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Half Marathon Città dei Papi: il saluto di Antonella Sberna a Viterbo per la prima edizione
Dimensionamento scolastico: il Comune riapre il Carmine
di Fabio Tornatore
VITERBO - Il Comune di Viterbo riaccende le luci dell'Istituto Comprensivo Carmine: dopo la soppressione della scuola come ente autonomo da parte della Regione Lazio arriva la delibera della giunta Frontini che lo riabilita a tutti gli effetti. Dal primo settembre 2026 quindi dirigenti e personale di segreteria torneranno ad animare gli uffici di presidenza.
Dopo due anni di delibere, regolamenti, battaglie legali e sentenze, dopo una effettiva chiusura, con riassegnazione di Dirigente Scolastica e personale in altre sedi, il prossimo anno scolastico la scuola del quartiere carmine acquista nuovamente la sua autonomia. L'istituto comprensivo era stato soppresso dalla Regione Lazio in seguito al piano di dimensionamento scolastico, con effettiva chiusura il primo settembre 2025. Una sentenza del TAR, al quale erano ricorsi Comune di Viterbo e Provincia, e una del Consiglio di Stato, hanno posto una pietra pesante come un macigno sul Piano regionale, lasciando libero spazio all'autonomia decisionale del Comune, secondo il principio costituzionale di sussidiarietà.
'Preso atto che medio tempore la Regione Lazio ha adottato le nuove linee guida con riferimento all’anno scolastico 2026/2027' si legge nella delibera del Comune di Viterbo 'avverso le quali questa Amministrazione esprime ogni più ampia riserva di impugnazione ove si presentino elusive o violative della sentenza del TAR per il Lazio n. 13391/2025 e dei successivi provvedimenti cautelari assunti dal Consiglio di Stato o, comunque, illegittime con compromissione degli interessi degli Istituti scolastici insistenti sul territorio del Comune di Viterbo' con voti unanemi delibera 'per il prossimo a.s.2026/27 il Piano di dimensionamento della rete scolastica e dell’offerta formativa presente sul territorio comunale'.
Parole dure quelle impresse nero su bianco dall'amministrazione comunale nel documento approvato, foriere di battaglie da combattere a suon di sentenze, rivelando una frattura ancora non sanata e una tensione, almeno sul tema, lungi dall'allentarsi.
Lo storico Palazzo Bevilacqua ha ospitato la serata Cersaie ed i Distributor Awards
BOLOGNA - Nella splendida cornice storica di Palazzo Bevilacqua a Bologna si è tenuta ieri, giovedì 26 settembre, la Serata Cersaie, momento di incontro conviviale tra gli espositori e i visitatori professionali. Un appuntamento che ha visto la consegna dei Confindustria Ceramica Distributor Awards, concorso giunto alla ventinovesima edizione e finalizzato a premiare i distributori che si sono contraddistinti nei rapporti con l'industria ceramica italiana.
L'evento, a cui hanno preso parte oltre 400 ospiti, è stata introdotto dal presidente di Confindustria Ceramica Augusto Ciarrocchi, che ha sottolineato 'l'importanza di un evento come questa Serata che vede assieme gli espositori ai visitatori professionali che partecipano a Cersaie', mentre Filippo Manuzzi, presidente della Commissione Attività Promozionali e Fiere dell'Associazione, ha rimarcato che grazie al quotidiano lavoro dei distributori 'si riesce a trasferire al consumatore finale i tanti valori della ceramica italiana, tra i quali l'estetica, l'innovazione e la responsabilità sociale ed ambientale'. Il Viceministro delle imprese e del Made in Italy Valentino Valentini ha evidenziato infine l'importanza dell'attività istituzionale e diplomatica da parte del Sistema Paese per 'supportare l'azione delle nostre imprese sui diversi mercati del mondo, con l'obiettivo di mantenere aperti i mercati esteri e confermare gli alti i flussi di esportazioni dall'Italia e, con essi, la produzione nazionale'.
La giuria ha conferito il premio alle migliori aziende di Grecia, Germania, Francia e Italia sulla base dei rapporti di partnership con le aziende del settore, dimostrando conoscenza, impegno e professionalità verso la ceramica Made in Italy. Per la Grecia il miglior distributore 2025 è Georgoulis SA, azienda fondata ad Atene nel 1973, il cui volume di vendite di piastrelle ceramiche italiane rappresenta il 31,7% del fatturato. Ha ritirato il premio il CEO Fivos Georgolius. La Germania si è aggiudicata il premio con Artiliesen GmbH & Co. KG di Nürtigen, azienda fondata nel 2003 la cui vendita di piastrelle di ceramica italiana rappresenta il 60% del fatturato complessivo. Hanno ritirato il premio l'amministratore delegato Bernd Gehrung e l'exihibition manager Giuseppe Nafaro. Il Direttore Commerciale di Maison Luciani di Ajaccio, José Rabazzani, ha ritirato il premio quale miglior distributore della Francia: azienda fondata nel 1970 il cui 80% delle vendite totali di piastrelle nel 2024 è costituito da ceramica italiana. Per l'Italia è ha ritirato il premio Carmine Crisi, CEO e direttore commerciale di Ceramiche EDIL CRISCI S.r.l., azienda di Durazzano (BN) fondata nel 1989 da Alessandro Crisci, la cui vendita di piastrelle di ceramica italiane rappresentano il 90% del fatturato complessivo.
Civita Castellana ambisce al titolo di Città europea dello sport, Giampieri: 'Entro 2027 ...
CIVITA CASTELLANA - 'A Civita Castellana il 31% dei cittadini pratica sport in modo continuativo, contiamo 40 associazioni e quasi 3500 tesserati. La nostra città dispone di campi da calcio, palestre attrezzate per varie discipline, un campo da rugby e molto altro. Stiamo investendo milioni di euro per l'ammodernamento e la realizzazione di nuovi impianti sportivi al fine di rafforzare la nostra identità sportiva, creare progetti di inclusione e mettere a sistema l'intero complesso sportivo attraverso una programmazione condivisa e multilivello. Entro il 2027 contiamo di portare a compimento la ristrutturazione della piscina comunale con un investimento di 470mila euro'. Lo ha detto il sindaco Luca Giampieri ieri in occasione dell'incontro con la commissione Aces Europe (la federazione delle capitali e delle città europee dello sport riconosciuta dal parlamento europeo), durante il quale è stato presentato ufficialmente il dossier a sostegno della candidatura di Civita Castellana a “Best European Town of Sport 2027”. Un dépliant dettagliato in cui, avvalendosi della collaborazione delle associazioni, sono state espresse le potenzialità del territorio e la sua offerta. Un passaggio, se vogliamo, di carattere 'istituzionale' che ha dato seguito al sopralluogo fatto dalla commissione Aces nei giorni scorsi durante il quale sono stati visionati gli impianti sportivi e preso contatti con le associazioni.
La città della ceramica è stata l'unica nel Lazio a presentare la propria candidatura. Dovrà vedersela con altre 6 città: Cattolica, Cavarzere, Palmi, Bogliasco, Tito e Agropoli. Le quattro città vincitrici saranno annunciate a metà ottobre con l'assegnazione del titolo che avverrà direttamente a Bruxelles. 'Potranno godere - ha spiegato il presidente Aces Italia, Fabrizio Santangelo - di una visibilità internazionale promossa da Aces in tutti i contesti in cui si parla di sport; ottenere il riconoscimento del loro impegno per la promozione dello sport, un aumento del prestigio internazionale, la possibilità di attrarre turisti e investimenti e l'opportunità di migliorare l'infrastruttura sportiva e la partecipazione cittadina, fungendo da esempio per altre città'.
'Vogliamo fare di Civita Castellana un modello di sport per tutti - ha detto l'assessora allo sport Giovanna Fortuna -, che sia inclusivo, accessibile e diffuso. Abbiamo ospitato eventi importanti come la Maratonina dei tre comuni, il trofeo dei falisci, il memoria Sacchi, la corsa ciclistica Memorial Panichelli. E ancora eventi come Lo sport in piazza promosso dal Coni, lo street workout, la Special olympics volleyball week e molti altri. Insomma, Civita Castellana vuole vincere questo riconoscimento, non solo perchè ha strutture rinnovate, ma perchè ha una visione, una comunità viva, una rete solida tra istituzioni, cittadini e realtà sportive'.
Quando trovare un parcheggio per disabili a Viterbo è un miracolo
VITERBO – A Viterbo l’impresa più ardua che si possa compiere è quella di cercare un posto auto libero nel centro storico. Ma, per una persona con disabilità, la ricerca di uno stallo dedicato si rivela essere più che un’impresa, una vera e propria utopia.
È proprio per questo che noi di Viterbonews24 siamo scesi direttamente in strada, in modo da poter raccontare quanto sia difficile, durante un normale venerdì pomeriggio, trovare un posto auto per disabili, libero, e soprattutto a norma!
Però, prima di svelare cosa abbiamo trovato, ricordiamo cosa prevede la normativa: il D.M. 236/1989 e il D.P.R. 503/1996 fissano le dimensioni minime di un parcheggio per disabili in 6 metri di lunghezza e 3,20 di larghezza, con uno spazio laterale libero che consenta la manovra e l’uscita in sicurezza dal veicolo. Gli stalli devono inoltre essere segnalati con strisce gialle e il simbolo internazionale di accessibilità. Quindi, riassumendo, spazi abbastanza ampi, segnalati da apposite strisce gialle, che abbiano uno spazio laterale libero destinato a far scendere il disabile in sicurezza dalla propria vettura.
Inizio osservazione…
Partendo da via Vallecupa, i primi posti individuati sono stati in via del Ginnasio: tralasciando una vettura che, probabilmente, non poteva sostare li, notiamo subito l’assenza su entrambi i posti presenti, dello spazio laterale segnalato. Quindi due posti non del tutto a norma. Poco più avanti, davanti al monastero di piazza della Morte, abbiamo trovato finalmente il primo posto conforme e soprattutto libero.
Proseguendo per Via Cardinal La Fontaine, troviamo in primis un posto per disabili riservato a norma-“La normativa italiana stabilisce che le persone disabili possono richiedere un parcheggio riservato 'ad personam' presentando la domanda unitamente al contrassegno disabili”, e vecchi stalli ormai cancellati e occupati dai tavolini di alcune attività locali. Continuando il nostro giro, In via Mazzini abbiamo individuato un unico stallo, mentre tra piazza del Comune e San Lorenzo se ne contano quattro, tutti occupati, provando per Via Emilio Bianchi invece ci sono altri quattro stalli, ma tutti e quattro riservati.
Il bilancio del nostro giro parla chiaro: su circa 12 stalli individuati, più della metà erano riservati a singole persone; dei restanti, almeno tre di questi non garantivano lo spazio laterale necessario per consentire l’uscita in sicurezza. Una difficoltà, questa, accentuata per chi è disabile e guidatore, perché in quel caso lo spazio deve trovarsi necessariamente sul lato sinistro, dove si trova il posto di guida.
Insomma, se per un viterbese qualunque trovare parcheggio può sembrare un’impresa, per una persona con disabilità può rilevarsi una vera e propria utopia.