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Sessantanni del ponte di Civita: una mostra celebra storia, coraggio e ingegno
BAGNOREGIO - A sessanta anni esatti dal taglio del nastro sull’attuale ponte di Civita di Bagnoregio l’inaugurazione di una mostra dedicata a un simbolo dellatenacia di una comunità, quella civitonica, dell’abilità e della perseveranza di un grande intellettuale del Novecento, Bonaventura Tecchi, e del genio tecnico italiano.
Venerdì 12 settembre, ore 16, apre la mostra ‘Il Ponte di Civita: 60 anni di un’icona’, voluta dal Comune di Bagnoregio e realizzata da Casa Civita srl. Sarà ospitata all’interno dello spazio espositivo a Palazzo Alemanni, proprio nel cuore del borgo.
Un omaggio ma soprattutto un’occasione di riflessione e riscoperta di un pezzo fondamentale della storia del territorio. Il senso lo spiega bene il sindaco di Bagnoregio Luca Profili: “A 60 anni dal momento in cui questo nostro ponte ha cambiato il modo di accedere a Civita abbiamo deciso di restituirgli qualcosa. Vogliamo ringraziarlo per il suo buon servizio. Milioni di persone lo hanno attraversato e la cosa ha dell’incredibile, se pensiamo che porta a un borgo minuscolo, con una decina scarsa di abitanti”.
“Siamo arrivati a questa mostra attraverso un lavoro di mesi articolato e complesso. La raccolta del materiale ma soprattutto l’utilizzo della tecnica dello storytelling sono stati i due momenti cruciali – racconta l’amministratore unico di Casa Civita Francesco Bigiotti -. Siamo partiti da una serie di domande a cui abbiamo voluto trovare risposte: qual è la storia di questo collegamento tra Civita e l’area di Mercatello? Quali i nomi e i volti degli uomini a cui lo dobbiamo? E che aspetto hanno i progetti e le calligrafie di chi tanto ha scritto affinché diventasse possibile? E quali storie di rovina e speranza hanno insegnato le cose che servono per tenerlo in piedi e rendere ancora viva la bellezza di Civita?”.
La mostra nasce da un’ampia e preziosa raccolta di documentazione storica, archivistica, iconografica e fotografica realizzata dal geologo Claudio Margottini.Una lunga carriera come esperto UNESCO, docente universitario in Italia e Cina,membro del Servizio Geologico d’Italia, finoal prestigioso incarico di Addetto Scientifico presso l’Ambasciata d’Italia in Egitto. In qualità di curatore, il professor Margottini ha reso disponibile non solo il proprio patrimonio di conoscenze scientifiche, ma anche i frutti di un lavoro di ricerca e di collezione di materiali protrattosi per quasi cinquant’anni.
Nelle sue parole: “Questa esposizione rappresenta una pietra miliare della mia vita. Pur avendo operato in moltissimi Paesi tra i più svantaggiati della terra, ho sempre sentito l’esigenza di mantenere vivo il legame con le mie radici orvietano-viterbesi e, dunque, con questa terra. Civita di Bagnoregio non è soltanto un luogo di straordinaria rilevanza per le scienze della Terra e quindi affine alla mia formazione culturale, ma è anche la comunità che mi ha accolto e nella quale mi sono sentito parte integrante”.
A dare un supporto fondamentale nell’ideazione e realizzazione della mostra per Casa Civita srl Federica Maria Capotosti e Roberto Pomi.
Il visitatore si trova davanti un racconto che intreccia tante storie e persone diverse. Due timeline sono state costruite per dare allo spettatore la consapevolezza dell’evoluzione della strada, poi diventata ponte, che da sempre ha unito Civita a Mercatello. Se Civita di Bagnoregio è sempre stata descritta come un luogo dove le forze della natura e l’evoluzione del paesaggio ne hanno condizionato la sopravvivenza, è altrettanto vero che il perno di questa narrazione è nel “cordone ombelicale” che la collega a resto del mondo e quindi in questa ripida cresta di accesso, localmente chiamata sella, in continua erosione a causa dei tanti movimenti franosi. Basti ricordare che ben tre ponti si sono succeduti nel XX secolo.
Grandi fotografie implementate con inserimenti grafici di testi permettono di comprendere la storia di questo collegamento ma, soprattutto,gli elementi essenziali del ponte inaugurato nel 1965.
Poi una serie di focus importanti: sulle condizioni di vita a Civita tra il 1962 e il 1965, con il rischio dello sgombero e la fine del borgo sempre incombente; sulla figura immensa di Bonaventura Tecchi, che si è battuto in maniera martellante affinché Civita non finisse i suoi giorni; su Alvaro Giammatteo, l’ingegnere che ha firmato il progetto del ponte realizzato; sull’azienda S.C.A.C. che portò la sua tecnica all’avanguardia sui cementi armati centrifugati per dare a Civita un ponte di valore internazionale; sulle caratteristiche geologiche e geomorfologiche di un territorio ricco di unicità; sulla capacità del ponte di diventare icona per l’industria dell’immagine (cinema e pubblicità).
Un lavoro che restituisce alla comunità bagnorese una pagina difficile ed eroica della propria storia e che permetterà ai visitatori che ogni anno arrivano a Civita da ogni parte del mondo di comprendere meglio l’eccezionalità e il valore del luogo.
Tutte le informazioni nella sezione mostre del sito www.casacivitabagnoregio.it
I Carabinieri consegnano i numeri speciali della Rassegna dellArma
VITERBO - I Carabinieri di Viterbo hanno consegnato i numeri speciali della Rassegna dell’Arma dei Carabinieri, intitolati “I Carabinieri del 1944 - Il Regno d’Italia” e “I Carabinieri del 1944”, all’Archivio di Stato e all’Associazione Nazionale Carabinieri di Viterbo.
L’iniziativa di distribuzione della Rassegna dell’Arma si inserisce nel più ampio impegno dell’Arma dei Carabinieri per salvaguardia della memoria storica e la promozione della cultura, con l'obiettivo di avvicinare le nuove generazioni alla conoscenza del passato e all'importanza della legalità e del sacrificio.
Con questo gesto, i Carabinieri riaffermano il loro ruolo non solo come garanti della sicurezza, ma anche come custodi della storia e della cultura nazionale.
Facchini, sete tutti de n sentimento?
VITERBO - Dove sono finiti i facchini? E i viterbesi? Dopo l’eco dello scandalo che ha offuscato il Trasporto della Macchina di Santa Rosa, il silenzio assordante che segue sembra ancora più grave. Nessuno, a giorni di distanza, ha preso la parola per denunciare un episodio che non può essere liquidato come semplice scivolone.
La sera del 3 settembre, durante la diretta su TV2000, mentre migliaia di occhi seguivano un evento atteso e sacro, il capo facchino Luigi Aspromonte ha lasciato sfuggire una bestemmia tronca ma inequivocabile. Un’esclamazione che ha ferito la sensibilità di molti fedeli e che, nonostante i tentativi di minimizzazione, ha fatto il giro dei social raccogliendo indignazione e amarezza
In quella notte, segnata dal timore di un possibile attentato, la vera ferita è arrivata da dentro: un’offesa pubblica al nome di Dio, nel cuore stesso di una celebrazione religiosa. E mentre per i sospetti terroristi sono scattati gli arresti, qui tutto sembra essersi risolto in un silenzio imbarazzato.
Che senso ha portare sulle spalle la Macchina, simbolo di devozione e di fede, se lo spirito che anima i facchini sembra sempre più distante da quello di Santa Rosa? È lecito chiedersi se l’impegno sia davvero una testimonianza di fede o solo ostentazione di forza, applausi e vanità.
Otto secoli di storia non possono ridursi a folklore o spettacolo. Il trasporto dovrebbe richiamare l’immagine del Cireneo, che aiutò Cristo a portare la Croce. Eppure oggi sembra prevalere un’altra immagine: quella di un rito che rischia di perdere la sua anima spirituale, schiacciato dal mito della virilità e dal consenso popolare.
È giusto chiedere scuse pubbliche e un gesto di responsabilità da parte del capo facchino. È doveroso che il Sodalizio e la Chiesa locale prendano posizione, per restituire credibilità e coerenza a una tradizione che non può prescindere dalla fede.
Il popolo di Viterbo non può accontentarsi del prestigio UNESCO, né delle emozioni di una sola notte. Serve un risveglio, un ritorno all’essenziale. Perché Santa Rosa, con la sua vita e la sua testimonianza, ci ha ricordato che “solo Dio conta”.
Alessandro Camilli
Terme Salus pronte al test contro Empoli
Bassano in Teverina entra nella rete “Patrimoni Condivisi”
Diego Basile eletto nuovo segretario generale della Uil Fpl di Viterbo
Al via con entusiasmo la quinta edizione del Torneo di calcio a 7 “Città di Viterbo Santa Rosa”
Viterbo rinnova la tradizione in onore della Madonna della Quercia
Scuole di Vetralla: ancora incertezza e proteste sull’ubicazione degli istituti
“Il Ponte di Civita, 60 anni di un’icona”: la mostra che celebra una pagina eroica della storia dei borghi italiani
I Carabinieri consegnano i numeri speciali della Rassegna dell’Arma
Turchi arrestati, forse a Viterbo per uccidere il boss della banda rivale
VITERBO - Baris Kaya e Abdullah Atik, arrestati a Viterbo il 3 settembre, potrebbero essere arrivati in città per uccidere il boss della gang rivale. E' l'ipotesi avanzata dal giornalista turco Cevheri Güven sul suo canale Youtube, ripresa da diversi media italiani.
Si tratta, va precisato, di un'ipotesi giornalistica mentre le indagini, indirizzate al momento, su un presunto traffico internazionale di armi, vanno avanti nel più stretto riserbo.
Secondo il giornalista turco, i due arrestati non sarebbero terroristi, ''ma esponenti di clan mafiosi che si fanno la guerra per il controllo della cocaina a Istanbul».
I due, in particolare, farebbero parte del Dalton, la banda capeggiata da Baris Boyun arrestato l'anno scorso a Bagnaia. Sarebbero stati mandati a Viterbo per uccidere Ismail Atiz, leader dei Casperlar, gang rivale, arrestato il 25 agosto in un b&b del centro di Viterbo.
Atik sarebbe fuggito dal suo paese dopo l’omicidio di Ahmet Cangi, membro dei Casperlar, avvenuto a gennaio. Il 2 agosto a Marbella, in Spagna, viene ucciso Caner Koçer, membro dei Dalton e l’agguato viene rivendicato dai Casperlar.
Nel frattempo Ismail Atiz arrestato a Francoforte viene rilasciato e arriva in Italia. Il 25 agosto l'arresto a Viterbo. Arresto che potrebbe aver fatto saltare o comunque modificare i piani dei due turchi.
Arena accusa: Città danneggiata da silenzi'
VITERBO - Sicuramente il prefetto ,coadiuvato dal Questore e dai comandanti delle forze dell'ordine,ha autorizzato il passaggio della macchina , dopo aver verificato che c'erano le condizioni di un trasporto in sicurezza.
Già dal 4 settembre , la sindaca Frontini sarebbe dovuta intervenire per difendere l'immagine di Viterbo e smentire le dichiarazioni di personaggi come Saviano, gli articoli di giornali nazionali ed i programmi televisivi che hanno diffuso allarmanti e fuorvianti notizie. Ciò avrebbe evitato di lasciare intendere che la presenza dei due criminali turchi fosse legata ad azioni terroristiche collegate alla festa di S. Rosa.
In questi giorni la nostra città ha subito la peggiore pubblicità possibile, e' stata descritta come il crocevia della mafia turca internazionale.Tutto ciò ha sicuramente messo in cattiva luce la nostra città, con la prospettiva di un significativo danno al settore turistico.
Giovanni Maria Arena
Ex sindaco Viterbo
Rinviato a martedì 16 settembre il maxi intervento sulla dorsale Fiora
MONTALTO DI CASTRO - Il maxi intervento di Acquedotto del Fiora (AdF) sulla dorsale Fiora previsto per mercoledì 10 settembre è stato rinviato a martedì 16 settembre causa previsioni meteo avverse: vista la complessità degli interventi simultanei in 8 diversi punti della condotta sono necessarie condizioni ottimali per garantire efficacia e sicurezza. Saranno impegnate in una sola giornata 39 persone tra operatori AdF sul campo per le manovre e gestione flussi, addetti al monitoraggio dalla sala telecontrollo e operatori delle ditte esterne.
Si tratta di interventi che non possono essere eseguiti ad acqua aperta: grazie a un grande impegno logistico da parte di AdF, sono stati riuniti in un’unica giornata, così da chiudere il flusso idrico una sola volta, riducendo il più possibile l’impatto dei lavori sul servizio ai cittadini. Gli interventi avranno inizio alle ore 08:00 e termineranno alle ore 18:00. Il normale flusso idrico verrà ripristinato presumibilmente nella tarda serata dello stesso giorno.
L’interruzione del flusso idrico interesserà i serbatoi e le utenze collegate in diretta alla condotta adduttrice nei comuni di: Capalbio, Manciano, Monte Argentario, Orbetello, Castiglione della Pescaia in località Tirli e Pian D’Alma, Follonica in località Palazzi, Massa Marittima in località La Pesta e Cura Nuova, Scarlino nel capoluogo e Montalto di Castro.
I punti della dorsale interessati dai lavori sono situati in località Casa Mancini nel comune di Santa Fiora, in località Scalabrelli nel comune di Semproniano, in località Fonte al Cerro, Selva Piana e Pian di Menta nel comune di Manciano e in località Diaccialone e Lagaccioli nel Comune di Capalbio.
AdF attiverà tutte le azioni necessarie ad annullare o mitigare il più possibile i possibili disagi derivanti dalla chiusura del flusso, tra le quali l'alimentazione dei serbatoi attraverso risorse idriche locali alternative dove disponibili. L’interruzione interessa una condotta che adduce l’acqua ai vari serbatoi che presiedono la distribuzione all’utenza, ognuno caratterizzato da una propria capacità di compenso.
Torna la Festa dellUnità a Viterbo: tre giorni di dibattiti, musica e convivialità
VITERBO - Ritorna a Viterbo la Festa dell’Unità, appuntamento che dall’11 al 13 settembre animerà i Giardinetti di Porta della Verità (Parco Chiara Lubich) con un ricco programma di attività.
Tre giornate pensate per stare insieme e condividere momenti di riflessione, convivialità e divertimento: dai dibattiti pubblici alla buona cucina, dalla musica dal vivo al mercatino dell’artigianato, senza dimenticare gli spazi dedicati ai più piccoli con attività di animazione per bambini.
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Un evento che si rinnova e che torna ad essere ospitato in uno spazio centrale, aperto a tutti, con la possibilità per i cittadini di partecipare liberamente e vivere il cuore della città in un’atmosfera di festa.
«E' una tradizione che guarda al futuro e noi come abbiamo sempre fatto, vogliamo stare in mezzo alla gente – spiega Alessandra Trocarelli – per offrire un’occasione di confronto e socialità, nel segno della partecipazione e della condivisione».
La Festa dell’Unità si conferma così non solo un momento di aggregazione, ma anche un’opportunità per rafforzare il legame tra comunità, territorio e tradizioni.
'La Festa dell'Unità è stata preziosa occasione di confronto su tanti temi di attualità'
CIVITA CASTELLANA - (A.S.) Dieci giorni di dibattiti e incontri a tu per tu con la politica per arrivare al cuore delle problematiche e delle aspettative di questo territorio, con al centro i temi sul lavoro, le politiche giovanili, la politica locale e l'Europa. La Festa dell'Unità che si è appena conclusa è stata saluta con soddisfazione dal Pd locale, organizzatore dell'evento, in corsa per le prossime elezioni comunali insieme al Movimento cinque stelle e Rifondazione comunista
'Abbiamo rinsaldato legami - afferma Simone Brunelli capogruppo in consiglio comunale - acceso riflessioni, rilanciato idee, costruendo occasioni preziose di confronto, approfondimento e socialità in un clima di grande partecipazione e con autorevoli rappresentanti istituzionali del partito, ricostruendo quel filo rosso che collega Civita Castellana alle istituzioni locali, nazionali ed europee'.
Tra i temi in scaletta quello sul lavoro giovanile, sul salario minimo e sulla condizione di precarietà in cui vive la nostra generazione, facendo dialogare Marta Bonafoni con i Giovani Democratici. Ma anche un focus sul lavoro usurante: 'Un confronto - prosegue Brunelli - che è stato franco, ampio e partecipato, coinvolgendo tutte le rappresentanze sindacali, datoriali e associative. Insieme e uniti siamo pronti a riportare la battaglia in parlamento per raggiungere l’obiettivo dei decreti attuativi e garantire a chi lavora in fabbrica il sacrosanto diritto al pensionamento anticipato'.
L’eurodeputata Camilla Laureti e Famiano Crucianelli, presidente del Biodistretto della via Amerina, sono stati al centro di una riflessione sul ruolo dell’Europa nel sostenere la transizione ecologica e la promozione di un’agricoltura sostenibile. Ma ancor prima la fondamentale battaglia contro il deposito di scorie nucleari.
'Nicola Zingaretti - ha spiegato Nicoletta Tomei, segretaria del Pd locale - ha costruito con noi una riflessione profonda sull’Europa, sulla pace e sui diritti minacciati dal nazionalismo e dalla guerra. L’integrazione europea e la pace sono le sole risposte possibili alla piena realizzazione della nostra Costituzione e ad una reale tutela del tessuto economico e sociale del nostro paese'.
Costante la partecipazione di Manuela Benedetti, segretaria provinciale. Enrico Panunzi e Alessandra Troncarelli hanno delineato le priorità della città, affrontato questioni centrali come il futuro dell’ospedale di Civita Castellana, la riqualificazione dell’Ex ospedale, i servizi sanitari territoriali fiaccati dai ritardi e dalle mancanze della Giunta Rocca, i collegamenti tra la nostra Provincia e con la capitale, il consorzio unico industriale del Lazio, la Zes. Molto partecipate sono state anche le presentazioni dei libri di Valentina Chilini sulle “150 ore”, di Antonio Spaziano, Pasqualino Spaziano e Pasquale Mancini, un racconto per immagini di una Civita Castellana che non c’è più.
'In questi dieci giorni - ha commentato infine Brunelli - abbiamo voluto costruire e delineare un percorso coerente in grado di raccontare chi siamo, e avviare un percorso di ascolto e proposta, condiviso e costruito insieme a tutta la città'.
Viterbo rinnova il patto d'amore per la festa della Madonna della Quercia
di F.M.R.
VITERBO – Durante il corso della mattinata odierna si è tenuto un incontro presso la Curia Vescovile di Viterbo in merito alle iniziative proposte per la tradizionale festa della Madonna della Quercia, che quest’anno giunge al suo 558° appuntamento. La festa affonda le radici nel lontano 1467, quando, durante il periodo della Peste Nera, un’immagine della Vergine dipinta su una tela appesa a una quercia, divenne segno di protezione, meta di pellegrinaggi ed infine Patrona della città. Si rinnova così il Patto d’amore con la Madonna della Quercia, con l'obiettivo di rendere il culto della Madonna accessibile a tutta la Tuscia. Domenica 14 settembre a partire dalle 16,30 la città si unirà per la tradizionale processione che partirà dalla chiesa di Santa Maria del Paradiso e si concluderà alla basilica della Quercia.
Presenti questa mattina don Luigi Fabbri, Vicario Generale e Rettore Basilica Cattedrale di Viterbo, don Massimiliano Balsi, Vicario Episcopale ambito cultura e tradizioni, la Sindaca Chiara Frontini, il Presidente della Provincia Alessandro e Irene Temperini, presidente Pro-Loco Viterbo.
Il programma, pensato per guidare la comunità in un cammino fatto di fede e partecipazione, sarà ripartito in tre diversi appuntamenti. Sabato sera la processione attorno alla Basilica con l’immagine della Madonna, domenica mattina la messa solenne presieduta dal vescovo ed infine nel pomeriggio, il cammino del Patto d’amore che darà anche l’indulgenza.
Il tema centrale della pace sarà il filo conduttore di questa edizione. La Sindaca Frontini spiega che quest’anno la città offrirà in dono alla Madonna una lampada della pace, simbolo di una tradizione che si rinnova e che vuole guardare alla solidarietà.
Lo ribadisce anche il presidente della Provincia Alessandro Romoli, che richiama tutti i Sindaci della Tuscia a partecipare. Infine l’intervento della presidente della Pro Loco Irene Temperini.
Ci saranno anche appuntamenti culturali, come la visita guidata “Fiat Lux” con fiaccole all'interno della basilica e dei suoi chiostri il 12 settembre, il concerto della Scuola Cantorum di domenica 21 settembre, il “Concerto per Maria” del 5 ottobre ed infine il concerto finale del Festival della Tuscia del 12 ottobre.
Luisa Ciambella: 'Un investimento strategico per la mobilità e lo sviluppo del territorio'
Dott.sa Luisa Ciambella
Tuscania, un laboratorio di futuro: la Scuola per Amministratori Pubblici Locali
TUSCANIA - Il 19 settembre prenderà avvio a Tuscania la Scuola di Formazione per Amministratori Pubblici Locali – Edizione 2025, promossa da Assotuscania con il patrocinio del Comune di Tuscania.
Un percorso gratuito e apartitico, aperto agli amministratori in carica o ex, ai giovani under 35 e a tutti i cittadini della provincia di Viterbo interessati alla politica locale e alla cittadinanza attiva.
L’edizione 2025 si distingue per la presenza di una Faculty altamente qualificata, che riunisce professori universitari, professionisti ed esperti con competenze diverse e complementari: dal diritto alla comunicazione, dall’urbanistica alla leadership, dai beni culturali all’agricoltura e all’ambiente e al management.
La direzione scientifica è affidata al prof. Donato Antonio Limone, già ordinario di Informatica giuridica ed esperto di digitalizzazione della Pubblica Amministrazione.
I moduli del programma
Il percorso si articola in 11 incontri (ogni venerdì pomeriggio, fino al 5 dicembre, presso la Biblioteca comunale di Tuscania, dalle 17:00 alle 20:00) che affrontano temi cruciali per la vita democratica e la qualità delle istituzioni locali:
• I diritti dei cittadini nelle amministrazioni moderne
Perché la buona politica parte dalla consapevolezza dei diritti e dalla corretta interazione cittadini-amministrazione pubblica
• Comunità locali ed energie rinnovabili
Le sfide della sostenibilità e il ruolo dei territori nel bilancio energetico e ambientale.
• Leadership pubblica e competenze trasversali
Guidare significa ascoltare, motivare e creare fiducia: competenze indispensabili oggi per chi amministra.
• Le amministrazioni digitali e la PA nella società dell’informazione
Opportunità e criticità della trasformazione digitale al servizio dei cittadini.
• Pianificazione territoriale e sviluppo locale
Strumenti e visione per governare in modo equilibrato crescita e coesione sociale.
• Creare il brand di una città e di una comunità
Identità, comunicazione e strategie per rendere i territori riconoscibili e attrattivi.
• Beni culturali e partecipazione delle comunità
Patrimonio storico e culturale come risorsa viva, da condividere e valorizzare insieme ai cittadini.
• La comunicazione pubblica e la relazione con i cittadini
Linguaggi e strumenti per rafforzare la fiducia e rendere l’azione amministrativa trasparente.
• Regole, risorse, responsabilità: un nuovo patto tra PA e cittadini
Etica, legalità e responsabilità condivisa come basi di una governance moderna.
• Laboratorio partecipativo su un caso reale di Tuscania
Dall’analisi alla proposta: imparare facendo, con un progetto che coinvolge la comunità locale.
• Conclusione e consegna dei diplomi
Sintesi del percorso e rilancio di un impegno comune per la cittadinanza attiva.
La partecipazione è libera e gratuita, previa iscrizione tramite scheda da inviare a info@assotuscania.it entro il 15 settembre 2025.
Proietti: 'Grazie alla Regione la ferrovia Roma nord torna operativa e centrale'
VITERBO - Così Daniele Proietti responsabile del dipartimento Trasporti di Fratelli d'Italia della Provincia di Viterbo commenta l’operato della Regione per l’apertura della ferrovia Roma Nord: 'Una grande notizia per Viterbo e la Tuscia, finalmente la ferrovia Roma/Civita Castellana/ Viterbo tornerà operativa e potrà quindi concorrere allo sviluppo turistico del territorio e a migliorare le condizioni di viaggio per i nostri pendolari. Accogliamo con grandissima soddisfazione infatti l'inaugurazione della stazione di Viale Trieste da parte dell'assessore regionale ai Trasporti Fabrizio Ghera, tassello di un grande progetto di riqualificazione, potenziamento e messa in sicurezza, che porterà l'intera infrastruttura a diventare finalmente efficiente con tempi di percorrenza ridotti, standard di sicurezza elevati e convogli rinnovati. Così il nostro centro storico, sarà collegato al centro di Roma da un treno veloce che potrà agevolare ed incrementare lo sviluppo dei flussi turistici. Un grazie al Governo Meloni e alla Giunta Rocca per aver inserito l'opera fra gli obiettivi strategici dell' Accordo di Coesione e Sviluppo, al presidente della Commissione Ambiente, Lavori pubblici e Territorio della Camera Mauro Rotelli, l'assessore regionale ai Trasporti Fabrizio Ghera, il nostro capogruppo in Regione Daniele Sabatini e il consigliere Giulio Zelli per il grande lavoro che stanno portando avanti per fare uscire definitivamente Viterbo e la Tuscia da quell'isolamento infrastrutturale che per troppo tempo ci ha tagliati fuori da tante opportunità, che oggi finalmente abbiamo la possibilità di recuperare. Auspichiamo adesso che diventi effettiva la proroga dei treni regionali sulla linea veloce, come pure la fermata ad Orte del treno per Foligno delle 17.34. Due interventi di fondamentale importanza per il pendolarismo nella nostra provincia'.