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Ciocco Tuscia 2025, tra slittamenti e sorprese: Squadra che vince si riconferma
VITERBO - L’ultima giornata dei due week end dedicati al dolce alimento si è riconfermata la cronaca di una “vittoria annunciata” con una folla che, come al solito, ha preso d’assalto gli stand del Ciocco Tuscia 2025.
La variazione di calendario non li ha colti impreparati, ma li ha costretti a un piccolo slalom tra feste concorrenti, come ha spiegato il patron della manifestazione Andrea Sorrenti.
“Siamo soddisfatti della manifestazione, anche se quest'anno abbiamo fatto una variazione sulla data - ha spiegato -, perché la novità rispetto agli altri anni è che abbiamo fatto il secondo e terzo week end anziché i primi due. Una scelta obbligata perché nella data solita la sala era già occupata per eventi che riguardavano il Giubileo, quindi, per ovvie ragioni abbiamo fatto slittare la manifestazione che, nonostante sia andata a sovrapporsi ad altri eventi nella Tuscia, ha avuto lo stesso afflusso di pubblico delle edizioni precedenti”.
Il cambio di data è stato un “fuori programma” che resterà tale: l’obiettivo dichiarato è tornare ai primi due week end di ottobre, il terreno tradizionalmente più favorevole.
“Stiamo già lavorando per la prossima edizione - ha sottolineato Sorrenti - è già posso dire che ritorneremo alla data solita dei primi fine settimana del mese”.
Sul fronte idee per l’edizione 2026, la regia del festival punta alto ma con pragmatismo: il sogno è un villaggio più ampio, capace di coinvolgere diverse piazze della città. Il vincolo, come spesso accade, è economico: “Il progetto è sempre di cercare di fare un villaggio più ampio, cioè quindi che coinvolga diverse piazze di Viterbo - ha continuato -. Ma quello è subordinato sempre alla capacità economica, dai finanziamenti che ci dà il Comune, piuttosto che dagli sponsor privati. Quindi quello rimane un progetto che si deve sviluppare nel corso dei mesi, alla luce di quanto riusciamo a ottenere come budget. Questo è fondamentale”.
Invece per quanto riguarda il format della manifestazione vige il detto: squadra vincente non si cambia.
“La prossima edizione vedrà, spettacoli in piazza, laboratori per bambini, area dedicata al dolce, al salato e ad altri prodotti nella sala inferiore di Palazzo dei Papi - ha concluso -. È una formula che funziona. Poi sicuramente ci saranno delle novità. In termini di collaborazione, ho già parlato con altre realtà locali, sia ristoranti sia locali che fanno aperitivi, per cercare di fare qualcosa insieme. Qualche cosa la stiamo facendo già adesso, come ad esempio il cocktail dedicato a Ciocco Tuscia, ma qualcosa di più consistenza e probabilmente lo faremo nella prossima edizione”.
Viterbo: la città della canapa e del lino prima di diventare 'dei Papi'
VITERBO - La recente scomparsa alla bella età di 95 anni di Mario Matteucci, ultimo testimone della lavorazione della canapa in una Viterbo che non c’è più, ci fa ricordare che il capoluogo della Tuscia non è solo la “Città dei Papi”, ma anche della canapa e del lino.
Lo ha scritto e detto più volte Alfio Cortonesi, già docente all’Unitus, che annota come Viterbo tra il Mille e il 1500, documenti alla mano, produceva fibre tessili di buona fattura, utili sia al fabbisogno familiare che alla vendita nei mercati limitrofi. Avrebbe conteso addirittura a Napoli il titolo di campione d’Italia per la qualità del lino. Quando era in fioritura – scrive Pio II Piccolomini nei suoi Commentari – il Pian dei Bagni, alle porte della città, si trasformava in un tappeto azzurro.
Prima dell’ultima guerra, intorno al 1940, la coltivazione di lino e canapa, che si alternava a quella del grano in un razionale sovescio, era molto diffusa in tutta la Tuscia Viterbese come del resto in molte altre regioni d’Italia. Un mare di steli che a primavera mutava i colori del paesaggio, influenzando anche stili di vita, rapporti, sociali. Perfino familiari, considerata la folta partecipazione di manodopera femminile.
(Gruppo Touring in visita al museo della canapa di Viterbo)
Oggi di tutto questo patrimonio non è rimasto più nulla, ma non è escluso che non si possa riparlarne, in una visione magari di agricoltura sostenibile e di transizione ecologica. La lettura di alcune gabelle comunali del centro Italia, in particolare Siena, Roma e Perugia, ci informa che l’export era florido, tanto che il comune di Viterbo, come si legge negli statuti comunali a partire dal XIII sec., controllava la semina, il raccolto e soprattutto la macerazione nelle vasche adiacenti alla sorgente sulfurea Bulicame.
Per la macerazione, l’addetto era il “piscinario” una sorta di guardiano delle vasche che dettava i tempi per l’ammollo nelle pozze ipertermali della zona. Con alcuni sodali sorvegliava tutta l’area di Pian dei Bagni, piuttosto affollata durante il raccolto e la lavorazione. Lo scenario non sfuggì a Dante quando probabilmente lo vide o ne sentì parlare nel Trecento in uno dei suoi viaggi a Roma, tanto da servirsene per una doppia terzina del XIV Canto dell’Inferno. A margine dei ruscelli pietrosi sostavano le “pettatrici” a macerare la canapa o le “peccatrici” (secondo altre interpretazioni) relegate quaggiù dal comune.
Canapa extrabianca e lino di qualità. Merito della terra asciutta e grassa di molte piane della Tuscia Viterbese, ma soprattutto delle acque sulfuree del Bulicame che scorrevano entro una trama di rivoli e laghetti. Ingredienti naturali ed esclusivi per la macerazione degli steli che venivano poi fatti asciugare al sole. A volte a fasci di forma conica come le tende da campo. Si procedeva poi alla battitura con mazze e bastoni per una prima e sommaria separazione della fibra dalle cortecce. .
Aggiungiamoci pure l’abilità di coloro che a colpi di coltellacci di legno (le viterbesi “scotole”), eliminavano le scorse legnose prima della “pettinatura”, dando allo stelo la giusta curvatura. Lavoro tradizionale quello dello “scotolatore” il cui termine è entrato nelle vene di Viterbo, nel dialetto, nel carattere dei suoi abitanti e nel vissuto locale, tanto che la comunità ha loro dedicato una piazza nel quartiere di Pianoscarano. Categoria privilegiata e affidabile se è vero che agli “scotolatori” era eccezionalmente consentito di lavorare anche di notte, con tutti i rischi del caso (in quei tempi non erano pochi).
(Vecchio telaio)
Infine le “pettinatrici”, parrucchiere ante litteram, con mani più callose e meno raffinate delle acconciatrici di oggi, ma altrettanto abili a dipanare le matasse fibrose. Buona presenza dunque di manodopera femminile, una rarità per quei tempi in cui la donna non contava molto, relegata com’era a cucinare e fare figli. La prospettiva delle più giovani era di guadagnare per farsi la dote.
Una preziosa campionatura degli attrezzi usati, compresi un telaio ed alcune foto bianco-nero degli anni Trenta-Quaranta, é provvidenzialmente custodita a Viterbo in un antro del quartiere di Pianoscarano accanto ad un antico frantoio che veniva sorvegliato giorno e notte dal compianto Matteucci, Un gruppo del Club di Territorio di Viterbo del Touring Club gli ha fatto recentemente visita.
Canapa anche nel museo della Civiltà Contadina e delle Tradizioni Popolari di Canepina, lungo la strada Cimina. A proposito di Canepina, va ricordato che un panno di canapa, entra ancora oggi nel processo di scolatura dei tradizionali “maccaroni” (il cosiddetto “fieno”) una specialità del posto.
Va aggiunto che nel Quattrocento, ma non solo, molte famiglie viterbesi si sostenevano con la produzione di lino (olio per cucinare, per le lampade e i cataplasmi) e di canapa con cui si confezionavano oggetti di uso comune, cordami per vari usi e i fiscoli per la molitura dell’olio d’oliva.
Però quanto fetore. Canapa e lino macerati nell’acqua erano così maleodoranti che un pontefice, al tempo della sede papale a Viterbo, pretendeva che tutta la lavorazione delle fibre avvenisse fuori dalle mura cittadine, al Pian dei Bagni. che nei mesi di lavorazione del raccolto, da giugno ad agosto, complice anche il percorso della Francigena, si trasformava in una borgata, con tanto di capanni e osterie, frequentata da lavoratori, mendicanti, ladruncoli, pellegrini, baldracche, mercanti e imbroglioni.
Vincenzo Ceniti
Porto di Tarquinia, il M5S: Basta propaganda, servono dati concreti e un progetto sostenibile
TARQUINIA - Il M5S di Tarquinia ritiene doveroso, ancora una volta, riportare il dibattito sul porticciolo turistico all'interno di un contesto di serietà, concretezza e responsabilità istituzionale, superando definitivamente le affermazioni propagandistiche e i numeri privi di fondamento che rischiano solo di alimentare confusione e false aspettative nella cittadinanza.
Nel corso di un recente incontro politico, alla presenza di un assessore regionale, è stata nuovamente diffusa la notizia secondo cui la realizzazione del porticciolo potrebbe generare 1.500 posti di lavoro. Un'affermazione che, ancora una volta, si rivela destituita di ogni riscontro tecnico e che nulla ha a che vedere con una visione seria e sostenibile dello sviluppo del territorio.
È opportuno ricordare che il Piano regionale dei porti individua l'area di intervento alla foce del fiume Marta, un tratto di costa che gli stessi uffici regionali hanno definito 'sconsigliato', a causa della natura sabbiosa dei fondali e delle note criticità legate all'erosione costiera.
Sin dalla stesura del programma elettorale, abbiamo manifestato la chiara volontà di affrontare il tema del porto come una vera opportunità per Tarquinia, da sviluppare in modo realistico, ecosostenibile e compatibile con l'ambiente e le esigenze locali. La nostra idea di portualità turistica è fondata su analisi concrete e su una visione che guarda all'interesse collettivo, non alla propaganda.
Un porticciolo turistico in grado di ospitare circa 500 natanti da diporto potrebbe generare, secondo uno studio di Confindustria Nautica, 1 posto di lavoro diretto ogni 30 posti barca, e un indotto di circa 1 occupato ogni 3,8 posti barca, per un totale compreso tra 75 e 110 unità lavorative annue. Nel caso di un porto per imbarcazioni fino a 24 metri, la cifra complessiva potrebbe raggiungere 170 unità occupazionali. Questi dati, e non altri, rappresentano la base per una valutazione seria e trasparente.
L'analisi della domanda locale conferma inoltre che il territorio tarquiniese esprime una potenzialità portuale di circa 400 natanti. Una realtà che suggerisce, con chiarezza, la necessità di un porticciolo a misura del territorio (indicazione presente anche nel piano dei porti regionale), non di un'infrastruttura sproporzionata o insostenibile.
Il nostro impegno rimane quello di realizzare un'infrastruttura moderna, sostenibile e utile alla città, capace di valorizzare la vocazione turistica e marittima di Tarquinia, nel pieno rispetto dell'ambiente e delle risorse naturali.
Un progetto a misura di territorio, per un futuro concreto, condiviso e privo di strumentalizzazioni.
Asilo S.Barbara: consegna prorogata di altri 85 giorni, superato l'anno di ritardo
di Fabio Tornatore
VITERBO - Proroga per ulteriori 85 giorni nella consegna dei lavori dell'asilo di S.Barbara: la struttura, denominata Boat, dopo oltre 10 anni di lavori fa ancora attendere.
Si tratta della quarta proroga richiesta dopo la ripresa della nuova fase dei lavori: iniziati nel 2023 avrebbero dovuto estendersi per 450 giorni, la cosegna era prevista infatti per dicembre 2024. Il primo stop richiesto dall'azienda incaricata avrebbe dovuto avere la durata di 100 giorni. Il secondo di 130, e il terzo di ulteriori 70. Con la quarta richiesta si arriva a ben 385 giorni naturali e consecutivi, superando l'anno di ritardo.
Sicuramente le motivazioni addotte dalla società appaltata saranno serie, valide e solidissime per essere state prese in carico dall'amministrazione comunale e, passati oltre 10 anni dalla posa della prima pietra, qualcuno potrà anche dire 'ormai anno più anno meno'. A 835 giorni però dalla ripresa dei lavori dopo il rifinanziamento dell'opera con i fondi del Consiglio dei Ministri i cittadini cominciano a interrogarsi sui perché di tali ritardi.
Carnevale civitonico 2026, il gruppo Jamaicano chiarisce: Non parteciperemo come carro, ma ...
di SDA
CIVITA CASTELLANA - Dopo settimane di voci e discussioni, arriva la conferma ufficiale: il gruppo Jamaicano, vincitore dell’edizione 2025 del Carnevale civitonico nella categoria carri allegorici, non parteciperà con un carro di prima categoria alla prossima edizione del 2026. La decisione è stata comunicata direttamente da Luca Rita, storico esponente e organizzatore del gruppo, attraverso un lungo post pubblicato sulla sua pagina Facebook, nato – come spiega – “per chiarire le cose e mettere fine alle solite chiacchiere di paese”.
Nel suo intervento, Rita ricostruisce passo dopo passo quanto accaduto nei mesi successivi alla vittoria dello scorso marzo.
“Dal 5 marzo, appena proclamati vincitori, abbiamo subito iniziato a pensare al nuovo carro per il 2026 – racconta – ma da parte della Fondazione Carnevale tutto taceva. Nei mesi di marzo, aprile e maggio nessuna comunicazione. Poi a giugno si comincia a sentire che ci sono problemi interni gravi, al punto da farci chiedere: si farà o no il prossimo Carnevale?”.
Secondo Rita, i gruppi avrebbero più volte chiesto chiarimenti, ma “tutto è rimasto nel silenzio”. Così, con l’incertezza sul futuro della manifestazione, “era impossibile iniziare a spendere migliaia di euro di tasca nostra”.
“Costruire un carro non è uno scherzo – precisa –: solo per tenere il rimorchio nel capannone spendiamo circa 10.000 euro l’anno, e altri 10.000 euro servono per la costruzione del carro. Tutto questo senza contare i materiali, le decorazioni, il lavoro e il tempo che ognuno di noi dedica. E con un premio di 4.000 euro per i vincitori… che cosa pensate si possa coprire?”.
La situazione si è sbloccata solo a metà ottobre, quando la Fondazione ha confermato ufficialmente lo svolgimento dell’edizione 2026 e ha liquidato i premi della scorsa. “Troppo tardi per poter iniziare un nuovo carro – osserva Rita –. A quel punto abbiamo deciso di partecipare come gruppo mascherato, mantenendo lo stesso entusiasmo e la stessa passione, ma con costi più sostenibili.”
“Lo facciamo per amore del Carnevale – aggiunge – ma non possiamo essere gli unici a sacrificarsi economicamente, soprattutto senza certezze.”
Nel suo post, Rita si rivolge anche a chi, in paese, ha criticato la decisione del gruppo:
“Prima di sparare sentenze, informatevi. Noi, come tanti altri gruppi, abbiamo solo chiesto chiarezza e rispetto per il lavoro che c’è dietro ogni carro. Quando parlate, collegate il cervello: ora sapete come stanno le cose.”
Infine, l’organizzatore ha voluto chiarire un ultimo punto: “Il percorso della sfilata non l’hanno cambiato i carri, ma la maggioranza dei gruppi e dei partecipanti. I carri restano tre, mentre i gruppi mascherati sono una ventina. Basta polemiche inutili.”
Nonostante le difficoltà, il gruppo Jamaicano promette di esserci anche nel 2026, seppur in una veste diversa. “Metteremo la stessa energia e lo stesso cuore di sempre – conclude Rita –. Perché il Carnevale civitonico è parte di noi, e nessun problema potrà spegnere la nostra voglia di far festa.”
Olivicoltura in crisi nella Tuscia: produzione giù fino al 70%
VITERBO - La stagione della raccolta delle olive è iniziata, ma nella Tuscia la campagna olivicola 2025 si presenta tra luci e ombre. Dopo mesi di piogge intense, vento forte e sbalzi termici improvvisi, molti oliveti locali hanno subito danni significativi. A complicare la situazione ci sono stati anche parassiti come la mosca olearia e la temuta cimice asiatica, che hanno accelerato la caduta dei frutti e ridotto drasticamente la produzione.
Secondo Sergio Del Gelsomino, presidente provinciale della Cia, alcune zone della provincia, cuore dell’olivicoltura laziale, hanno visto cali della produzione tra il 30 e il 40%, mentre in alcune aree del Viterbese si raggiunge un meno 60-70%. Anche la zona di Canino, storicamente tra le più vocate, registra un calo attorno al 40%. “La raccolta è iniziata con quasi venti giorni di anticipo rispetto all’anno scorso. La resa è buona, ma la quantità scarsa inciderà inevitabilmente sui costi e sul prezzo finale dell’olio”, spiega Del Gelsomino.
Nonostante la contrazione produttiva, la qualità dell’olio rimane il vero punto di forza della Tuscia. “Gli agricoltori hanno anticipato la raccolta per salvaguardare il prodotto, rinunciando a qualche punto di resa pur di ottenere un olio superiore. Preferiamo la qualità alla quantità, perché parliamo di un alimento che consumiamo nelle nostre famiglie. L’olio che sarà venduto avrà un prezzo più alto, ma garantirà un’eccellenza autentica”, aggiunge il presidente della Cia.
La stagione olivicola 2025 dunque si presenta difficile sul piano quantitativo, ma conferma la vocazione della Tuscia alla produzione di olio di alta qualità, capace di competere sul mercato nazionale e internazionale anche in anni critici.
Le Terme Salus Viterbo alzano bandiera bianca a Moncalieri
MONTECALIERI - Il match disputato domenica 19 ottobre è stato per tre quarti di estremo equilibrio, poi l’allungo delle padrone di casa nel quarto periodo e per le Terme Salus Viterbo arriva il terzo stop in questo inizio di stagione nel campionato di serie A2 di basket femminile.
Le ragazze di coach Scaramuccia iniziano bene con Todorova e Myklebust (1-4), le piemontesi rispondono affidandosi alle triple di Cicic e Pellegrini e alla potenza vicino a canestro di Obaseki. Viterbo, da subito alle prese con problemi di falli per alcune giocatrici, risponde colpo su colpo, per merito soprattutto di Myklebust che, a dispetto di una condizione fisica non perfetta, colpisce a ripetizione la difesa di Moncalieri sia vicino a canestro che dalla lunghissima distanza. Le triple della lunga norvegese riportano avanti le Terme Salus (8-9 e poi 12-14 in avvio di secondo periodo), poi ci pensa Britney Imuentinyan a realizzare il canestro che regala il massimo vantaggio viterbese verso la metà del parziale sul 16-20.
La risposta di Moncalieri è un parziale di 6-0 che però non abbatte le Terme Salus, brave a ritrovare poco dopo il +4 (24-28) con la tripla di un’ottima Bardarè, un gioco da tre punti di Cutrupi e un bel canestro di Todorova. Il finale di secondo periodo sorride però nuovamente alla Tecno Engineering che, quasi sulla sirena, trova con Colli il canestro del 29-28 con cui le due squadre vanno al riposo.
Al rientro dagli spogliatoi le più rapide a scattare sono le padrone di casa, con la tripla di Pellegrini che vale il +4 interno (34-30) ma la risposta è ancora opera di una positiva Imuentinyan e di due triple consecutive di Todorova che ritrova precisione dalla lunghissima distanza. Si va all’ultimo riposo con Moncalieri avanti di un solo punto (39-38) e con la prospettiva di potersela giocare ad armi pari per la vittoria nei dieci minuti finali; le speranze vengono però azzerate da un inizio di parziale molto deficitario in attacco (primo canestro di Myklebust dopo quattro minuti) e dalle iniziative di Obaseki, Pellegrini e Salvini, la più precisa dalla lunetta nelle tante occasioni avute dalle piemontesi.
Coach Scaramuccia prova con il pressing e le Terme Salus hanno qualche tiro aperto per cercare di tornare a contatto ma sprecano le occasioni, rendendo vano anche l’ultimo sforzo di Myklebust che chiude con una pregevole doppia-doppia ma senza riuscire a condurre alla vittoria la propria squadra.
Domenica prossima arriva al PalaMalè la formazione delle Milano Basket Stars e per le ragazze viterbesi ci sarà una nuova occasione per andare a caccia della prima vittoria in campionato.
Tecno Engineering Moncalieri – Terme Salus Viterbo: 62 – 51
MONCALIERI: Lo Re, Pellegrini 16 (1/3,4/6), Corgnati 7 (1/3,1/2), Gesuele 4 (2/4), Grosso 1 (0/1,0/1), Colli 2 (1/3,0/5), Pieroni, Varaldi (0/1 da due), Salvini 6 (1/2,0/1), Obaseki 13 (5/12), Bifano 2 (0/1 da tre), Cicic 11 (1/4,3/7). All. Lanzano
TERME SALUS: Puggioni A. (0/1,0/8), Todorova 14 (4/8,2/8), Paco ne, Imuentinyan 4 (2/2), Gionchilie 1 (0/3), Cutrupi 3 (1/4), Pasquali (0/1 da tre), Bardarè 8 (1/4,2/3), Pirillo ne, Myklebust 21 (5/13,3/4). All. Scaramuccia
ARBITRI: Andrea Bernardi di Cantù (CO) e Niccolò Invernizzi di Dorno (PV)
NOTE: Tiri liberi Moncalieri 14/22, Terme Salus 4/7. Rimbalzi 40 (Obaseki 10), Terme Salus 39 (Myklebust 10). Parziali 10’ (12-11), 20’ (29-28), 30’ (39-38). Nessuna giocatrice uscita per 5 falli.
Il Torneo di Tennis Trofeo Banca Lazio Nord entra nel vivo
VITERBO - Pirotecnico incastro incontri (oltre 20 tra Venerdì e Sabato) ingioella il Torneo di Tennis “Trofeo Banca Lazio Nord” ospitato dal Tennis Club Viterbo Giorgio Barili e diretto con magistrale maestria dal Giudice Gara Luigi Sambenedetto, dal Direttore di Gara Massimiliano Affinita e dal Giudice Arbitro Paolo Ricci. Nella parte alta del tabellone il 4.3 Leonardo Bravini Circolo Davis 76 Civita Castellana arriva a giocarsi lo spareggio per approdare al Tabellone di Terza.
Superato il secondo turno causa il ritiro del più quotato 4.2 Stefano Spaccini del Tennis Club Open di Orvieto supera il 4.3 Emanuele Scalmani del Circolo Tennis Cus Viterbo (6-4/3-1 e stop per infortunio) il quale aveva eliminato a sorpresa l’umbro 4.2 Marco Paoluzzi del Circolo Giove il Pianeta di Attigliano (4-6/7-6/1-0 ritiro per infortunio). Bene anche il 4.3 Mario Biagini Tennis Club Valentano che sempre nello stesso transetto alto supera pee 6-2/6-1 il 4.3 Matteo Gobbini del Circolo Tennis Club Viterbo.
Alla sfida Biagini arrivava fresco e riposato in quanto superava senza giocare l’insidioso ostacolo del 4.2 toscano Carlo Nucci SD La Racchetta Siena che doveva rinunciare causa infortunio. Parzialmente in campo Gobbini che di districavaa in maniera interessante tra le trame del più quotato 4.2 Danilo Custodi del Circolo Tennis 90 di Orvieto. Perso il primo set tie-break 7-6 vinceva il secondo 6-1 ed avanti 1-0 nel terzo vedeva l’avversario ririrarsi per noie muscolari.
Nella parte bassa del tabellone avanza il 4.2 Matteo Boresti Circolo Tennis Polymer di Terni. Vittoria per 6-4/6-3 contro il 4.5 Flavio Urbani del Cus Viterbo che aveva superato a sorpresa per 6-4/6-3 il più quotato 4.3 Matteo Moggi sempre del Cus Viterbo. Vola via bene anche il portacolori locale 4.3 Angelo Chiavarino che supera il 4.2 Fabio Brocchi dell’Academy Colle Diana di Sutri. Perso il primo set 6-0 ed avanti nel secondo per 3-1 vedeva l’avversario ritirarsi per noie muscolari.
Nell’ultima parte bassa del tabellone il 4.2 Alessandro Palombi Circolo ASD Punto Sport di Viterbo prima supera per 6-2/6-1 il 4.3 Andrea Galvani del Cus Viterbo poi approfitta del forfait per infortunio del più quotato 4.1 Gabriel Caatellano del Tennis Club 90 di Orvieto. Il portacolori locale 4.3 Massimiliano Siddi, infine, prima passa il turno per il ritro per infortunio del più quotato 4.2 Fabrizio Urbani del Cus Viterbo e poi elimina per 6-4/6-3 un giocatore ancora più alto di Catregoria: il 4.1 Michelangelo Meschini del Cus Viterbo.
Oratorio della Verità, restaurata l'epigrafe dei padri fondatori
VITERBO - Splendido successo e momenti di vera poesia, nel pomeriggio di sabato 18 ottobre al Campetto dell'Oratorio della Verità in via Oslavia. Per il nuovo amarcord targato Stella Azzurra. Prima in tribuna, dove don Elio Forti ha scoperto il bel restauro della commovente epigrafe voluta dai padri fondatori sul principio degli anni '70 ('Per iniziativa di pochi, con il contributo di molti, per il beneficio di tutti').
Poi a bordo campo, dove sempre don Elio, affiancato da Silvano Petri, Pierpaolo Nevi, Roberto Fortini, Antonello Ricci ed Enrico Aquilani del comitato organizzatore, ha inaugurato anche le splendide grandi stelle adesive applicate sulle panchine nuove di zecca (finanziate con sottoscrizione spontanea). Prima del fischio d'inizio, c'è stato anche un momento da 'Carramba che sorpresa': dopo tanti anni infatti, si sono riabbracciati don Elio e padre Maurizio Boa, anche quest'ultimo appassionatamente coinvolto come allenatore nei primissimi anni della Stella Azzurra.
Infine le squadre hanno fatto il loro ingresso in campo. Bleus contro bianchi. Il tempo di consegnare nelle mani di Patrizia Bocchini il premio di 'Ambasciatore della Stella Azzurra' per suo fratello, il leggendario capitan Maurizio (assente giustificato), il tempo per il simbolico calcio d'inizio affidato al caro Luigi Angelini, e il match ha avuto inizio. Partita sul filo del rasoio. 0-0 al fischio di chiusura (ma due clamorosi legni sono stati colti, uno per tempo, uno per parte: traversa per i bianchi, palo per i bleus). L'hanno spuntata i blues ai rigori. Impeccabile la conduzione da parte del duo arbitrale, i signori Fortini e Morelli da Viterbo.
Consegna della Coppa della Sfida, tutti sotto la doccia e, per chiudere, prosecco per tutti, accompagnato dai deliziosi dolcetti fatti in casa dalla signora Lina, mamma dei fratelli Carbone, stellazzurrati doc. Prossime iniziative del comitato spontaneo Stella Azzurra? Non lo dite troppo in giro, ma in primavera si annuncia un ritorno in campo da far tremare i polsi: il derby dei derby, Stella Azzurra-Murialdina.
Oltre 150 controlli gratuiti a Viterbo: l'impegno dell'Ordine di Malta
VITERBO - Grande partecipazione a Viterbo, in Piazza della Repubblica, in occasione della Giornata Nazionale dell'Ordine di Malta, promossa in contemporanea in 34 piazze italiane. L'iniziativa, organizzata dalla Delegazione di Viterbo-Rieti, ha avuto l'obiettivo di far conoscere alla cittadinanza la missione e le attività dell'Ordine di Malta, in Italia e nel mondo, all'insegna del motto millenario 'Tuitio Fidei et Obsequium Pauperum' – Difesa della Fede e Servizio ai Poveri. Durante la giornata sono state effettuate oltre 150 misurazioni di glicemia e pressione arteriosa, offrendo un importante servizio gratuito di prevenzione e sensibilizzazione. Numerosi cittadini hanno visitato il punto informativo per conoscere più da vicino la storia, le opere e i progetti dell'Ordine.
All'evento hanno preso parte la Sindaca di Viterbo Chiara Frontini, il Delegato dell'Ordine di Malta Roberto Saccarello, il Generale Comandante Tommaso Gargallo di Castel Lentini, membro del Corpo Militare dell'ACISMOM, e la Dama Barbara Pinto Folicaldi, Capo Raggruppamento Lazio del CISOM – Corpo Italiano di Soccorso dell'Ordine di Malta, Dama di Gran Croce di Grazia Magistrale. La loro presenza ha testimoniato l'importanza della collaborazione tra istituzioni civili, corpi operativi e realtà assistenziali nella comune finalità di promuovere la salute e la solidarietà verso le persone più fragili.
La Giornata Nazionale dell'Ordine di Malta rappresenta un momento fondamentale per consolidare il rapporto con le comunità locali e far conoscere concretamente l'impegno quotidiano dell'Ordine al servizio dei poveri, degli ammalati e di chi si trova in difficoltà.
Il Sovrano Militare Ordine di Malta, fondato a Gerusalemme nella seconda metà dell'XI secolo, è un ordine religioso laicale della Chiesa Cattolica e soggetto di diritto internazionale. Opera oggi in oltre 120 Paesi, con 13.500 membri, 100.000 volontari e più di 60.000 tra medici, infermieri e personale sanitario, attraverso ospedali, ambulatori, centri di accoglienza e missioni umanitarie in aree di crisi.
A Tarquinia lultima strage: 11 pecore scomparse, 4 sventrate erano gravide
TARQUINIA - Nelle campagne della Tuscia torna a farsi vivo un problema che sta inquietando allevatori e residenti: oltre ai ormai consueti danni provocati dai cinghiali, adesso sono i lupi a generare forte preoccupazione per la loro presenza sempre più numerosa e vicina alle abitazioni.
Nella zona di località San Giorgio, a Tarquinia, è stata segnalata un’ennesima aggressione nei confronti di un gregge: undici pecore sono sparite, di cui quattro gravide sono state ritrovate sventrate.
Le tracce lasciano pochi dubbi: si tratta di un attacco di lupi (o di lupi ibridi con cani randagi) che agiscono nelle aree agricole, persino vicino alle case.
Secondo il presidente della Confagricoltura Viterbo‑Rieti, Remo Parenti, la zona dell’alta Tuscia – comuni come Farnese, Latera, Ischia di Castro, Valentano – è teatro di una situazione al limite dell’emergenza: vi sarebbero branchi numerosi, talvolta addirittura 13 esemplari, che si spostano tra aree boschive e campagne.
La presenza dei lupi, dunque, non riguarda più solo zone remote o montane: gli allevatori segnalano avvistamenti persino alle prime luci dell’alba, con animali che non mostrano più paura dell’uomo.
Wecom sfida in casa contro Caiazzo
VITERBO - Seconda gara interna per la WeCOM-Ortoetruria che incontra stasera la Pepe in Grani Step Back Caiazzo. Entrambe le formazioni vengono da una vittoria: per i campani quella casalinga contro L’Aquila e per i viterbesi quella conquistata in Sardegna sul parquet di Sennori, dopo una gara intensa e combattuta.
Caiazzo è squadra neopromossa dal roster collaudato e che ha al proprio interno un’autentica star del basket americano, quel Linton Johnson campione NBA, vincitore dell’anello con i San Antonio Spurs nel 2005 che ha complessivamente giocato in sette diverse franchigie ed in Europa con il Saski Baskonia con il quale ha vinto la Supercoppa spagnola nel 2007.
La Stella Azzurra sta gradatamente trovando ritmi e situazioni di gioco definite da coach Saputo, mostrando in queste prime uscite una particolare efficacia soprattutto in fase difensiva.
“La squadra - dichiara la dirigenza di via Monti Cimini - ha conquistato due punti molto importanti nella trasferta sarda e vuole continuare a crescere. Giochiamo con intensità, con rapida circolazione di palla, ma dobbiamo necessariamente salire in fase realizzativa, confidando nella qualità dei nostri migliori tiratori. Ci stiamo finalmente allenando con continuità e questa settimana con soddisfazione abbiamo potuto rivedere il primo lavoro differenziato di Bastone ed Ousman che speriamo di poter presto avere a pieno titolo nel gruppo. Per ora pensiamo ad una gara alla volta, cercando di concentrarci sempre al meglio per il prossimo impegno”.
Per la gara di stasera convocati: Calvi, Bertollini, Bertini, Giancarli, Moretti, Albenzi, Liesis, Meroi, Visentin, Casanova, Scaramuccia.
Palla a due alle ore 18:00 sotto la direzione di Rizzuto di Latina e Quaranta di Roma.
Ingresso gratuito.
Investita fuori da scuola a 12 anni: a processo la 44enne alla guida, accusata di omissione di ...
VITERBO - Una Toyota Aygo rossa, un colpo improvviso mentre camminava lungo la strada, poi la fuga. È finita così, lo scorso 23 marzo, la mattinata di una ragazzina di 12 anni, colpita al gomito da uno specchietto retrovisore e scaraventata a terra proprio davanti alla scuola media Pietro Egidi, nel quartiere Ellera di Viterbo.
Per quell’episodio, una donna di 44 anni, di origine albanese, dovrà affrontare un processo con l’accusa di lesioni stradali e omissione di soccorso.
La giovane studentessa, soccorsa rapidamente da un’ambulanza e portata all’ospedale Santa Rosa, ha riportato una contusione al braccio e al gomito destro. I medici le hanno prescritto cinque giorni di prognosi. Le ferite non gravi, certo, ma il comportamento della conducente ha aggravato la sua posizione agli occhi della legge: dopo l’impatto, infatti, si sarebbe allontanata senza prestare aiuto.
L’identificazione dell’automobilista non è avvenuta subito. Il padre della minore, un uomo di 52 anni residente nei pressi del luogo dell’incidente, ha denunciato il fatto il giorno seguente contro ignoti. Solo successivamente, il 6 giugno, è stata presentata una querela dopo che gli agenti della polizia locale, attraverso l’analisi dei frammenti dello specchietto rimasti sull’asfalto, sono riusciti a risalire al veicolo e alla sua proprietaria.
Giovedì si è svolta l’udienza predibattimentale dinanzi al giudice Giovanna Camillo. La procura, con la pm Paola Conti, ha proceduto con la citazione diretta a giudizio. Il processo vero e proprio si terrà dinanzi alla giudice Daniela Rispoli, con la prima udienza prevista per l’inizio dell’autunno.
Il padre della minore, costituitosi parte civile, è rappresentato dall’avvocato Giuseppe Picchiarelli, che ha richiesto la citazione dell’assicurazione come responsabile civile. La difesa dell’imputata, invece, è affidata all’avvocata Lucia Schifitto.
Il Cnddu contro le truffe agli anziani e sulla prevenzione della violenza nella scuola
VASANELLO - Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani esprime profonda ammirazione per l’impegno del Comune di Vasanello (VT) e del Nuovo Sindacato Carabinieri (NSC) Viterbo nella campagna di sensibilizzazione contro le truffe ai danni degli anziani e delle persone fragili. In un tempo in cui la solitudine, la paura e la manipolazione emotiva diventano strumenti di violenza quotidiana, la scelta di incontrare i cittadini nelle loro case e di ascoltarne le esperienze rappresenta una forma concreta di tutela dei diritti umani e di rafforzamento del tessuto civile. Secondo i dati diffusi dal Ministero dell’Interno nel 2024, oltre 28.000 episodi di truffe contro persone anziane sono stati denunciati in Italia, con un aumento del 12% rispetto all’anno precedente: un dato che impone una risposta sistemica, educativa e preventiva.
Il CNDDU ribadisce che la scuola deve assumere un ruolo centrale e proattivo in questa battaglia di civiltà, trasformandosi in un presidio culturale capace di diffondere conoscenza e responsabilità. La prevenzione della violenza, in tutte le sue forme — economica, psicologica, relazionale o digitale — deve entrare stabilmente nei percorsi di educazione civica e di cittadinanza. È necessario che le istituzioni scolastiche sviluppino programmi che promuovano l’educazione emotiva, il pensiero critico e la capacità di riconoscere comportamenti manipolatori, coinvolgendo gli studenti in attività di solidarietà verso gli anziani del territorio, attraverso gemellaggi, laboratori intergenerazionali e campagne di sensibilizzazione.
Per arginare efficacemente la violenza e le truffe, occorre consolidare una rete stabile tra scuola, amministrazioni locali e forze dell’ordine, in grado di intercettare i segnali di rischio e di offrire risposte tempestive. Il CNDDU propone di istituire sportelli di ascolto civico nelle scuole e di avviare corsi di formazione specifici per docenti e studenti su sicurezza, prevenzione dei reati e comunicazione non ostile, anche attraverso l’uso consapevole dei media digitali.
Il gesto del presidente del Consiglio Comunale Giuseppe Mancuso, che ha incontrato i cittadini per parlare di sicurezza e ascoltare le loro voci, dimostra che la vera prevenzione nasce dalla vicinanza e dall’ascolto. Quando le istituzioni dialogano con la popolazione e la scuola ne diventa parte integrante, si crea una rete di fiducia che può davvero ridurre la vulnerabilità sociale.
Il CNDDU invita pertanto il Ministero dell’Istruzione e del Merito a sostenere politiche scolastiche orientate alla prevenzione attiva della violenza, all’inclusione dei soggetti fragili e alla costruzione di una cittadinanza empatica e consapevole. Solo attraverso un’educazione ai diritti umani che formi persone attente, responsabili e solidali sarà possibile rendere le comunità più sicure, resilienti e capaci di proteggere i propri membri più deboli.
Prof. Romano Pesavento, presidente CNDDU
Ponte ciclopedonale semianello, il 20 ottobre restringimento circonvallazione tra ellera e ...
Ponte ciclopedonale semianello, il 20 ottobre restringimento circonvallazione tra ellera e teverina in entrambi i sensi
VITERBO - Al via da lunedì 20 ottobre i lavori per la realizzazione del ponte ciclopedonale sul semianello, tra Santa Lucia e Santa Barbara. Per consentire tale intervento si rende necessario adottare una serie di provvedimenti viari compatibili con le esigenze del cantiere. In questa prima fase, quindi a partire da lunedì, ci sarà il restringimento di carreggiata su entrambi i sensi di marcia del tratto della circonvallazione Almirante compreso tra Ellera e Teverina. Nello specifico, come riportato nell'apposita ordinanza emanata dal settore Lavori pubblici, il provvedimento riguarda il tratto compreso tra la rampa di ingresso al semianello da strada Teverina e di uscita su strada Ellera (direttrice verso via Genova) e la rampa di ingresso da strada Ellera e di uscita strada Teverina (direttrice verso strada Tuscanese).
'Un'opera infrastrutturale per migliorare l'accessibilità e il collegamento al quadrante nord della città attraverso la mobilità dolce - sottolinea la sindaca Chiara Frontini -. Un intervento a vantaggio della vivibilità e della qualità della vita che una volta terminato contribuirà a fornire un'alternativa di mobilità in una zona densamente popolata'.
'Lunedì mattina inizieranno i lavori di per un'importante opera - spiega l'assessore ai lavori pubblici Stefano Floris -. Non ci saranno chiusure sul semianello, ma solo restringimenti di carreggiata. Si tratta di un'opera che diminuirà la concentrazione di traffico nella zona nord e consentirà anche una netta riduzione dei tempi di percorrenza di quel quadrante da parte degli automobilisti'.
Tornando ai provvedimenti al traffico, sarà successivamente necessario il senso unico alternato con restringimento della carreggiata (e divieto di sosta con rimozione) su via Campo Scolastico, nel tratto compreso tra l'ingresso del campo da rugby fino all'intersezione con strada Santa Barbara.
Tra gli altri provvedimenti previsti anche il divieto di transito – se necessario – su strada Santa Barbara, nel tratto compreso tra l'intersezione con via Campo Scolastico e via L. Beccali, e il divieto di sosta con rimozione nell'area destinata a parcheggio di via Santa Lucia e, se necessario, il senso unico alternato con restringimento di carreggiata.
Tutti i provvedimenti saranno indicati attraverso apposita segnaletica.
Viterbo dice addio al suo storico fotografo: Alberto Mecarini di 86 anni
VITERBO - Una triste notizia è d'obbligo dare ai nostri lettori, è venuto a mancare all'affetto dei suoi familiari Alberto Mecarini, storico fotografo nato il 12 settembre del 1940. Alla fine degli anni 60, animato da entusiasmo e passione, Alberto Mecarini aprì a Viterbo in Via Saffi 82 una “bottega” di fotografia, che basava le sue radici in un connubio di tradizione e artigianato. Quel piccolo negozio, diventò in breve il negozio punto di riferimento di tanti amatori e professionisti del settore fotografico.
Solo fotografia e video, senza dispersioni in settori collaterali, ma sul settore video e sulla fotografia tutto quello che si desiderava sapere, trovava il massimo livello di competenza e servizio. Specializzato in fotografia di matrimoni, oggi è di moda dire di “wedding” con il suo corredo di rolleiflex 6x6 macchina di alto livello per quegli anni, era dotato di una particolare curiosità caratteristica principale di un fotografo, per cercare sempre, opportunità per poter migliorare la qualità del prodotto che gli sposi apprezzavano molto.
Il rigore con cui si documentava con ricognizioni che molti ritenevano superflue dei lughi dove sarebbe avvenuto l'evento mettevano in mostra un indice di serietà e capacità di selezione che soddisfacevano i suoi clienti. Avendo capito che la fotografia era in movimento, cambiava gli stili di ripresa cambiando i modi di realizzare scatti che non fossero solo foto ricordo. Era capace di adattarsi fotograficamente ad ogni situazione che poteva apparire improvvisamente con caratteristiche differenti dal preventivato, a volte improvvisava le riprese con un intuito innato.
Diceva sempre che schemi precisi chiudono in gabbia, soprattutto quando si tratta di creare un progetto fotografico di idee, che non potevano essere trovate sui libri. Non meno importante una dote che lui aveva e che gli innumerevoli clienti (ma lui li definiva amici) gli riconoscevano la capacità di comunicare, parlare del lavoro in caso di un servizio di matrimonio, o consigliare sull'uso di materiale per gli amatori. Una qualità spesso sottovalutata, ma di grande importanza, la capacità di interagire con i clienti e di comprendere le loro esigenze.
Sapeva ascoltare, interpretare i desideri dei committenti e tradurli in immagini che soddisfacessero le aspettative, tutte doti trasmesse al figlio Paolo. Non gli mancava poi la capacità tecnica per poter dare ai clienti informazioni sui limiti delle macchine fotografiche, sapendo consigliare la qualità in base ai risultati che si sarebbero voluti ottenere. Era un bravo fotografo ed aveva una naturale predisposizione per la composizione visiva. Questa abilità gli faceva identificare istantaneamente elementi come linee, luci, colori e proporzioni per creare immagini che avrebbero catturato l’attenzione.
L’occhio artistico non si limita al senso estetico, ma si sviluppa anche con l’esperienza e la conoscenza delle regole fotografiche, come la regola dei terzi o l’utilizzo strategico dello sfondo. Le sue doti umane e professionali emergevano in modo rilevante nel caso di fotografie di eventi, matrimoni o ritratti, dove l’empatia e la capacità di gestire situazioni stressanti sono fondamentali. I funerali si svolgeranno lunedì 20 ottobre presso la chiesa del Murialdo dove riceverà l'ultimo saluto da parte della moglie Maria Grazia dei figli Paolo e Laura i nipoti Eleonora, Elisa e Michele.
Centro per lImpiego di Viterbo ancora chiuso
VITERBO - “Imperdonabile la situazione in cui versa il Centro di orientamento al lavoro (Col) del Comune di Viterbo.”
Così il consigliere comunale della Lega, Andrea Micci, commenta con toni duri la prolungata chiusura del servizio, denunciando una condizione che definisce “tragicomica, se non fosse che a pagarne le conseguenze sono i cittadini”.
“Negli ultimi giorni – spiega Micci – mi sono arrivate diverse segnalazioni da utenti che, dopo aver contattato il Col, si sono trovati di fronte a un risponditore automatico che annuncia la riapertura per il 21 settembre. Peccato che siamo ormai alla fine di ottobre e la struttura sia ancora chiusa.”
Sul sito ufficiale del Col, infatti, campeggia ancora la scritta: “Le attività sono temporaneamente sospese fino al 21 settembre 2025”. Una data ormai superata, che secondo Micci rappresenta “l’ennesima dimostrazione di una gestione superficiale e priva di programmazione da parte della giunta Frontini”.
Il consigliere punta il dito anche contro l’assessora competente, Patrizia Notaristefano:
“Non mi sembra che si stia affaticando molto nel suo ruolo – commenta –. Si occupa di deleghe irrilevanti, ma ha completamente dimenticato un servizio essenziale come questo. Il Col avrebbe dovuto riaprire da settimane, ma tutto è fermo, lasciando nel limbo chi attende l’avvio o la conclusione di tirocini e percorsi lavorativi.”
Micci ricorda inoltre come il servizio sia scaduto il 9 settembre, mentre la delibera per il rinnovo sarebbe arrivata in giunta solo il 29 agosto:
“Un comportamento che dimostra scarsa conoscenza dei tempi amministrativi e poca sensibilità verso un settore fondamentale come il lavoro.”
La chiusura prolungata del Col, conclude il consigliere, “è un segnale grave di disorganizzazione: ancora una volta, chi paga le conseguenze della mancanza di programmazione è la cittadinanza, soprattutto chi cerca un impiego e avrebbe bisogno di un orientamento concreto e immediato.”
Esordio perfetto per lEcosantagata Civita Castellana: travolge lInvicta Grosseto 3-0
CIVITA CASTELLANA - Debutto casalingo roboante per l’Ecosantagata Civita Castellana, che supera con un netto 3-0 l’Invicta Grosseto, per la gioia dei numerosi sostenitori accorsi al palazzetto comunale.
Partenza con ritmi subito molto alti da entrambi i lati del campo, ma l’Ecosantagata riesce a tenere il passo, mentre il Grosseto incappa in un momento di calo, finendo irrimediabilmente staccato. Inutili i tentativi di rimonta degli ospiti: l’Ecosantagata conserva un prezioso margine di vantaggio, che porta fino alla chiusura del primo set, sul punteggio di 25-19.
Reagisce il Grosseto, l’inizio del secondo set è di marca ospite, ma l’Ecosantagata riesce a ribaltare la situazione con un micidiale break che, da uno svantaggio di 2 punti, la porta davanti di 5. Grazie a questa fase particolarmente favorevole, la squadra di Civita Castellana riesce a condurre in porto anche il secondo game, col risultato di 25-20.
Cambio di campo e, come nel set precedente, il Grosseto spinge sull’acceleratore. Però, ancora una volta, a metà parziale l’Ecosantagata cambia ritmo, raggiunge e supera gli avversari. A questo punto gli ospiti gettano la spugna, la formazione di mister Giordani può chiudere in scioltezza 25-18 e aggiudicarsi la vittoria per 3-0.
Dopo le prime due partite, l’Ecosantagata ha 4 punti in classifica. Il prossimo impegno sarà sabato 25 ottobre, di nuovo al Palasmargiassi, con l’attesissimo derby contro il Tuscania.
Ecosantagata Civita Castellana – Invicta Grosseto 3-0 (25-19; 25-20; 25-18)
Ecosantagata Civita Castellana
La Maury's Com Cavi Tuscania si impone in tre set su Massa Carrara
TUSCANIA - Vittoria col massimo scarto per la Maury's Com Cavi Tuscania che per la prima davanti al proprio pubblico si sbarazza in tre set di una coriacea Massa Carrara rimasta nei set fino alle battute finali. Per il debutto al palazzetto dell'Olivo Victor Perez Moreno si affida a Marrazzo in regia con capitan Buzzelli in diagonale, Borzacconi e Fantauzzo laterali, Festi e Simoni al centro, Rizzi libero. I toscani rispondono con Yankov al palleggio e Lazzeri opposto, schiacciatori Mosca e Marini, Passino e Nannini al centro e Diridoni libero.
Primo set che vede i toscani avanti 2/5, ma subito ripresi da Tuscania grazie all'ace di Simoni (6/6). Un altro ace, quello dell'altro centrale bianco azzurro Festi, e i padroni di casa allungano fino al 13/10. Un vantaggio che capitan Buzzelli e compagni in pratica mantengono fino a fine parziale (25/19).
Al cambio di campo, dopo il break di vantaggio degli ospiti (3/6), si procede punto a punto con Tuscania sempre avanti. Victor Perez Moreno cambia Borzacconi con Galano per rafforzare la ricezione (22/21). Finale di set ancora appannaggio di Tuscania che chiude 25/23.
Terzo set con i padroni di casa che premono subito sull'acceleratore: gli ace di Buzzelli e Borzacconi portano Tuscania avanti 12/7. Massa prova a reagire ma non riesce ad andare oltre il -4 (22/18). Il mani out di Buzzelli che gioca con la parte alta del muro chiude il match (25/21)
'Era una partita da prendere con le pinze -spiega lo stesso Buzzelli, top scorer e Mvp del match- ma che siamo riusciti a incanalare subito nei binari giusti. Massa è un'ottima squadra. Oggi aveva qualche defezione perché non aveva i suoi due attaccanti di riferimento, che sono Lucarelli e l'opposto Brigli, però nonostante questo hanno messo in campo una buona formazione che in diversi frangenti del match ci ha messo in difficoltà. Noi siamo stati bravi a tenere sempre il nostro ritmo, a spingere in battuta, buona la fase break. Adesso ci prepariamo a quello che sarà il big match della prossima giornata, il derby con Civita, che regala sempre grandi emozioni e speriamo lo farà anche sabato prossimo'.
MAURY'S COM CAVI TUSCANIA - PALLAVOLO MASSA CARRARA 3/0
(25/19 - 25/23 - 25/21)
Durata: '27, '37, '32
Arbitri: Cristopher Binaglia e Georgia Tanzilli
MAURY'S COM CAVI TUSCANIA: Buzzelli (cap) 19, Simoni 7, Festi 7, Fusco, Ottaviani, Stoleru, Fantauzzo 9, Borzacconi 9, Marrazzo 1, Rizzi (L), Pieri. All. Victor Perez Moreno. Ass. Francesco Barbanti
PALLAVOLO MASSA CARRARA: Rustighi 2, Mosca 13, Marini 14, Lazzeri 1, Briglia, Lucarelli, Passino 3, Pardi, Molini, Bibbiani, Yankov 3, Nannini, Diridoni 10, Bacinelli. All. Luca Cei. Ass. Ferruccio Capone
Mvp: Capitan Pierlorenzo Buzzelli premiato da Marco Fapperdue, presidente Avis Tuscania e speaker ufficiale Tuscania Volley
Violenza di genere, la Tuscia si unisce per dire basta
VITERBO - Una giornata di emozione, riflessione e impegno quella che si è svolta ieri all’Auditorium Carlo Azeglio Ciampi dell’Università degli Studi della Tuscia, dove si è tenuto l’incontro “Violenza di genere: esperienze a confronto”. Un appuntamento voluto per promuovere il confronto tra istituzioni, sanità e mondo accademico, con l’obiettivo di costruire una cultura del rispetto e della prevenzione.
L’iniziativa è stata promossa dall’Ordine dei Medici e Odontoiatri della Provincia di Viterbo e dall’Associazione Italiana Donne Medico (A.I.D.M.), in collaborazione con il Comitato Unico di Garanzia (CUG) dell’Università della Tuscia (UNITUS) e la Fondazione Gino Cecchettin.
Presieduto dal dott. Antonio Maria Lanzetti, presidente dell’Ordine dei Medici e responsabile scientifico dell’incontro, l’evento ha registrato una grande partecipazione di studenti, operatori sanitari, autorità civili e militari e cittadini comuni.
“Il tema della violenza di genere tocca profondamente la società – ha affermato Lanzetti –. Oggi non chiudiamo un percorso, ma ne apriamo uno nuovo. È fondamentale lavorare con le scuole e le istituzioni per educare al rispetto. Stiamo progettando anche uno sportello di ascolto per gli uomini, perché il cambiamento deve coinvolgere tutti.”
Momento di grande intensità è stato l’intervento di Gino Cecchettin, padre di Giulia e presidente della fondazione a lei dedicata.
“L’amore non è tossico: lo diventano le relazioni in cui mancano rispetto e libertà,” ha detto Cecchettin, invitando a riflettere sull’importanza dell’educazione emotiva nelle scuole.
“Dobbiamo insegnare ai giovani a riconoscere e gestire le proprie emozioni. Solo così potremo costruire una società capace di accogliere, ascoltare e amare davvero.”
Le sue parole, accolte da un lungo applauso, hanno rappresentato il cuore emotivo dell’evento.
Durante la giornata, l’Ordine dei Medici ha donato una pianta che sarà collocata accanto all’ulivo dedicato a Silvia Tabacchi, ex studentessa UNITUS vittima di femminicidio.
“La nuova pianta, di colore fucsia – ha spiegato la prof.ssa Sonia Maria Melchiorre, presidente del CUG UNITUS – rappresenta un segno di speranza e di impegno collettivo. Ogni matricola che entra all’università incontra anche la memoria di Silvia: il ricordo che educa alla consapevolezza.”
La prof.ssa Tiziana Laureti, rettrice designata dell’Università della Tuscia, ha ricordato il ruolo educativo dell’Ateneo:
“La violenza non è solo un’emergenza, ma un problema culturale. L’università deve formare cittadini consapevoli, capaci di costruire relazioni basate sul rispetto. Ogni atto di conoscenza è anche un atto di cura.”
La dott.ssa Rossella Mellino, presidente A.I.D.M., ha ribadito l’importanza della medicina di genere: “Il nostro impegno è unire scienza e umanità. La medicina deve tener conto delle differenze di genere per garantire equità di cura.”
A seguire, la dott.ssa Lorena Cipollone, direttrice del Pronto Soccorso di Viterbo, ha illustrato il ruolo del Codice Rosa: “Ogni donna che arriva in pronto soccorso deve sentirsi accolta e protetta. È lì che può cominciare la rinascita.”
A testimoniare la forza della rete territoriale sono intervenute anche l’avvocata Dominga Martinez, responsabile del Centro Antiviolenza UNITUS, e l’avvocata Alessia Lorenzi, dell’associazione Donna per Strada, ideatrice dei Punti Viola, spazi sicuri diffusi in attività commerciali e luoghi pubblici.
Il consigliere regionale Daniele Sabatini, intervenuto per la Regione Lazio, ha sottolineato:
“La violenza di genere si combatte anche attraverso l’indipendenza economica e la formazione dei giovani. Il vero cambiamento nasce dall’educazione e da una nuova cultura delle relazioni.”
Tra emozione e applausi, l’incontro si è concluso con le parole del dott. Lanzetti:
“La violenza non si sconfigge con le parole, ma con l’impegno quotidiano di ciascuno di noi. La memoria di chi non c’è più ci chiede di agire, con coraggio e con amore.”
Un messaggio che non resta solo nel cuore, ma diventa un invito concreto a costruire, giorno dopo giorno, una società libera dalla violenza e fondata sul rispetto reciproco.
