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Quotidiano online di Viterbo
Aggiornato: 4 ore 42 min fa

'Al Belcolle più accessi che al Santo Spirito di Roma'

Ven, 29/03/2024 - 16:32
2024-03-29

VITERBO - Rilevare gli accessi ai pronto soccorso attraverso una campionatura settimanale, in orari diversi compresi tra le nove del mattino e le 18 di sera. Si presenta così l'approfondimento che la Uil di Viterbo ha effettuato dal 1 al 7 febbraio scorso con l'obiettivo di aprire una riflessione sullo stato della sanità pubblica nella Tuscia allacciandosi così alla vertenza regionale e nazionale della Uil che mira a rimettere al centro del dibattito pubblico il diritto fondamentale alla salute delle persone, costituzionalmente garantito.

Quattro i nosocomi osservati durante la settimana di rilevazione: l'ospedale Belcolle di Viterbo. Segue poi l'ex San Giovanni Decollato Andosilla di Civita Castellana e i Civili di Acquapendente e Tarquinia. Lo studio si focalizza inizialmente sull'ospedale del capoluogo, dove il campionamento della Uil ha registrato 30 codici rossi, 111 arancioni, 70 azzurri, 66 verdi e tre bianchi. A conti fatti, le urgenze più gravi e quelle con più elevato rischio di compromissione di funzioni vitali sono state 141. Mentre quelle senza rischio evolutivo (i codici verdi e bianchi) 69.

'Escludendo i codici azzurri che hanno una bassa probabilità di degenerare e che comunque devono avere trattamento sanitario – spiega Giancarlo Turchetti segretario generale della Uil di Viterbo – la nostra ricerca smentisce il falso mito dei pronto soccorso intasati dai codici bianchi. La realtà è ben diversa: l'organico degli operatori sanitari è ridotto al lumicino e, sebbene tutti lavorino ogni giorno con dedizione e competenza, non possono fare miracoli' 

La conferma viene anche dal numero totale degli accessi al nosocomio, 405 il dato settimanale - che tiene conto oltre ai codici di pronto soccorso - anche dei ricoveri e dei trasferimenti. 'La media giornaliera degli accessi al Belcolle si attesta quindi a 57,86 – aggiunge l'esponente sindacale – più alta di quella di un ospedale romano come il Santo Spirito (32,14)'. Numeri che indicano la necessità di un cambio di passo, di un potenziamento della sanità pubblica nel viterberse. E sotto questo aspetto ben vengano i progetti di potenziamento annunciati dalla Regione Lazio. 

'Ma è chiaro che bisogna accelerare sulla stabilizzazione del personale precario –dice Maurizio Bizzoni, Segretario generale della Uil Fpl di Viterbo – perché su una presenza di oltre cinquanta figure professionali tra medici, infermieri operatori sociosanitari circa venti sono precari'. 

Cosa fare? il blocco del turnover ha prodotto effetti scellerati. La Uil chiede di accelerare sui concorsi pubblici, sulla stabilizzazione del personale precario, sulla realizzazione di una sanità di prossimità. Infine, ai raggi X del sindacato anche le altre strutture della provincia. Questo il quadro: 68 gli accessi settimanali rilevanti nella campionatura all'ospedale di Tarquinia, 77 all'ex San Giovanni decollato, 18 ad Acquapendente. Per un totale di accessi nei nosocomi della Tuscia che si attestano a 568 unità.

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'Rimozione ordigno bellico, il 7 maggio è una data studiata, ponderata e condivisa”

Ven, 29/03/2024 - 16:32
2024-03-29

 

 

VITERBO - Ordigno bellico in via Alcide De Gasperi, si lavora affinché per martedì 7 maggio, giorno individuato per le operazioni di bonifica, sia tutto pronto, monitorato e organizzato in ogni singola fase. L'individuazione di questa data non è stata casuale, ma studiata, ponderata e condivisa da tutti gli enti interessati dall'operazione.

Le attività preparatorie necessarie agli artificieri dell'Esercito Italiano per la bonifica termineranno non prima del 22 aprile. Subito dopo ci sono i ponti di primavera: quello del 25 aprile, che cade di giovedì e interessa pertanto metà settimana e, a seguire, quello del 1° maggio, con San Pellegrino in Fiore.

Il weekend successivo vedrà Prefettura e Comune impegnati negli adempimenti di legge connessi alle elezioni di giugno. A seguire ancora eventi e iniziative, programmate da mesi. Per la città di Viterbo il settore turistico rimane centrale per gli evidenti benefici che ne derivano per tutta la comunità.

Lo sforzo comune, per il quale è necessaria la collaborazione di tutta la cittadinanza, punta a contemperare le esigenze prioritarie di sicurezza e la salvaguardia degli interessi del tessuto economico e sociale della città.

 

 

Comune di Viterbo

Prefettura di Viterbo

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“Pranzo di Pasqua e di pasquetta: la Tuscia a tavola è regina con i suoi prodotti tipici'

Ven, 29/03/2024 - 16:32
2024-03-29

 

 

VITERBO – “Come da tradizione, anche nell’incertezza delle previsioni meteorologiche, la Tuscia registrerà per le festività pasquali un flusso di presenze di turisti, per la maggior parte italiani.

Non mancherà il tradizionale pranzo di Pasqua insieme ai famigliari nella propria abitazione e c’è chi invece si recherà al ristorante, prediligendo il mare, i laghi e le città d’arte. Anche nel giorno di Pasquetta in molti si recheranno al ristorante e le strutture che saranno aperte potrebbero registrare il tutto esaurito. La filiera turistica commerciale ed agroalimentare è pronta anche quest’anno a fidelizzare i turisti, nella stragrande maggioranza, come detto, italiani ed anche un po’ europei, soprattutto tedeschi, questi ultimi sono previsti di passaggio nella zona dei laghi e lungo il tragitto della Via Francigena – afferma Vincenzo Peparello, presidente Confesercenti Viterbo -. Molte presenze si registreranno anche nei centri termali. Le aspettative sono positive in tutti i reparti specializzati della ristorazione (macellerie, salumerie, pescherie, forni e frutterie).

Per la domenica di Pasqua si prevede un pranzo rigorosamente tradizionale all’insegna della qualità e della tradizione della Tuscia.

I piatti tradizionali a base di carni suine, ovine e bovine e di pascoli viterbesi e della Maremma laziale saranno accompagnati dai contorni dei nostri carciofi, asparagi, le patate novelle e dalle insalate. Saranno richiesti anche piatti di carni alternative e bianche come ad esempio l’arrotolato di tacchino e anche piatti a base di pesce. Sempre molto apprezzati gli oli extravergine di oliva, i formaggi e i salumi e di tutte le produzioni DOP, DOC, IGT e delle eccellenze enologiche locali utilizzate per gli abbinamenti di pranzi e di cene.

Molte famiglie, inoltre, festeggiano la Pasqua anche con la tradizionale colazione prima della funzione religiosa.

Non mancherà la corallina, il rinomato salame pasquale ma anche il capocollo, il lombetto e i formaggi pecorini di alta qualità dei nostri produttori, allevatori e maestri casari.

 

Per quanto riguarda i dolci, ce ne sono per tutti i gusti: un consumo sempre molto alto si prevede per le pizze di Pasqua sia dolci che salate, le colombe classiche e farcite e le uova di cioccolato rigorosamente artigianali.

Le uova di cioccolato, ma anche cioccolato con soggetti vari come coniglietti e campane, e dolci farciti, prodotti dalle pasticcerie e dai forni specializzati sono ormai delle vere e proprie opere d’arte, realizzate con dediche e molto attente al design e a materie prime di qualità.

Bisogna dire che rispetto ai consumi si spende di più a causa dei rincari ma la qualità rimane alta: abbiamo segnali positivi sia per l’autoconsumo di prodotti tipici di qualità e delle eccellenze. E’ importante difendere il made in Italy ancora poco tutelato a livello nazionale e internazionale – conclude Peparello -. Raccomandiamo ai cittadini residenti di rivolgersi ai produttori locali e alle attività di fiducia. I nostri produttori vanno premiati così come i nostri prodotti. In crescita anche l’acquisto nei pubblici esercizi di prodotti che vengono cucinati e somministrati alla clientela e ai turisti agli avventori. Insomma possiamo dire per quanto riguarda il pranzo di Pasqua e di Pasquetta: la Tuscia a tavola è regina con i suoi prodotti tipici e le sue eccellenze molto richieste dai turisti”.

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Turismo di Pasqua: nella città di Viterbo prenotazioni intorno all'80 percento

Ven, 29/03/2024 - 16:32
2024-03-29

 

VITERBO - Pasqua 2024: dati in generale in aumento per il turismo un +1 % in crescita ma, a trainare questa crescita, è la presenza di turisti stranieri che scelgono le città d'arte come Milano, Venezia, Roma ma anche destinazioni di città d'arte cosiddette minori, sia al Nord che al Centro e Sud. Per il periodo che va dal 30 marzo al 2 aprile sono previste oltre 7 milioni di presenze nelle strutture ricettive ufficiali del nostro Paese, con un aumento del +1,2% rispetto allo scorso anno. E a trainare sono soprattutto le presenze straniere, in crescita del + 3,2% sul 2023. È quanto emerge da un'indagine condotta dal Centro Studi Turistici di Firenze per Assoturismo Confesercenti, su un campione di 1.308 imprese italiane della ricettività.

 

Previsioni nel complesso positive, dunque, anche se il confronto con lo scorso anno risulta difficile per via della diversa collocazione del calendario di questa Pasqua bassa 2024.

Per quanto riguarda la provincia di Viterbo, come di consueto, l'Osservatorio Turistico Confesercenti, nei periodi delle festività natalizie e di Pasqua, ha condotto l'indagine fra i propri associati sull'imminente periodo delle festività pasquali intervistando direttamente le aziende associate sul territorio divise in settori (alberghiero ed extra-alberghiero). I dati raccolti sono in parte in linea con l'indagine condotta da Assoturismo (Centro Studi Turistici di Firenze) sempre con le dovute differenziazioni fra chi sceglie le località costiere, termali, i laghi, la campagna, la città di Viterbo, le piccole città d'arte e i borghi ormai diventati più blasonati e soprattutto che hanno ricevuto premi e riconoscimenti

Le prenotazioni per la Pasqua 2024 proseguono sostanzialmente stabili, senza incrementi rispetto alle festività pasquali dello scorso anno. Anche in questa Pasqua è predominante la componente italiana poiché gli stranieri scelgono le grandi città d'arte e i laghi ma soprattutto del Nord. Ci sarà qualche componente straniera, ma le prenotazioni sono minime.

Per quanto riguarda gli stranieri, sarà un flusso di passaggio, in particolare lungo il tragitto della Via Francigena. Non si possono fare paragoni con gli anni precedenti poiché la Pasqua bassa condizionale presenze soprattutto degli individuali 

Da sottolineare invece che il turismo organizzato di gruppi si muove indipendentemente dalla data ricorrente per il periodo pasquale perché i gruppi hanno ripreso rispetto al periodo pre pandemia compensando la domanda interna. Gli operatori sperano comunque nel last minute che è diventato ormai una costante.

Discorso a parte per le strutture plein air che con la Pasqua bassa non permettono l'apertura per l'utilizzo solo per un week end in quanto per la ripresa del lavoro bisognerebbe aspettare la Pentecoste e il mese di giugno.

Nella città di Viterbo le prenotazioni attualmente sono intorno all'80% e anche qui gli operatori sperano nel last minute. La permanenza media si attesta in poco più di un giorno e mezzo mentre performance migliori si registrano nelle strutture termali. Da ricordare inoltre che per il 25 aprile non ci sarà il ponte lungo.

Le prenotazioni rispetto alla provenienza regionale: Lazio, Campania, Abruzzo, Toscana, Calabria. Le richieste sono per il 50% per 3 giorni e 2 notti, per il 30% per la sola notte di sabato e solo un 20% prenota la vacanza per 4 giorni e 3 notti, dal venerdì al lunedì.

Nella zona del lago di Bolsena e del mare la permanenza media si attesta intorno a 2,5 giorni. Un po' meglio gli agriturismi e, come sopradetto, la migliore performance sarà sull'asse della Via Francigena ma anche sulla nostra costa viterbese quindi Tarquinia, Montalto e Pescia. Molto più apprezzati quelli che offrono degustazioni e piatti della tradizione locale e si registra un aumento dei nuclei famigliari. In questo periodo da considerare anche importanti, al fine di calamitare e catalizzare flussi di visitatori e qualche presenza in più, gli eventi legati alla Pasqua a partire dalle processioni del venerdì santo e varie celebrazioni ed eventi legati al periodo

Meglio le strutture ricettive termali. Anche qui comunque si spera nel last minute.

Nelle località balneari c'è un incremento delle prenotazioni nei ristoranti per il pranzo di Pasqua ma soprattutto per il pranzo di Pasquetta. Anche qui le prenotazioni hanno avuto una accelerazione anche per l'incertezza del tempo ma, da dire, che è ormai tradizione per coloro che fanno la classica gita fuoriporta soprattutto nel giorno di Pasquetta. I ristoranti aperti potrebbero raggiungere il tutto esaurito in tutte le località, in quelle balneari, dei laghi e della campagna.

I turisti, specialmente italiani, tornano dunque a viaggiare ma l'aumento dei costi fissi – in primo luogo energetici e delle materie prime – rischiano di annullare i vantaggi della ripresa nel settore alberghiero ed extra alberghieri. 

'I rincari rischiano di vanificare anche i margini di guadagno – puntualizza Vincenzo Peparello di Assoturismo -. Venendo meno il potere di acquisito la gente tende comunque a risparmiare e a fermarsi di meno. Si registra un ritorno dei gruppo organizzati che in questo periodo, indipendentemente dalla cadenza della Pasqua, prenotano presso le strutture. Ciò compensa anche una parte di prenotazioni degli individuali. Comunque ormai tutti sperano nelle prenotazioni dell'ultimo momento. Raccomandiamo sempre agli enti locali e alle imprese di farsi trovare preparati ad accogliere i visitatori che scelgono da anni la Tuscia come destinazione del periodo pasquale ma ci saranno anche tanti turisti che verranno per la prima volta e, se accolti bene e soddisfatti dei servizi offerti, torneranno. Comunque – conclude Peparello - parola d'ordine 'fidelizzazione per destagionalizzare'. Lo slogan dovrà essere 'Tuscia per tutti, tutto l'anno'. Infine ricordiamo che il periodo primaverile ha sempre rappresentato il 30% del fatturato del turismo annuale. Per i bilanci aspettiamo anche fine aprile / Primo maggio dato che quest'anno non ci sarà il ponte lungo'.

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Università Agraria, Marchetti: 'Debito di bilancio dimezzato in sei anni'

Ven, 29/03/2024 - 16:32
2024-03-29

 

TARQUINIA - Ho deciso di candidarmi a presidente dell'Università agraria con una lista civica perchè credo nelle potenzialità di questo Ente, che giudico come un patrimonio fondamentale per la cura e lo sviluppo di questa città. Servono idee, progetti nuovi e una squadra che sappia concretizzare gli obiettivi che ci siamo prefissati. Serve anche una solida struttura finanziaria. Rispetto a questo punto, recentemente molto è stato detto, e per chiarezza verso gli elettori di Tarquinia, e in veste di attuale vice presidente facente funzione, vorrei chiarire proprio alcuni aspetti sul bilancio.

Nel 2017 l'ente aveva un debito verso l'erario, fornitori ecc pari a circa 5 milioni di euro. Nel 2023, a distanza di 6 anni, il debito si è dimezzato arrivando a 2,2 milioni di euro. La situazione debitoria attuale è indubbiamente importante, ma il processo di risanamento dell'ente è stato costante e puntiglioso, tanto da ristabilire in parte le perdite dell'agraria.

Questo processo di risanamento è stato ancora più stringente nell'ultimo anno e mezzo durante il quale si è lavorato per una gestione parsimoniosa dell'ente tanto da arrivare ad un utile di esercizio pari a 250mila euro e un'accresciuta credibilità creditizia. Per la prima volta da almeno un decennio si è riusciti ad avere il Durc regolare, che permetterà di accedere ai bandi pubblici. Abbiamo, infine, avviato gli studi per aderire al prossimo Psr regionale per il miglioramento produttivo del centro aziendale e la salvaguardia dei boschi.

Concludo dicendo che l'analisi del bilancio è stata compiuta dal dottore commercialista Alberto Bagarani, un professionista di indubbia onestà e competenza, verso il quale l'agraria si è avvalsa della preziosa collaborazione. Spero che attraverso questi chiarimenti possa concludersi risolutamente questo pertinace 'balletto' di numeri andato in scena fino ad oggi, visto che l'ultimo bilancio approvato è stato pubblicato sul sito e chiunque può prenderne visione.

 

Giovanni Marchetti

Civici per l'Agraria 2024

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Entra in un bar con il machete minacciando i clienti, scatta il daspo urbano

Ven, 29/03/2024 - 16:32
2024-03-29

 

VITERBO - La sera del 18 gennaio scorso, un 51enne residente in un comune della provincia viterbese, era entrato in un bar del centro città armato di machete creando paura e terrore negli avventori presenti all’interno, ma anche minacciando la titolare dell’esercizio pubblico per costringerla a somministrargli bevande alcooliche malgrado lo stesso versasse già in un evidente stato di ubriachezza.

Giungevano diverse richieste di intervento al numero di emergenza 112 nue e personale dell’Ufficio Prevenzione Generale Soccorso Pubblico della Questura di Viterbo giunto velocemente sul posto ha sorpreso l’uomo con ancora l’arma indosso. Lo stesso si giustificava riferendo di averlo acquistato per regalarlo ad un amico.

L’uomo risultava essere già noto alle forze dell’ordine per i suoi trascorsi giudiziari che gli avevano comportato l’emissione a suo carico, nel 2022, della misura di prevenzione dell’Avviso Orale, anche a seguito di altre misure del rimpatrio con foglio di via obbligatorio e divieto di ritorno da altre città in cui si era reso responsabile di reati, anche attinenti le armi. Accompagnato poi in Questura è stato denunciato all’Autorità Giudiziaria per minaccia aggravata e porto di arma di genere proibito, arma che è stata sequestra.

Dopo una laboriosa e attenta istruttoria operata dalla Divisione Polizia Anticrimine della Questura, considerato che il soggetto risultava essere stato più volte segnalato per ubriachezza ai sensi dell’art.688 c.p., con ordine di allontanamento da alcuni locali pubblici, il Questore di Viterbo ha emesso a suo carico una più afflittiva misura del Daspo Urbano (D.a.c.u.r.), al fine di impedirgli di accedere ai locali pubblici o aperti al pubblico e ad esercizi pubblici, per anni due, dalla data della notifica avvenuta in data odierna.

L’uomo sarà costretto per due anni a rimanere lontano da tutti i locali pubblici e di pubblico intrattenimento ubicati nel Comune di Viterbo, nonché di stazionare nei pressi degli stessi, pena la reclusione da 1 a 3 anni e con la multa da 10.000 a 24.000 euro.

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A Viterbo nasce Transistor

Ven, 29/03/2024 - 16:32
2024-03-29

VITERBO - Approda a Viterbo, dopo la prima assemblea di lunedì 25 marzo, il progetto Transistor, la rete di hub locali promossa dall’organizzazione nazionale Rinascimento Green per accelerare la transizione ecologica equa e inclusiva nei territori.

Il capoluogo dell’omonima provincia si aggiunge quindi a Firenze, Gela, Lecce, Milano, Roma, Siracusa, Venezia e Verona, città in cui il progetto è già attivo.

“Accelerare la transizione ecologica su scala territoriale significa migliorare sensibilmente la qualità di vita delle popolazione. Il nostro obiettivo è quello di disegnare, tramite processi partecipati dal basso, città più accoglienti e inclusive. Siamo felici di aggiungere Viterbo alla lista delle città che si stanno impegnando attivamente a questo fine” spiega Lorenzo Ci, coordinatore nazionale della rete Transistor, presente a Viterbo in occasione della costituzione del gruppo.

'Transistor Viterbo nasce sul tema della mobilità sostenibile e vuole costituire un presidio che dia voce agli utenti più vulnerabili della strada, pedoni, ciclisti, bambini, studenti, famiglie anziani, persone con disabilità o semplici fruitori dello spazio urbano, le cui voci sono attualmente troppo frammentate e non rappresentate” annuncia il neo-costituito gruppo viterbese.

Il gruppo intende costituirsi come portatore d’interesse nelle concertazioni cittadine partecipate, previste dall’Amministrazione comunale in merito al Piano Urbano per la Mobilità Sostenibile (PUMS) recentemente affidato.

“L’obiettivo è quello di contribuire alla costruzione di un sistema di trasporti più sostenibile, sicuro, accessibile e inclusivo. Vogliamo bilanciare il dibattito pubblico locale sul tema, troppo spesso dominato dalle voci degli strenui sostenitori dello status quo, contrari a qualsiasi proposta che miri a favorire un modello di mobilità incentrato più sulle persone e meno sulle automobili”, conclude Transistor Viterbo.

Con 78 auto ogni 100 abitanti (contro i 56/100 della media europea e i 68/100 della media italiana), una quota di spostamento modale motorizzato pari al 98%, Viterbo è una delle città peggiori in Europa per mobilità sostenibile.

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