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Ottobre Rosa a Vitorchiano: grande partecipazione tra prevenzione e solidarietà
Al via la Settimana Europea della Giustizia a Viterbo: studenti protagonisti tra Tribunale, Università e Ordini Professionali
Il Prefetto di Viterbo in visita a Tarquinia: tutela ambientale, sicurezza e valorizzazione del territorio al centro dell’incontro
SECONDIANO ARIETI (1843)
Pedonalizzazione di Piazza della Trinità, Micci (Lega): “La politica non è un libro dei sogni, servono soluzioni per residenti e commercianti”
“Sui passi di Garibaldi a Tarquinia”: visita guidata gratuita nei luoghi della memoria dell’Eroe dei Due Mondi
ATO Unico Regionale: PD e Destra uniti sul progetto di privatizzazione dell’acqua nel Lazio
Bassa Tuscia nel mirino dei ladri: furti e tentati furti scuotono le comunità
VITERBO - La Bassa Tuscia torna a fare i conti con l’allarme sicurezza. Negli ultimi giorni, tra Civita Castellana, Nepi, Corchiano e Fabrica di Roma, si sono moltiplicati episodi di furti e tentativi di furto, generando preoccupazione tra i residenti.
Finestre divelte, porte forzate e presenze sospette sono solo alcuni dei segni lasciati dai malviventi, che hanno costretto molte famiglie a rafforzare le misure di sicurezza nelle proprie abitazioni. Le luci che si spengono presto, le persiane chiuse con doppia mandata e i cani che vegliano nel silenzio diventano ormai routine quotidiana in una comunità che si sente esposta e vulnerabile.
Le forze dell’ordine sono al lavoro per identificare i responsabili e prevenire ulteriori episodi, ma l’inquietudine tra i cittadini resta alta. Molti abitanti hanno già segnalato le situazioni sospette, nella speranza che una maggiore vigilanza possa fermare la scia di criminalità che ha colpito la zona.
La Bassa Tuscia, nota per la sua tranquillità, si trova ora a fare i conti con una realtà più dura e incerta, con la paura che si fa sentire in ogni vicolo e quartiere.
San Raffaele, il parcheggio a pagamento per i lavoratori scatena la protesta dei sindacati
di DAS
VITERBO - A seguito delle segnalazioni di alcuni lavoratori pubblicate da noi di Viterbonews24, il tema del parcheggio a pagamento per il personale del Gruppo San Raffaele diventa oggetto di forte critica da parte dei sindacati.
A dichiararlo è Diego Basile, segretario generale della UIL FPL Viterbo:
“San Raffaele, non si può pagare il parcheggio per lavorare. Inaccettabile il pagamento di 15 euro per il parcheggio aziendale, siamo fermamente contrari e pronti a iniziative di mobilitazione e ad azioni legali”.
Secondo Basile, assieme a FP CGIL e CISL FP, la decisione del gruppo San Raffaele di imporre il pagamento del parcheggio ai propri dipendenti è profondamente sbagliata, soprattutto considerando che:
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il personale non ha ancora ricevuto l’adeguamento retributivo previsto dall’accordo ponte Rsa-Aiop;
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il gruppo gode di una buona salute economica e dovrebbe valorizzare chi ogni giorno garantisce servizi di qualità ai cittadini.
La UIL FPL chiede inoltre che i lavoratori ricevano un tesserino di accesso gratuito e nominativo, con esenzione scritta del ticket per il parcheggio.
I sindacati chiedono anche:
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Immediata revoca della misura sul pagamento del parcheggio;
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Applicazione integrale dell’accordo ponte Rsa-Aiop, con adeguamento retributivo;
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Massima trasparenza sulle scelte gestionali ed economiche del Gruppo;
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Convocazione urgente di un incontro con la proprietà e la dirigenza per risolvere le criticità.
Basile conclude:
“In assenza di risposte concrete e tempestive, le organizzazioni sindacali valuteranno tutte le iniziative di mobilitazione e le azioni legali necessarie per la tutela dei diritti e del reddito delle lavoratrici e dei lavoratori”.
17 milioni per il miglioramento energetico degli edifici ATER
di Fabio Tornatore
VITERBO - Gli edifici dell'edilizia popolare pubblica dovranno avere classe energetica B o superiore: è la rivoluzione finanziata dall'Europa, dallo Stato e dalla Regione Lazio con 17 milioni di euro per il prossimo triennio.
'Parte del patrimonio è caratterizzato dalla vetustà delle strutture nonché dalla obsolescenza dei materiali utilizzati al momento della realizzazione degli edifici'. E' quanto è stato messo nero su bianco dalla Regione Lazio nella determina di revisione delle risorse assegnate all'edilizia pubblica: il patrimonio pubblico delle cosiddette 'case popolari' ha bisogno di una revisione completa, e l'obiettivo ora è il miglioramento energetico degli edifici.
Tra i criteri di assegnazione dei fondi infatti ci sono i fattori di innovatività ed eco-sostenibilità, inclusa l’introduzione di BACS in grado di raggiungere almeno la classe B.
Le risorse saranno ripartite nel triennio a partire da quest'anno: 4,5 milioni infatti sono destinati al 2025, 11,6 milioni per il 2026 e 832 mila euro per il 2027. La divisione delle quote di finanziamento graverà per 40% sull'UE, per una quota di 6 milioni 800 mila euro, il 42% sullo Stato, per 7 milioni 140 mila euro e il restante 18%, ovvero 3 milioni di euro, sulla Regione Lazio.
No scorie, a Vignanello il Biodistretto incontra la politica
VIGNANELLO - (A.S.) Non si fermano le attività di informazione e divulgazione da parte del Biodistretto della via Amerina. Dal 6 al 9 novembre il team del biodistretto guidato dal suo presidente Famiano Crucianelli sarà a Bolzano per Biolife, la fiera internazionale dedicata allo stile di vita sostenibile. Il 14 novembre a Vignanello è previsto un importante appuntamento durante il quale il Biodistretto chiamerà ad un confronto il presidente della provincia, Alessandro Romoli, insieme ai consiglieri regionali del territorio, sindaci, comitati contro le scorie, biodistretti ed esperti per discutere insieme il futuro di questo territorio e scongiurare il progetto della costruzione di un deposito nucleare che nei piani del governo rappresenta tutt'oggi una minaccia più che reale.
Dal palco dell'assemblea nazionale dei biodistretti, in presenza della direzione del ministero dell’agricoltura, Crucianelli è tornato a sollevare il problema delle scorie radioattive richiamando il contenuto dell’articolo 13 della legge del Biologico del 9 marzo del 2022, dove si stabiliscono e definiscono le regole generali e le caratteristiche dei Biodistretti.
'In questo articolo - ha annunciato Crucianelli - si sottolinea l’incompatibilità fra la missione dei Biodistretti e la presenza di impianti e altre installazioni inquinanti, né potrebbe essere diversamente, dato che non avrebbe senso fare una scelta di eccellenza nella produzione agricola, se poi in quel territorio si realizza una discarica di 95 mila metri cubi di scorie radioattive'.
Il ragionamento, secondo Crucianelli, si estende a tutta la Tuscia, dove sono stati individuati 21 siti idonei alla costruzione della discarica. 'Il viterbese - ricorda il presidente - è la prima provincia in Italia per numero di distretti biologici, ce ne sono cinque che coprono la maggioranza dei comuni. Per questo la scelta del deposito non solo è sbagliata per le tante ragioni che abbiamo ripetuto nei seminari, nelle conferenze e nelle grandi manifestazioni, ma è anche una scelta illegale, perché rappresenta una palese violazione della legge sul Biologico del 2022'.
Crucianelli esprime rammarico per la poca trasparenza che si è celata dietro l'iter del Governo e per il fatto che Sogin ancora oggi non abbia reso note le ragioni che l’hanno portata a selezionare i 21 siti della Tuscia: 'E’ tempo di riprendere il filo dell’iniziativa e della contestazione - ha detto- - per questo è in programma un incontro con il presidente della provincia, i consiglieri regionali del territorio, sindaci, comitati contro le scorie, biodistretti ed esperti per discutere su come fermare il treno di quelle scorie radioattive che vorrebbero portare nel viterbese'. Appuntamento a Vignanello venerdi 14 novembre alle 17 in Comune.