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Il Sindaco di Vitorchiano sollecita nuovamente Anas: “La SS675 va sistemata subito, i cittadini aspettano risposte concrete”
Canino, furto sventato: i Carabinieri denunciano un uomo e restituiscono la refurtiva
Viterbo, 4 ottobre 1925 – Centenario della nascita di Nello Celestini
Al Poggio di Vallerano: un rifugio di terra dove il fungo è protagonista
VALLERANO - Al Poggio è un ristorante a gestione familiare, conosciuto per la sua cucina tradizionale laziale, semplice ma curata, che valorizza gli ingredienti locali, inclusi i funghi, parte integrante dell’offerta gastronomica, usati in più portate e in modi diversi:
• Ovoli freschi serviti crudi;
• Crespelle ai funghi porcini: un classico richiamo al bosco, cremoso, avvolgente;
• Fieno aglio olio e funghi porcini: un primo rustico che valorizza i porcini, accompagnando la stagionalità con semplicità;
• Crostone di bosco con funghi porcini: il crostone – una fetta di pane spesso, magari abbrustolita – diventa il palcoscenico perfetto per funghi profumati, oli aromatici e sapori decisi;
• Porcini al forno: come secondo o contorno, in abbinamento con altri sapori di terra;
• Pasta fatta in casa: il ristorante offre “fieno” (strisce di pasta tirata al mattarello e tagliata al coltello) che ben si presta ad accogliere condimenti ricchi e succosi come i funghi porcini;
• Zuppa di funghi.
Camminare nei boschi sulla Cimina, nelle stagioni giuste, dà un’idea del gusto che poi si ritrova nel piatto.
Via G. Ianni 7, Vallerano (VT)
Tel: 0761 751248
Il Prefetto Pomponio incontra i Sindaci dellarea della Compagnia dei Carabinieri di Viterbo
VETRALLA - Si è tenuto in data odierna, presso il territorio della Compagnia dei Carabinieri di Viterbo (esclusa la città capoluogo, che sarà oggetto di un incontro dedicato), il quinto incontro tematico di area vasta promosso dal Prefetto di Viterbo, Sergio Pomponio. All’iniziativa hanno preso parte i Sindaci dei Comuni di Canepina, Celleno, Graffignano, Soriano nel Cimino e Vetralla. Assenti i Comuni di Bomarzo e Vitorchiano.
Nel territorio interessato – che conta circa 35.000 abitanti, dei quali circa due terzi risiedono nei Comuni di Vetralla e Soriano nel Cimino – l’analisi dei dati relativi alla criminalità ha evidenziato un quadro articolato: i reati contro il patrimonio risultano inferiori alla media provinciale, con un numero di rapine pressoché nullo (zero nel 2024 e una nel 2025). Tuttavia, si registra una maggiore incidenza di reati violenti, quali lesioni personali, minacce e danneggiamenti, concentrati per circa l’80% nei Comuni di Vetralla e Soriano nel Cimino. Sul fronte degli stupefacenti, si conferma la tendenza all’utilizzo di aree boschive come nuove località di spaccio, favorita dalla geomorfologia del territorio. D’altra parte, il dato provinciale di segnalazioni, superiore alla media nazionale, è anche indicativo dell’efficacia dell’azione di contrasto delle Forze dell’Ordine. In questo sendo, Vetralla e Soriano attraggono la quasi totalità delle denunce.
In materia di immigrazione, non emergono criticità particolari, anche in considerazione della presenza contenuta di Centri di accoglienza straordinaria. Tuttavia, il Prefetto ha evidenziato la necessità di implementare una rete di seconda accoglienza (SAI) – rispetto alla quale Celleno rappresenta un esempio virtuoso – per favorire un’integrazione reale e diffusa.
Per quanto riguarda la sicurezza stradale, è stata rilevata una problematica significativa legata alla manutenzione delle sedi stradali, in particolare delle strade statali. A ciò si aggiunge una tendenza all’eccesso di velocità da parte degli automobilisti. Per favorire l’incolumità degli utenti e dei residenti, la Prefettura valuterà l’ampliamento del decreto autorizzativo degli autovelox, invitando i Comuni a segnalare le località con comprovate criticità e a procedere con l’installazione dei dispositivi già autorizzati. Particolare attenzione, inoltre, è stata riservata alle problematiche derivanti dalle chiusure autostradali che impattano sul centro abitato di Bomarzo, con il transito di mezzi pesanti.
In tema di protezione civile, è stato ribadito l’invito ai Comuni ad aggiornare costantemente i piani comunali e a contribuire alla pianificazione provinciale relativa agli impianti di stoccaggio e trattamento dei rifiuti. Il Prefetto ha, infatti, sottolineato come sia fondamentale mantenere in efficienza le apparecchiature e promuovere esercitazioni periodiche per garantire la prontezza operativa del sistema di soccorso.
Il Comandante della Guardia di Finanza ha illustrato la distribuzione delle partite IVA straniere, con prevalenza di cittadini romeni, seguiti da albanesi, cinesi ed egiziani. Ha inoltre confermato l’impegno del Corpo nel contrasto allo spaccio di stupefacenti. Il Comandante della Compagnia dei Carabinieri di Viterbo ha confermato i dati esposti dal Prefetto, sottolineando l’attenzione riservata all’attività anti-spaccio e al contrasto dei furti. La Polizia di Stato ha assicurato la massima collaborazione con le altre Forze dell’Ordine e con i Comuni, invitando questi ultimi a segnalare eventuali particolari esigenze delle comunità.
Il Comandante provinciale dei Vigili del Fuoco ha evidenziato l’importanza dell’aggiornamento dei piani comunali di protezione civile, in relazione all’evoluzione dei rischi e alle trasformazioni del territorio. Ha sottolineato la necessità di interventi di prevenzione, quali lo sfalcio antincendio e la cura degli argini e dei campi. Ha inoltre segnalato che nel 2025 il territorio è stato interessato da un numero ridotto di incendi boschivi.
Nel corso del dibattito, i Sindaci presenti hanno condiviso una serie di osservazioni e proposte, offrendo un quadro articolato delle esigenze locali e delle dinamiche territoriali.
Il Sindaco di Vetralla ha evidenziato le criticità legate alla SS Cassia, che espone il territorio a problematiche di viabilità e alla presenza di criminalità forestiera, soprattutto con episodi di furti in abitazione. Ha sottolineato come la sicurezza rappresenti una delle principali preoccupazioni della cittadinanza, e ha rimarcato l’efficacia del sistema di videosorveglianza recentemente implementato, che ha già prodotto risultati significativi in termini di prevenzione. Ha inoltre espresso gratitudine per la costante collaborazione delle Forze di Polizia e dei Vigili del Fuoco.
Il Sindaco di Soriano nel Cimino ha illustrato un progetto di videosorveglianza di ampio respiro presente sul territorio del proprio Comune, che ha portato all’installazione di circa 60 telecamere e la realizzazione di due sale regie per l’analisi delle immagini, in sinergia con la locale stazione dei Carabinieri. Ha ribadito l’importanza di rafforzare gli strumenti di prevenzione in particolare per quanto riguarda i furti in abitazione.
Il Sindaco di Canepina ha posto l’accento sul fenomeno dello spopolamento nei piccoli centri, che comporta l’abbandono del territorio e lo espone a speculazioni esterne. Tale dinamica incide sulla coesione sociale del territorio, ma anche sulla disponibilità di volontari, indispensabili per sostenere l’attività amministrativa attraverso l’associazionismo locale, come i gruppi di protezione civile.
Il Sindaco di Graffignano ha segnalato le difficoltà della frazione di Sipicciano, fortemente penalizzata dalle chiusure autostradali e dal transito ad alta velocità. Ha inoltre riferito della presenza di fenomeni di spaccio nei boschi, probabilmente riconducibili a dinamiche provenienti dall’Umbria, e ha evidenziato come l’intera area della Teverina sia soggetta a furti in abitazione.
Infine, il Sindaco di Celleno ha richiesto un sostegno concreto per il progetto SAI, su cui il Comune sta investendo con convinzione, e ha segnalato la problematica dei furti in abitazione che hanno interessato il territorio negli ultimi anni. Ha inoltre evidenziato le criticità legate alla SP Teverina, che attraversa il centro abitato e risulta interessata da un traffico ad alta velocità, con conseguenti rischi per la sicurezza dei residenti.
Il Prefetto ha concluso l’incontro ringraziando i partecipanti per il contributo offerto e ha ribadito l’importanza di gestire i fenomeni in modo proattivo e partecipato. In questo senso, ha sottolineato come sia fondamentale il controllo del territorio prima di tutto da parte delle comunità che lo abitano. Ha espresso apprezzamento per l’impegno dei Sindaci e ha confermato la volontà della Prefettura di promuovere un lavoro sinergico tra tutte le istituzioni coinvolte, nell’ottica della tutela del bene comune e del rafforzamento della coesione territoriale.
Sutri approva una mozione per il riconoscimento dello Stato di Palestina
SUTRI – Oggi, presso la sede municipale, si è tenuto il Consiglio Comunale durante il quale è stata approvata una mozione di alto valore politico e simbolico. Il documento, sostenuto dalla maggioranza consiliare, impegna il Sindaco e l'intera amministrazione a farsi promotori di ogni sforzo diplomatico e umanitario volto al riconoscimento dello Stato di Palestina, escludendo esplicitamente qualsiasi legittimazione della componente di Hamas.
La mozione afferma in modo chiaro e inequivocabile la ferma contrarietà del Comune di Sutri a ogni forma di guerra, terrorismo e genocidio, ovunque si verifichino nel mondo, riaffermando i principi della pace, della convivenza civile e del rispetto dei diritti umani.
«Anche i Comuni hanno il dovere di esprimere posizioni nette su questioni che toccano i diritti fondamentali delle persone e i destini dei popoli. La pace non è solo un tema internazionale, ma un valore che deve guidare ogni istituzione, a partire da quelle più vicine ai cittadini», ha dichiarato il Sindaco nel suo intervento.
Inoltre, in qualità di consigliere ANCI Lazio, il Sindaco si è impegnato ad attivarsi presso gli altri Sindaci della Regione per promuovere un'azione comune di sensibilizzazione, affinché anche a livello territoriale si costruisca una voce unitaria a favore della pace e del riconoscimento del diritto all'autodeterminazione del popolo palestinese.
Il Consiglio ha anche deliberato di trasmettere la mozione approvata al Presidente del Consiglio dei Ministri e al Ministro degli Affari Esteri, per portare all'attenzione del Governo nazionale la posizione ufficiale assunta dal Comune di Sutri.
Infine, il documento approvato sottolinea l'importanza di promuovere la cultura della pace, del dialogo e del rispetto tra i popoli, come via maestra per la risoluzione dei conflitti e la costruzione di una convivenza internazionale fondata sulla giustizia e sulla dignità umana.
Amministrazione Comunale
''Incentivi per l'auto elettrica: esclusi i pendolari''
VITERBO - Escluso dagli incentivi per l'auto elettrica perché non risiede nella cosiddetta Area urbana funzionale.
La segnalazione arriva da Daniele Arcangeli, un pendolare che vive in un comune della Tuscia e che ogni giorno percorre un'ottantina di chilometri per andare a lavorare.
''La mia auto vecchia inquina - dice - vorrei sostituirla con un'elettrica, ma non posso: il decreto sugli incentivi 2025 mi esclude perché non risiedo in un'Area urbana funzionale (Fua)''.
Si tratta del decreto Mase dello scorso 8 agosto che prevede incentivi fino a 11mila euro per l'acquisto di auto elettriche ma esclude coloro che non risiedono quelle aree.
''In pratica - spiega Arcangeli - chi vive in un piccolo comune della provincia di Viterbo e ogni giorno percorre decine di chilometri per lavorare non può accedere agli incentivi, mentre chi vive nel centro di Viterbo città sì. Eppure sono proprio io, insieme a milioni di pendolari, a generare la maggior parte delle emissioni che il decreto vuole ridurre''
Parla di ''discriminazione territoriale'' che penalizza proprio chi userebbe di più un veicolo elettrico.
''Così proprio i pendolari, ovvero la categoria che dovrebbe essere la prima a 'svoltare' per far funzionare la transizione ecologica - sottolinea ancora Arcangeli - saranno costretti a comprare ancora una volta auto a combustibile fossile, benzina o diesel, molto più economiche dell'elettrica''.
Il pendolare sottolinea che questa situazione genera da un lato iniquità sociale (stesso bisogno, trattamenti opposti, basati solo sull'indirizzo di residenza), e dall'altro inefficacia ambientale (si incentiva chi inquina potenzialmente meno, escludendo chi inquina davvero di più).
''In più - aggiunge - l'elenco delle Aree urbane funzionali (Fua) indicato nel Decreto è fermo al 2011. Comuni come Viterbo, che oggi attraggono migliaia di pendolari, risultano esclusi per dati obsoleti''.
Daniele Arcangeli ha avviato una petizione on line (https://www.change.org/p/incentivi-auto-2025-includere-anche-i-pendolari?utm_medium=custom_url&utm_source=share_petition&recruited_by_id=ae810c70-d8bb-0130-90d3-3c764e0455b2) che ha già oltrepassato le 200 firme con la quale chiede di riconoscere il certificato di pendolarismo (e di lavoro itinerante) come requisito principale o alternativo alla residenza Fua e di aggiornare le Fua ai dati Istat più recenti (non più alle mappe 2011).
'A Viterbo non si vedeva una piazza così da anni. La risposta più bella'
di Fabio Tornatore
VITERBO - 'A Viterbo non si vedeva una piazza così da molti molti anni. Una piazza consapevole, pacifica, determinata'. Sono le parole di Maria Grazia Chetta, della Camera del Lavoro CGIL e responsabile del sindacato scuola FLC sulla manifestazione che ieri ha attraversato il centro storico al grido 'No alla guerra'.
'Bella manifestazione, molto partecipata' riferisce Chetta 'a Viterbo non si vedeva una piazza cosìda molti molti anni. Una piazza consapevole, pacifica, determinata. C'erano tanti tanti studenti, delle scuole superiori e universitari, questo mi ha fatto un piacere enorme'.
'Ragazzi che pacificamente hanno invaso le vie di Viterbo per rivendicare diritti, pace per una Terra martoriata e porre fine a un genocidio, per il riconoscimento della Palestina. C'erano tanti docenti, lavoratori, vigili del fuoco, famiglie con bambini, pensionati, cittadini che non si riconoscono nelle politiche internazionali pavide di questo governo. Un mare di persone al grido di 'Viterbo sa da che parte state, Palestina libera dal fiume fino al mare' la manifestazione a sostegno della Global Sumud Flotilla che ha messo in campo l’impresa umanitaria più valorosa degli ultimi 30 anni. Fermata illegalmente dall’esercito israeliano, che da anni commette impunito crimini contro l’umanità. Oggi gli attivisti della Global sono in carcere, le barche sequestrate e alcune affondate. In questo contesto drammatico non solo lo sciopero e’ legittimo, ma è’ un atto doveroso, per sostenere il coraggio di chi ha solcato il mare per denunciare al mondo i crimini del governo israeliano, per sostenere il coraggio di chi vive sotto le bombe e si misura con la fame e la misera. Il loro coraggio e’ il nostro coraggio, anche contro la complicità e le offese del governo di Meloni e di Salvini'.
'Oggi' continua Maria Grazia Chetta 'siamo tutti Global Sumud Flotilla, oggi siamo tutti e tutte palestinesi. Una piazza che ha dato la risposta più bella a un ministro che arriva a dire che il diritto vale fino a un certo punto. La risposta più bella a una Presidente del Consiglio che racconta che chi manifesta lo fa per il weekend lungo. La risposta più bella' conclude 'a un intero Governo che criminalizza chi aiuta e non chi affama. C'è un’Italia migliore di quella che i politici al governo rappresentano, un'Italia l'.
Dimissioni assessora Piacenti, il sindaco: 'Ha iniziato molto in anticipo la campagna ...
CASTEL SANT'ELIA - Sei minuti. È bastato questo lasso di tempo, scandito in trecentosessanta secondi. perché una comunicazione formale diventasse una notizia pubblica, lanciata sui social prima ancora che le vie istituzionali potessero assorbirne l’impatto. È quanto accaduto la scorsa settimana a Castel Sant'Elia con le dimissioni dell’assessora al bilancio Marzia Piacenti, che ha scelto di annunciare il proprio passo indietro tramite un video online appena sei minuti dopo l’invio della PEC ufficiale al Comune.
Un gesto che, in apparenza banale nell’era della comunicazione digitale, solleva però interrogativi più profondi sul ruolo e sul rispetto degli iter istituzionali. La notizia, definita dal sindaco Vincenzo Girolami “un fulmine a ciel sereno”, è piombata sull'amministrazione proprio mentre il primo cittadino si trovava a Bologna per il Cersaie, in visita agli stand delle aziende del distretto ceramico. Nessun preavviso, a detta del sindaco, nessuna interlocuzione. Piacenti confessa di non aver avuto un dialogo diretto con il sindaco già dal mese di febbraio, giorno in cui la società sportiva ha pubblicato la richiesta di concessione del campo sportivo (uno dei motivi di attrito in giunta) e, a seguito di una telefonata in cui Piacenti ammette di: 'essere stata rimproverata (da parte del sindaco ndr) per il troppo impegno e presenza in Comune'. 'Durante questi mesi - incalza l'assessora - sono stata regolarmente ostacolata e limitata nelle mie iniziative e messa nell’impossibilità di poter dare risposte alle giuste richieste che mi giungevano sempre più incessanti dalla popolazione, come ad esempio la proposta di concedere il campo per un ventennio in cambio di un campo sintetico a spese del concessionario; l'apertura dell’asilo nido a settembre 2025, opera che ho seguito fin dalla progettazione iniziale; la realizzazione di un crono programma a partire da gennaio 2025 per la realizzazione del progetto, da me redatto e finanziato dalla Regione Lazio, “ andiamo a scuola da soli”; la nova tariffa agevolata del canone unico per le attivita’ di somministrazione di alimenti e bevande: la concessione di contributi, finanziati dal Ministero, alle famiglie che sostengono le spese per accompagnare i figli a scuola ( primaria e secondaria di primo grado) a causa di una loro disabilita’.
Di tutta risposta il primo cittadino ha pensato di rispondere punto per punto alle 'accuse' ricevute usando la stessa arena mediatica, con l'intenzione di riferire poi in consiglio comunale le adeguate risposte, sollecitate anche dal gruppo di minoranza. 'L'assessora Piacenti - esordisce Girolami - ha iniziato molto in anticipo la campagna elettorale ma operando in questo modo si è dimenticata di appartenere ad un gruppo, quello di Cambiamo insieme, e ad una maggioranza da me diretta che governa da circa 8 anni, di avere un sindaco purtroppo per lei sempre presente e vigilante. Rispetto alla questione campo da calcio - sottolinea - l'appalto in concessione trentennale come era nelle sue previsioni a parere dell’ufficio tecnico, del sottoscritto, e degli assessori competenti avrebbe creato svantaggi rispetto ad un minore contratto pubblico come quello che l’ufficio tecnico ha invece avviato per il rinnovo della gestione alla società sportiva esistente, senza considerare le oggettive difficoltà per garantire la accessibilità e l’uso sociale del campo e delle strutture annesse'. Un piccolo assaggio, durante il prossimo consiglio comunale il sindaco avrà la possibilità di definire i dettagli dell'accaduto. Nel frattempo è stata nominata Cecilia Paolucci nuova assessora con delega alla cultura e istruzione, servizi sociali, personale e sportello Europa. Piacenti resterà tra i banchi come consigliera sciolta da qualsiasi gruppo.
Pubblica incolumità, regolamento approvato in commissione
VITERBO – Seduta fiume ieri mattina, 3 ottobre, per la terza commissione consiliare. Convocata alle 9.30 con all’ordine del giorno due punti: l’approvazione del regolamento per la tutela della pubblica incolumità e quella del piano d’azione per l’energia sostenibile e il clima (Paesc). Delle due questioni, si è riusciti ad affrontare soltanto la prima, che ha assorbito l’intera mattinata fino a mezzogiorno, lasciando in sospeso il secondo punto.
Il regolamento sulla pubblica incolumità – diviso in oltre venti articoli – è stato oggetto di un confronto “serrato”. L’opposizione, rappresentata da consiglieri come Laura Allegrini, Andrea Micci, Alvaro Ricci e Letizia Chiatti, ha presentato emendamenti ad ogni articolo, sollevando dubbi su formulazioni giuridiche, definizioni, e sulla chiarezza dei commi. Un atteggiamento che la maggioranza ha valutato come ostruzionista, rallentando l’intero iter giuridico.
“Voi pensate che noi vogliamo fare un lavoro distruttivo, ma non è così – ha replicato Allegrini –. Un regolamento non si cambia dall’oggi al domani, bisogna arrivare preparati”. Per Micci, sarebbe stato più utile un lavoro congiunto tra diverse commissioni, con l’apporto di legali, per evitare un testo troppo tecnico e difficile da applicare.
Dopo ore di discussione (quasi 3 per l’esattezza), dall’ottavo articolo in poi l’opposizione ha scelto di non intervenire ulteriormente, consentendo alla maggioranza di approvare rapidamente tutti i restanti commi fino al termine del regolamento. “A questo punto si può votare tutto assieme”, ha commentato Ricci, mentre la stessa Allegrini ha ammesso che “la voglia di intervenire è finita”.
Il regolamento approvato in commissione dovrà ora passare in Consiglio comunale per l’approvazione definitiva, ma il clima non lascia presagire una strada semplice. Intanto, il piano d’azione per l’energia sostenibile e il clima è stato rinviato alla prossima seduta.
Santa Barbara, case da sogno diventate un incubo
VITERBO - Sessanta famiglie del quartiere Santa Barbara stanno vivendo da mesi un incubo inaspettato. Dopo aver acquistato regolarmente le loro abitazioni, si ritrovano ora coinvolte in una vicenda complessa legata alla vendita irregolare di immobili destinati all’edilizia residenziale pubblica (Erp), con il concreto rischio di dover pagare decine di migliaia di euro per errori non loro.
Il caso riguarda due palazzine realizzate su lotti comunali con fondi ministeriali e vincoli precisi: le case dovevano essere assegnate in godimento a membri delle forze dell’ordine o delle forze armate, non vendute come proprietà privata. Eppure, così è stato.
A portare alla luce la situazione è stata l’attuale amministrazione comunale che, come ha sottolineato l’assessore all’Urbanistica Emanuele Aronne, “ci ha messo e ci sta mettendo la faccia per tutelare gli inquilini dei due stabili”. Nel 2024 il Comune ha avviato un ricorso al Tar contro le cooperative responsabili: una delle due è già in liquidazione e non potrà vendere i tre appartamenti ancora invenduti.
Durante un incontro con i residenti, svoltosi ieri sera nella palestra parrocchiale, la sindaca Chiara Frontini e l’assessore Aronne hanno rassicurato le famiglie, garantendo l’impegno a trovare soluzioni che non gravino sugli acquirenti in buona fede.
“Chi vive oggi in quelle case – ha spiegato la sindaca – ha agito in assoluta buona fede. Ma il problema resta: il Comune è obbligato a tentare il recupero delle somme, se la Corte dei Conti dovesse intervenire”.
Come chiarito dall’assessore Aronne, le criticità sono di doppia natura: urbanistica ed erariale.Nel 2008 il Comune aveva approvato una variante che destinava quei terreni a Erp, con costi ridotti di circa un decimo rispetto al mercato. La convenzione stabiliva regole precise, ma molte abitazioni sarebbero state vendute in difformità. Alcune mansarde, previste come spazi condominiali, sono state cedute come proprietà privata. Inoltre, le case Erp erano riservate a categorie specifiche, come forze armate e forze dell’ordine, e non a chiunque.
“Il nostro obiettivo – ha spiegato Aronne – è riportare il tutto dentro le regole e tutelare i cittadini. Per normalizzare la situazione, bisogna far sì che questi immobili acquisiscano le caratteristiche dell’edilizia convenzionata o convenzionale”.
Nel peggiore dei casi, ogni famiglia potrebbe dover versare fino a 30mila euro per oneri e irregolarità: circa un milione di euro per ciascuna palazzina. L’amministrazione spera di poter rateizzare e dilazionare eventuali importi per alleggerire il peso sulle famiglie.I residenti, intanto, chiedono chiarezza: come hanno potuto i notai rogitare? E perché il Comune non è intervenuto prima? Dalla giunta spiegano: “Le diffide sono partite due anni fa, ma il Comune non può bloccare una compravendita, può solo diffidare”. La maggior parte degli atti, infatti, risulta sottoscritta da un notaio romano, che avrebbe rogitato senza rispettare la convenzione originaria.
Ora tutto dipende dal ricorso al Tar. L’assessore Aronne ha ribadito: “Aspettiamo fiduciosi il 28 per l’esito, e continuiamo a lavorare affinché tutto rientri nella normalità. I residenti si sono sentiti ascoltati e tutelati, e questo per noi è fondamentale”.Anche l’avvocato Cesare Costa, che tutela il Comune, ha ricordato la complessità della vicenda: “Tutto ha origine nel 2008 e si trascina fino a oggi. Manca una memoria storica completa di quanto accaduto. Da un anno stiamo lavorando a una soluzione che passi attraverso il contenzioso con le società e non con gli assegnatari”.
La strada appare lunga e complessa, ma la speranza condivisa è che alla fine la verità emerga e le famiglie vengano tutelate.
Marta, al via i lavori di riqualificazione dei marciapiedi di Via Laertina
“Una Rosa per Norma Cossetto”: la Presidenza del Consiglio concede il patrocinio alla manifestazione
Cellere, incendio in abitazione. Le fiamme distruggono il garage
CELLERE – Incendio in un’abitazione di via Benigni a Cellere, le fiamme si sono sviluppate dal garage sottostante la casa. Il fatto è avvenuto nel pomeriggio di oggi, venerdì 3 ottobre.
Si potrebbe trattare di un cortocircuito di un apparecchio elettrico ma le cause sono ancora da accertare.
I residenti resesi conto delle fiamme e del fumo proveniente da piano di sotto, hanno immediatamente lasciato l’abitazione. Sul posto sono intervenuti i Vigili del Fuoco di Gradoli, il 118 e i Carabinieri.
Il Garage è rimasto completamente distrutto, mobili e attrezzi completamente bruciati. Fortunatamente non ci sono stati feriti.
Le cattive abitudini che favoriscono le emorroidi
Le emorroidi sono una condizione comune, ma spesso sottovalutata. Si tratta di una patologia che può causare fastidi significativi e, se non trattata correttamente, peggiorare nel tempo. Molti non sono consapevoli del fatto che le abitudini quotidiane, come una dieta scorretta, la sedentarietà, e una cattiva igiene intima, possono favorire o addirittura scatenare l’insorgenza delle emorroidi. Comprendere questi fattori di rischio è essenziale per prevenire o alleviare i sintomi, che spesso includono prurito, bruciore, dolore e sanguinamento.
1. La dieta: un alleato o un nemico?
Un’alimentazione non equilibrata è uno dei principali fattori che favoriscono la comparsa delle emorroidi. Diete ricche di grassi saturi, sale e povere di fibre tendono a favorire la stipsi (costipazione), una delle cause principali del disturbo. Quando si è stitici, si tende a sforzarsi eccessivamente durante l'evacuazione, un comportamento che aumenta la pressione sui vasi sanguigni del retto e può contribuire alla formazione di emorroidi.
Per contrastare questo rischio, è fondamentale adottare una dieta ricca di fibra vegetale, presente in alimenti come frutta, verdura, legumi, e cereali integrali. Questi alimenti aiutano a mantenere il transito intestinale regolare, riducendo la necessità di sforzi durante l’evacuazione. L'acqua è un altro elemento cruciale: è consigliabile bere almeno 1,5-2 litri al giorno di liquidi, preferibilmente acqua naturale o tisane, per mantenere le feci morbide e facilitare l’eliminazione.
Al contrario, è bene evitare alimenti piccanti, bevande gassate e alcolici, che possono irritare il sistema digestivo e peggiorare la situazione. Inoltre, le bevande contenenti caffeina e i cibi grassi animali sono noti per rallentare il transito intestinale, aumentando così il rischio di stipsi.
2. Sedentarietà e attività fisica: l’importanza del movimento
La vita sedentaria è uno dei principali fattori di rischio per le emorroidi. Stare troppo tempo seduti, specialmente in una posizione fissa, può compromettere la circolazione sanguigna nella zona perianale, aumentando la pressione sui vasi sanguigni e facilitando lo sviluppo di emorroidi. Inoltre, l'inattività fisica promuove l’aumento di peso, che non solo ha effetti negativi sulla salute cardiovascolare, ma può anche contribuire a un maggior affaticamento del sistema venoso.
Per evitare le emorroidi, è importante mantenere uno stile di vita attivo. Non è necessario intraprendere allenamenti intensivi: anche una camminata quotidiana di 30 minuti può essere sufficiente a stimolare la circolazione e migliorare il transito intestinale. Tuttavia, è importante anche evitare l’eccesso di esercizio fisico, in particolare gli sport che richiedono sforzi intensi e ripetuti sull'addome e sul bacino, come il bodybuilding, il ciclismo, l'equitazione e il canottaggio. Questi sport, infatti, possono mettere a dura prova i vasi sanguigni e favorire la comparsa di emorroidi.
3. Igiene intima: il giusto equilibrio
Un’altra causa comune di emorroidi è l'adozione di una cattiva igiene intima. Sebbene sia fondamentale mantenere la zona anale pulita, è altrettanto importante evitare detergenti aggressivi, che possono irritare la pelle e le mucose. Saponi troppo forti, acqua troppo calda o troppo fredda, e asciugamani ruvidi, sono tutti comportamenti che possono favorire l'insorgere di infiammazioni e fastidi.
Per una corretta igiene intima, è consigliabile usare detergenti delicati senza alcol e senza profumi e risciacquare accuratamente con acqua tiepida. È meglio evitare l’uso di tanga e biancheria sintetica, che non permette una buona traspirazione, creando un ambiente favorevole per l’umidità e l'irritazione della zona anale. Inoltre, evitare sforzi eccessivi durante la defecazione, come il tentativo di evacuare troppo insistentemente, è fondamentale per prevenire la pressione sul retto.
4. L'uso di farmaci: quando i rimedi diventano un problema
Molti farmaci possono, involontariamente, contribuire alla formazione delle emorroidi. Ad esempio, alcuni anti-infiammatori possono peggiorare i sintomi di sanguinamento, mentre i lassativi, se usati frequentemente, possono indebolire la motilità intestinale, causando diarrea o ulteriori irritazioni. Alcuni farmaci, inoltre, possono causare costipazione, che è un fattore di rischio per le emorroidi.
Per evitare effetti collaterali, è importante usare i farmaci solo sotto consiglio medico, cercando di non abusare di nessun tipo di medicinale.
5. Prevenire le emorroidi con buone abitudini
In sintesi, per prevenire le emorroidi è fondamentale adottare uno stile di vita sano e curare le proprie abitudini quotidiane. Una dieta bilanciata, l’attività fisica regolare, una buona igiene intima e un uso oculato dei farmaci sono gli aspetti principali da considerare per ridurre il rischio di emorroidi. Se nonostante questi accorgimenti i sintomi dovessero persistere, è sempre consigliabile rivolgersi a un medico, che potrà valutare la situazione e suggerire il trattamento più adatto.