Aggregatore di feed
“Sui passi di Garibaldi a Tarquinia”: visita guidata gratuita nei luoghi della memoria dell’Eroe dei Due Mondi
ATO Unico Regionale: PD e Destra uniti sul progetto di privatizzazione dell’acqua nel Lazio
Bassa Tuscia nel mirino dei ladri: furti e tentati furti scuotono le comunità
VITERBO - La Bassa Tuscia torna a fare i conti con l’allarme sicurezza. Negli ultimi giorni, tra Civita Castellana, Nepi, Corchiano e Fabrica di Roma, si sono moltiplicati episodi di furti e tentativi di furto, generando preoccupazione tra i residenti.
Finestre divelte, porte forzate e presenze sospette sono solo alcuni dei segni lasciati dai malviventi, che hanno costretto molte famiglie a rafforzare le misure di sicurezza nelle proprie abitazioni. Le luci che si spengono presto, le persiane chiuse con doppia mandata e i cani che vegliano nel silenzio diventano ormai routine quotidiana in una comunità che si sente esposta e vulnerabile.
Le forze dell’ordine sono al lavoro per identificare i responsabili e prevenire ulteriori episodi, ma l’inquietudine tra i cittadini resta alta. Molti abitanti hanno già segnalato le situazioni sospette, nella speranza che una maggiore vigilanza possa fermare la scia di criminalità che ha colpito la zona.
La Bassa Tuscia, nota per la sua tranquillità, si trova ora a fare i conti con una realtà più dura e incerta, con la paura che si fa sentire in ogni vicolo e quartiere.
San Raffaele, il parcheggio a pagamento per i lavoratori scatena la protesta dei sindacati
di DAS
VITERBO - A seguito delle segnalazioni di alcuni lavoratori pubblicate da noi di Viterbonews24, il tema del parcheggio a pagamento per il personale del Gruppo San Raffaele diventa oggetto di forte critica da parte dei sindacati.
A dichiararlo è Diego Basile, segretario generale della UIL FPL Viterbo:
“San Raffaele, non si può pagare il parcheggio per lavorare. Inaccettabile il pagamento di 15 euro per il parcheggio aziendale, siamo fermamente contrari e pronti a iniziative di mobilitazione e ad azioni legali”.
Secondo Basile, assieme a FP CGIL e CISL FP, la decisione del gruppo San Raffaele di imporre il pagamento del parcheggio ai propri dipendenti è profondamente sbagliata, soprattutto considerando che:
-
il personale non ha ancora ricevuto l’adeguamento retributivo previsto dall’accordo ponte Rsa-Aiop;
-
il gruppo gode di una buona salute economica e dovrebbe valorizzare chi ogni giorno garantisce servizi di qualità ai cittadini.
La UIL FPL chiede inoltre che i lavoratori ricevano un tesserino di accesso gratuito e nominativo, con esenzione scritta del ticket per il parcheggio.
I sindacati chiedono anche:
-
Immediata revoca della misura sul pagamento del parcheggio;
-
Applicazione integrale dell’accordo ponte Rsa-Aiop, con adeguamento retributivo;
-
Massima trasparenza sulle scelte gestionali ed economiche del Gruppo;
-
Convocazione urgente di un incontro con la proprietà e la dirigenza per risolvere le criticità.
Basile conclude:
“In assenza di risposte concrete e tempestive, le organizzazioni sindacali valuteranno tutte le iniziative di mobilitazione e le azioni legali necessarie per la tutela dei diritti e del reddito delle lavoratrici e dei lavoratori”.
17 milioni per il miglioramento energetico degli edifici ATER
di Fabio Tornatore
VITERBO - Gli edifici dell'edilizia popolare pubblica dovranno avere classe energetica B o superiore: è la rivoluzione finanziata dall'Europa, dallo Stato e dalla Regione Lazio con 17 milioni di euro per il prossimo triennio.
'Parte del patrimonio è caratterizzato dalla vetustà delle strutture nonché dalla obsolescenza dei materiali utilizzati al momento della realizzazione degli edifici'. E' quanto è stato messo nero su bianco dalla Regione Lazio nella determina di revisione delle risorse assegnate all'edilizia pubblica: il patrimonio pubblico delle cosiddette 'case popolari' ha bisogno di una revisione completa, e l'obiettivo ora è il miglioramento energetico degli edifici.
Tra i criteri di assegnazione dei fondi infatti ci sono i fattori di innovatività ed eco-sostenibilità, inclusa l’introduzione di BACS in grado di raggiungere almeno la classe B.
Le risorse saranno ripartite nel triennio a partire da quest'anno: 4,5 milioni infatti sono destinati al 2025, 11,6 milioni per il 2026 e 832 mila euro per il 2027. La divisione delle quote di finanziamento graverà per 40% sull'UE, per una quota di 6 milioni 800 mila euro, il 42% sullo Stato, per 7 milioni 140 mila euro e il restante 18%, ovvero 3 milioni di euro, sulla Regione Lazio.
No scorie, a Vignanello il Biodistretto incontra la politica
VIGNANELLO - (A.S.) Non si fermano le attività di informazione e divulgazione da parte del Biodistretto della via Amerina. Dal 6 al 9 novembre il team del biodistretto guidato dal suo presidente Famiano Crucianelli sarà a Bolzano per Biolife, la fiera internazionale dedicata allo stile di vita sostenibile. Il 14 novembre a Vignanello è previsto un importante appuntamento durante il quale il Biodistretto chiamerà ad un confronto il presidente della provincia, Alessandro Romoli, insieme ai consiglieri regionali del territorio, sindaci, comitati contro le scorie, biodistretti ed esperti per discutere insieme il futuro di questo territorio e scongiurare il progetto della costruzione di un deposito nucleare che nei piani del governo rappresenta tutt'oggi una minaccia più che reale.
Dal palco dell'assemblea nazionale dei biodistretti, in presenza della direzione del ministero dell’agricoltura, Crucianelli è tornato a sollevare il problema delle scorie radioattive richiamando il contenuto dell’articolo 13 della legge del Biologico del 9 marzo del 2022, dove si stabiliscono e definiscono le regole generali e le caratteristiche dei Biodistretti.
'In questo articolo - ha annunciato Crucianelli - si sottolinea l’incompatibilità fra la missione dei Biodistretti e la presenza di impianti e altre installazioni inquinanti, né potrebbe essere diversamente, dato che non avrebbe senso fare una scelta di eccellenza nella produzione agricola, se poi in quel territorio si realizza una discarica di 95 mila metri cubi di scorie radioattive'.
Il ragionamento, secondo Crucianelli, si estende a tutta la Tuscia, dove sono stati individuati 21 siti idonei alla costruzione della discarica. 'Il viterbese - ricorda il presidente - è la prima provincia in Italia per numero di distretti biologici, ce ne sono cinque che coprono la maggioranza dei comuni. Per questo la scelta del deposito non solo è sbagliata per le tante ragioni che abbiamo ripetuto nei seminari, nelle conferenze e nelle grandi manifestazioni, ma è anche una scelta illegale, perché rappresenta una palese violazione della legge sul Biologico del 2022'.
Crucianelli esprime rammarico per la poca trasparenza che si è celata dietro l'iter del Governo e per il fatto che Sogin ancora oggi non abbia reso note le ragioni che l’hanno portata a selezionare i 21 siti della Tuscia: 'E’ tempo di riprendere il filo dell’iniziativa e della contestazione - ha detto- - per questo è in programma un incontro con il presidente della provincia, i consiglieri regionali del territorio, sindaci, comitati contro le scorie, biodistretti ed esperti per discutere su come fermare il treno di quelle scorie radioattive che vorrebbero portare nel viterbese'. Appuntamento a Vignanello venerdi 14 novembre alle 17 in Comune.
Parla Di Ruvo, Tarquinia come paradigma culturale dItalia
TARQUINIA - Mauro Di Ruvo alle prossime regionali della Basilicata, lo ha annunciato questo giovedì il critico d’arte in persona durante la trasmissione condotta da Paride Leporace “Oltre il giardino” su Cronache Tv.
Vari sono state le tematiche affrontate da Di Ruvo col famoso conduttore lucano, tra cui il sistema museale italiano, sviluppo culturale e ambientale, ma soprattutto l’amministrazione politica dell’arte nel territorio nazionale.
“L’arte è la cura della polis – ha affermato Di Ruvo in onda – e pertanto non può che essere politica per natura”. Il patrimonio culturale di cui l’Italia gode per il famoso critico d’arte sarebbe bisognoso di una ulteriore pianificazione ministeriale, a partire dal Ministero della Ricerca e dell’Università, che è “la fonte”, dice il critico, “della nostra più grave lacuna culturale”.
La Basilicata lo è in primis secondo il Cavaliere da quando Matera è divenuta Capitale europea della Cultura, da un quinquennio dunque in cui la “città dei sassi” ha ceduto, non per sua colpa, ma per sua incombenza, all’orbita satellite della Puglia.
L’elezione di Matera a Capitale della Cultura avrebbe dovuto rinfocolare le maglie del turismo in tutta la Basilicata, e non soltanto nella sua città di confine con la Puglia.
Questa è per il critico una delle lacune strutturali presenti nelle nostre amministrazioni regionali, tra le più evidenti in Italia, proprio in un territorio che avrebbe tanto da offrire non solo nel sottosuolo, ma nei luoghi e nelle famiglie dei giovani talenti che sono costretti a nascondersi.
“In questa terra, la Lucania, c’è quasi l’impressione che si voglia a tutti i costi non emergere, ma restare assopiti nella propria decadenza, rassegnarsi alla propria sorte di regione satellite delle altre italiane, così come è accaduto da subito con il petrolio”. E aggiunge il critico che “proprio per queste ragioni oggettive ho intenzione di candidarmi alle prossime regionali territoriali”.
Nel suo discorso alla trasmissione di Leporace in cui il critico si è anche espresso sull’operato di Vittorio Sgarbi in Basilicata, quando anche lui visitò la Chiesa Rupestre di Santa Margherita a Melfi nel 2005, s’è parlato del caso esemplare di male amministrazione culturale proprio relativo al parco archeologico di Gravetta in Lavello.
“In Italia, e non solo in Basilicata”, ha affermato Di Ruvo, “dovrebbero esserci più siti archeologici che parchi archeologici ricoperti di erba alta solo per mendicare un minimo di turismo. Ci vorrebbe un’operazione di riqualificazione archeologica nel caso di Gravetta come quella che è stata fatta a Gravisca di Tarquinia, che pur essendo un parco molto più grande e importante di etruscologia, pone il paradigma operativo generale di come occuparsi veramente del nostro territorio”.
Quello di Tarquinia era prima, negli anni prossimi al 2000, un parco archeologico che sebbene avesse avuto origine dalle grandiose scoperte di un accademico quale Mario Torelli nel 1969 di un “santuario emporico” etrusco, adesso grazie allo straordinario lavoro della attuale soprintendenza e del prof. Lucio Fiorini, docente di etruscologia e civiltà italiche all’Università di Perugia, si sta riconvertendo in un vero e proprio laboratorio archeologico di scavi che sarà musealizzato e custodito da adeguate strutture di sorveglianza e manutenzione scientifica.
“Il sito archeologico di Gravisca non è per noi solo una speranza di investire politicamente nella ricerca, ma è soprattutto una prova di come la vera cultura, non quella commerciale e turistica, possa paradossalmente attrarre più economia territoriale e più ricchezza al nostro patrimonio storico-culturale”.
Uno degli slogan quindi della campagna elettorale di Di Ruvo è proprio “Meno parchi, più siti archeologici”.
Ospedale Santa Rosa, donna armata di coltello bloccata dalla Polizia
VITERBO - Momenti di panico all’Ospedale Santa Rosa di Viterbo nel pomeriggio di venerdì 24 ottobre. Una donna, entrata nel nosocomio, ha dato subito in escandescenze, creando grande allarme tra il personale sanitario e i pazienti.
A causa della sua condotta imprevedibile, il personale ospedaliero ha richiesto l’intervento della Polizia, che è prontamente intervenuta con le volanti. Gli agenti sono riusciti a riportare la calma e a mettere in sicurezza la situazione, evitando che la vicenda degenerasse.
Durante la perquisizione, è emerso un elemento particolarmente preoccupante: la donna era infatti armata di un coltello. Fortunatamente l’arma non è stata utilizzata, e nessuno ha riportato ferite.
Al termine degli accertamenti, la donna è stata denunciata a piede libero. Le motivazioni del suo comportamento restano al momento sconosciute, e saranno oggetto di ulteriori indagini da parte delle autorità competenti.