma ordinaria per la trattazione delle interrogazioni. Tra i vari interventi, quello più 'infuocato' è stato quello del consigliere leghista Andrea Micci, che ha sollevato il tema della trasparenza negli affidamenti diretti e nella gestione degli staff comunali.
Al centro dell'interrogazione, la composizione del gruppo che si occupa di problematiche di ordine pubblico e gestione urbana, un team – ha ricordato Micci – di cui «non conosciamo nomi, cognomi e incarichi, a me e ai cittadini sembra strano». Un limite che il consigliere considera «inconcepibile», soprattutto alla luce di un incarico dal costo complessivo di 130mila euro.
Micci: «Per 130mila euro non si sa chi lavora per i cittadini»
«Mi sembra assurdo che non si possano conoscere i nomi di persone pagate dai viterbesi», ha affermato Micci, contestando anche la frequente scelta dell’amministrazione di ricorrere ad affidamenti diretti: «Alcuni saranno necessari per urgenza, altri perché si vuole incaricare qualcuno con caratteristiche particolari, ma questo modo di fare deve finire». E ancora: «Vorrei sapere chi compone questo staff, da chi è formato, cosa fa e perché costa così tanto. Non credo più alle vostre giustificazioni».
La replica della Frontini: «Gli affidamenti diretti sono previsti dal nuovo codice degli appalti»
La sindaca Chiara Frontini ha risposto ricordando che l’impossibilità di pubblicare nomi e cognomi «attiene a una precisa normativa sulla protezione dei dati personali».
Sul tema degli affidamenti diretti, Frontini ha sottolineato che «sono previsti e ampliati dal nuovo Codice degli appalti, voluto anche dal vostro partito a livello nazionale. Sono strumenti che rendono più rapide le procedure amministrative, e ogni affidamento diretto deve comunque essere motivato».
«Non ci risulta – ha aggiunto – che nessuno degli incarichi conferiti non abbia raggiunto gli obiettivi».
Il consigliere infine, ha incalzato chiedendo di conoscere «i riferimenti di legge che impedirebbero di sapere i nomi di persone che rivestono incarichi pagati con soldi pubblici».
«State dicendo ai viterbesi – ha affermato – che stanno pagando 130mila euro per Tizio, Caio e Sempronio, senza poter sapere nulla di più».
L’interrogazione di Allegrini: «Serve chiarezza tra dati personali e dati professionali»
Sul tema è intervenuto anche la consigliera Laura Allegrini, che ha sollevato il problema della distinzione tra dati personali, sensibili e professionali:
«Il consiglio comunale – ha detto – deve poter accedere ai dati necessari per svolgere il proprio lavoro. Non voglio certo sapere elementi sensibili, ma nome, cognome e stipendio sì: è trasparenza. Altrimenti si crea una discriminazione tra i dipendenti comunali e gli staff».
Allegrini ha ricordato infine che «esiste il diritto all’oblio, i dati possono essere cancellati in seguito, ma almeno all’inizio dovrebbero essere pubblici».
Temi destinati a far discutere. La discussione resta aperta e promette di tornare in aula. Trasparenza, privacy e modalità di affidamento saranno di nuovo al centro di un confronto politico che ci ha mostrato tutte le sue tensioni.
Un centro per il piccolo Matias
di Fabio Tornatore
VETRALLA - Verrà intitolato al piccolo Matias il nuovo centro polifunzionale di Piazzale Bellucci, a Cura di Vetralla. Oggi, 19 novembre, alle 10:30. A quattro anni dalla scomparsa il piccolo sarà 'simbolo di un legame che continuerà a unirci e a ricordarci quanto la vita dei bambini sia inviolabile', 'perchè il ricordo di Matias resti luce, responsabilità e speranza per tutta la comunità' fa sapere il Comune di Vetralla.
La struttura polifunzionale di Piazzale Mario Bellucci sarà dunque intitolata alla memoria del piccolo Matias, il bambino tragicamente scomparso il 16 novembre 2021. E stato infatti approvato dal Comune di Vetralla il documento per l'intitolazione: ' una decisione dal forte valore umano, civile ed educativo, nata dal desiderio di mantenere vivo il suo ricordo e trasformarlo in un impegno collettivo: proteggere i più piccoli, promuovere sicurezza e costruire una comunità che rifiuti ogni forma di violenza'.
La nuova insegna 'Centro Polifunzionale - Matis' sarà installata sulle facciate nord e sud. Inoltre, l'associazione Ruben Ciarlanti di Blera installerà gratuitamente un defibrillatore nell'area antistante la struttura.
Ticket gratuiti per la prima ora del Sacrario, Micci attacca 'cosi non può funzionare'
VITERBO – A quasi tre settimane dalla distribuzione dei “buoni parcheggio”, per la prima ora gratuita al Sacrario, l’iniziativa approda a Palazzo dei Priori. A sollevare la questione è stato il consigliere leghista Andrea Micci, che ha chiesto direttamente alla sindaca, Chiara Frontini, i primi riscontri sull’operazione, finanziata con circa 80mila euro e affidata agli esercenti del centro storico.
Il nocciolo della questione
Micci ha chiesto numeri e criteri “Quanti buoni sono stati consegnati? Quanti commercianti hanno aderito? E soprattutto, c’è un modo per capire se questi ticket vengono utilizzati dai turisti o sempre dalle stesse cinquanta targhe che gravitano all’interno del centro storico?”.
Il consigliere ha poi criticato “il metodo” scelto dall’amministrazione “Piuttosto che distribuire buoni sperando che vengano usati correttamente, sarebbe stato più semplice cambiare la tariffa della prima ora al Sacrario. E trovo inopportuno che sia stata proprio lei, sindaca Frontini, a consegnarli personalmente, quasi fosse un premio, un gesto promozionale”.
La risposta della sindaca, Chiara Frontini, non è tardata ad arrivare “Abbiamo consegnato le prime 150 ore a 115 esercizi che hanno aderito. L’iniziativa nasce dall’ascolto quotidiano dei commercianti. I dati non ci sono ancora, ma è una misura di sviluppo economico, pensata per sostenere il periodo natalizio e l’avvio dei saldi”.
Quanto ai controlli, la sindaca ha chiarito “Non esiste un abbinamento tra ticket e targa: il buono si inserisce al momento del pagamento e sconta la tariffa indicata'.
Non del tutto convinto il consigliere, che comunque auspica “Se funziona ne sarò felice, ma serve capire chi usa davvero questi buoni per valutare l’impatto sull’economia del centro”.
Archiviata la querela di Primieri: Secondo caso infondato, soldi pubblici sprecati
ORTE - “Questa mattina il Giudice per le Indagini Preliminari ha disposto l'archiviazione del procedimento a mio carico, nato dalla querela presentata dal sindaco Primieri nei miei confronti.
Primieri scrive: “Da molto tempo il sottoscritto e la giunta siamo bersaglio di dichiarazioni diffamatorie da parte del sig. Massimo Dionisi e del sito web Direzione Domani”, sostenendo addirittura che tali dichiarazioni verrebbero “continuamente ripetute”. Ed è sulla base di questa narrazione che la Giunta – con la delibera n. 23 del 27 febbraio 2024 – ha scelto di utilizzare i soldi pubblici per incaricare un avvocato e presentare querela contro di me.
Con la determinazione n. 13 dell’8 marzo 2024 è stata impegnata la relativa somma: soldi dei contribuenti, non certo risorse personali.
E qual è stato il risultato? Identico a quello precedente. Anche questa iniziativa giudiziaria è stata archiviata dal Giudice, dopo l’udienza di oggi e nonostante l’opposizione presentata dal legale (pagato con i soldi del Comune). La magistratura, per la seconda volta, ha stabilito con chiarezza che non esiste alcun reato.
Non è la querela in sé a stupirmi – è già la seconda presentata da questa maggioranza, dopo quella dell’assessora Stella Fuselli dello scorso anno, anch’essa archiviata perché infondata.
Ciò che lascia sconcertati è la pervicacia con cui Primieri insiste nei miei confronti (due querele, entrambe ritenute infondate dal Tribunale) e soprattutto il fatto che tutto questo avrà costi a carico dei contribuenti.
Con i soldi spesi dal Comune – quindi da tutti noi – per queste querele, Primieri e la sua giunta avrebbero potuto acquistare panchine, sistemare i giardini pubblici, riparare i giochi per bambini, o svolgere quelle manutenzioni ordinarie che i cittadini attendono da tempo.
Ogni euro speso per iniziative giudiziarie infondate è, in sintesi, un euro sottratto a Orte e agli Ortani.
Invece si è preferito destinare risorse pubbliche a un’azione che si è rivelata – ancora una volta – del tutto priva di fondamento. La domanda ora è inevitabile:
quante altre risorse dei contribuenti intende ancora investire l’Amministrazione per inseguire accuse che la magistratura continua a giudicare infondate?
Quante altre volte Primieri userà queste modalità invece di affrontare il dibattito politico?
Caro Sindaco Primieri, cari assessori, cari consiglieri:
il messaggio è semplice.
Usate le risorse dei contribuenti per Orte, non per iniziative infondate contro chi chiede trasparenza e risposte.
La realtà è sotto gli occhi di tutti. Solo voi continuate a non vederla.”
Fotovoltaico, la verità sulla transazione: legge rispettata e Comune tutelato
MONTALTO DI CASTRO - Facciamo chiarezza.
Negli ultimi giorni l’opposizione ha diffuso ricostruzioni parziali e inesatte sulla transazione relativa all’impianto fotovoltaico. Prima di pubblicare comunicati e lanciare accuse, sarebbe stato sufficiente leggere con attenzione gli atti — tutti pubblici — evitando così di alimentare polemiche infondate. Ma, evidentemente, la confusione era proprio l’obiettivo della polemica.
La realtà è molto più semplice di come è stata raccontata.
Perché la sanzione del 2021 non era validaLa sanzione iniziale, di oltre 400.000 euro, emessa nel 2021, si basava sul primo progetto presentato dalla società. Nel frattempo, però, quel progetto era stato modificato dalla Provincia, che aveva fornito nuove prescrizioni sulle mitigazioni verdi.
Chi ha emesso la sanzione nel 2021 non aveva considerato le modifiche provinciali, e la società aveva invece seguito proprio quelle prescrizioni aggiornate.
Di conseguenza, la sanzione non era più valida e la società l’ha impugnata al TAR, bloccando ogni possibilità di incasso per il Comune.
L’avvocato incaricato già dalla precedente amministrazione — e mai sostituito — ha chiarito in un parere pro veritate che, proseguendo la causa, il Comune avrebbe perso, rischiando:
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annullamento totale della sanzione;
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zero incassi;
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pagamento delle spese legali.
Per tutelare l’Ente, l’Amministrazione ha quindi chiesto un nuovo sopralluogo all’agronomo comunale, basato sul progetto definitivo provinciale. L’accertamento ha stabilito che la sanzione corretta non era più 400mila euro, ma 189mila euro.
Perché la società paga 65mila euro: è la leggeA questo punto la legge parla chiaro: chi riceve una sanzione può chiedere di pagarla in misura ridotta, pari a un terzo dell’importo.
Proprio ciò che prevede la transazione firmata: 65.000 euro, a cui si aggiungono 2.000 euro come contributo per le spese sostenute dal Comune.
Non è uno “sconto”, né un favore alla società: è l’applicazione della legge, la stessa che vale per ogni cittadino e ogni azienda.
Il risultato: incasso certo e tutela dell’interesse pubblicoCon questa soluzione il Comune:
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incassa subito una somma certa;
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evita una causa persa con costi aggiuntivi;
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ottiene un riconoscimento formale delle responsabilità della società;
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garantisce la manutenzione continua delle mitigazioni verdi.
Si chiude così una problematica ereditata dal passato, trasformandola nella soluzione più utile e sicura per l’Ente.
Tutti gli atti sono pubbliciNon c’è nulla da nascondere: gli atti sono disponibili e consultabili da chiunque.
Spiace vedere che l’opposizione preferisca creare confusione anziché informarsi correttamente: sarebbe bastato leggere i documenti per evitare errori e fornire ai cittadini una spiegazione più seria e rispettosa.
L’Amministrazione ha scelto la strada più responsabile, più trasparente e più utile per il Comune: tutelare l’interesse pubblico, applicare la legge e garantire il rispetto delle regole.
Questi sono i fatti.
Gli atti parlano chiaro. È la Giunta a non voler vedere le proprie responsabilità
MONTALTO DI CASTRO - I consiglieri di opposizione Eleonora Sacconi, Angelo Brizi, Luca Benni e Francesco Corniglia intervengono sulla transazione con la società Albano Alternative Energy, respingendo le accuse della maggioranza e chiarendo che le critiche non derivano da una mancata lettura degli atti – come sostiene la Giunta – ma, al contrario, da un’analisi approfondita della Deliberazione di Giunta n. 249 del 31 ottobre 2025.
Dallo studio della delibera emergono elementi inequivocabili:
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L’inadempimento della società è confermato.
Le mitigazioni verdi “non appaiono conformi nemmeno alle varianti”: così si legge nella relazione dell’agronomo incaricato dal Comune, che quantifica una sanzione aggiornata di circa 189.000 euro. -
La Giunta decide però di accettare solo 65.000 euro, circa un terzo dell’importo risultante dagli accertamenti comunali.
Non si tratta di un vincolo normativo, ma di una precisa scelta politica, priva di una motivazione chiara. -
La delibera ammette che le varianti approvate dalla Provincia sono state trasmesse al Comune senza che quest’ultimo avanzasse osservazioni o richieste.
L’Amministrazione, dunque, non è intervenuta presso la Provincia, non ha difeso il proprio regolamento e non ha tutelato il territorio quando avrebbe potuto farlo. -
La transazione viene accettata “senza riconoscimento delle ragioni dell’Ente” da parte della società, nonostante l’inadempimento risulti accertato e documentato.
La Giunta parla di “atto dovuto”, ma gli atti raccontano un’altra storia:
– una sanzione ridotta da 189.000 a 65.000 euro senza una giustificazione convincente;
– l’assenza totale del Comune nel procedimento provinciale;
– la rinuncia a far valere le ragioni dell’Ente.
I consiglieri Sacconi, Brizi, Benni e Corniglia ribadiscono quindi che le loro critiche non sono polemiche pretestuose ma l’esito di un’analisi rigorosa:
“Abbiamo letto gli atti, e proprio leggendo gli atti emergono scelte politiche che richiedono spiegazioni pubbliche, non tentativi di spostare l’attenzione.”
Olio extravergine, crollo della produzione nel Lazio: Viterbo la provincia più penalizzata ma qualità eccellente
One Night for Fashion 2025: a Viterbo l’evento moda-arte contro la violenza sulle donne
Le 10 partite che hanno fatto la storia della Viterbese
VITERBO - Certe città hanno un battito che si sente allo stadio.
A Viterbo quel battito ha i colori gialloblù e si chiama Viterbese.
Da più di un secolo questa squadra accompagna la vita della città: nelle vittorie, nei fallimenti, nei sabati di sole e nelle domeniche di pioggia.
Persino realtà lontane dal calcio, come myspinfin-it.com, hanno raccontato in qualche campagna lo spirito di questa gente – capace di rialzarsi ogni volta, con lo stesso orgoglio di chi non molla mai.
Perché qui il calcio non è solo un gioco: è una parte dell’anima di Viterbo.
Un legame che non conosce tempo
Fondata nel 1908, la Viterbese ha visto cambiare il mondo, ma non se stessa.
Generazioni di tifosi si sono passate il testimone, raccontando storie di promozioni, partite leggendarie e trasferte infinite.
Ogni stagione ha lasciato un segno, e in ognuna c’è stato un momento da ricordare: un gol, un abbraccio, una folla in delirio.
Le 10 partite che hanno segnato un’epoca
Anno
Avversario
Risultato
Competizione
Significato
1952
Rieti
3-2
Serie D
Il primo derby vinto: nasce la rivalità storica
1974
Vigor Senigallia
2-1
Serie D
La vittoria che porta per la prima volta in Serie C
1984
Pistoiese
1-0
Serie C2
Un passo decisivo verso la promozione
1996
Benevento
2-1
Serie C2
Rimonta da film davanti a un Rocchi gremito
1999
Catania
2-0
Serie C1
La porta aperta verso la tanto sognata Serie B
2004
Latina
3-1
Serie D
Ritorno tra i professionisti dopo anni difficili
2016
Rende
1-0
Serie D
La rinascita: Viterbese di nuovo in Lega Pro
2018
Siena
2-1
Coppa Italia Serie C
Primo trofeo nazionale, un trionfo storico
2019
Monza
3-0
Serie C
Vittoria pesante contro una corazzata
2023
Monterosi
1-1
Serie D
Pareggio-salvezza che vale più di mille gol
Gli anni del sogno e della rinascita
Gli anni Settanta e Ottanta sono stati il cuore pulsante di questa storia.
Con Rozzi alla guida, con allenatori che sapevano unire coraggio e passione, la Viterbese ha imparato a credere in se stessa.
Ogni vittoria valeva doppio, ogni pareggio era una battaglia vinta.
Poi sono arrivati i momenti bui – quelli che ogni tifoso conosce bene.
Fallimenti, retrocessioni, silenzio.
Ma proprio quando sembrava finita, la squadra ha ricominciato a camminare, passo dopo passo.
Il ritorno nel calcio professionistico nel 2016 non fu solo un risultato sportivo, ma una dichiarazione: siamo ancora qui.
La notte della Coppa
Chi ama la Viterbese non potrà mai dimenticare la finale di Coppa Italia Serie C del 2018. Una serata magica, di quelle che ti fanno tremare le gambe e battere il cuore.
Il 2-1 contro il Siena non fu solo un punteggio: fu la rivincita di una città intera, la vittoria della costanza, del lavoro, della fede nel calcio “vero”.
Le immagini dei giocatori sotto la curva, le bandiere, i fumogeni, gli abbracci tra sconosciuti… In quei momenti il calcio tornava a essere ciò che è sempre stato a Viterbo: un’emozione condivisa.
Il Rocchi : domicile, parole, cœur
Chi varca la soglia dello stadio Enrico Rocchi comprende immediatamente che il calcio qui è vivo e palpabile.
Les tribunes ne sont pas seulement en béton, elles sont aussi mémoire.
Ogni ambito ha la sua storia, ogni seggiolino porta con sé il ricordo di una partita, di un gol, di una promessa.
Negli anni il Rocchi ha visto di tutto: pioggia, sole, lacrime, gioia.
Ma non ha mai visto il silenzio.
Anche nei momenti più duri, la curva ha continuato a cantare.
È come se il tifo fosse un elemento vitale per la vivacità della città.
Les derbies et l'identité
Parler du Viterbese signifie aussi aborder le sujet de Rieti.
La rivalità tra queste due équipes va oltre il semplice gioco sul campo.
Ogni volta che le maglie gialloblù e amaranto si affrontano, si sente la storia.
Non serve molto: basta un contrasto, un gol, uno sguardo tra tifosi, e il Rocchi esplode.
È un rito, un modo per dire “noi siamo qui”.
Una storia che continua
Oggi la Viterbese vive tra passato e futuro.
Non è facile sopravvivere nel calcio moderno, tra bilanci e sponsor, ma la forza di questa squadra è la gente che la segue.
Le famiglie allo stadio, i bambini con la sciarpa, gli anziani che raccontano “quando andavamo a Catania in pullman”.
L'entreprise s'efforce de se développer, en mettant en place des projets pour la pépinière et en visant à raviver l'enthousiasme.
La Serie C o la Serie B non sono solo aspirazioni: sono obiettivi che la città persegue costantemente, con la consueta pazienza e dedizione.
Conclusione
Les dix matchs dont nous avons parlé ne sont pas que des chiffres.
Ci sono stati momenti che hanno suscitato sorrisi, lacrime e credulità.
La Viterbese n'a jamais été une équipe comme les autres: c'est une histoire d'amour et de résilience, de petits miracles et de grandes émotions.
E anche se le circostanze mutano, l'essenza persiste.
Tant que des voix crieront “Forza Viterbo!” au Rocchi, tant qu'il y aura des drapeaux et des chants, la Viterbese perdurera – sur le terrain comme en dehors.