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Quotidiano online di Viterbo
Aggiornato: 5 ore 2 min fa

WeCOM-Ortoetruria, gara complicata contro Caiazzo

Lun, 20/10/2025 - 18:57
2025-10-20

VITERBO - Ancora uno stop interno arrivato nell’ultimo giro di lancette per la WeCOM-Ortoetruria contro una convincente Caiazzo. Una partita che i viterbesi hanno condotto a lungo, trovando tre break importanti, di cui due nella prima parte di incontro ed un terzo quando hanno saputo ricucire l’allungo dei campani e portarsi a +5 a metà dell’ultima frazione. Ma quando la Stella Azzurra sembrava poter condurre in porto il match dopo aver invertito la sua inerzia, qualche errore di troppo in fase realizzativa e la precedente uscita dal campo di Liesis per quarto fallo e contestuale tecnico (errore del giocatore nella protesta, pur se la condotta di uno dei due arbitri sia stata del tutto insufficiente per l'intera gara), hanno di fatto lasciato sul campo i due punti della vittoria.

La squadra - dichiara la dirigenza - ha disputato, come sempre, un eccellente match in difesa, ma pur giocando buoni palloni anche in attacco, necessita di crescere in fase conclusiva. Siamo ben messi in campo, teniamo gli avversari ad un punteggio basso, ma per vincere le partite è necessario aumentare le percentuali dei nostri tiratori e giocare con maggiore decisione e convinzione per tutta la durata dell’incontro. Nessuna preoccupazione per un gruppo che non manca certo di qualità, ma serve attenzione maggiore nei momenti fondamentali della partita”.

Prossimo impegno per la WeCOM-Ortoetruria quello di domenica prossima a Roma contro la Carver.

WeCOM-ORTOETRURIA STELLA AZZURRA VITERBO 62: Calvi 5, Bertollini, Bertini 9, Giancarli 5, Moretti 8, Albenzi 1, Liesis 8, Meroi 2, Visentin 13, Casanova 11, Scaramuccia ne. Coach: F. Saputo. Ass.ti: J. Vitali, A. Cittadini

STEPBACK CAIAZZO 64: D’Antonio 3, Lombardi ne, Mastroianni 11, Russo 3, Dell’Erba, Puoti 2, Smorra 12, Caloia 7, Pagano 3, Aldi 3, Campanile 7, Johnson 13. Coach: O. Petrazzoli. Ass.ti: D. Amoroso, M. Miranda

Parziali: 16-14/ 17-24/ 21-13/ 8-13

Rimbalzi: Johnson 12, Visentin, Bertini e Giancarli 7

Assist: Campanile 3, Giancarli, Johnson e Smorra 2

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Tarquinia, chiesto un finanziamento di 880mila euro per il restauro delle chiese di San Giacomo ...

Lun, 20/10/2025 - 18:57
2025-10-20

TARQUINIA – Il Comune di Tarquinia ha presentato la richiesta di finanziamento di 880mila euro per il restauro delle chiese di San Giacomo e San Salvatore, due tra i più significativi edifici religiosi e storici del patrimonio architettonico della città. Gli interventi inseriti nel progetto mirano alla tutela, alla valorizzazione e alla piena fruizione di questi beni culturali, secondo i più avanzati criteri del restauro conservativo.

'Il progetto, se sarà finanziato, costituirà un passo importante nella strategia di tutela e valorizzazione del nostro patrimonio storico e artistico – dichiara il sindaco Francesco Sposetti -. Andremmo a restituire a Tarquinia due suoi luoghi simbolo, che raccontano secoli di fede e storia. È un investimento non solo sulla conservazione del passato, ma anche sul futuro culturale e turistico'.

La chiesa di San Giacomo risale al XII secolo e rappresenta un esempio di architettura romanica. Attualmente versa in condizioni di degrado. Il progetto prevede il restauro dei paramenti murari in macco; il rifacimento dell'intonaco esterno e sistemazione del sagrato, con nuova pavimentazione in basalto romano e recupero delle botole dell'antico ossario; il restauro degli infissi in legno; l'installazione di una bussola in ferro e vetro, elemento di mediazione tra interno ed esterno, funzionale anche alla riduzione della dispersione termica; il recupero degli affreschi interni; la realizzazione di nuovi impianti elettrici e di illuminazione.

La chiesa di San Salvatore presenta un'unica navata absidata con affreschi di grande interesse storico-artistico, tra cui un Salvatore Benedicente e una Vergine sulla parete sud.

Anch'essa mostra segni di degrado e abbandono. Gli interventi principali prevedono il risanamento della copertura e revisione dell'orditura lignea; la pulitura e il consolidamento dei paramenti murari; il restauro degli affreschi absidali; l'installazione di una bussola d'ingresso in ferro e vetro, analoga a quella della Chiesa di San Giacomo; l'adeguamento impiantistico e illuminotecnico.

Entrambe le chiese saranno rese accessibili nel rispetto della legge 13/1989 in materia di abbattimento delle barriere architettoniche.

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Lazio protagonista negli Stati Uniti: innovazione, export e futuro condiviso

Lun, 20/10/2025 - 18:57
2025-10-20

VITERBO - La missione istituzionale della Regione Lazio negli Stati Uniti, tra New York e Washington, conferma il posizionamento internazionale della Regione Lazio come protagonista nei settori dell'innovazione, delle scienze della vita, della sostenibilità e della tecnologia avanzata. La delegazione guidata dal presidente Francesco Rocca sta rafforzando i rapporti con partner strategici statunitensi, in un momento in cui il Lazio è stato riconosciuto come Regione d'Onore 2025 dalla National Italian American Foundation e si conferma seconda regione d'Italia per valore dell'export. Questo quadro dimostra la capacità del Lazio di presentarsi sulla scena globale come sistema produttivo competitivo e attrattivo.

In questa cornice va considerato anche il contributo produttivo del Viterbese alla luce della riflessione lanciata da Giuseppe Biazzo durante l'assemblea generale di Unindustria, quando ha definito la Tuscia 'culla del Made in', richiamando l'importanza di sostenere la manifattura e di accompagnare le imprese in processi di crescita dimensionale e internazionale. Le sue parole si inseriscono perfettamente nel percorso che la Regione sta portando avanti: consolidare il tessuto produttivo, valorizzare le filiere locali e rendere territori come il Viterbese parte attiva di un Lazio che compete sui mercati esteri con qualità, identità e innovazione.

La Giunta Rocca ha intrapreso un percorso preciso, orientato alla semplificazione amministrativa, all'attrazione di investimenti e al rafforzamento delle filiere strategiche. In questa fase, il collegamento tra visione globale e valorizzazione delle competenze presenti nel Lazio diventa essenziale per sostenere la crescita industriale, creare occupazione qualificata e consolidare la reputazione della regione nei mercati internazionali.

Desidero ringraziare il Presidente Francesco Rocca per l'onore e la fiducia che mi ha accordato nel coinvolgermi come componente della delegazione istituzionale del Lazio in questa importante missione negli Stati Uniti. Partecipare a un contesto così rilevante rappresenta una straordinaria opportunità per contribuire a promuovere lo sviluppo del Lazio e sostenere una strategia che guarda a crescita, innovazione e bene comune con visione e responsabilità.

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Confagricoltura Viterbo-Rieti, Matteo Abelli nuovo Presidente

Lun, 20/10/2025 - 18:57
2025-10-20

VITERBO - Il giorno 17 ottobre 2025 l’assemblea dei soci dei giovani (A.N.G.A.) di Confagricoltura Viterbo-Rieti si è riunita ed ha eletto all’unanimità come nuovo presidente Matteo Abelli, 31 anni, il quale pur avendo una formazione giurisprudenziale è attivamente coinvolto nella gestione delle due aziende agricole di famiglia a vocazione prettamente cerealicola e foraggera, la prima situata in provincia di Viterbo e l’altra in provincia di Rieti.

Contestualmente sono stati nominati vicepresidenti Carlotta Trua ed Emanno Lancioni. I membri del consiglio direttivo sono: Loretta Santini, Francesco Spada, Giulia Catacci, Giovanni Trani, Veronica Morelli e Cristiano Malfatti di Monte Tretto.

“Sono profondamente onorato di accettare la nomina a presidente dei giovani di Confagricoltura Viterbo-Rieti – il primo commento del presidente Abelli- per sei anni ho ricoperto il ruolo di vicepresidente nella medesima associazione e dunque il mio primo ringraziamento è necessariamente rivolto a Giorgio Grani, presidente uscente, per la formazione e le opportunità fornitemi durante il percorso condiviso insieme. Un personale ringraziamento va anche al presidente di Confagricoltura Viterbo-Rieti Bettina Sabatini e al direttore Daniele Ciorba, con i quali sono certo di condividere i medesimi intenti e voglia di collaborazione.

La passione per l’agricoltura è da sempre il valore portante nella mia famiglia, trasmessomi in primis da mio nonno Giovanni Goletti che per primo credeva fortemente in questa attività imprenditoriale e in Confagricoltura (l’allora Unione Agricoltori) figurando anche tra i soci storici e più leali sostenitori fin dai tempi della sua fondazione, nonché la principale motivazione che mi ha spinto a dedicarmi alla gestione e al coordinamento dei Giovani di Confagricoltura.

Confido che nei prossimi tre anni di mandato che mi attendono potrò sviluppare ulteriormente gli argomenti e le attività di maggiore interesse per gli associati, relativamente alle tematiche più accese del mondo agricolo messo sempre più a dura prova dai mutevoli cambiamenti climatici e dalla crisi di mercato nazionale ed internazionale.

Storicamente l’agricoltura è uno dei settori di primaria importanza per la nostra provincia e in Confagricoltura rappresentiamo con orgoglio piccole e grandi eccellenze del panorama agroalimentare nazionale.

Noi giovani, ben consci di questo, siamo pronti a raccogliere questa importante eredità, a fare fronte comune e ad affrontare le sfide più attuali con rinnovata competenza e voglia di innovazione, sempre nel rispetto delle tradizioni che ci contraddistinguono e dell’ambiente che ci circonda.”

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Sicurezza in provincia di Viterbo: numerosi provvedimenti della Polizia di Stato

Lun, 20/10/2025 - 18:57
2025-10-20

MONTALTO DI CASTRO  - La Questura di Viterbo, nell’ambito delle attività di prevenzione volte a garantire sicurezza e incolumità pubblica, ha adottato una serie di provvedimenti nei confronti di soggetti ritenuti socialmente pericolosi, secondo quanto previsto dalla normativa vigente.

Nel corso delle recenti operazioni della Divisione Anticrimine, sono state presentate due proposte di Sorveglianza Speciale, emessi quattro divieti di accesso alle aree urbane e dodici avvisi orali, destinati a persone pregiudicate residenti nel territorio provinciale, con precedenti per reati che spaziano dallo spaccio di stupefacenti a delitti contro la persona, il patrimonio e la pubblica amministrazione.

Inoltre, sono stati adottati 36 divieti di ritorno in vari comuni della provincia e nel capoluogo, a carico di soggetti resisi responsabili di comportamenti pericolosi al di fuori del proprio domicilio.

Tra i casi più rilevanti:

  • Un quarantenne colombiano residente nella provincia di Roma, responsabile il 19 agosto di una rapina in una filiale della Banca Lazio Nord di Caprarola, armato di coltello a serramanico, è stato sottoposto a divieto di ritorno per quattro anni dopo la denuncia per rapina, sequestro di persona e porto abusivo di arma.

  • Un 48enne della provincia di Foggia, sorpreso alla guida di un semirimorchio rubato presso il casello autostradale di Ceprano (A1), ha ricevuto un divieto di ritorno di due anni e segnalazione per furto aggravato.

  • Un giovane extracomunitario trovato in possesso di 100 grammi di hashish vicino a scuole e aree verdi a Montalto di Castro, non potrà accedere per un anno a locali pubblici e stazionare nelle vicinanze di istituti scolastici.

Queste misure testimoniano l’attenzione della Polizia di Stato nel prevenire reati e tutelare cittadini e comunità, combinando controlli sul territorio e attività investigative mirate.

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Frode fiscale nella Tuscia: imprenditore denunciato per crediti d’imposta inesistenti

Lun, 20/10/2025 - 18:57
2025-10-20

TARQUINIA - Nel mirino dei finanzieri del Comando Provinciale di Viterbo è finito il rappresentante legale di una società locale operante nel settore della fabbricazione di articoli da viaggio, borse e pelletteria, accusato di una frode fiscale con crediti d’imposta inesistenti e compensazioni illecite relative all’anno 2023.

Le indagini, scaturite da una verifica fiscale condotta nel 2024 dai militari della Compagnia di Tarquinia, hanno permesso di accertare che la società aveva dichiarato di aver organizzato corsi di formazione per i dipendenti nel 2022, corsi che in realtà non sono mai stati svolti. Grazie a questa artificiosa attività, sarebbero stati generati falsi crediti d’imposta utilizzati per compensare debiti fiscali, causando un danno alle casse dello Stato di 142.188,17 euro.

I finanzieri hanno raccolto prove decisive attraverso:

  • Verifiche sulle dichiarazioni dei presunti partecipanti ai corsi;

  • Controllo dell’autenticità delle firme sui registri di presenza;

  • Analisi documentale completa dei materiali fiscali presentati.

Dall’indagine è emerso che i corsi non sono mai stati somministrati ai dipendenti, confermando la natura fittizia dei crediti d’imposta.

Il compendio investigativo ha portato la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Velletri a richiedere il rinvio a giudizio per l’imprenditore per i reati previsti dagli articoli 2 e 10 quater, comma 2, del D.lgs 74/2000. Coinvolti nel procedimento anche:

  • Il legale rappresentante della società di consulenza fornitrice del corso;

  • Il professionista asseveratore con sede nella provincia di Roma, incaricato di certificare le spese sostenute.

L’operazione della Guardia di Finanza di Tarquinia si inserisce nelle strategie del Corpo volte a contrastare le frodi fiscali e la sottrazione indebita di fondi pubblici, a tutela dell’economia e dei cittadini.

Un caso che sottolinea ancora una volta l’impegno delle Fiamme Gialle nel garantire legalità e trasparenza nel settore imprenditoriale locale.

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Previsioni meteo per martedì 21 ottobre

Lun, 20/10/2025 - 18:57
2025-10-20

Viterbo

Molte nuvole in transito su tutti i settori con possibilità di deboli piogge sparse sia al mattino che al pomeriggio. In serata e nottata tempo più asciutto ma sempre con molti addensamenti in transito. Temperature comprese tra +13°C e +17°C.

Lazio

Molte nuvole in transito su tutta la regione nel corso della giornata con possibilità di piogge sparse sia al mattino che al pomeriggio, di debole o moderata intensità. In serata e nottata tempo più asciutto ma sempre con molti addensamenti su tutti i settori.


NAZIONALE AL NORD Al mattino nuvolosità compatta con deboli precipitazioni su Emilia-Romagna e Triveneto. Al pomeriggio ancora cieli coperti ovunque con piogge relegate a Valle d'Aosta e Friuli-Venezia Giulia. In serata e in nottata si rinnovano condizioni di tempo uggioso con precipitazioni sui medesimi settori. 

AL CENTRO
  Cieli coperti sia al mattino che al pomeriggio con piogge diffuse a carattere moderato. In serata precipitazioni in esaurimento; nella notte qualche fenomeno atteso sulla Toscana. 

AL SUD E SULLE ISOLE
Al mattino cieli irregolarmente nuvolosi ovunque, coperto tra Molise e Campania. Al pomeriggio attese precipitazioni tra Campania e Basilicata; qualche pioggia anche sui settori meridionali delle isole maggiori. In serata e in nottata ancora piogge sulle regioni peninsulari e localmente sulle isole maggiori.

Temperature minime in rialzo; massime in lieve calo al centro, stabili o in aumento sul resto della penisola.



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In campo per la pace”: la CISL di Viterbo unisce sport, solidarietà e impegno civile

Lun, 20/10/2025 - 15:57
2025-10-20

VITERBO - “La pace non è mai un dono scontato.”
Da questa riflessione prende vita la “Maratona per la Pace”, l’iniziativa promossa a livello nazionale dalla CISL, guidata da Daniela Fumarola, per lanciare un messaggio forte di umanità, solidarietà e responsabilità collettiva.

A Viterbo, la UST CISL ha deciso di trasformare questa idea in un evento concreto e inclusivo: nasce così “In campo per la pace”, un torneo di padel che si terrà sabato 25 ottobre a partire dalle ore 9:30 presso il Tennis Club G. Barili.
L’iniziativa, patrocinata dal Tennis Club G. Barili e dall’Associazione ex Facchini di Santa Rosa, unirà sport e solidarietà, offrendo un’occasione di incontro e riflessione sul valore della pace.

Il torneo, infatti, non sarà solo un momento di svago, ma anche un gesto concreto di sostegno: le donazioni raccolte saranno devolute alla Croce Rossa Italiana, per contribuire alle attività di assistenza e aiuto umanitario nelle zone di guerra come Gaza.

“La pace si costruisce anche attraverso gesti semplici ma condivisi,” – spiegano gli organizzatori – “e lo sport è uno dei linguaggi più universali per promuovere unità e rispetto.”

Ma l’impegno della CISL non si ferma qui. Il 3 novembre 2025, alle ore 9:30, presso l’Aula Magna dell’Università degli Studi della Tuscia, si terrà il convegno “Obiettivo Sicurezza: Lavoro in-Formazione”, pensato in occasione della Settimana Europea della Sicurezza sul Lavoro.

L’appuntamento si concluderà con la firma di un protocollo d’intesa tra istituzioni, imprese e parti sociali, con l’obiettivo di rafforzare la cultura della sicurezza e della prevenzione nei luoghi di lavoro.

Tra i temi centrali:

  • Maggiore applicazione delle norme di sicurezza nelle micro e piccole imprese;

  • Formazione mirata per lavoratori immigrati, in particolare nei settori edile e agricolo;

  • Rischi emergenti come carichi di lavoro elevati e invecchiamento della forza lavoro;

  • Educazione alla sicurezza per studenti, datori di lavoro e rappresentanti dei lavoratori (RLS).

L’iniziativa vedrà la partecipazione di esperti del settore, rappresentanti istituzionali e del mondo produttivo, tra cui l’Assessore al Lavoro della Regione Lazio Giuseppe Schiboni e il Segretario Generale CISL Lazio Enrico Coppotelli, che chiuderà la tavola rotonda.

“Serve un vero e proprio patto della responsabilità tra istituzioni, imprese e lavoratori,” – ribadisce la CISL – “perché la sicurezza sul lavoro non è un costo, ma un diritto e un valore sociale.”

Attraverso queste due iniziative, la CISL conferma la propria vocazione a essere presidio di comunità, impegnata su più fronti: dalla pace tra i popoli alla tutela della dignità sul lavoro.

Sport, solidarietà, formazione e partecipazione: strumenti diversi, ma un unico obiettivo — costruire una società più giusta, sicura e pacifica.

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Doppia adesione Associazioni Giunta Comunale Acquapendente. ...

Lun, 20/10/2025 - 15:57
2025-10-20

ACQUAPENDENTE - La Giunta Comunale di Acquapendente, guidata dalla sindaca Alessandra Terrosi, ha approvato una doppia adesione strategica: una al Consiglio dei Comuni e delle Regioni d’Europa (A.I.C.C.R.E.) e l’altra all’Unione Nazionale Comuni e Comunità Enti Montani (UNCEM). Due scelte che rafforzano il ruolo del Comune nel panorama europeo e nella valorizzazione delle aree montane, aprendo nuove opportunità di crescita e cooperazione.

Con l’adesione all’A.I.C.C.R.E., la sindaca Terrosi ha sottolineato la volontà di avvalersi del supporto dell’associazione per accedere a programmi e bandi europei destinati a migliorare la vita dei cittadini.

«Vogliamo cogliere tutte le opportunità offerte dall’Europa – spiega la prima cittadina – promuovendo gemellaggi, reti di città, scambi di buone pratiche e attività di cooperazione internazionale, oltre a progetti formativi rivolti alla comunità».

L’ingresso nell’associazione rappresenta quindi un passo avanti verso una maggiore integrazione europea a livello locale, favorendo sinergie tra istituzioni e territori.

Parallelamente, l’adesione all’UNCEM consente al Comune di entrare a pieno titolo nella rete dei territori montani italiani, condividendo obiettivi e strategie di sviluppo sostenibile.

L’ente di Piazza Girolamo Fabrizio collaborerà con il neo Commissario della Comunità Montana Alta Tuscia Laziale, Stefano Bigiotti, e con i Comuni di Gradoli, Grotte di Castro, Latera, Onano, Proceno, San Lorenzo Nuovo e Valentano per la realizzazione dei “sette punti mission” dell’associazione:

Promuovere e sviluppare i territori montani;

Garantire la piena applicazione dell’articolo 44 della Costituzione;

Rappresentare gli interessi degli enti locali della montagna presso Governo, Parlamento e Regioni;

Favorire politiche di sviluppo integrate per le popolazioni montane;

Promuovere studi e ricerche per individuare soluzioni concrete a sostegno degli enti locali;

Fornire supporto amministrativo agli enti nelle attività e nei rapporti istituzionali;

Rafforzare la collaborazione con organismi nazionali ed europei per lo sviluppo socio-economico della montagna.

Un Comune sempre più connesso e attivo

Con queste due adesioni, Acquapendente consolida la propria presenza nei contesti europei e nazionali, dimostrando una visione amministrativa aperta, concreta e orientata al futuro.

Due passi che confermano la volontà dell’amministrazione di valorizzare il territorio, sostenere le comunità locali e promuovere uno sviluppo sostenibile, nel segno della collaborazione tra enti e cittadini.

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Vitorchiano apre il nuovo centro ricreativo per bambini

Lun, 20/10/2025 - 15:57
2025-10-20

VITORCHIANO - Il Comune di Vitorchiano annuncia l'attivazione di un centro ricreativo per bambini: uno spazio pomeridiano dedicato all'educazione, alla creatività e alla socializzazione, pensato per rispondere concretamente alle esigenze delle famiglie del territorio. Il centro sarà aperto dal lunedì al venerdì, dalle ore 16 alle ore 19 presso i locali comunali di Piazza Donatori di Sangue e accoglierà i bambini e le bambine che frequentano la Scuola primaria Giorgio Schirripa e la Scuola secondaria di primo grado Don Lorenzo Milani di Vitorchiano.

 

L'iniziativa, realizzata con il supporto del Distretto Socio-sanitario VT3, rientra nelle politiche a favore delle famiglie che l'amministrazione comunale sta portando avanti con impegno e continuità in questi anni. Il servizio è coordinato dall'Ufficio Servizi Sociali, che ne cura l'organizzazione e il monitoraggio in stretta sinergia con le scuole di Vitorchiano, con la cooperativa sociale Alicenova e gli operatori di Arci Servizio Civile, tutti coinvolti attivamente nella programmazione e nella realizzazione del progetto.

 

Il centro offrirà assistenza nello svolgimento dei compiti scolastici e proporrà laboratori creativi e attività ludico-educative, in un ambiente sicuro e accogliente. Un'attenzione particolare sarà rivolta ai minori con bisogni educativi speciali, garantendo percorsi inclusivi e personalizzati, nel rispetto delle diverse esigenze educative e relazionali.

 

'Con questo progetto vogliamo offrire un supporto concreto alle famiglie e ai bambini di Vitorchiano - dichiara il sindaco Ruggero Grassotti - Il centro ricreativo rappresenta non solo un servizio educativo, ma anche un luogo di crescita, incontro e inclusione. Proseguiamo con determinazione nel nostro impegno per migliorare la qualità della vita nel nostro paese, mettendo al centro i più giovani e chi si prende cura di loro.'

 

'Si tratta di un servizio pensato per rispondere ai bisogni concreti delle famiglie - aggiunge l'assessore ai servizi sociali Fabio Fanelli - È un progetto che valorizza il ruolo della comunità educante, in cui istituzioni, scuola e famiglie collaborano per il benessere dei bambini e dei ragazzi'.

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Bomba inesplosa fatta brillare a Pantalla: traffico bloccato per operazioni di sicurezza

Lun, 20/10/2025 - 15:57
2025-10-20

TUSCANIA - Mattinata di tensione ma anche di grande professionalità quella vissuta oggi nella località Pantalla, dove è stata rinvenuta una bomba di origine inglese, risalente con ogni probabilità al secondo conflitto mondiale.

Per consentire le delicate operazioni di brillamento dell’ordigno, l’area è stata completamente interdetta al traffico e messa in sicurezza.

Sul posto sono intervenuti i genieri artificieri dell’Esercito provenienti da Roma, specializzati nella neutralizzazione e distruzione di ordigni bellici inesplosi. Dopo una serie di verifiche tecniche e la messa in sicurezza del perimetro, gli esperti hanno provveduto a far brillare la bomba in un campo appositamente predisposto, evitando così qualsiasi rischio per la popolazione.

Durante tutte le operazioni sono stati presenti anche i Carabinieri della Compagnia di Tuscania, impegnati nella gestione della viabilità e nel mantenimento dell’ordine pubblico, oltre al personale del 118, pronto a intervenire in caso di emergenza.

Il coordinamento tra le diverse forze ha permesso di svolgere l’intervento in piena sicurezza e senza alcun incidente.

 
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ADM contro non AAMS: la frattura normativa che ridisegna il gioco online in Italia

Lun, 20/10/2025 - 15:57
2025-10-20

Negli ultimi dieci anni, il gioco online in Italia è passato dall’essere un fenomeno di nicchia a un settore miliardario che coinvolge milioni di persone. L’ADM (Agenzia delle Dogane e dei Monopoli) ha rappresentato la colonna portante di questo sviluppo, imponendo regole severe per garantire sicurezza e trasparenza.

Eppure, accanto ai casinò certificati ADM, è cresciuto un universo parallelo fatto di piattaforme internazionali. I casino non AAMS con prelievo immediato hanno iniziato a catturare l’attenzione degli italiani promettendo ciò che spesso manca nei siti regolamentati: tempi rapidi di pagamento, bonus generosi e una maggiore libertà di gioco. La conseguenza è un divario normativo sempre più evidente che rischia di ridisegnare gli equilibri dell’intero settore.

In queste pagine andremo ad approfondire proprio questa contrapposizione, analizzando il ruolo di ADM, i vantaggi e i limiti dei casinò non AAMS e le possibili conseguenze per i giocatori italiani e per il futuro del mercato.

ADM: la sicurezza come regola

Per comprendere la portata di questa frattura bisogna partire dall’ADM. L’agenzia, erede della vecchia AAMS, non è solo un regolatore: è l’autorità che vigila su tutto il sistema del gioco legale in Italia, imponendo standard tra i più severi d’Europa.

I casinò autorizzati ADM sono obbligati a garantire limiti di deposito, strumenti di autoesclusione e controlli fiscali continui. Questo sistema rende l’esperienza più sicura per i giocatori, che possono contare su regole chiare e sulla possibilità di rivolgersi a un ente italiano in caso di controversie. Un quadro che, almeno sulla carta, tutela efficacemente gli utenti ma limita la libertà operativa degli operatori e, di riflesso, anche quella dei giocatori stessi.

L’ascesa dei casinò non AAMS

Parallelamente, con l’espansione del digitale, hanno iniziato a imporsi piattaforme estere con licenza rilasciata da giurisdizioni come Malta o Curacao. Questi casinò non AAMS, non sottoposti alle regole italiane, hanno fatto leva su ciò che ADM non riesce a garantire: flessibilità e immediatezza.

La loro crescita è stata favorita da un’offerta molto più ricca e variegata. Non solo slot e tavoli classici, ma anche game shows, crash games e titoli innovativi che spesso non arrivano sui portali ADM. A ciò si aggiunge la possibilità di giocare e incassare tramite criptovalute, un’opzione molto apprezzata dai giocatori più giovani.

Non sorprende quindi che sempre più italiani, pur consapevoli dei rischi, scelgano queste piattaforme. Per loro, la promessa di prelievi rapidi e bonus generosi rappresenta un vantaggio immediato difficile da ignorare.

Vantaggi e rischi dei casinò non AAMS

I non AAMS attraggono per alcune caratteristiche che ADM non riesce a eguagliare:

- Velocità nei pagamenti: con e-wallet o crypto, i soldi arrivano in poche ore.

- Bonus generosi: pacchetti fino a 1.000€, cashback e giri gratis illimitati.

- Varietà: oltre 10.000 giochi, compresi titoli di nicchia e innovazioni come crash games e game shows.

- Libertà di puntata: limiti più alti rispetto ai casinò ADM.

Tuttavia, dietro questa libertà si nascondono rischi significativi. Mancando la protezione legale dell’ADM, il giocatore non ha un ente italiano a cui rivolgersi in caso di dispute. In più, l’assenza di limiti di spesa o autoesclusione obbligatoria può aumentare il pericolo di gioco eccessivo. Infine, anche la questione fiscale non è banale: le vincite su piattaforme non regolate devono essere dichiarate autonomamente, pena conseguenze con l’erario.

Un conflitto che cambia le regole

Il contrasto tra ADM e casinò non AAMS non è solo tecnico, ma politico ed economico. Da un lato, lo Stato vuole difendere un sistema che garantisce entrate fiscali e tutela sociale. Dall’altro, milioni di giocatori chiedono piattaforme più rapide, flessibili e moderne.

Gli esperti parlano di un inevitabile scontro: se ADM non saprà adattarsi, i non AAMS continueranno a guadagnare terreno. Alcuni scenari ipotizzano riforme legislative che introducano procedure più snelle per i prelievi o incentivi più competitivi. Altri, invece, temono un irrigidimento ulteriore da parte delle istituzioni italiane.

Esperienze reali dei giocatori

Il divario tra i due sistemi è evidente nelle esperienze quotidiane. Un giocatore ADM che vince 300€ può attendere diversi giorni per vedere l’accredito sul conto, spesso dopo verifiche aggiuntive. Su un portale non AAMS, la stessa cifra può arrivare in poche ore su un e-wallet o in cripto.

La differenza non è solo tecnica: per molti utenti questo tempo rappresenta il confine tra la soddisfazione e la frustrazione. Ecco perché, anche conoscendo i rischi, una parte crescente del pubblico preferisce affidarsi alle piattaforme internazionali.

Cosa cambia per i giocatori italiani

Per chi gioca, la scelta è tutt’altro che banale. Da un lato c’è la protezione ADM, con regole precise e strumenti di controllo. Dall’altro, i casinò non AAMS offrono libertà e velocità, ma con meno garanzie.

Chi cerca sicurezza dovrebbe restare nel circuito ADM; chi invece privilegia varietà e rapidità nei prelievi può essere tentato dall’alternativa estera. In entrambi i casi, il consiglio degli esperti è di leggere attentamente i termini e le condizioni, verificare sempre la licenza del sito e, soprattutto, stabilire limiti personali di spesa e tempo di gioco.

Conclusione: due mondi destinati a scontrarsi

Il futuro del gioco online in Italia si gioca proprio su questa frattura. ADM difende un modello regolamentato e protettivo, mentre i non AAMS incarnano la libertà del mercato globale.

Se l’Italia non troverà un equilibrio tra tutela e innovazione, rischia di perdere giocatori a favore di operatori esteri. Ma se riuscirà a modernizzare il proprio sistema, integrando rapidità e flessibilità senza rinunciare alla sicurezza, allora potrà scrivere un nuovo capitolo del gioco online.

In ogni caso, una cosa è certa: il panorama attuale non è statico. La frattura normativa è ormai aperta e, piaccia o meno, sta già ridisegnando le abitudini dei giocatori italiani.

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Ciocco Tuscia 2025, tra slittamenti e sorprese: “Squadra che vince si riconferma”

Lun, 20/10/2025 - 06:57
2025-10-20

VITERBO - L’ultima giornata dei due week end dedicati al dolce alimento si è riconfermata la cronaca di una “vittoria annunciata” con una folla che, come al solito, ha preso d’assalto gli stand del Ciocco Tuscia 2025.

La variazione di calendario non li ha colti impreparati, ma li ha costretti a un piccolo slalom tra feste concorrenti, come ha spiegato il patron della manifestazione Andrea Sorrenti.

“Siamo soddisfatti della manifestazione, anche se quest'anno abbiamo fatto una variazione sulla data - ha spiegato -, perché la novità rispetto agli altri anni è che abbiamo fatto il secondo e terzo week end anziché i primi due. Una scelta obbligata perché nella data solita la sala era già occupata per eventi che riguardavano il Giubileo, quindi, per ovvie ragioni abbiamo fatto slittare la manifestazione che, nonostante sia andata a sovrapporsi ad altri eventi nella Tuscia, ha avuto lo stesso afflusso di pubblico delle edizioni precedenti”.

Il cambio di data è stato un “fuori programma” che resterà tale: l’obiettivo dichiarato è tornare ai primi due week end di ottobre, il terreno tradizionalmente più favorevole.

“Stiamo già lavorando per la prossima edizione - ha sottolineato Sorrenti - è già posso dire che ritorneremo alla data solita dei primi fine settimana del mese”.

Sul fronte idee per l’edizione 2026, la regia del festival punta alto ma con pragmatismo: il sogno è un villaggio più ampio, capace di coinvolgere diverse piazze della città. Il vincolo, come spesso accade, è economico: “Il progetto è sempre di cercare di fare un villaggio più ampio, cioè quindi che coinvolga diverse piazze di Viterbo - ha continuato -. Ma quello è subordinato sempre alla capacità economica, dai finanziamenti che ci dà il Comune, piuttosto che dagli sponsor privati. Quindi quello rimane un progetto che si deve sviluppare nel corso dei mesi, alla luce di quanto riusciamo a ottenere come budget. Questo è fondamentale”.

Invece per quanto riguarda il format della manifestazione vige il detto: squadra vincente non si cambia.

“La prossima edizione vedrà, spettacoli in piazza, laboratori per bambini, area dedicata al dolce, al salato e ad altri prodotti nella sala inferiore di Palazzo dei Papi - ha concluso -. È una formula che funziona. Poi sicuramente ci saranno delle novità. In termini di collaborazione, ho già parlato con altre realtà locali, sia ristoranti sia locali che fanno aperitivi, per cercare di fare qualcosa insieme. Qualche cosa la stiamo facendo già adesso, come ad esempio il cocktail dedicato a Ciocco Tuscia, ma qualcosa di più consistenza e probabilmente lo faremo nella prossima edizione”.

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Viterbo: la città della canapa e del lino prima di diventare 'dei Papi'

Lun, 20/10/2025 - 06:57
2025-10-20

VITERBO - La recente scomparsa alla bella età di 95 anni di Mario Matteucci, ultimo testimone della lavorazione della canapa in una Viterbo che non c’è più, ci fa ricordare che il capoluogo della Tuscia non è solo la “Città dei Papi”, ma anche della canapa e del lino.

Lo ha scritto e detto più volte Alfio Cortonesi, già docente all’Unitus, che annota come Viterbo tra il Mille e il 1500, documenti alla mano, produceva fibre tessili di buona fattura, utili sia al fabbisogno familiare che alla vendita nei mercati limitrofi. Avrebbe conteso addirittura a Napoli il titolo di campione d’Italia per la qualità del lino. Quando era in fioritura – scrive Pio II Piccolomini nei suoi Commentari – il Pian dei Bagni, alle porte della città, si trasformava in un tappeto azzurro.

Prima dell’ultima guerra, intorno al 1940, la coltivazione di lino e canapa, che si alternava a quella del grano in un razionale sovescio, era molto diffusa in tutta la Tuscia Viterbese come del resto in molte altre regioni d’Italia. Un mare di steli che a primavera mutava i colori del paesaggio, influenzando anche stili di vita, rapporti, sociali. Perfino familiari, considerata la folta partecipazione di manodopera femminile. 

(Gruppo Touring in visita al museo della canapa di Viterbo)

Oggi di tutto questo patrimonio non è rimasto più nulla, ma non è escluso che non si possa riparlarne, in una visione magari di agricoltura sostenibile e di transizione ecologica. La lettura di alcune gabelle comunali del centro Italia, in particolare Siena, Roma e Perugia, ci informa che l’export era florido, tanto che il comune di Viterbo, come si legge negli statuti comunali a partire dal XIII sec., controllava la semina, il raccolto e soprattutto la macerazione nelle vasche adiacenti alla sorgente sulfurea Bulicame.

Per la macerazione, l’addetto era il “piscinario” una sorta di guardiano delle vasche che dettava i tempi per l’ammollo nelle pozze ipertermali della zona. Con alcuni sodali sorvegliava tutta l’area di Pian dei Bagni, piuttosto affollata durante il raccolto e la lavorazione. Lo scenario non sfuggì a Dante quando probabilmente lo vide o ne sentì parlare nel Trecento in uno dei suoi viaggi a Roma, tanto da servirsene per una doppia terzina del XIV Canto dell’Inferno. A margine dei ruscelli pietrosi sostavano le “pettatrici” a macerare la canapa o le “peccatrici” (secondo altre interpretazioni) relegate quaggiù dal comune.

Canapa extrabianca e lino di qualità. Merito della terra asciutta e grassa di molte piane della Tuscia Viterbese, ma soprattutto delle acque sulfuree del Bulicame che scorrevano entro una trama di rivoli e laghetti. Ingredienti naturali ed esclusivi per la macerazione degli steli che venivano poi fatti asciugare al sole. A volte a fasci di forma conica come le tende da campo. Si procedeva poi alla battitura con mazze e bastoni per una prima e sommaria separazione della fibra dalle cortecce. .

Aggiungiamoci pure l’abilità di coloro che a colpi di coltellacci di legno (le viterbesi “scotole”), eliminavano le scorse legnose prima della “pettinatura”, dando allo stelo la giusta curvatura. Lavoro tradizionale quello dello “scotolatore” il cui termine è entrato nelle vene di Viterbo, nel dialetto, nel carattere dei suoi abitanti e nel vissuto locale, tanto che la comunità ha loro dedicato una piazza nel quartiere di Pianoscarano. Categoria privilegiata e affidabile se è vero che agli “scotolatori” era eccezionalmente consentito di lavorare anche di notte, con tutti i rischi del caso (in quei tempi non erano pochi).

(Vecchio telaio)

Infine le “pettinatrici”, parrucchiere ante litteram, con mani più callose e meno raffinate delle acconciatrici di oggi, ma altrettanto abili a dipanare le matasse fibrose. Buona presenza dunque di manodopera femminile, una rarità per quei tempi in cui la donna non contava molto, relegata com’era a cucinare e fare figli. La prospettiva delle più giovani era di guadagnare per farsi la dote.

Una preziosa campionatura degli attrezzi usati, compresi un telaio ed alcune foto bianco-nero degli anni Trenta-Quaranta, é provvidenzialmente custodita a Viterbo in un antro del quartiere di Pianoscarano accanto ad un antico frantoio che veniva sorvegliato giorno e notte dal compianto Matteucci, Un gruppo del Club di Territorio di Viterbo del Touring Club gli ha fatto recentemente visita.

Canapa anche nel museo della Civiltà Contadina e delle Tradizioni Popolari di Canepina, lungo la strada Cimina. A proposito di Canepina, va ricordato che un panno di canapa, entra ancora oggi nel processo di scolatura dei tradizionali “maccaroni” (il cosiddetto “fieno”) una specialità del posto.

Va aggiunto che nel Quattrocento, ma non solo, molte famiglie viterbesi si sostenevano con la produzione di lino (olio per cucinare, per le lampade e i cataplasmi) e di canapa con cui si confezionavano oggetti di uso comune, cordami per vari usi e i fiscoli per la molitura dell’olio d’oliva.

Però quanto fetore. Canapa e lino macerati nell’acqua erano così maleodoranti che un pontefice, al tempo della sede papale a Viterbo, pretendeva che tutta la lavorazione delle fibre avvenisse fuori dalle mura cittadine, al Pian dei Bagni. che nei mesi di lavorazione del raccolto, da giugno ad agosto, complice anche il percorso della Francigena, si trasformava in una borgata, con tanto di capanni e osterie, frequentata da lavoratori, mendicanti, ladruncoli, pellegrini, baldracche, mercanti e imbroglioni.

 

Vincenzo Ceniti

 

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Porto di Tarquinia, il M5S: “Basta propaganda, servono dati concreti e un progetto sostenibile”

Lun, 20/10/2025 - 06:57
2025-10-20

TARQUINIA - Il M5S di Tarquinia ritiene doveroso, ancora una volta, riportare il dibattito sul porticciolo turistico all'interno di un contesto di serietà, concretezza e responsabilità istituzionale, superando definitivamente le affermazioni propagandistiche e i numeri privi di fondamento che rischiano solo di alimentare confusione e false aspettative nella cittadinanza.

Nel corso di un recente incontro politico, alla presenza di un assessore regionale, è stata nuovamente diffusa la notizia secondo cui la realizzazione del porticciolo potrebbe generare 1.500 posti di lavoro. Un'affermazione che, ancora una volta, si rivela destituita di ogni riscontro tecnico e che nulla ha a che vedere con una visione seria e sostenibile dello sviluppo del territorio.

È opportuno ricordare che il Piano regionale dei porti individua l'area di intervento alla foce del fiume Marta, un tratto di costa che gli stessi uffici regionali hanno definito 'sconsigliato', a causa della natura sabbiosa dei fondali e delle note criticità legate all'erosione costiera.

Sin dalla stesura del programma elettorale, abbiamo manifestato la chiara volontà di affrontare il tema del porto come una vera opportunità per Tarquinia, da sviluppare in modo realistico, ecosostenibile e compatibile con l'ambiente e le esigenze locali. La nostra idea di portualità turistica è fondata su analisi concrete e su una visione che guarda all'interesse collettivo, non alla propaganda.

Un porticciolo turistico in grado di ospitare circa 500 natanti da diporto potrebbe generare, secondo uno studio di Confindustria Nautica, 1 posto di lavoro diretto ogni 30 posti barca, e un indotto di circa 1 occupato ogni 3,8 posti barca, per un totale compreso tra 75 e 110 unità lavorative annue. Nel caso di un porto per imbarcazioni fino a 24 metri, la cifra complessiva potrebbe raggiungere 170 unità occupazionali. Questi dati, e non altri, rappresentano la base per una valutazione seria e trasparente.

L'analisi della domanda locale conferma inoltre che il territorio tarquiniese esprime una potenzialità portuale di circa 400 natanti. Una realtà che suggerisce, con chiarezza, la necessità di un porticciolo a misura del territorio (indicazione presente anche nel piano dei porti regionale), non di un'infrastruttura sproporzionata o insostenibile.

Il nostro impegno rimane quello di realizzare un'infrastruttura moderna, sostenibile e utile alla città, capace di valorizzare la vocazione turistica e marittima di Tarquinia, nel pieno rispetto dell'ambiente e delle risorse naturali.

Un progetto a misura di territorio, per un futuro concreto, condiviso e privo di strumentalizzazioni.

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Asilo S.Barbara: consegna prorogata di altri 85 giorni, superato l'anno di ritardo

Lun, 20/10/2025 - 06:57
2025-10-20

di Fabio Tornatore

VITERBO - Proroga per ulteriori 85 giorni nella consegna dei lavori dell'asilo di S.Barbara: la struttura, denominata Boat, dopo oltre 10 anni di lavori fa ancora attendere.

Si tratta della quarta proroga richiesta dopo la ripresa della nuova fase dei lavori: iniziati nel 2023 avrebbero dovuto estendersi per 450 giorni, la cosegna era prevista infatti per dicembre 2024. Il primo stop richiesto dall'azienda incaricata avrebbe dovuto avere la durata di 100 giorni. Il secondo di 130, e il terzo di ulteriori 70. Con la quarta richiesta si arriva a ben 385 giorni naturali e consecutivi, superando l'anno di ritardo.

Sicuramente le motivazioni addotte dalla società appaltata saranno serie, valide e solidissime per essere state prese in carico dall'amministrazione comunale e, passati oltre 10 anni dalla posa della prima pietra, qualcuno potrà anche dire 'ormai anno più anno meno'. A 835 giorni però dalla ripresa dei lavori dopo il rifinanziamento dell'opera con i fondi del Consiglio dei Ministri i cittadini cominciano a interrogarsi sui perché di tali ritardi.

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Carnevale civitonico 2026, il gruppo Jamaicano chiarisce: “Non parteciperemo come carro, ma ...

Lun, 20/10/2025 - 06:57
2025-10-20

di SDA

CIVITA CASTELLANA - Dopo settimane di voci e discussioni, arriva la conferma ufficiale: il gruppo Jamaicano, vincitore dell’edizione 2025 del Carnevale civitonico nella categoria carri allegorici, non parteciperà con un carro di prima categoria alla prossima edizione del 2026. La decisione è stata comunicata direttamente da Luca Rita, storico esponente e organizzatore del gruppo, attraverso un lungo post pubblicato sulla sua pagina Facebook, nato – come spiega – “per chiarire le cose e mettere fine alle solite chiacchiere di paese”.

Nel suo intervento, Rita ricostruisce passo dopo passo quanto accaduto nei mesi successivi alla vittoria dello scorso marzo.
Dal 5 marzo, appena proclamati vincitori, abbiamo subito iniziato a pensare al nuovo carro per il 2026 – racconta – ma da parte della Fondazione Carnevale tutto taceva. Nei mesi di marzo, aprile e maggio nessuna comunicazione. Poi a giugno si comincia a sentire che ci sono problemi interni gravi, al punto da farci chiedere: si farà o no il prossimo Carnevale?”. 

Secondo Rita, i gruppi avrebbero più volte chiesto chiarimenti, ma “tutto è rimasto nel silenzio”. Così, con l’incertezza sul futuro della manifestazione, “era impossibile iniziare a spendere migliaia di euro di tasca nostra”.

Costruire un carro non è uno scherzo – precisa –: solo per tenere il rimorchio nel capannone spendiamo circa 10.000 euro l’anno, e altri 10.000 euro servono per la costruzione del carro. Tutto questo senza contare i materiali, le decorazioni, il lavoro e il tempo che ognuno di noi dedica. E con un premio di 4.000 euro per i vincitori… che cosa pensate si possa coprire?”.

La situazione si è sbloccata solo a metà ottobre, quando la Fondazione ha confermato ufficialmente lo svolgimento dell’edizione 2026 e ha liquidato i premi della scorsa. “Troppo tardi per poter iniziare un nuovo carro – osserva Rita –. A quel punto abbiamo deciso di partecipare come gruppo mascherato, mantenendo lo stesso entusiasmo e la stessa passione, ma con costi più sostenibili.”

Lo facciamo per amore del Carnevale – aggiunge – ma non possiamo essere gli unici a sacrificarsi economicamente, soprattutto senza certezze.”

Nel suo post, Rita si rivolge anche a chi, in paese, ha criticato la decisione del gruppo:
Prima di sparare sentenze, informatevi. Noi, come tanti altri gruppi, abbiamo solo chiesto chiarezza e rispetto per il lavoro che c’è dietro ogni carro. Quando parlate, collegate il cervello: ora sapete come stanno le cose.”

Infine, l’organizzatore ha voluto chiarire un ultimo punto: “Il percorso della sfilata non l’hanno cambiato i carri, ma la maggioranza dei gruppi e dei partecipanti. I carri restano tre, mentre i gruppi mascherati sono una ventina. Basta polemiche inutili.”

Nonostante le difficoltà, il gruppo Jamaicano promette di esserci anche nel 2026, seppur in una veste diversa. “Metteremo la stessa energia e lo stesso cuore di sempre – conclude Rita –. Perché il Carnevale civitonico è parte di noi, e nessun problema potrà spegnere la nostra voglia di far festa.” 

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Olivicoltura in crisi nella Tuscia: produzione giù fino al 70%

Lun, 20/10/2025 - 06:57
2025-10-20

VITERBO - La stagione della raccolta delle olive è iniziata, ma nella Tuscia la campagna olivicola 2025 si presenta tra luci e ombre. Dopo mesi di piogge intense, vento forte e sbalzi termici improvvisi, molti oliveti locali hanno subito danni significativi. A complicare la situazione ci sono stati anche parassiti come la mosca olearia e la temuta cimice asiatica, che hanno accelerato la caduta dei frutti e ridotto drasticamente la produzione.

Secondo Sergio Del Gelsomino, presidente provinciale della Cia, alcune zone della provincia, cuore dell’olivicoltura laziale, hanno visto cali della produzione tra il 30 e il 40%, mentre in alcune aree del Viterbese si raggiunge un meno 60-70%. Anche la zona di Canino, storicamente tra le più vocate, registra un calo attorno al 40%. “La raccolta è iniziata con quasi venti giorni di anticipo rispetto all’anno scorso. La resa è buona, ma la quantità scarsa inciderà inevitabilmente sui costi e sul prezzo finale dell’olio”, spiega Del Gelsomino.

Nonostante la contrazione produttiva, la qualità dell’olio rimane il vero punto di forza della Tuscia. “Gli agricoltori hanno anticipato la raccolta per salvaguardare il prodotto, rinunciando a qualche punto di resa pur di ottenere un olio superiore. Preferiamo la qualità alla quantità, perché parliamo di un alimento che consumiamo nelle nostre famiglie. L’olio che sarà venduto avrà un prezzo più alto, ma garantirà un’eccellenza autentica”, aggiunge il presidente della Cia.

La stagione olivicola 2025 dunque si presenta difficile sul piano quantitativo, ma conferma la vocazione della Tuscia alla produzione di olio di alta qualità, capace di competere sul mercato nazionale e internazionale anche in anni critici. 

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