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Quotidiano online di Viterbo
Aggiornato: 1 ora 5 min fa

Università agraria, scende in campo Giovanni Marchetti

Mar, 19/03/2024 - 13:15
2024-03-19

TARQUINIA - 'L'università agraria rappresenta una grande potenzialità per questo territorio, un ente fondamentale per la cura e lo sviluppo della città, un organismo che crea occupazione ma che, allo stesso tempo, ha bisogno di progettualità e visione programmatica del futuro'. A dichiararlo è Giovanni Marchetti, candidato presidente dell'università agraria con la lista 'Civici per l'Agraria 2024', che in vista delle elezioni del prossimo 21 aprile presenta la lista dei candidati insieme al suo programma elettorale.

 

'Lo scopo della nostra futura gestione dell'ente - sottolinea Marchetti - è mantenere inalterato il patrimonio naturalistico e agricolo di Tarquinia e rendere più efficiente la struttura organizzativa dell'Università. Le sfide sono molte, e sicuramente complesse, tuttavia ritengo che partendo da una buona gestione delle risorse umane sarà possibile migliorare la qualità del lavoro aumentando le performance di questo Ente che, è bene ricordarlo, resta un patrimonio collettivo fondamentale per l'intera comunità tarquiniese'.

 

'Il nostro programma 'elettorale' - continua - farà leva su quelli che noi riteniamo siano i punti essenziali da cui far partire il cambiamento di assetto dell'università, a cominciare dalla riforma dello statuto. In secondo luogo proseguiremo con una oculata e ben pianificata gestione economica, tale da mettere definitivamente al riparo l'ente da situazioni drammatiche, tenendo sempre ben a mente l'obiettivo di cercare nuove entrate economiche'.

 

'E' chiaro - conclude il candidato presidente - che ogni nostra attività sarà rivolta a tutto ciò che permetta di implementare le performance dell'università non solo da un punto di vista economico ma anche sociale. Per questo vogliamo dare vita ad una serie di progetti utili a rendere l'agraria più dinamica e aperta ad attività collaterali come, ad esempio, quelle ludico-sociali. Non da ultimo, ci adopereremo per valorizzare al meglio il patrimonio naturalistico, attraverso l'individuazione di siti di maggior interesse che potrebbero dar vita ad una serie di attività nel campo del turismo'.

 

La squadra della lista 'Civici per l'Agraria 2024' è composta da Bartolomei Marilena, Benedetti Ascenzio, Crescia Manuele, Di Carlo Massimo, Dinga Crina Ionela, Foroni Sergio, Gelli Sabrina, Giorgini Nazzareno, Luccioli Roberto, Marcomeni Silvia, Nisi Egidio, Ortenzi

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Elezioni provinciali 2024, grandissimo risultato elettorale di Forza Italia con quasi 16mila voti

Mar, 19/03/2024 - 13:15
2024-03-19

VITERBO - Un grandissimo risultato per 'Azzurri per la Tuscia' alle elezioni per il rinnovo del consiglio provinciale di Viterbo. La lista azzurra, che includeva amministratori di Forza Italia, ha infatti ottenuto 15mila 917 voti, pari al 17,05 per cento, ed è riuscita a far rieleggere i due consiglieri provinciali uscenti: Francesco Ciarlanti ed Ermanno Nicolai.

Ma il dato senza dubbio più interessante è che Azzurri per la Tuscia è riuscita ad ottenere ben 2mila voti in più rispetto alle precedenti elezioni provinciali del 2021. Un risultato, questo, che conferma la forte crescita politica di Forza Italia nella Tuscia.

Questo 17,05 per cento ottenuto alle elezioni provinciali rappresenta infatti solo l'ultimo di una lunga lista di successi collezionati dal partito azzurro nel viterbese. Solo nel 2023, in occasione delle elezioni regionali del Lazio, Forza Italia nella Provincia di Viterbo ha ottenuto oltre il 10 per cento dei voti, dunque al di sopra della media nazionale del partito. La campagna di tesseramento a Forza Italia nel 2023, poi, si è conclusa con oltre 1500 tesserati. Nella Tuscia è cresciuto notevolmente anche il movimento giovanile azzurro, che adesso conta all'attivo oltre 200 militanti.

Tutto questo dimostra che Forza Italia è tornata ad essere centrale e determinante nella Tuscia, dove riesce ad attrarre e a far avvicinare alla politica anche tantissimi giovani. E se il partito azzurro riesce a fare questo, è per lo straordinario lavoro svolto dagli amministratori forzisti in tutti i comuni della Provincia. Un lavoro che, per competenza e professionalità, è largamente apprezzato dai cittadini.

'Congratulazioni agli eletti Nicolai e Ciarlanti per la loro rielezione e per tutti gli altri candidati della lista che hanno comunque ottenuto un grandissimo risultato elettorale - ha commentato il vice segretario vicario provinciale di Forza Italia Giuseppe Fraticelli -. Azzurri per la Tuscia continuerà dunque lo straordinario lavoro svolto in questi ultimi due anni in Provincia al fianco del Presidente Romoli. Un lavoro fatto di continui interventi sulle strade provinciali, di lavori di riqualificazione dei plessi scolastici, di difesa della vocazione agricola del territorio, di valorizzazione delle manifestazioni culturali e di investimenti sul territorio'.

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Anche Viterbo si mobilita contro l'Autonomia Differenziata

Mar, 19/03/2024 - 13:15
2024-03-19

VITERBO - Sabato 23 marzo alle ore 17 a Viterbo, presso la sala Biancovolta, in Via delle Piagge 23, si terrà un incontro rivolto alla cittadinanza e agli amministratori locali per informare sui rischi connessi alle riforme che puntano a fare dell'Italia un Paese di stampo 'federale' in formato arlecchino. Parteciperanno Marina Boscaino, referente del Comitato Nazionale NOAD, Alessandra Zeppieri, Consigliera Regionale del Polo Progressista, e Claudio De Fiores, Ordinario di Diritto costituzionale all'Università Vanvitelli di Napoli.

L'Autonomia Differenziata è la nuova veste del vecchio disegno secessionista della Lega Nord, un progetto di devoluzione alle regioni di poteri e risorse su numerose materie, ben 23!, che incidono fortemente sulla nostra vita sociale e individuale, tra le quali: sanità, scuola, lavoro, ambiente, infrastrutture, sicurezza sul lavoro. In tal modo si mette a rischio tanto l'unità della Repubblica quanto l'uguaglianza dei diritti tra i cittadini, la loro pari dignità, le loro pari opportunità. Si tratta di un disegno che comporta una forte spinta alla privatizzazione dei servizi e realizza la cosiddetta 'secessione dei ricchi', con l'evidente pericolo di relegare le aree geografiche e le fasce sociali più deboli in un'ulteriore marginalità.

Ogni regione può chiedere le competenze che ritiene, in un federalismo 'à la carte' che produrrebbe venti diversi staterelli con le proprie regole. La creazione di una cornice normativa differenziata su base regionale comporterebbe infatti anche il rallentamento degli investimenti e della capacità delle imprese di far fronte ad un mosaico di leggi regionali, con un aumento esponenziale di costi amministrativi ed economici, con inevitabili ripercussioni sulla sfera produttiva ed occupazionale. Non per niente la voce contraria di Confindustria si è levata contro questa 'riforma' insieme a quelle della Banca d'Italia, della Conferenza Episcopale Italiana, dell'Ufficio Parlamentare di Bilancio, tanto per citarne alcune.

Il progetto di smembrare e frammentare l'Italia, stravolgendone la Costituzione, è ora a un punto di svolta. Il Disegno di Legge Calderoli, che intende dare attuazione a quel processo, è infatti stato già approvato dal Senato ed è approdato alla Camera, dove si stanno tenendo le audizioni presso la commissione affari costituzionali prima del passaggio in Aula per la sua approvazione definitiva. Lo scambio voluto dalla maggioranza di governo tra l'autonomia differenziata cara alla Lega e il premierato voluto da Fratelli d'Italia ha finalmente destato l'attenzione di tantissimi soggetti del mondo istituzionale locale, politico, associativo, sindacale, culturale, imprenditoriale, che rafforza la possibilità di esercitare un più forte contrasto all'attuazione del modello istituzionale che questo insieme di riforme vorrebbe attuare.

Di questi temi non si parla abbastanza sui mezzi di comunicazione di massa, ma i pericoli dell'Autonomia Differenziata pendono come una spada di Damocle sul futuro della Repubblica e dei diritti dei cittadini. I comitati che da anni si sono autonomamente organizzati contro questa sciagurata prospettiva hanno dato vita ad una staffetta nazionale che, dopo la manifestazione nazionale di sabato scorso a Napoli, proprio il prossimo 23 approderà a Viterbo per proseguire senza sosta nelle prossime settimane con l'intento di diffondere conoscenza e consapevolezza, allargare la partecipazione e la mobilitazione contro una scelta sciagurata che occorre a tutti i costi scongiurare.

Il Comitato Contro ogni Autonomia differenziata della Provincia di Viterbo.

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Il Patto Civico per la Tuscia celebra un importante risultato alle elezioni del Consiglio ...

Mar, 19/03/2024 - 13:15
2024-03-19

VITERBO - Il Patto Civico per la Tuscia celebra un importante risultato alle elezioni del Consiglio Provinciale di Viterbo, confermandosi come una forza politica in crescita e soprattutto determinante per il futuro del nostro territorio.

La lista civica Patto Civico per la Tuscia ha ottenuto due eletti nel consiglio provinciale, Umberto Di Fusco e Maria Rita De Alexandris, a cui vanno i nostri auguri di buon lavoro, dimostrando di aver ottenuto la fiducia non solo dei consiglieri del Comune capoluogo, da dove nasce il progetto, ma anche dei consiglieri dei comuni della provincia. Un sostegno non scontato, considerato che il civismo è, per sua natura, diversamente organizzato dai partiti ed è la prima volta che partecipiamo alle elezioni provinciali.

Il Patto Civico per la Tuscia da oggi si impegnerà a portare avanti il progetto Civico anche in tutta la provincia di Viterbo, dando seguito al programma elettorale presentato.

Il nostro impegno continua e si rafforza grazie all'entusiasmo e alla fiducia di chi crede nei valori del civismo.

Lista Civica - Patto Civico per Tuscia.

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Sabatini (FdI): 'Congratulazioni e auguri al nuovo Consiglio provinciale di Viterbo'

Mar, 19/03/2024 - 13:15
2024-03-19

VITERBO - 'Congratulazioni e auguri di buon lavoro a tutti i componenti del nuovo Consiglio provinciale di Viterbo eletti questa mattina ed in particolare ai quattro esponenti di Fratelli d'Italia eletti nella lista di Tuscia Tricolore. Sono certo che il nuovo Consiglio provinciale saprà esprimere un ruolo di grande collaborazione con i comuni della Tuscia e con gli enti sovraordinati al fine di costruire insieme quelle sinergie essenziali per il bene del nostro territorio.

Da parte mia, in qualità di capogruppo di Fratelli d'Italia in Consiglio regionale, assicuro sin da adesso il mio supporto nel sovrano interesse della nostra provincia e per le delicate sfide che ci riguarderanno nel prossimo futuro'.

Così in una nota il capogruppo di Fratelli d'Italia alla Regione Lazio Daniele Sabatini. 

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La Lista Civica Francesco Rocca Presidente, terza forza nel centrodestra nella Tuscia

Mar, 19/03/2024 - 13:15
2024-03-19

VITERBO - Un risultato che conferma il buon lavoro iniziato solo da pochi mesi sul territorio regionale e provinciale per il Movimento Civico Francesco Rocca Presidente che alle elezioni provinciali di Viterbo si attesta come terza forza della coalizione di centrodestra. Grazie al sostegno di 54 consiglieri comunali della Tuscia, ben l'8% del totale degli amministratori del territorio, la Lista Civica Francesco Rocca Presidente - Per il Bene Comune raggiunge un totale di 5949 voti ponderati.

Un dato importante su scala provinciale frutto della scelta libera e priva di condizionamenti fatta dai consiglieri comunali che hanno creduto nel progetto del Movimento Civico e sul quale si costruirà ora la strada per i prossimi appuntamenti politici. La Lista Civica Rocca ha saputo rappresentare con forza quello spirito di aggregazione e condivisione fondato sulla trasparenza e sulla democrazia, che contraddistingue l'azione politica del presidente Francesco Rocca.

Oggi la coalizione dei partiti del centrodestra che in Regione sostiene il presidente, Francesco Rocca, manifesta in modo evidente la maggioranza politica della nostra provincia che può altrettanto rappresentarsi nei numeri di quella che potrà essere la prossima amministrazione di Palazzo Gentili.

Un ringraziamento particolare a tutti gli amministratori e consiglieri comunali che hanno condiviso il nostro progetto. Altrettanto ringraziamo i candidati della Lista che hanno concorso in questa elezione: Francesco Biancucci, Daniela Foderini, Daniela Gemini, Stefano Manetti, Liliana Mazzolini, Lucia Olivieri e Luigi Stefanucci, il loro impegno libero, per qualcuno divenuto anche oggetto di attacchi diretti, è stato un valore qualificante per il risultato della Lista Civica Francesco Rocca Presidente che proseguirà il confronto sui territori per riavvicinare, nel segno del Bene Comune, tutte quelle persone che guardano con diffidenza la politica.

Lista Civica Francesco Rocca Presidente - Per il Bene Comune.

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Alessandro Pacchiarotti alla World Series Para Swimming 2024

Mar, 19/03/2024 - 13:15
2024-03-19

VITERBO - Oltre 340 iscritti e ben 55 nazioni partecipanti per una quattro giorni di sfide mozzafiato dal 14 al 17 marzo: Lignano Sabbiadoro (UD) ha ospitato per la sesta volta la tappa italiana delle Citi Para Swimming World Series. Un appuntamento nato su iniziativa della FINP - Federazione Italiana Nuoto Paralimpico e che quest'anno ha portato a un'adesione internazionale sempre più in crescita. In contemporanea Lignano ha ospitato anche i Campionati Italiani Assoluti Invernali di nuoto Paralimpico con 209 atleti in rappresentanza di 67 società .

Alessandro Pacchiarotti - asd ASD ViterSport OdV - alle prima esperienza sulla distanza dei 200 metri stile libero ha subito conquistato l'argento di categoria 'S03', facendo registrare un tempo ottimo. La sua buona prestazione anche nei 50 e nei 100 stile libero gli ha consentito in entrambi le distanze di conquistare il podio.

Complimenti ad Alessandro e grazie a Fortunato Capuano, volontario, allievo della Facoltà di Fisioterapia, che ha condiviso con lui questa esperienza entusiasmante, una vera festa del nuoto paralimpico ad alto livello.

La Vitersport ringrazia la Fondazione Carivit, che quest'anno ha contribuito a sostenere l'attività natatoria, svolta da circa 60 atleti, ai vari livelli da amatoriale ad agonistico.

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Università Agraria: 'Corsa alle poltrone è una follia che manterrà l’Ente paralizzato'

Mar, 19/03/2024 - 13:15
2024-03-19

TARQUINIA - Oggi dopo 7 anni di governo di destra, il debito è esploso, la situazione (non ci nascondiamo) già grave prima dell’entrata in carica del presidente Borzacchi, con un bilancio in perdita per circa un milione ed ottocento mila euro è arrivata ad un debito di quasi 4 milioni di euro, destinati a crescere.

Si parla di un’azienda non sostenibile, che nel breve termine non sarà più in grado di pagare neanche gli stipendi dei dipendenti e che in virtù dell’attuale normativa in caso di commissariamento obbligherebbe tutti e sottolineiamo tutti i 16.000 cittadini di Tarquinia a farsi carico del debito. Facendo i conti della serva parliamo di circa 350€ che ciascun cittadino si vedrebbe addebitati tramite cartella esattoriale.

Come se non bastasse, sottolineiamo l’irresponsabilità nell’indire delle elezioni nei tempi e nei modi con le quali sono state realizzate: senza l’adeguamento statutario (che è un obbligo di legge da ben 7 anni) e permanendo le stesse modalità elettorali precedenti, l’Ente rischia di rimanere ingessato e di far ripetere queste situazioni con ancora maggior frequenza.

Il Partito Democratico, nella consapevolezza che senza detto adeguamento, e permanendo le attuali modalità elettorali, l’Ente rischia di rimanere ingessato perpetuando crisi debitorie e stallo amministrativo, ha cercato con ogni mezzo un accordo di scopo, all’interno del quale tutte le forze politiche avrebbero dovuto fare un passo indietro indicando una squadra di tecnici - un fiscalista, un agronomo ed un avvocato esperti in materia - in grado innanzitutto di modificare lo statuto, così da aggiornarlo alla normativa 168/2017 sui domini collettivi, approvare il bilancio ed indicare delle misure concrete per contenere il debito e risanare l’istituzione. Fatto ciò, entro un arco temporale breve e predefinito la proposta del PD prevedeva che si andasse alle votazioni con lo statuto riformato ed adeguato e con un meccanismo di gestione più snello e funzionale alle attuali esigenze dell’Ente, formato da un cda che tornasse ad essere solo l’amministratore e l’organo vigilante degli usi civici, senza progetti faraonici o aziendalistici che non si sposano con i fini di un’Università Agraria.

Prendiamo purtroppo atto che ogni tentativo in tale direzione, ispirato al senso di responsabilità verso il vasto patrimonio di usi civici e il bene della comunità sia fallito, scontrandosi con vecchie logiche spartitorie quantomai fuori tempo e fuori luogo per la grave crisi in atto.

Per questi motivi il PD non parteciperà ad alcuna operazione – più o meno dichiarata – che sia finalizzata ad una inutile ed inopportuna spartizione di poltrone.

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Viterbo torna in consiglio provinciale, Civita Castellana resta fuori

Mar, 19/03/2024 - 07:15
2024-03-19

VITERBO - Una maggioranza con Pd, Forza Italia e Patto civico. Salvo ribaltoni al momento improbabili, il presidente della Provincia Romoli nel nuovo consiglio dovrebbe contare su una maggioranza ampia con 4 consiglieri di Tuscia Democratica (la lista del Pd), 2 di Forza Italia e 2 del Patto civico di Frontini.

All'opposizione Tuscia Tricolore di Fratelli d'Italia con 4 consiglieri, il doppio di quelli dell'ultima tornata elettorale. 

Nonostante il caso Bruzziches piombato sulla scena a pochi giorni dal voto, sono state rispettate le previsioni della vigilia.

Tra gli eletti le riconferme dei consiglieri Maurizio Palozzi, Giulia De Santis e Pietro Nocchi del Pd. Restando nella lista di Tuscia democratica, Lina Delle Monache è una new entry 'particolare': eletta in realtà per la  seconda volta visto che nella passata tornata elettorale era decaduta per effetto della crisi in Comune. Resta fuori, invece, il consigliere uscente, Eugenio Stelliferi, che è il primo dei non eletti.

Tra gli esclusi eccellenti, ma nelle file di Fratelli d'Italia, c'è il sindaco di Civita Castellana, Luca Giampieri mentre fa il suo ingresso Luca Profili, sindaco di Bagnoregio. Gli altri meloniani eletti sono Menegali Zelli, Nello Campana e il riconfermato Stefano Zacchini.

Non entra neanche l'altra civitonica, Giulia Pieri, presidente del consiglio comunale di Civita Castellana, è la prima dei non eletti in Forza Italia. Il partito conferma Francesco Ciarlanti ed Ermanno Nicolai. Il patto civico di Frontini, invece, entra per la prima volta in consiglio provinciale con Umberto di Fusco e Maria Rita De Alexandris. 

Resta fuori dal consiglio la Lega in cui erano candidati il consigliere uscente Rauso e il coordinatore provinciale, Andrea Micci. Perde il consigliere anche Per il Bene Comune di Luisa Ciambella.

Andando a vedere la rappresentanza dei singoli territori, Viterbo rientra in consiglio (con di Fusco, De Alexandris e Delle Monache) mentre resta fuori Civita Castellana.

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“Iniziati i lavori di asfaltatura in Via Belluno”

Mar, 19/03/2024 - 07:15
2024-03-19

 

Viterbo - “Al via l’asfaltatura di Via Belluno che è solo la prima di una serie di strade che verranno asfaltate nelle prossime settimane, proseguendo fino alla fine di giugno circa. Interventi che interesseranno gli ingressi principali della città'. La sindaca Chiara Frontini in un video postato sui social con cui annuncia i lavori di asfaltatura di Via Belluno sarà chiusa dalla rotatoria di via I Maggio fino a via Genova, con il senso unico da via Genova. “Prosegue così l'attività di risanamento degli asfalti cittadini - afferma - dopo via Rossini, via Sabotino, viale Bruno Buozzi, via del Pilastro, largo Marconi e via dei Monti Cimini”. “Gli asfalti cittadini sono la prima priorità - prosegue Frontini - e questi lavori sono i lavori finanziati circa un anno fa”. “Il nostro primo bilancio ha previsto 5 milioni di euro più 2 milioni 600mila per le asfaltature cittadine e ora finalmente iniziamo a vederle all'opera”, conclude la sindaca. 

VITERBO - “Al via i lavori di asfaltatura in Via Belluno che è solo la prima di una serie di strade che verranno asfaltate nelle prossime settimane, proseguendo fino alla fine di giugno circa. Interventi che interesseranno gli ingressi principali della città'.


La sindaca Chiara Frontini in un video postato sui social con cui annuncia i lavori di asfaltatura di Via Belluno sarà chiusa dalla rotatoria di via I Maggio fino a via Genova, con il senso unico da via Genova.


“Prosegue così l'attività di risanamento degli asfalti cittadini - afferma - dopo via Rossini, via Sabotino, viale Bruno Buozzi, via del Pilastro, largo Marconi e via dei Monti Cimini”.


“Gli asfalti cittadini sono la prima priorità - prosegue Frontini - e questi lavori sono i lavori finanziati circa un anno fa”.


“Il nostro primo bilancio ha previsto 5 milioni di euro più 2 milioni 600mila per le asfaltature cittadine e ora finalmente iniziamo a vederle all'opera”, conclude la sindaca.

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Deposito di scorie nucleari, lo stoccaggio di rifiuti divide gli esperti

Mar, 19/03/2024 - 07:15
2024-03-19

VITERBO - 'I depositi di scorie nucleari individuati da Sogin non devono allarmare la Tuscia, in quanto le caratteristiche geomorfologiche dell'alto Lazio sono tra le migliori del territorio italiano'. Ad affermarlo è Annafrancesca Mariani, ingegnere nucleare a capo della Funzione deposito nucleare della stessa Sogin, in un'intervista uscita ieri su Repubblica.

'Dei 95mila metri cubi di rifiuti radioattivi che verranno conferiti in deposito - sottolinea - quelli ad 'alta attività', derivanti dal processamento del combustibile irraggiato proveniente dalle centrali italiane attualmente dismesse, rappresenta lo 0,4 percento del totale, pari a circa 400 metri cubi'. Rifiuti che, secondo l'ingegnere, verranno trattati con la massima sicurezza attraverso un processo di stabilizzazione e vetrificazione in contenitori di acciaio ad alta resistenza. Questo è previsto per legge.

E' legittimo preoccuparsi dunque? Massimo Gobbi, ingegnere nucleare e attuale consulente delle Nazioni Unite su energia e ambiente, nonchè membro del comitato Montalto futura, intende fare chiarezza, da un punto di vista puramente tecnico, sulle eventuali implicazioni che una tale scelta avrebbe sul nostro territorio.

'Partiamo dal presupposto - dice - che secondo quanto stabilito da Sogin e in considerazione delle raccomandazioni proposte dall'Aiea (L'Agenzia internazionale per l'energia atomica, di cui fa parte anche l'Italia, ndr) qui ci troviamo di fronte ad un vero e proprio paradosso. La Sogin prevede uno stoccaggio di scorie a bassa intensità su un'area di 75mila metri cubi e 15mila metri cubi per le scorie ad alta attività. Mentre per le prime è previsto uno stoccaggio in misura attiva (attraverso mezzi di contenimento) e passiva (interramento), per le scorie ad alta attività, per le quali è previsto un interramento di tipo 'geologico' stante a circa un migliaio di metri sotto il livello del suolo, viene invece proposto un 'deposito provvisorio a lunga durata', ecco dunque il paradosso: si pensa ad un deposito in superficie, in quanto il nostro territorio non riesce a garantire un livello adeguato standard di sicurezza a tali profondità'.

'A ragion veduta - continua Gobbi - i rischi risulterebbero eccessivi, in primis per la natura stessa del materiale contenuto, le cui altissime radiazioni tenderebbero a corrodere e danneggiare il materiale di contenimento, ed anche per il pericolo associato al suo trasferimento. Basti pensare che il plutonio ha un tempo di dimezzamento di 24mila anni e deve essere contenuto per un periodo ben superiore. L'Aiea ha emesso guide tecniche e raccomandazioni con specifici criteri che vanno osservati. Per stoccaggi di breve periodo di rifiuti di alta attività, qualche decina di anni, è ammessa la conservazione in superficie, mentre per stoccaggi di lungo termine (come quello proposto) va preferito il deposito geologico profondo vista l’incertezza di garantire la sicurezza per tempi molto lunghi. E’ opportuno evidenziare che nelle logiche esposte dalla stessa agenzia per l'energia atomica, l'individuazione di una specifica area destinata al deposito di scorie nucleari ad alta attività deve necessariamente garantire la stabilità politica sia nazionale che internazionale per tutta la durata del deposito, tale da evitare che lo stesso diventi un bersaglio terroristico o un obiettivo di guerra'

'Infine - conclude l'ingegnere - anche il progetto di deposito di bassa attività presenta delle incongruenze con le recenti indicazioni dell'Aiea, le quali si riassumono nelle 3R: riduci, riutilizza e ricicla, non compatibili con il seppellimento eterno di rifiuti in una matrice di cemento'.

L'ingegnere Massimo Gobbi è uno dei massimi esperti di settore, ha lavorato presso l'Enea sulla sicurezza dei reattori nucleari, alla facoltà di ingegneria nucleare della Sapienza come assistente volontario per oltre 10 anni; al ministero industria sulla pianificazione energetica prima e dopo Chernobyl; al ministero dell'ambiente come esperto rifiuti, come membro della commissione Via, come coordinatore per la localizzazione delle aree Natura 2000.

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“Doveroso intitolare una via o piazza in ricordo dei martiri delle Foibe”

Mar, 19/03/2024 - 07:15
2024-03-19

 

ACQUAPENDENTE - Il 5 marzo le consigliere di opposizione Federica Friggi e Domitilla Agostini hanno presentato, alla Sindaca di Acquapendente, Alessandra Terrosi ed altri, una mozione per intitolare una Via, una Piazza, Largo o di un luogo-locale istituzionale, idoneo al posizionamento di un cippo-targa, in ricordo dei martiri delle Foibe e degli esuli giuliani-dalmati. “Dopo una ricerca svolta con l’ausilio e la preziosa collaborazione di alcuni concittadini interessati, siamo venuti a conoscenza che nella Città di Acquapendente non è presente, una via, piazza, largo e neanche un cippo-targa che ricordi i martiri delle foibe e degli esuli giuliani-dalmati”, spiegano le consigliere. “Preso atto che con la Legge N° 92 del 30 Marzo 2004 la Repubblica Italiana ha istituito il 10 Febbraio quale “Giorno del ricordo”, per conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dall’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale - così le consigliere spiegando i motivi della loro richiesta -  e che molti Comuni lo hanno già fatto, votando all’unanimità apposite mozioni come questa”. “Si ricorda così il sacrificio di centinaia e migliaia di italiani abitanti nelle terre italiane poste al confine orientale - proseguono - che nel dopo guerra tra il 1953 ed il 1960 furono brutalmente uccisi o in alternativa costretti ad abbandonare le loro terre, le loro case ed i loro affetti a causa della politica attuata da Tito”. “É un nostro dovere di diffondere tra le nuove generazioni aquesiane questa triste vicenda che appartiene alla storia del nostro popolo”, concludono. 

ACQUAPENDENTE - Il 5 marzo le consigliere di opposizione Federica Friggi e Domitilla Agostini hanno presentato, alla Sindaca di Acquapendente, Alessandra Terrosi ed altri, una mozione per intitolare una Via, una Piazza, Largo o di un luogo-locale istituzionale, idoneo al posizionamento di un cippo-targa, in ricordo dei martiri delle Foibe e degli esuli giuliani-dalmati.


“Dopo una ricerca svolta con l’ausilio e la preziosa collaborazione di alcuni concittadini interessati, siamo venuti a conoscenza che nella Città di Acquapendente non è presente, una via, piazza, largo e neanche un cippo-targa che ricordi i martiri delle foibe e degli esuli giuliani-dalmati”, spiegano le consigliere.


“Preso atto che con la Legge N° 92 del 30 Marzo 2004 la Repubblica Italiana ha istituito il 10 Febbraio quale “Giorno del ricordo”, per conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dall’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale - così le consigliere spiegando i motivi della loro richiesta -  e che molti Comuni lo hanno già fatto, votando all’unanimità apposite mozioni come questa”.


“Si ricorda così il sacrificio di centinaia e migliaia di italiani abitanti nelle terre italiane poste al confine orientale - proseguono - che nel dopo guerra tra il 1953 ed il 1960 furono brutalmente uccisi o in alternativa costretti ad abbandonare le loro terre, le loro case ed i loro affetti a causa della politica attuata da Tito”.


“É un nostro dovere di diffondere tra le nuove generazioni aquesiane questa triste vicenda che appartiene alla storia del nostro popolo”, concludono.

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