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Viterbo si illumina per il Natale 2025
VITERBO - Viterbo si accende per il Natale 2025 con le nuove e spettacolari installazioni luminose realizzate dalla Camera di commercio Rieti Viterbo, in sinergia con le attività degli enti del territorio.
A Viterbo, in piazza Giuseppe Verdi, le nuove illuminazioni e installazioni natalizie, concepite per valorizzare uno dei luoghi più rappresentativi della città, offrono un percorso visivo di grande impatto, pensato per coinvolgere visitatori di tutte le età, con particolare attenzione ai bambini.
Le installazioni accompagneranno cittadini e turisti per tutto il periodo natalizio, arricchendo il calendario degli eventi che caratterizza le festività nelle due città.
'Con queste iniziative vogliamo arricchire il potenziale attrattivo turistico e commerciale dei due capoluoghi dell'Alto Lazio, con particolare attenzione ai centri storici. – dichiara il presidente della Camera di Commercio di Rieti Viterbo, Domenico Merlani - Un progetto condiviso con le amministrazioni comunali di Rieti e Viterbo, pensato per creare un'atmosfera suggestiva capace di attirare visitatori e animare gli spazi urbani per tutta la durata del Natale'.
Atto vandalico sulla panchina rossa: il Comune di Tarquinia condanna con fermezza
TARQUINIA - Il Comune di Tarquinia condanna fermamente l'atto vandalico che ha colpito la panchina rossa di piazza Cavour, installata nel 2024 come simbolo dell'impegno costante contro la violenza sulle donne. L'episodio rappresenta un gesto offensivo nei confronti dell'intera comunità e dei valori di rispetto ed educazione che l'amministrazione promuove. L'ente ha denunciato l'accaduto alle autorità competenti e ripulirà la targa dalle scritte. Il Comune ribadisce che nessun atto di inciviltà riuscirà a ostacolare il percorso di sensibilizzazione portato avanti insieme ai cittadini, alle scuole e alle associazioni del territorio.
Focolai di Xylella a Montalto, Canino e Tarquinia
di Fabio Tornatore
MONTALTO DI CASTRO - Nuovi focolai di 'Xylella fastidiosa' nei territori di Montalto di Castro, Canino e Tarquinia: gli esami di laboratorio confermano la presenza di nuove piante contaminate dal pericoloso parassita che ha portato all'abbattimento di migliaia di ulivi pugliesi, risalendo fino al centro Italia. Scattano le misure di contenimento: abbattimento delle piante infette e zone cuscinetto da 2,5 chilometri di raggio.
I parassiti provenienti da paesi lontani, dunque, continuano a mietere 'vittime' tra coltivazioni, alberi e produzioni autoctone: a partire dalla Filossera, che a inizio novecento ha azzerato la produzione di vino europea, fino al parassita delle ciliege di qulache anno passato, alla cocciniglia tartaruga che devasta i pini di mezza penisola, o, solo per citare qualche altro caso eclatante, la cimice asiatica, che ormai infesta il territorio della Tuscia come buona parte del Veneto. La circolazione planetaria delle merci, dei semi e delle sostanze organiche importa organismi non sempre desiderati, che poi proliferano senza il controllo naturale di 'soggetti' antagonisti.
Le zone, nel totale, individuate sono 21: 13 a Tarquinia e 8 tra Canino e Montalto di Castro. I nuovi focolai sono in tutto 9, 3 a Tarquinia e 6 negli altri due comuni. Le misure che sono state disposte per evitare il proliferare del parassita consistono dell'eradicazione delle piante infette e in una zona di focolaio di 50 metri, e una zona 'cuscinetto' di 2500 metri. Nella zona cuscinetto dovranno essere adoperate tutta una serie di disposizioni atte ad impedire la diffusione della Xylella, come controlli e sanificazioni, uso di prodotti adeguati e divieti, come quello di portare al di fuori del territorio i rifiuti da potatura.
Ristoratori del centro rispondono alla denuncia della turista Antonietta: 'Nessuna ...
di SDA
VITERBO - In un articolo apparso nella giornata di ieri, martedì 9 dicembre, una turista denunciava alcuni ristoranti del centro storico, (Contrasto Ristorante, Eat American Bar, Vineria Trattoria San Lorenzo, Ejelo), come locali che avrebbero negato l’ingresso alla sua famiglia con bambini, nonostante fossero presenti tavoli liberi. I ristoratori presi in causa hanno deciso di ribattere a tale denuncia, dissociandosi completamente dalle affermazioni rivolte dalla famiglia, signora Antonietta, in visita a Viterbo. “Riteniamo false, diffamatorie e lesive dell’immagine delle nostre attività tali affermazioni fatte dalle signora”. Spiegando quanto segue:
“Durante il ponte dell’8 dicembre tutti i nostri locali sono rimasti regolarmente aperti sia a pranzo che a cena, garantendo continuità di servizio a migliaia di visitatori e cittadini. L’altissima affluenza registrata ha portato all’esaurimento delle capienze disponibili, nel pieno rispetto delle normative vigenti e degli standard qualitativi che ci imponiamo. Nei nostri locali, durante quelle giornate, sono state ospitate famiglie con bambini, seggioloni, coppie e clienti con animali domestici. Un dato evidente, che smentisce in modo inequivocabile l’ipotesi che qualcuno possa essere stato respinto per la presenza di passeggini o minori. Non è mai stata fatta alcuna discriminazione verso nessuno.” Tali affermazioni sono poi evidenti nelle immagini che i ristoratori hanno messo a disposizione della stampa.
“Molte richieste di prenotazione non hanno potuto essere accolte non per volontà di escludere clienti, ma semplicemente perché i ristoranti erano già al completo da giorni. Risulta evidente che, se un tavolo è prenotato, anche se momentaneamente libero, non possa essere occupato da chi decide all’ultimo momento di recarsi a pranzo. Pretendere un tavolo alle 13:30 senza prenotazione, in giornate di altissima affluenza, non è realistico. Il nostro lavoro è accogliere e offrire un servizio di qualità. Rifiutare clienti non è mai nel nostro interesse: anzi, ove possibile, sono state predisposte riorganizzazioni interne e rimodulazioni degli spazi proprio per non lasciare fuori nessuno. Se la nostra intenzione fosse stata quella di respingere volontariamente i clienti, avremmo semplicemente chiuso e saremmo andati a pranzo con le nostre famiglie… ovviamente previa prenotazione, come è prassi in giornate così affollate. Comprendiamo che, in periodi di notevole afflusso turistico, la possibilità di trovare posto senza prenotazione sia ridotta. Tuttavia, ciò non può tradursi in attribuzioni inesatte. Per il futuro riteniamo opportuno invitare la signora Antonietta — autrice della segnalazione — a una più accurata programmazione, così da evitare equivoci e rappresentazioni non corrispondenti ai fatti.”
Come redazione di Viterbonews24, il nostro impegno resta quello di raccontare i fatti nel pieno rispetto del diritto di cronaca, così come abbiamo fatto pubblicando la segnalazione della signora Antonietta. Al tempo stesso, conosciamo bene la realtà locale e sappiamo con quanta dedizione gli operatori del territorio lavorano, specie in occasioni di grande affluenza come quelle delle festività.
Per questo abbiamo ritenuto doveroso dare spazio alla replica dei ristoratori, affinché ogni parte coinvolta potesse esprimersi con chiarezza. Il confronto, quando civile e documentato, non può che essere un valore. E noi rimaniamo – come sempre – al fianco di chi anima questa città, pronti a sostenere eventi, attività e progetti che la rendono viva e accogliente. Continuando a raccontare Viterbo con trasparenza, ascolto e spirito di servizio, come una spalla e una voce al fianco del territorio.
Un Natale che parla tutte le lingue, in piazza i dolci delle comunità del mondo
NEPI - Grande successo ha riscosso l'iniziativa 'Il Natale dei cittadini del mondo', una giornata dedicata alla degustazione di dolci tipici delle comunità presenti sul territorio che si è tenuta domenica 7 dicembre in piazza del Comune. Un incontro di culture promosso dall'associazione Nuove cittadinanze Viterbo-Arci con il patrocinio del comune di Nepi, in collaborazione con pro-loco e Circolo Arci sette fratelli Cervi, giunto alla sua quarta edizione, ha visto quest'anno una importante partecipazione di stand di varie nazionalità presenti sul territorio tra cui Marocco, Algeria, Albania, Repubblica Ceca, Romania, Brasile, Colombia, Taiwan e Filippine.
'Anche quest’anno - ha spiegato il presidente di Nuove Cittadinanze, Paolo Negretti - il progetto “Il Natale dei Cittadini del Mondo” torna a illuminare il Comune di Nepi con un messaggio di accoglienza, scambio e valorizzazione delle culture. L’iniziativa mira a celebrare la ricchezza culturale delle comunità migranti presenti sul territorio, promuovendo la conoscenza dei dolci natalizi tradizionali provenienti da paesi dell’est e del sud del mondo. Il cibo è un linguaggio universale che racconta storie, identità e memorie e diventa il filo conduttore di un percorso di dialogo interculturale.
Ogni dolce è stato accompagnato da una scheda informativa che ne ha illustrato la storia, i rituali e il contesto culturale di origine, sottolineando come la gastronomia sia espressione autentica delle tradizioni di un popolo'. L'evento ha riscosso un grande successo, tantissimi i nepesini e i turisti che nel pomeriggio si sono riversati in piazza per assaggiare i dolci tipici locali, con l'accompagnamento della banda musicale e l'accensione dell'albero di Natale. Un piccolo grande gesto di integrazione sociale, di rispetto delle differenze e di rafforzamento di legami comunitari.
Study to Work, al San Leonardo si parla di futuro
Viterbo – Il Teatro di San Leonardo si prepara, ancora una volta, a essere non solo il cuore dello spettacolo viterbese, ma anche una cassa di risonanza per la promozione della cultura. Sabato ospiterà Study to Work, l’evento pensato per offrire un po’ di sicurezza ai giovani che stanno per affacciarsi – o si affacceranno presto – al mondo del lavoro.
Ad aprire l’incontro è la sindaca, Chiara Frontini: “Sappiamo tutti che esiste un enorme gap tra competenze richieste e offerte in ambito lavorativo. Questo perché manca una strategia, o comunque un’attenzione adeguata alla formazione dei più giovani. Oggi più che mai c’è bisogno di intrecciare il lavoro svolto nelle scuole per dare competenze utili ai ragazzi”.
Il tema centrale è quindi quello di un doppio bisogno: da un lato la difficoltà delle imprese nel trovare figure specializzate; dall’altro una generazione che, spesso spaesata, si ritrova a navigare in un mare ancora ignoto, ovvero quello del lavoro.
A spiegare nel dettaglio il progetto è l’organizzatore Andrea Proietti: “L’idea nasce dal desiderio di mettere a disposizione dei ragazzi strumenti utili per entrare nel mondo del lavoro. Vivono in un’epoca in cui velocità e incertezza creano caos. Per questo abbiamo pensato a cinque relatori, me compreso, che parleranno di come approcciarsi a questo nuovo mondo. Vogliamo far capire loro che non tutto è semplice, ma che non bisogna arrendersi alle prime difficoltà”.
(da sinistra, Andrea Proietti e Chiara Frontini)
A sostenere l’iniziativa, anche il Sodalizio dei Facchini di Santa Rosa, con il presidente Massimo Mecarini, che propone un parallelismo: “Considero il passaggio dal mondo scolastico a quello lavorativo come il passaggio da minifacchino a facchino: è un percorso, e senza la prima esperienza non si può vivere al meglio la seconda”.
La prima scuola ad aderire è stata l’Istituto Omnicomprensivo di Orte, rappresentato dalle docenti Carmen Nuzzo e Germana Fabbrica. A promuovere il progetto anche ITSSI Xellence, con la tutor Noemi Totonelli.
Partner fondamentale della giornata è Confcommercio Lazio Nord, rappresentata dalla presidente Loredana Badini, che osserva: “Il mondo che rappresentiamo è sempre più complesso. La chiave del successo è uscire dalle nostre zone di comfort e investire nello sviluppo delle competenze, facendo formazione. Bisogna saper cogliere le opportunità. Fare rete permette di affrontare il cambiamento, il presente, e costruire un nuovo futuro d’impresa”.
Infine, il direttore del Teatro San Leonardo, Giuseppe Berardino, invita tutti a partecipare: “Il teatro nasce per unire. Non potevamo tirarci indietro: le nostre porte sono aperte a chiunque voglia passare. La partecipazione è gratuita”.
L’appuntamento è per sabato 13 dicembre, alle 16:30, al Teatro San Leonardo.
Previsioni meteo per mercoledì 10 dicembre
Viterbo
Condizioni di tempo stabile nel corso della giornata con cieli sereni o poco nuvolosi sia al mattino che al pomeriggio. In serata e nottata si rinnovano condizioni di tempo asciutto con ampie schiarite ovunque. Temperature comprese tra +5°C e +14°C.
Lazio
Tempo stabile al mattino con nubi sparse e ampie schiarite su tutta la regione, locali foschie o banchi di nebbia su vallate e pianure. Tra pomeriggio e sera si rinnovano condizioni di tempo asciutto ovunque con cieli sereni o poco nuvolosi. Tornano le foschie in nottata.
NAZIONALE
AL NORD
Condizioni di tempo stabile al mattino sulle regioni settentrionali con possibilità di foschie e nebbie su coste e pianure. Al pomeriggio non sono attese particolari variazioni con cieli soleggiati ed addensamenti bassi su coste e pianure. Tra la serata e la notte ancora tempo stabile e tornano nebbie e foschie.
AL CENTRO
Condizioni di tempo asciutto sulle regioni centrali nel corso della giornata con cieli che saranno sereni o poco nuvolosi sia al mattino che al pomeriggio, molti addensamenti bassi attesi sulle coste adriatiche. Nessuna variazione in serata e nottata con cieli sereni, banchi di nebbia e foschie nelle zone interne e nuvolosità bassa sul litorale adriatico.
AL SUD E SULLE ISOLE
Tempo stabile nel corso della giornata sulle regioni del Sud con cieli sereni o poco nuvolosi sia al mattino che al pomeriggio, ma anche molti addensamenti bassi lungo i settori adriatici e sulla Sardegna. Poche variazioni in serata e nottata con tempo asciutto e cieli per lo più sereni e nuvolosità bassa sui medesimi settori.
Bassano in Teverina ospita la sua prima gara ufficiale Fitarco: successo per il 1° Trofeo Città ...
BASSANO IN TEVERINA - Grande partecipazione e ottimi riscontri per il 1° Trofeo Città di Bassano in Teverina, la prima gara ufficiale Fitarco mai organizzata nel comune, svoltasi nel weekend del 6 e 7 dicembre a cura degli Arcieri delle Due Torri, con il patrocinio del comune.
Per due giorni la palestra comunale ha accolto atleti provenienti dall'area interregionale, confermando la crescita della disciplina e il ruolo sempre più centrale della società guidata dal presidente Davide Ceriani.
L'evento segue il successo dei campionati regionali Lazio ospitati lo scorso giugno, che avevano già evidenziato la forte capacità organizzativa dell'associazione.
Durante l'ultima gara pomeridiana di domenica è arrivato in visita il presidente della Provincia di Viterbo e sindaco di Bassano in Teverina, Alessandro Romoli, che ha voluto assistere da vicino alla competizione.
Nel corso della visita, Romoli ha dialogato con il presidente Davide Ceriani, con i tecnici, alcuni atleti e membri dell'organizzazione, approfondendo le regole della gara e il funzionamento della disciplina.
La presenza di Romoli ha permesso di evidenziare ancora meglio l'ampia partecipazione del pubblico e il valore che eventi sportivi strutturati portano al paese.
Al termine delle competizioni si sono svolte le premiazioni ufficiali, che hanno consegnato ottimi risultati nelle varie categorie individuali, giovanili e a squadre.
Durante la cerimonia è stato dedicato un momento speciale a Rodolfo Felici, ex presidente e socio fondatore degli Arcieri delle Due Torri.
L'associazione gli ha consegnato un riconoscimento per la sua passione, per il contributo determinante alla nascita del gruppo e per il fatto che è grazie al suo impegno se il tiro con l'arco è arrivato a Bassano in Teverina e ha potuto svilupparsi fino a questo livello.
Il presidente Davide Ceriani ha dichiarato: 'Ringrazio il comune di Bassano in Teverina per il sostegno che continua a dimostrare verso la nostra associazione e un grande grazie ai soci volontari, che con efficienza e spirito collaborativo hanno reso possibile questa prima gara della nostra storia. Questo risultato è frutto del lavoro di tutti.'
Castello Santa Severa apre alla Magia del Natale
SANTA SEVERA - Si è conclusa con un risultato straordinario la prima giornata di apertura, l’8 dicembre, de La Magia del Natale al Castello di Santa Severa, evento promosso dalla Regione Lazio e organizzato dalla società in house LAZIOcrea SpA, che ha registrato oltre 6.000 visitatori. Un avvio che conferma l’iniziativa come uno degli appuntamenti natalizi più attesi e partecipati della stagione invernale del Lazio appena iniziata.
Un afflusso continuo e festoso di famiglie, bambini e visitatori provenienti da tutto il territorio ha animato il borgo e gli spazi del Castello, trasformati per l’occasione in un vero e proprio villaggio incantato. La pista di ghiaccio, la giostra antica, le luminarie, il presepe artistico e le numerose attività di animazione hanno accompagnato una giornata ricca di emozioni e atmosfera natalizia.
A testimoniare l’importanza dell’iniziativa, nel corso della giornata si è svolta anche la visita istituzionale dell’Assessore alla Cultura, Pari Opportunità, Politiche giovanili e della Famiglia e Servizio Civile della Regione Lazio, Renata Simona Baldassare, accompagnata dal presidente di LAZIOcrea SpA, Marco Buttarelli, e da Laura Pastore, Consigliera del CDA LAZIOcrea. Presenti inoltre il presidente della Commissione Cultura e Consigliere regionale Luciano Crea, la Consigliera regionale Emanuela Mari, il deputato Alessandro Battilocchio e numerosi rappresentanti delle istituzioni locali, che hanno potuto apprezzare da vicino la qualità del percorso natalizio e la varietà delle attività proposte.
Un successo che premia il lavoro condotto per offrire al pubblico un’esperienza immersiva, ricca di luci, scenografie, spettacoli e iniziative dedicate ai più piccoli, nella cornice unica e suggestiva del Castello di Santa Severa.
L’evento proseguirà per tutto il periodo delle festività, fino al 6 gennaio, con ingresso gratuito.
Tutte le informazioni e il programma completo sono disponibili sul sito www.castellodisantasevera.it
Recupero anni scolastici: la tua seconda occasione
Perché oggi il recupero anni scolastici è una scelta in crescita
Il recupero anni scolastici e la decisione di tornare sui banchi, anche da adulti, non è più un fatto marginale, ma una tendenza che riflette profonde trasformazioni sociali, economiche e culturali. Il mondo del lavoro è sempre più complesso e competitivo e avere un titolo di studio è ancora un passaporto necessario per l’accesso a molte opportunità. Non solo per i più giovani. Spesso chi aveva abbandonato la scuola a causa di difficoltà familiari, economiche o personali, oggi può guardare al futuro con più consapevolezza e ha bisogno e desiderio di dare una svolta.
Il concetto di “seconda occasione”, ovvero quello di interrompere il percorso formativo per qualche anno e poi riprenderlo fa leva su un’esigenza concreta: adeguare le proprie competenze a un mercato del lavoro che cambia. In molti casi, il recupero scolastico coincide con un progetto di ripartenza, che può includere nuove ambizioni, lavori diversi, reinserimento sociale. Proprio per questo l’interesse non riguarda più solo gli adolescenti ma anche i più adulti che cercano di riallinearsi con le richieste del mondo del lavoro.
In passato, l’idea di tornare a studiare dopo un’interruzione era vista come una strada complicata: tempi lunghi, impegni familiari o lavorativi, difficoltà di conciliazione. Oggi, grazie a forme flessibili di didattica, percorsi personalizzati e supporto mirato, il recupero anni scolastici è diventato un’opzione concreta. Si tratta di percorsi serali, di modulazione del carico di studio, di tutoraggio che tengono conto delle specifiche esigenze di studenti adulti o lavoratori.
Questo cambiamento culturale è accompagnato da una maggiore consapevolezza sull’importanza dell’istruzione: completare gli studi significa non solo ottenere un documento, ma acquisire competenze, sicurezza, nuove opportunità. È un investimento su se stessi — e, di conseguenza, sul proprio futuro.
I due profili: giovani in ripartenza e adulti in riqualificazione
Nel mondo del recupero anni scolastici convivono due profili relativamente distinti, ma accomunati da una motivazione condivisa: migliorare le proprie prospettive.
Da un lato ci sono i giovani che, per ragioni varie (insuccessi scolastici, problemi personali, costrizioni economiche, noia, demotivazione) hanno perso uno o più anni della scuola.
Dall’altro, ci sono gli adulti (persone tra 25 e 50 anni, lavoratori o ex-lavoratori, magari genitori) che decidono di tornare a studiare per aggiornarsi, acquisire credenziali, dare nuovi orizzonti professionali o semplicemente per completare un percorso interrotto.
Per entrambi i profili il recupero scolastico rappresenta un “atto di coraggio”: riconoscere che il titolo di studio può ancora offrire vantaggi reali, concretezza, stabilità. Ma anche una scommessa su sé stessi.
Per chi è adulto, può voler dire ritrovare uno stile di studio, riprendere confidenza con materie magari studiate molti anni prima, riorganizzare la propria routine. Per i giovani, può significare ritrovare la motivazione, superare frustrazioni, rialzarsi dopo un anno perso.
Queste difficoltà possono rappresentare un deterrente: serve flessibilità, supporto, un progetto concreto. Ed è qui che un approccio pensato ad hoc fa la differenza: orari flessibili, moduli personalizzati, tutoraggio, didattica compatibile con lavoro o impegni familiari.
(https://www.centrostudicivita.it/)
Perché completare un ciclo di studi?
Perché, anche in un mercato del lavoro sempre più veloce e tecnologico, il titolo scolastico rappresenta ancora un elemento di selezione. Non solo: un diploma testimonia impegno, serietà, capacità di portare a termine un progetto.
Può tradursi in differenze concrete come accesso a ruoli, stabilità. Per chi vuole cambiare mestiere o crescere professionalmente, è spesso un prerequisito.
Ecco perché è un investimento strategico.
Come fa la differenza un percorso su misura: il ruolo del Centro Studi Civita
È proprio per rispondere a questa domanda reale che realtà come il Centro Studi Civita (https://www.centrostudicivita.it/) acquistano un valore concreto. Un centro accreditato, con esperienza, che propone percorsi di recupero anni scolastici calibrati sulle esigenze di studenti giovani o adulti.
Il Centro Studi Civita offre un approccio flessibile e umano: moduli che si adattano a chi lavora, tutor che accompagnano passo passo, orari compatibili con impegni personali e professionali. In pratica, non un corso tutto uguale per tutti, ma un piano personalizzato: chi ha bisogno di recuperare uno o due anni lo fa in modo rapido e efficace; chi ha interrotto il percorso molti anni fa può ripartire senza sentirsi “fuori luogo”.
Inoltre, grazie a procedure chiare e supporto concreto, il Centro aiuta a superare le difficoltà burocratiche e organizzative, facilitando l’iscrizione e il reinserimento. Per chi ha già un lavoro — o per chi vive con ritmi intensi — questa assistenza fa la differenza.
E non è solo una questione tecnica: spesso serve anche motivazione, fiducia, un ambiente accogliente. Un centro specializzato come Civita può offrire non solo lezioni, ma guida, ascolto, orientamento.
Per chi è davvero questa seconda occasione — e come coglierla
Il recupero anni scolastici con un ente come Centro Studi Civita è ideale per diverse categorie:
• Giovani che hanno perso anni per vari motivi e vogliono rimettersi in carreggiata.
• Adulti che lavorano, magari in settori con poche prospettive, e vogliono riqualificarsi.
• Persone che desiderano completare un titolo di studio per accedere a nuovi impieghi o a percorsi formativi successivi.
• Chi cerca una seconda possibilità, con il desiderio di cambiamento e la determinazione di portare a termine un progetto importante.
Se vuoi sapere come funziona: orari, modalità, costi, tempi, tutoraggio — il primo passo è semplice: visita il sito del Centro Studi Civita, dove trovi tutte le informazioni aggiornate.
Scopri i percorsi di recupero anni scolastici su www.centrostudicivita.it e valuta la tua seconda occasione per costruire un domani più solido.
Arrestato a Tuscania con oltre 4 kg di droga: resistenza ai Carabinieri durante il controllo
TUSCANIA - Il 13 novembre scorso, i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Tuscania, impegnati in un servizio finalizzato alla prevenzione e repressione del traffico di sostanze stupefacenti, hanno tratto in arresto un uomo per resistenza a pubblico ufficiale e detenzione di un ingente quantitativo di droga.
L’uomo ha fin da subito manifestato un atteggiamento ostile nei confronti dei Carabinieri recatisi presso l’abitazione per un controllo, cercando di ostacolare l’accesso in casa, scagliandosi contro i militari e venendo bloccato a seguito di una breve colluttazione, durante la quale per fortuna nessuno ha riportato lesioni.
La successiva perquisizione domiciliare ha consentito di rinvenire e sequestrare oltre 4 chilogrammi di marijuana, suddivisa in buste e barattoli, nonché modeste quantità di eroina e hashish, insieme a tutto il materiale necessario per la pesatura e il confezionamento delle dosi.
Considerata la gravità dei fatti, la condotta violenta e l’ingente quantitativo di stupefacente rinvenuto, l’uomo è stato dichiarato in stato di arresto e, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria di Viterbo, sottoposto alla misura degli arresti domiciliari.
L’operazione conferma l’impegno costante dell’Arma dei Carabinieri nel contrasto al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti, a tutela della legalità e della sicurezza dei cittadini.
PRESUNZIONE D’INNOCENZA
L’indagato è persona nei cui confronti vengono svolte le indagini preliminari a seguito dell’iscrizione di una notizia criminis a suo carico; nel sistema penale italiano la presunzione d’innocenza, sancita dall’art. 27 della Costituzione, è tale fino al terzo grado di giudizio e la persona indagata non è considerata colpevole fino alla condanna definitiva.
Il presente comunicato viene condiviso con la Procura della Repubblica di Viterbo, atteso l’interesse pubblico alla divulgazione della notizia.
Tarquinia candidata capitale della cultura, presenta La cultura è volo
Tarquinia – La cittadinanza è invitata a partecipare all'evento conclusivo di un importante percorso di condivisione e promozione: la presentazione ufficiale del dossier di candidatura di Tarquinia e delle altre città aderenti alla DMO Etruskey al titolo di Capitale Italiana della Cultura 'Diffusa' 2028. L'appuntamento è fissato per venerdì 12 dicembre, alle 10, 30, presso la sala consiliare del Comune di Tarquinia.
L'evento rappresenta l'ultima tappa del 'Capitale in Tour', un circuito di presentazioni che ha coinvolto, con lungimiranza, tutti i Comuni partner del progetto, dimostrando la forza e l'unità di un vasto territorio che va oltre i confini comunali. Tra le città coinvolte: Montalto di Castro, Civitavecchia, Santa Marinella, Cerveteri, Ladispoli, Allumiere, Tolfa, Monte Romano, Blera, Barbarano Romano e Canale Monterano.
Il dossier di candidatura, intitolato suggestivamente 'La Cultura è Volo', prende ispirazione dalla poetica del grande Vincenzo Cardarelli, dai celebri dipinti della Tomba della Caccia e Pesca, e in particolare dal simbolo iconico di Tarquinia: il Volo dei Cavalli Alati. Un titolo che incarna l'ambizione e l'elevazione culturale che il progetto intende raggiungere per l'intero territorio.
'Questa candidatura è un atto di visione e di responsabilità – sottolinea il sindaco di Tarquinia Francesco Sposetti -. Ci presentiamo con un progetto solido, condiviso e capace di mettere a sistema un'eredità millenaria proiettandola nel futuro. È questa alleanza che dà forza alla nostra candidatura e Tarquinia, con l'intera rete dei Comuni della DMO Etruskey, ha scelto di credere nella cultura come motore di crescita, coesione e innovazione'.
'La nostra non è una candidatura improvvisata - prosegue Letizia Casuccio, presidente della DMO Etruskey - ma l'evoluzione coerente di un percorso consolidato sin dal 2022. La DMO Etruskey è la struttura di governance già operativa che ha coordinato il dossier e questo è un punto di forza unico. La cultura non è una somma di iniziative, ma una filiera di competenze che dialogano, mirando a trasformare la ricchezza etrusca in un volano di sviluppo sostenibile per l'intero territorio'.
Gli organizzatori ricordano che la presentazione è cruciale anche in vista della prossima data decisiva: il 18 dicembre, giorno in cui verranno comunicate le dieci città finaliste che accederanno alle audizioni.
Il Comune di Capodimonte vende l'ex scuola elementare di Via Pianora
CAPODIMONTE - È stata avviata la procedura per la vendita tramite asta pubblica dell'immobile comunale situato in Via Pianora, in passato utilizzato come scuola elementare.
L'edificio, completamente libero e di proprietà comunale, comprende oltre 1.200 mq di superficie coperta e un'area di pertinenza di circa 1.300 mq.
Dati principali della vendita:
• Prezzo a base d'asta: € 587.000,00
• Cauzione: € 58.700,00
• Rialzo minimo: € 1.000,00
• Scadenza per la presentazione delle offerte: 16 dicembre 2025, ore 12:00
• Asta pubblica: 18 dicembre 2025, ore 10:00 presso il Comune di Capodimonte
Le offerte devono essere presentate in busta chiusa all'Ufficio Protocollo comunale.
La piccola e media impresa familiare al centro: Federlazio Viterbo lancia lallarme sullenergia
VITERBO - “L’obiettivo è chiaro, cruciale ed inderogabile: salvare la piccola e media impresa familiare, un modello unico, radicato nel territorio, che guarda al lungo periodo e alle persone. E’ il nostro DNA economico . La pressione energetica non può mettere a rischio il nostro tessuto manifatturiero e la sua possibilità di competere sui mercati internazionali”. Queste le preoccupazioni che il presidente della Federlazio di Viterbo, Tiziana Governatori, esprime all’indomani dell’Assemblea Pubblica 2025 di CONFIMI INDUSTRIA, l’organismo nazionale a cui aderisce l’Associazione delle piccole e medie imprese del Lazio.
“CARA ENERGIA”, è stato il tema al centro dei lavori assembleari, aperti dal Presidente di Confimi Industria, Paolo Agnelli, che si è confrontato con il Ministro dell’Economia e Finanze, Giancarlo Giorgetti e con quello delle Imprese e Made in Italy, Adolfo Urso.
Significativi i videomessaggi della Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, del Ministro degli Esteri, Antonio Tajani, del Ministro della Difesa, Guido Crosetto e di quello del MASE, Gilberto Pichetto Fratin.
Nel corso dell’Assemblea è stato illustrato il Manifesto per l’Energia, che evidenzia tutta una serie di proposte specifiche: un intervento diretto dello Stato nel mercato energetico; la riduzione della fiscalità sull’energia; la revisione delle rendite delle società regolamentate ; una politica estera energetica; il disaccorpamento del costo dell’energia rinnovabile da quella fossile.
Ulteriori proposte sono poi emerse dalla tavola rotonda con i rapprese4ntanti delle forze politiche: Maria Elena Boschi (IV), Marco Dreosto (Lega), Masiastella Gelmini (NM), Antonio Misiani (PD), Nicola Procaccini (FDI), Marco Rizzo (DSP), Luca Squeri (FI) Marco Turco (M5S) e Giuseppe Zollino (AZ).
L’evento ha consentito di conoscere lo stato dell’arte e per rappresentare le attese e le aspettative del mondo produttivo, nonché il sentimento di preoccupazione ed i timori che avvertono anche le PMI del nostro territorio.
La struttura economico-produttiva della Tuscia e dell’intero Paese riunisce in questa classe dimensionale l’ 85% del totale delle imprese, che contribuiscono ai due terzi dell’occupazione. Credere in questa straordinaria realtà significa comprendere la sua forza strategia e condividere le difficoltà legate al suo presente ed al suo futuro
“Parlare di energia – sottolinea Governatori – significa inevitabilmente evidenziare come nel nostro paese la bolletta dell’energia elettrica è superiore del 40% della media europea. Un’impresa italiana paga l’elettricità 85,28 euro per MWh, oltre il triplo rispetto ai 25,45 euro della Francia : un differenziale che compromette drasticamente ogni possibilità di competere”.
“Non siamo autosufficienti a livello energetico – dice ancora il Presidente di Federlazio Viterbo - e per attuare la transizione ecologica siamo frenati dai ritardi della burocrazia. Ne deriva una situazione di incertezza. Questo mette in difficoltà le nostre imprese , determinando un impatto importante sul conto economico, compromettendo i margini operativi.”
Occorre che le Istituzioni – conclude Tiziana Governatori – prendano atto di queste difficoltà e studino nuove forme di interventi, che in parte stanno già facendo.
Nella Legge di Bilancio ci sono alcuni segnali positivi, che però sono ancora timidi e discontinui per imporsi a pieno nel mondo delle Piccole e Medie Imprese. La revisione dell’ Irpef è positiva, ma serve una portata maggiore, così come rendere strutturale la riduzione dell’imposta sui premi di Risultato. Ci auguriamo una soluzione positiva e responsabile per salvare le imprese che hanno creduto in Transizione 5.0.
Il nostro è il grido d’allarme di tanti imprenditori che vivono ogni giorno la propria fabbrica; per questo, come Associazione datoriale, mettiamo a disposizione delle Istituzioni e di tutte le forze politiche , la nostra esperienza per un confronto costruttivo sugli interventi necessari”.
Sciopero Generale CGIL: una scelta dovuta e coraggiosa
VITERBO - Uno sciopero generale dovuto quanto coraggioso quello della CGIL contro la manovra finanziaria del governo. Dovuto, per la riaffermazione di un impoverimento ulteriore della Sanità pubblica, dell’Istruzione e della Ricerca, dei servizi sociali e tanto altro, a beneficio della spesa militare, giustificata per una sicurezza che serve solo alla produzione di armi, a fronte di una crescente insicurezza sociale. Coraggioso, perché dopo quello recente più o meno sugli stessi temi dei sindacati di base, vede una CGIL in rotta di collisione con gli altri sindacati concertativi e senza quell’unione sindacale del 3 ottobre, che aveva dato una carica particolare alle adesioni di lavoratori e lavoratrici.
Inutili sono stati i numerosi appelli a entrambe le parti, per una nuova preziosa unificazione delle date dei due scioperi generali, ma in ogni caso l’importanza delle due scadenze è data dagli obiettivi, in una fase di espropriazione delle risorse verso i soliti noti, l’ulteriore divaricazione tra le ricchezze e le crescenti povertà, nonché il pericolo concreto di essere coinvolti in una guerra, che le classi dirigenti europee di centrodestra e centrosinistra sembrano perseguire con una determinazione che rasenta la follia.
La proposta della patrimoniale avanzata da Landini, nonostante fosse più moderata rispetto a quella storica di Rifondazione Comunista e dei sindacati di base, ha trovato uno scontato dissenso da parte del governo, ma anche dell’opposizione parlamentare, che ha perso ogni sintonia con i bisogni dei lavoratori e delle lavoratrici, anche per questo lo sciopero del 12 va sostenuto e partecipato.
A Viterbo l’appuntamento è alle ore 10 in piazza della Repubblica.
Loredana Fraleone – segretaria di Rifondazione Comunista Fed. Di Viterbo
Rugby in carrozzina: pomeriggio dedicato allo sport
VITERBO - I principi di inclusione, e solidarietà che sono tra quelli che animano lo sport del rugby, verranno coniugati con un atto concreto sabato 13 dicembre dalle 14 alle 16 in una iniziativa messa in campo dalla Union Rugby Viterbo
Un pomeriggio dedicato allo sport, all’inclusione e alla scoperta del Rugby in Carrozzina.
Gli atleti della Ares centurioni insieme alla Romanes Wheelchair Rugby mostreranno a tutti i ragazzi dalla under 14 all’under 18 i primi rudimenti di questo sport.
Questa iniziativa è patrocinata dal Comune di Viterbo, dal Comitato Italiano Paraolimpico, dalla FISPES e del centro Sportivo Libertas
Appuntamento alle 14 alla palestra Santa Barbara, via Biga di Castro
Questo appuntamento sarà preceduto giovedi 11 dalla cena di natale della società, sarà un momento conviviale per scambiarsi gli auguri ma anche per presentare tutte le attività del prossimo anno a partire dal Torneo città di Viterbo.
''Roma nord: con il nuovo orario a novembre meno soppressioni''
VITERBO - ''Meno soppressioni sulla Roma Nord nel mese di novembre''. Lo sostiene il Comitato dei pendolari che nel consueto report mensile riporta i dati secondo cui, in alcuni giorni del novembre, non ci sarebbe stato alcun taglio. L'inversione di tendenza sarebbe da imputare, secondo il comitato, al nuovo orario che ha accolto le osservazioni del comitato stesso.
''All'inizio del mese, a seguito delle interlocuzioni di codesto comitato con gli enti regionali preposti, sindaci, municipi, Astral e Cotral, siamo riusciti a elaborare una proposta per arrestare il flusso continuo di soppressioni (anche in extraurbana dove girano due treni in croce...) e bloccare la doverosa sommossa popolare degli utenti ormai esasperati da questi continui disservizi. Abbiamo quindi proposto di avere un orario di corse certe - spiega il comitato - che tenesse conto dei necessari cantieri per i lavori notturni sulla tratta urbana, anche per cercare di anticipare i tempi di chiusura, che erano previsti per maggio- giugno 2026 e forse ce la facciamo a far chiudere questi lavori a marzo''.
Il comitato dei pendolari dice che ''con il nuovo orario di Cotral e Astral, che è entrato in vigore il 17 novembre scorso, passando da 172 corse urbane 'finte' a 132 corse reali, le cose sono andate meglio. Il picco di soppressioni di fine mese è dovuto allo sciopero di venerdì 29, dove comunque sono state garantite quasi 100 corse delle 132 in orario. Ci sono molti giorni in cui ci sono state zero soppressioni''.
In totale durante tutto il mese ci sono state 214 corse soppresse urbane e 64 extraurbane, contro (rispettivamente) le 994 e le 55 di ottobre scorso.
''In queste settimane - prosegue il comitato - stanno rientrando anche alcuni treni dalle manutenzioni e questo vuol dire dare un po' di respiro al parco rotabile attuale. Chissà se e quando arriveranno i nuovi treni? Lo sapremo presto, ma nel frattempo continua il costante lavoro del comitato insieme alla Regione, Astral e Cotral soprattutto per cercare di mantenere questo livello di servizio, che sicuramente non è il top ma ci permette al momento di viaggiare in maniera decente...sempre che i treni reggano ancora gli sforzi richiesti''.
Federico Brio: si attende l'autopsia del 15 enne travolto a Rignano
FALERIA - Ora resta solo l’attesa.
Un’attesa che pesa come macigno, che scende silenziosa nei cuori di chi conosceva Federico Brio, il ragazzo di appena 15 anni di Faleria travolto e ucciso nella notte tra venerdì e sabato a Rignano Flaminio.
La sua salma si trova all’Istituto di Medicina Legale del Policlinico Gemelli, dove verrà eseguita l’autopsia, atto necessario per ricostruire gli ultimi istanti di una vita spezzata troppo presto.
Sul giovane 19enne che – secondo le prime ricostruzioni – lo avrebbe investito, la Procura di Tivoli ha aperto un fascicolo per omicidio stradale. In attesa degli esami tossicologici e alcolemici, lui resta l’unico indagato.
Tutto è avvenuto attorno alle 3 del mattino, sabato 6 dicembre.
Federico aveva partecipato alla festa di compleanno dei 18 anni di un compagno di squadra. Erano ragazzi, adolescenti che rincorrono sogni sul campo: Federico giocava nella categoria Under 16 della Vigor Rignano Flaminio.
La serata era finita, gli amici salutati.
Poi, su via Vallelunga, è arrivato il destino. Una macchina, poi l’impatto. Non c’è stato scampo.
Gli agenti della polizia locale e i carabinieri di Rignano Flaminio sono arrivati, hanno raccolto indizi, testimonianze. Ma i soccorritori del 118 non hanno potuto far nulla se non constatare il decesso. Una vita finita lì, sotto il freddo di un asfalto che non perdona.
Da quel giorno, quel tratto di via Vallelunga è diventato un luogo sacro.
Fiori bianchi, candele, palloncini. Un altarino nato dal dolore puro, quello che non ha voce ma parla attraverso lacrime e abbracci stretti.
Gli amici tornano lì, più volte al giorno. Ci parlano, ci rimangono in silenzio, qualcuno prega, qualcuno piange.
E tra quei messaggi scritti a mano, si leggono frasi che non dovrebbero mai appartenere alla vita di un ragazzo di 15 anni
Il cordoglio ha superato i confini di Faleria.
Arrivano messaggi da decine di società giovanili: Real Campagnano, Atletico Casalotti, Real Fabrica, Santa Lucia, Soratte Calcio, Riano, Ostiense, Vis Aurelia, Castelnuovese.
È un dolore che abbraccia chi il calcio lo vive con passione, chi sa che dietro una divisa ci sono famiglie, amicizie, sogni. Tutto ciò che Federico aveva.
Ora resta da capire cosa sia accaduto esattamente.
Resta da attendere l’autopsia, le analisi, le indagini. Ma nessun referto medico restituirà Federico ai suoi cari. Nessuna perizia cambierà l’ingiustizia di questo destino.
C’è un silenzio che attraversa Faleria e Rignano. Il silenzio di chi ha perso un figlio, un amico, un compagno di squadra.
Il silenzio di chi porta fiori bianchi, con la speranza che un angelo di 15 anni possa vedere, dall’alto, tutto questo amore.
Civita Castellana, escalation di furti in via Rio Maggiore
CIVITA CASTELLANA - Allarme sicurezza a Civita Castellana, dove la zona di via Rio Maggiore è finita nuovamente nell’occhio del ciclone. I furti, ormai quasi quotidiani, non riguardano più solo le ore notturne: i ladri entrano nelle abitazioni a qualsiasi ora del giorno, approfittando della distrazione dei residenti o delle assenze momentanee.
Secondo le testimonianze raccolte, non esiste più un orario “sicuro”: la sensazione è che chiunque, in qualsiasi momento, possa trovarsi i malviventi in casa. La paura cresce, così come la rabbia per quella che viene percepita come una totale assenza di controllo sul territorio.
“Dove sono le promesse sulla sicurezza?”La cittadinanza torna a chiedere risposte all’amministrazione comunale, ricordando le parole pronunciate dal Prefetto Pomponio che aveva garantito maggiori controlli e una sicurezza più incisiva sul territorio. Una promessa che, da quanto emerge dalle segnalazioni, non si è tradotta in risultati concreti.
“Si parlava di maggiori controlli, ma qui non si vede nessuno. E noi continuiamo ad avere i ladri in casa.”
È il sentimento diffuso tra i residenti, che si dicono abbandonati e stanchi di vivere nell’incertezza. C’è chi racconta di intrusioni sventate per puro caso, chi teme di non sentirsi più al sicuro nemmeno tra le proprie mura.
Tensione crescente e richiesta di interventoLa richiesta è chiara: controlli reali e costanti, pattugliamenti più presenti, interventi di prevenzione e una strategia efficace. Perché, sostengono molti cittadini, lo stato di emergenza non può diventare la normalità.
Via Rio Maggiore diventa, così, simbolo di un disagio più ampio che tocca l’intero territorio civitonico. E la popolazione, unita dalla paura, chiede che le promesse diventino finalmente fatti.
Accesso negato nei ristoranti del centro storico: la denuncia di una famiglia turista
di SDA
VITERBO - Una lettera accorata, arrivata alla redazione di Viterbonews24, porta alla luce una situazione che — se confermata — rischia di minare l’immagine di Viterbo come città dell’accoglienza e dell’atmosfera natalizia.
Il mittente, turista affezionato che da 13 anni frequenta assiduamente Viterbo, racconta con amarezza quanto accaduto nel pomeriggio di domenica 7 dicembre, nel centro storico. «Ho sempre scelto Viterbo come meta del cuore per il Natale — spiega — e consigliato a chiunque il Christmas Village come eccellenza del territorio. Mai, in tanti anni, avrei immaginato di imbattermi in una esperienza discriminatoria».
Secondo quanto riportato, per oltre un’ora e mezza il gruppo familiare avrebbe tentato invano di trovare posto per la cena, percorrendo l’area compresa tra via San Lorenzo e via Cardinal La Fontaine. La criticità sarebbe emersa — stando al racconto — nel momento in cui i gestori notavano la presenza dei bambini: «Appena vedevano i piccoli, il tavolo improvvisamente non era più disponibile».
A essere menzionate nella segnalazione sarebbero alcune attività del centro: Ejelo, Eat American Bar, Vineria Trattoria San Lorenzo e Contrasto Ristorante. In tutti i casi, afferma il turista, la sala appariva con posti liberi, ma l’accesso sarebbe stato comunque negato.
La vicenda è descritta come una pratica non soltanto poco accogliente, ma anche potenzialmente in contrasto con la normativa: nella nota viene richiamato infatti l’Art. 187 del TULPS, che vieta il rifiuto del servizio senza una giustificazione legittima.
La domanda che il cittadino pone è diretta:
“Come può una città promuovere un villaggio per bambini, se poi consente alla propria rete commerciale di respingerli come clienti indesiderati?”
L’autore della lettera fa sapere di aver già inviato una PEC al Protocollo del Comune di Viterbo, chiedendo che l’episodio venga valutato dalle istituzioni e dalle categorie professionali. Le conseguenze, sottolinea, non riguardano solo il singolo turista: «Ho visto altri genitori, smarriti quanto noi, costretti a vagare al freddo. Non è una bella immagine per chi viene attratto qui dalla magia del Natale».
Dopo tredici anni di presenza costante e stima verso il territorio, l’amarezza è evidente: «Mi trovo costretto a denunciare la discrasia tra marketing turistico e accoglienza reale. Spero che la pubblicazione scuota le coscienze».
Il caso, se confermato, pone sul tavolo un tema delicato: l’equilibrio tra vocazione turistica e disponibilità di servizi, soprattutto in un periodo dell’anno in cui la città si presenta al pubblico come simbolo di festa e inclusione familiare.
Restiamo in attesa di eventuali repliche o chiarimenti da parte degli esercenti e delle istituzioni coinvolte.
